visto che la discussione nel post sotto è stata guastata dai soliti batteri della decomposizione intellettiva, riprendo qui la faccenda e colgo dall'articolo di liberazione una caratteristica di fondo: chi manifesta, cito, è "... gente comune, col cane, la borsa della spesa, la tuta da lavoro", una signora di 70 anni dice che si sente trattata come una delinquente, anche i politici di zona (csx) dicono "hanno passato il segno" eccetera.
l'impressione, pur dando atto che liberazione è schierato, è che anche la "brava gente" si stia risvegliando dal torpore tipico della brava gente e stia realizzando che viviamo un tratto storico di despotismo soft. questi non sono mai stati nei cortei con i sanpietrini che volano e i lacrimogeni, è gente che non s'aspettava un rapporto di questo tipo con le forze di polizia. m'immagino che per lunghi decenni siano stati abituati a pensarli come i tutori della loro sicurezza, e all'improvviso vedono il lato oscuro dello stato e ne siano traumatizzati (traumi fisici a parte).
sta succedendo sempre più spesso. si sono piano piano allargati e sono sempre più evidenti nella loro strategia intimidatoria.
anni fa vidi uno spiegamento imponente di celerini seguire un corteo di anarchici (quando ancora potevano girare), praticamente erano due celeri ogni manifestante: a campo de' fiori, spazio piccolo e quindi la spoporzione era evidente e riunita nello stesso colpo d'occhio. pensai "bum! esagerati!". era molto prima degli scontri per la visita di haider a roma.
ora è la normalità. l'altro giorno c'era un gruppuscolo di pensionati cisl ai fori imperiali, e intorno un pari numero di celerini.
ad ogni manifestazione, anche quelle piccole, volteggiano elicotteri, con il classico effetto vietnam: altra furbata, per innervosire chi manifesta E far incazzare chi non manifesta, che è portato a pensare: "ma quanto rompono il cazzo 'sti manifestanti", e quindi si sottrae consenso a chi dissente, lorsignor* mi scuseranno l'impiccio linguistico.
ci siamo fatti fregare
abbiamo urgente bisogno di una riforma delle regole utilizzate per l'ordine pubblico, deve essere uno dei punti chiave del programma di centrosinistra.
o no, baffì?
TAV, no grazie!
“Non vogliamo le milizie nelle valli” hanno scritto sui cartelli gli abitanti della Val di Susa militarizzata dopo la protesta degli abitanti dei piccoli comuni montani contro il progetto dell’Alta Velocità.
Le ragioni di queste persone contano meno di zero, infatti nessuno gli ha chiesto PRIMA di avviare il progetto se erano d’accordo.
Sono loro che vivono lì e la loro voce è importante.
Rispondere con le forze dell’ordine è un errore.
I cittadini non possono solo subire le decisioni dello Stato, perché si dà il caso che lo Stato sono loro, anche se i nostri dipendenti in Parlamento non se ne sono accorti.
Qualcuno ha spiegato in un pubblico dibattito PRIMA agli abitanti della Val di Susa gli impatti ambientali, i benefici, i costi di questo progetto?
E qualcuno ha raccolto e valutato le loro opinioni?
Non possiamo continuare a imporre le decisioni come se fossero dettate sempre da interessi superiori.
Le persone contano.
E poi siamo così sicuri che i dipendenti Pisanu e Lunardi abbiano ragione e i valligiani torto?
Le segreterie e il coordinamento provinciale dei Vigili del Fuoco di Torino hanno riportato in documento ufficiale:
“l’opera, così come è stata progettata nel suo percorso di realizzazione, rappresenti un serio pericolo per la popolazione e per l’ambiente.”
E’ sufficiente per protestare?
http://www.beppegrillo.it/
e' molto triste la notizia di un'azione di forza contro quelle che sembrano essere persone normalissime e senza troppi grilli per la testa.
trovo pero' che la copertura superficiale e a tratti isterica dei media - televisiva, della carta stampata e dei blog - dell'evoluzione di questo progetto TAV in val susa non aiutano a comprendere a fondo una questione piuttosto delicata. ad esempio, essendo la nostra una democrazia rappresentativa non mi aspetto certo che i progettisiti del TAV abbiano interpellato i singoli abitanti per sapere cosa ne pensavano, ma mi riesce quasi impossibile credere che non siano stati in qualche misura coinvolti nel processo decisionale sindaci e tecnici comunali dei paesi interessati al progetto. che il progetto sia piovuto interamente dall'alto sulle teste di queste popolazioni mi sembra del tutto inverosimile. inoltre, visto che il progetto sara' portato avanti a livello di comunita' europea, possibile che sia sfuggiti a tutti i livelli di controllo - nazionali e europei - l'eventuale pericolosita' di quello che si sta facendo?
secondo me e' molto miope e poco efficace lo sviluppo dell'alta velocita' senza portare avanti su un binario parallelo anche una serio adeguamento della rete ferroviaria ordinaria, ma mi rendo conto che lo sviluppo del corridoio 5 in italia possa portare dei vantaggi competitivi al nostro paese e possa costituire un vincolo da rispettare in europa. un paese serio dovrebbe essere capace di mettere l'interesse dei molti davanti di quello dei pochi, ma e' evidente che c'e' modo e modo di farlo. francamente, pur ritenendo completamente sbagiato il massiccio ricorso alla forza che sta avvenendo in val susa, trovo non ci siano sufficienti elementi per poter stabilire se quanto sta accadendo sia da imputare a errori molto a monte di sindaci e politici locali che non hanno saputo coinvolgere in maniera adeguata i cittadini in fase di elaborazione e non sono stati capaci di proporre varianti piu' efficaci e rispettose delle popolazioni locali, oppure se sono stati davvero tutti tenuti all'oscuro fino all'ultimo momento. ricordiamoci che in italia purtroppo spesso affiora il vizio di non impegnarsi a fondo a fare modifiche quando si ha occasione di farlo salvo poi lamentarsi a voce alta quando le decisioni vengono prese.
personalmente preferirei che oltre a dibattere il progetto dell'alta velocita' si iniziasse seriamente a confrontarsi sul problema di come riuscire a stare al mondo in modo piu' intelligente di quello attuale fatto di un bisogno percepito come quasi inevitabile di dover spostare sempre piu' persone e merci a velocita' sempre crescenti, senza limite in vista. possibile che non riusciamo a fare di meglio?
la cifra dell'affare TAV è di 15 miliardi di euro. 30 mila miliardi di lire.
pagati dal contribuente.
e destinati a gente, evidentemente, che i politici ritengono di dover tutelare per mezzo dell'esercito, della polizia e della sospensione dei diritti costituzionali. le mie nari sono profondamente urtate.
Carolina
ps: tutelare... affaristicamente parlando. smanganellare coloro che si oppongono viene fatto fisicamente parlando.
Carolina
cronoman, le tue incredulità nascono dal fatto che hai avuto la fortuna di crescere e formarti altrove.
le capisco e il tuo punto di vista è sempre interessante, perchè hai due cervelli distinti (quello italico è minoritario).
in estrema sisntesi, non si sviluppano i due rami (av e trasporto regionale) perchè:
a) il primo è più remunerativo e gli investimenti industriali si indirizzano verso ciò (mercato)
b) il secondo è meno pregiato, in tutti i sensi, e deve essere (soprattutto) calmierato per motivi di paniere istat, quindi oltre una certa soglia non può andare, con gran disdoro dei piani industriali di fs e fiat (che fa i carri)
l'unico e finora ultimo impulso progettuale-industriale-politico è stato con la scelta dei treni ad alta frequentazione (taf), quelli a due piani per capirci, voluta durante il governo di csx, quando anna donati (verdi) era nel cda delle ferrovie. anna donati è alta un metro e mezzo ma è un gigante, ti assicuro.
da lì in poi, hanno puntato tutto sull'eurostar.
ora poi è facile (più facile) spostare la bilancia sul piatto dell'industria e delimortacciloro, perchè la sensibilità sociale dei decisori è estremamente evaporata. non c'è più neanche quel 5% di sensibilità che c'era durante il governo dell'ulivo. la gente che decide è cambiata, gli altri sotto s'adeguano e questo è quanto.
La TAV è stata una maxi-concessione, divisa per tratte, fatta ai tempi dell'ultimo governo della prima repubblica e pochi giorni prima dell'entrata in vigore della legge Merloni sui lavori pubblici.
Il trucco stava nel fatto che i concessionari (Iri, Fiat e..non ricordo) dovevano mettere una parte del capitale e rifarselo nel tempo. In realtà alla fine ci ha messo i soldi lo stato.
Ne beneficiarono una serie di imprese e cooperative rosse legate alla politica ed i soliti carrozzoni indebitati fino al collo con le banche (Impregilo).
Il governo Prodi ci pensò un po' su, poi lasciò le cose come erano.
Il governo D'Alema rescisse i contratti per un paio di tratte che non erano parite.
Il governo Berlusconi ha riesumato le concessioni rescisse.
Tutto questo -ovviamente- non ha nulla a che vedere con l'utilità dell'opera; che secondo me esiste.
dedalus o ex olegna. anche mandare l'esercito in Sicilia all'epoca degli omicidi di racket era utile. anzi molto più utile di 'sta roba. e si mandavano i soldati contro dei criminali di prima fatta, non dei semplici cittadini. fatto sta che non sospesero mai i diritti costituzionali.
Carolina