Alcuni di noi della sinistra "sofistica" e rompiscatole, paventano che il prossimo governo guidato dall'attuale opposizione, possa essere fatalmente tentato a considerare veniali alcuni aspetti della deriva berlusconiana e che possa scambiarli per trasformazioni inevitabili della società stessa nella sua "naturale" evoluzione.
Per esempio la televisione spazzatura e patogena per l'ecosistema mentale tipica dell'era forzaitaliota.
Un centro-sinistra disinvolto, culturalmente frivolo e moralmente "relativista", potrebbe essere tentato di rispondere ai critici della porcheria mediatica, che gli amorazzi di Al Bano e della Lecciso, sono quello che la gente vuole.
Prima che ciò accada, ci sembra opportuno ricordare che questa è una panzana reazionaria di stile fascista. Inoltre, se è vero che quindici milioni di italiani seguono L'isola dei famosi, è altresì vero che i cittadini elettori del nostro paese sono quarantaquattro milioni e tra questi vi è una nutrita minoranza che di panzane e di cialtronerie da Auditel non ne può più.
Questa minoranza elettoralmente rilevante, questa volta si turerà il naso per arrestare la pandemia Silvio ma la prossima volta potrebbe non essere così responsabile.
Dimenticarlo sarebbe sciagurato perchè il nostro paese necessita urgentemente di un governo decente per almeno tre legislature consecutive.
Quanto ha ragione, ma quanto
Sbaglia, invece, Moni quando attribuisce al Berlusca eventi
("alcuni aspetti della deriva berlusconiana e che possa scambiarli per trasformazioni inevitabili della società stessa nella sua "naturale" evoluzione.
Per esempio la televisione spazzatura e patogena per l'ecosistema mentale tipica dell'era forzaitaliota")
che invece sono tipici della società contemporanea (di lo stesso Berlusca e le sue tv sono un prodotto).
Giusto puntare su una televisione di maggiore qualità (e ci vuole poco) ma, attenzione, non siamo qui per dare lezioni di etica o cultura al popolo..
Caro dedalus, ma quali lezioni? Moni sta dicendo attenzione "il popolo" di elettori italiani non è composto solo dai quattordici milioni che guardano la TV spazzatura. Il "popolo" è anche quello che fa la fila per ascoltare Sermonti che legge Dante, che affolla le librerie, che scrive i blog su Internet, che va a teatro, che legge libri, che si impegna nella politica e nelle associazioni. Questi sono tipicamente elettori di sinistra. Ma smetteranno presto di esserlo se la sinistra diventa corriva all'incultura diffusa di stampo berlusconiano. E lo fa in nome del "popolo".
l'opinione di dedalus e dei suoi soci politici e' sempre la stessa: fare affari dietro le spalle del "popolo bue", considerare "loro" la politica e impedire l'accesso alle decisioni da parte del popolo. innondare di idiozia i mezzi di comunicazione per non far pensare. telefoni bianchi 2. tipica struttura mentale oligarchica.
(ieri sera i telegiornali davano come notizia il solito discorso del papa: tutto il resto era cronaca. non una notizia vera: chissa' cosa succede nel mondo...)
inutile dire che queste carogne sono pericolose
Moni ha ragione da vendere,come accade spesso.
> inondare di idiozia i mezzi di comunicazione
> per non far pensare
è quello che penso anch'io, Tonii
liberateci dalle idiozie, giustissimo quello che dice Ovadia
però, e quindi capisco anche l"attenti" di Dedalus, discorsi del genere possono essere pericolosi
chi decide, secondo quali criteri, cos'è idiozia e cosa non lo è?
L'auditel? Il popolo, Tonii? Dov'è e che vuole 'sto popolo?
Non è che poi se gli proponiamo una tv liberissima, dove vanno in onda sia trasmissioni "acculturate" sia "idiozie" (stile l'Isola), opta in massa per l'idiozia?
Io sarei per una TV più pacata e decente, con maggiore cultura. Però non è che poi se uno che la pensa come me va a fare il direttore della RAI e attua certi propositi poi gli date del Komeinista, lo licenziate e tutto torna come prima? Temo di si.
Cioè vogliamo una TV libera (anche di propinarci e far prevalere le peggior schifezze) o invece una TV dove chi ci governerà, nel nostro caso la sinistra, si prenda la responsabilità di dare una direzione precisa secondo i propri valori (inevitabilmente di parte)?
falso problema, gerry: la TV italiana di oggi non è libera di mandare i programmi che la gente vorrebbe vedere (ad esempio: santoro, luttazzi, biagi, guzzanti...). non è libera di fare giornalismo (vedi l'inchiesta su falluja). non è libera di mandare inchieste fatte all'estero sull'italia. non è libera di ospitare punti di vista diversi.
se si applicasse davvero l'economia di mercato, e fosse possibile vedere l'isola dei famosi oppure luttazzi, non ci sarebbe bisogno di nessun khomeinista: luttazzi, o chi per lui, avrebbe il suo share e i famosi se ne tornerebbero a fare comparsate nelle discoteche vip. o in miniera.
HCE
ok, oggi la tv non è libera, non ho di certo affermato il contrario
solo che non sono così sicuro, come lo sei tu, che in una TV liberissima prevalga il buon gusto e la cultura (e personalmente, anche se spero tutti e 4 tornino in TV alla grande, per i miei gusti solo Biagi e Guzzanti sono di questo partito; invece il modo di far TV di Santoro e Luttazzi personalmente non mi piace - troppa caciara e interruzione di ogni ragionamento pacato con Santoro, troppo volgare Luttazzi - che non mi fa quasi mai ridere - ).
Ok, non è che la libertà possa coincidere necessariamente con quello che piace a noi e a volte i gusti della maggioranza della gente mi lasciano spesso assai perplesso.
Non darei così per scontato, quindi, come dici tu, che una TV libera mandi i famosi in pensione.
Gerry, i grandi epurati dalla tv erano proprio quelli che facevano ascolti altissimi, a riprova del fatto che se in tv ci sono cose piu' decenti da guardare della Lecciso gli italiani le guardano eccome. E anzi, sono stati cacciati **proprio** per quello, perche' la gente li guardava; tanto per fare un esempio, la famosa puntata di Satyricon con Travaglio ebbe uno share pazzesco; se davanti alla tv ci fossero stati 4 gatti, non sarebbe risultata cosi' pericolosa, al punto da mandare a casa Luttazzi.
Ho davvero difficoltà a farmi capire (Tonii a parte, il quale passa la vita a darmi della spia della CIA o manutancolo di affaristi etc. ma, sia sa, è un ragazzo nervosetto che sbava dalla rabbia e digrigna i denti ogni secondo).
Io sostengo che i tempi non sono figli di Berlusconi, ma, al contrario, è Berlusconi che è figlio dei tempi. E che rappresenta un'evoluzione (sicuramente negativa) che è tipica della società di massa (consiglio, in merito, di andare a rileggersi Ortega y Gasset).
Il "popolo della sinistra" che fa la fila a vedere Sermonti è un'illusione, saranno un milione di persone in tutto (su 56) e quelle sole non bastano a vincere le elezioni.
Per quanto riguarda la tv (di stato o del tipo con la bandana) io non la guardo proprio (film, partite e documentari su Sky; solo quelli).
"l'opinione di dedalus e dei suoi soci politici e' sempre la stessa: fare affari dietro le spalle del "popolo bue", considerare "loro" la politica e impedire l'accesso alle decisioni da parte del popolo"
"consiglio, in merito, di andare a rileggersi Ortega y Gasset"
...appunto!
Ecco già pronto l'escamotage in caso di vittoria unionista: non una, ma TRE LEGISLATURE...15 ANNI, quindi se dopo i primi tre mesi questo paese vedrà reintrodotta tassa patrimoniale, tassa di successione, tassazione delle rendite da capitale (tutte) con le drammatiche conseguenze del caso sarà interamente colpa di...(ahahahahaha!!!) Berlusconi, per cancellar le nefandezze del quale serviranno ALMENO tre lustri, come sostiene l'augusto e patinato melamed Ovadia.
Comodo.
E in questi quindici anni noi italiani cosa dovremmo fare?
Sopportare, perchè i calci nelle palle che mollerà la sinistra saranno assolutamente più delicati e politicamente corretti di quelli mollati dalla destra?
Io dico, guarda un pò, che servirebbero almeno 5 legislazioni Berlusconi: ora attendo il rilancio.
Per quanto riguarda il discorso TV, forse vi è sfuggito che non a tutti interessa vedere un clone di Goebbels che mangia un simulacro di deiezione, un sepolcro imbiancato che ciancia di "fatti" o un masaniello incrociato con 50cents che con piglio padronale da negriero pretende di essere arbiter omnium elegantiarum.
Volete cultura? Fatevi le quattro del mattino e guardatevi tutte le puntate di Consorzio Nettuno.
Oppure dobbiamo tutti chinare il capo di fronte alla autoproclamatasi, autoreferenziale e autosita cultura guzzantiana, dandiniana, ghezziana, ovadiana etc etc?
MA che, è "cultura" quella?
Ai miei tempi cultura eran Dante, Manzoni e Marinetti...ooooppsss, due Cristiani e un avanguardista di destra, scusate...vado da solo dietro la lavagna...
Appunto che?
Ortega y Gasset è stato uno dei primi a capire (siamo negli anni trenta) l'avvento dell'uomo-massa e di un certo tipo di società.
Curioso, comunque, l'atteggiamento di Tonii.
Da una parte parla in nome del "popolo" (gran parte del quale se ne sta con gli occhi sbarrati a guardare l'isola dei famosi), dall'altra sostiene che -attraverso la tv- bisogna educarlo, il popolo. Mi sfugge qualcosa? C'è una contraddizione?
Chi decide chi educa il popolo?
Ah, ho capito. L'avanguardia. Scusa, ogni tanto dimentico le orazioni del compagno Vladimir Ulianov.
ovadia ha ragione: la tv commerciale ha inquinato il già poroso cervello degli itagliani, come ne è esempio il delirio di alcuni commentatori inopitatamente ancora presenti in questo blog, e poi ha fatto in modo che un omuncolo come berlusca ci cogliesse come fichi maturi da un albero basso.
spegnere la tv è il primo passo. riaccenderla una volta ripulita dalle deiezioni del mercato più malvagio, quello dell'occupazione abusiva del proprio tempo e della propria anima, imbecerendo anche le cose più delicate come amore e sesso, cibo e cultura, informazione e umorismo, potrebbe essere il secondo.
quindi: tre legislature, mai più berlusca e liquami del genere, riappropriazione del proprio tempo, condivisione sociale di parte del proprio tempo per ricostruire ancora una volta dalle macerie, ma questa volta mentali, questo sventurato paese, e il tutto con passione e serietà, senza leggi o decreti o regolamenti o assemblee di condominio.
la nostra convivenza civile al momento attuale la vedo nello stesso stato delle rovine di dresda.
personalmente quando guardo alla realta' dei fatti della comunicazione di massa in italia cio' che vedo non e' tanto una mancanza di liberta' d'opinione quanto piuttosto una clamorosa mancanza di creativita', professionalita' e capacita' di approfondire le questioni in modo intelligente e equilibrato da parte di chi nei media ci lavora.
per quello che riguarda la liberta' d'opinione penso anzi che nei media spesso se ne abusi dando troppo spazio a somari che il piu' delle volte non hanno alcun titolo per contribuire in modo intelligente e credibile al dibattito in corso: tutti hanno diritto alla loro opinione, ma preferirei un piu' rigoroso controllo su competenza e professionalita' quando quest'opinione la si deve esprime di fronte a milioni di persone.
come la vedo io lo stato di fatto della televisione non fa' che rafforzare l'idea che la madre di tutte le sfide della nuova legislatura sara' quella dell'istruzione: senza una profonda e quasti rinascimentale revisione da cima a fondo del sistema scolastico non ci sara' modo di rafforzare quella tutt'altro che trascurabile - ma ancora troppo piccola - fetta della societa' civile italiana che ha davvero a cuore e sorti del paese e che ha le competenze, la passione, la larghezza di vedute e gli strumenti intellettuali necessari per poter costruire un'italia da far invidia al resto del mondo.
Comunque, penso che incazzarsi per lo stato attuale della televisione sia un po' fine a se stesso. Anche in questo caso mi trovo molto d'accordo con cronoman: manca, e in generale non solo e non tanto nella televisione, creatività, profondità, intelligenza.
Una volta c'era Fuori Orario, a ore impossibili, ma c'era. Oggi non c'è più nemmeno quello.
Ma penso che il tutto sia un po' il frutto di una cultura, quella italiana, da tempo in fase di declino. Librerie che paiono supermercati. Librerie "vere" chs scompaiono perché schiacciate dai supermercati. Film mediocri e fatti in serie, che nulla hanno di creativo. Se non la pretesa di esserlo. Nuovi programmi televisivi, che dovrebbero essere specchio della cultura, quindi non le isole dei famosi, che si riducono a essere salotto, anzi nemmen, happy hour: si pensi per esempio a "Le invasioni barbariche". Ma anche, pur con le sue pretese, all'Infedele di Gad Lerner che dedica una puntata intera alla Fallaci (ma chi se ne frega della Fallaci, parliamo di cultura). Manca un guizzo, mancano intuizioni.
Anche i programmi "comici" o i "comici" sono pietosi: si pensi alla Gialappas, a Greggio e Iachetti, ma anche a Zelig. Ma anche a quella noia mortale, scusate, autoreferenziale della Dandini. E taccio sulla Guzzanti, così incazzata col mondo e con quella faccia livorosa, che finisci inevitabilmente per non sopportarla. E anche Luttazzi, ma vogliamo dirla tutta? La verità è che non più c'è un cazzo di interessante. Su tutti i fronti della creatività e della cultura. Si finisce, per preferire il passato, inevitabilmente. Non per nostaglia. Per necessità. Nell'attesa che nasca qualcosa di nuovo.
Chessò, un nuovo "Lupo solitario", un nuovo "blob". Un nuovo Carmelo Bene che almeno dissacri un po' queste platee tristi di professorini saputelli e pedanti dei sedicenti programmi culturali. Alberto, il male non è solo nell'Iosla dei Famosi o nelle lecciso, anzi è più dove si dà per scontato che non ci sia.
Anche Moni Ovadia, pur con tutta l'ammirazione per quel che ha fatto e l'affetto di chi l'ha conosciuto anche di persona, sono anni che rifà sempre il solito spettacolo.
Manca una cosa sola e semplice: creatività. In tutti i campi. Lamentarsi e non riuscire a produrla per primi è autocommiserazione.
a) d'accordo, non è detto che se la TV fosse davvero libera di seguire i gusti del pubblico l'isola dei famosi sparirebbe. stiamo pur sempre parlando dell'italia. ma almeno ci sarebbe *anche* qualcos'altro di degno da vedere. perché c'è mercato anche per la TV di qualità.
b) non sono d'accordo che manca la creatività.
semplicemente, viene repressa. certo, la guzzanti o luttazzi possono non piacere, sicuramente sono molto "forti". entrambi però ti raccontano chiaramente come vanno le cose in questo paese. e in quanto tali sono estremamente interessanti.
tra le cose interessanti che raccontano, ci sono i meccanismi per cui dal panorama dell'informazione vengano espulse le cose più valide, a cominciare dai giornalisti che fanno semplicemente il loro mestiere.
tolto o messo a tacere chi fa cose di qualità, ovviamente rimane solo il bagaglino (inteso come categoria dello spirirto).
e sul lungo periodo, chi ha qualcosa da dire non viene certo incentivato a buttarsi su questo mercato. poi c'è poco da stupirsi che la qualità decada vertiginosamente.
c'è forse un lato positivo: in questo modo stanno rompendo il patto sociale della televisione: un po` di informazione ed intrattenimento contro l'attenzione dei consumatori e un modello culturale omogeneo e controllabile.
continuando ad abbassare la qualità del nettare, le api smetteranno di portare in giro il polline. ovvero, la ggente potrebbe smettere di guardare la TV e dedicare un poco più di tempo alla socialità e alla ccultura.
potrebbe non essere neanche un male.
HCE
ricordo molto bene un'intervista a mastroianni, poco prima che morisse (se non sbaglio era sul venerdì di repubblica).
si parlava di questo e di quello. arrivati al capitolo tv, marcellaccio s'incazza (con il suo consueto garbo) e bolla la programmazione con qualche anatema cortese. il giornalista ribatte alle accuse di scarsa qualità con "ma in fin dei conti questo è ciò che vuole il pubblico".
"senta, replica mastroianni, quando era piccolo lei preferiva giocare a pallone o andare a scuola?".
"giocare a pallone, ovviamente".
"ecco: se lei non avesse studiato non sarebbe qui a intervistarmi. non le pare?"
una cosa semplice, chiara, netta. che non ci sarebbe neanche bisogno di ripetere, eppure le mosche cocchiere molto tronfie di se stesse trovano sempre un discorso (arravugliato, complesso, confuso, ma taaaanto innamorato di sè) per giustificare con un "questo vòle la gggente" ogni stronzata che arricchisce pochi e impoverisce tutti gli altri.
"entrambi però ti raccontano chiaramente come vanno le cose in questo paese. e in quanto tali sono estremamente interessanti."
Non sono d'accordo: come vanno le cose in questo paese lo so già da me, basta guardare, basta leggere un giornale.
La Guzzanti e Luttazzi sono comici, oltre a provocare dovrebbero far ridere. e la satira deve essere creatività. A me sembrano mediocri da questo punto di vista.
E anche il dire che la creatività c'è ma è repressa mi pare un tantino un luogo comune autocommiseratorio.
Ho riletto cronoman: ha assolutamente ragione, oltre alla creatività, manca competenza e istruzione. Molte persone che devono fare comunicazione e informazione sono assolutamente incompetenti o ignoranti.
L'unica cosa che c'è da dire, e lo ha detto recentemente Michele Serra, è che c'è una grossa fetta di pubblico, quello colto, che oggi non è servito. Ma non è servito non tanto e non solo dalle isole dei famosi, ma nemmeno dai programmi che dovrebbero fare cultura. Che approfondimento culturale serio c'è oggi in tv? Fatemi un esempio.
Le isole di famosi, le lecciso per me possono benissimo continuare a esserci, quello che non tollero e che secondo me invece è che i programmi di approfondimento culturale non adempiano alla loro funzione. L'isola dei famosi è un programma ben fatto per il suo target, adempie alla sua funzione, soddisfa. Per un target più colto, che esiste eccome, invece i programmi sono mediamente più scadenti, non c'è soddisfazione. Ma trovo paradossale che a denunciare la cosa siano proprio coloro che dovrebbero contribuire a produrli. E che per farlo attacchino i programmi, ben fatti, per un altro target. E' come dire che se l'inter va male è colpa del Milan che va bene.
Ci si rimbocchi le maniche e si cominci a darsi da fare. Si forniscano contenitori validi. Nuovi. Intelligenti. Ci si batta per far tornare in onda Fuori Orario, per esempio. Ci si dia da fare per creare un programma satirico all'altezza di quello che fu "Quelli della notte". si facciano più programmi di informazione competente e approfondita come Report. E meno salotti autoreferenziali e statici alla Infedele e spesso anche Ballarò. La chance c'è: c'è tutta una fetta di mercato, quella del pubblico colto, da conquistare. Perché ora non ha prodotti da consumare.
Rotafixa for President!
Carolina
con Cronoman e Achab al Protocollo. :-)
Carolina
dedalus ex olegna scripsit:
"dall'altra [tonii] sostiene che -attraverso la tv- bisogna educarlo, il popolo. Mi sfugge qualcosa? C'è una contraddizione?"
ti sfugge che io non ho mai scritto ne' pensato quello che tu pensi o che vuoi farmi dire.
le tue tattiche ridicole tienile per capezzone e per gli altri lucidastivali
Dovresti andare da un medico, i tuoi travasi di bile sono ormai al limite dell'isteria.
PS. Ma una discussione normale e pacata, mai?
Comunque, sull'educare, mi pare che Mastroianni sia stato chiaro: blla citazione, mastrofixo.
Dopo Matrolindo, Mastrofixo... che dici?
Uè ragazzi, vi siete dimenticati che il potere lo detenete anche voi?
Il telecomando non serve solo per fare zapping: ha anche un interessantissimo tastino rosso con sopra disegnato un cerchio spezzato da un segmento.
Forse i vostri ne sono sprovvisti?
Dal mio punto di vista, ovvero quello di chi la TV la guarda saltuariamente un paio d'ore il giorno (soprattutto la notte, in effetti), certuni programmi denotano un miglioramento e non uno scadimento della programmazione: Dr. House e CSI su tutti (certo, ci sono anche Carabinieri, Distretto di Polizia, Neve di Ponente...ma che cazzo, io scelgo di non guardarli poichè non mi interessano, così come non compro Liberazione o il Manifesto se non quando sono realmente depresso, pur non avendo nulla contro chi apprezza certi programmi o certi..."giornali").
Se poi mi dite che i programmi da me citati nulla centrano con la cultura (o kultura) poco me ne cale: la TV è, così come il cinema, i videogames etc etc, fondamentalmente intrattenimento: questo è il primo requisito cui deve adempiere.
Certo, trovo disarmanti e potenzialmente dannose tutte le trasmissioni della virago de Filippi nonchè le puttanate alla Verissimo, ma trovo ben più pericolosi gli slanci censori di chi pretende di imporre ex abrupto un modello culurale di riferimento nel quale io per primo non troverei alcuno spazio, e come me tanti altri che, pur non guardando certe deiezioni televisive non si sentono automaticamente migliori di chi le guarda perchè "loro non capiscono", mentre per definire il nostro augusto stato intellettivo basta citare il nostro palinsesto preferito, manco fosse una carta d'identità sinaptica.
Compratevi un lettore DVD, andate più spesso al Cinema (si si, va bene: solo per guardare le "opere" della Guzzanti e di Moore, d'accordo), cominciate a giocare a D&D o iscrivetevi ad un circolo culturale di poeti folk apocalittici.
Siete davvero così schiavi della televisione?
Allora è proprio vero: Berlusconi ha vinto grazie a voi.
P.S.
Tonni Anticristiano Militante, sei fantastico!!
Sei davvero un personaggio da B-movie!!
Ho sognato che accendevo la tv e vedevo:
*Il papa che parla;
*i cattolici che parlano;
gli ebrei che parlano:
i musulmani che parlano;
gl atei che parlano;
gli agnistici che parlano;
Santoro;Biagi;Grillo;Guzzanti;Travaglio: Beha; Luttazzi;
*Vespa; *Ferrara; *Fede; *Dandini; *Lecciso; *Albano;
*ho sognato di vedere uno che diceva che Dio c'era
ho sognato di vedere uno che diceva che Dio non c'era
*ho sognato di vedere uno che diceva di aver ricevuto un miracolo
ho sognato di vedere uno che diceva di non aver ricevuto un miracolo e per questo Dio era ingiusto;
Ho sognato, sognato, sognato......
Quando mi sono svegliato ho notato che questo piccolo elenco conteneva degli asterischi e quelli con l'asterisco esistono in questa tv, gli altri no!
Salvo ferinamente
achab, ma 'sta fixa te la sei fatta o no?
dài, parliamo di cose serie ;)
Bubbidolo, tu sei la televisione. E grazie al cielo noi abbiamo il telecomando.
no, non me la sono fatta. Mi vergognavo a dirlo.
meglio, diciamo che ci siamo baciati un paio di volte, ma non siamo ancora andati a letto.
il 17 conto di provare una di quelle di alberto.
;-)
eddaje su
meglio la realtà del virtuale...
la cosa vera alla narrazione della cosa vera
vacci a letto e strapazzala
Bubbidolo in parte hai ragione, meglio fare altro che vedere la televisione e le alternative che hai elencato potrebbero essere un buon pretesto per fare quello che dice anche rotafixa. Ma ti sei mai accorto di quanto sia importante e influenzabile la televisione per alcune persone del nostro amato paese? Tante? Forse la maggior parte? Beh, speriamo di no. Fatto sta che proprio per tali motivi è importante che la TV sia un buon esempio di cultura. Non possiamo permettere che un Maurizio Costanzo, le pubblicità, lo stronzo di turno di Domenica In che canta e parla (non mi riferisco ad Albano) ci insegnino la cattiva educazione. Ma vi rendete conto di quante pubblicità vengono tagliate in un secondo momento perchè il messaggio originale era telmente bastardo da prenderli a schiaffi? Voglio solo dire che per me la TV non è da prendere sottogamba come modello culturale per il popolo, e aspetto il giorno in cui fortunatamente non lo sarà più.
"senta, replica mastroianni, quando era piccolo lei preferiva giocare a pallone o andare a scuola?".
"giocare a pallone, ovviamente".
"ecco: se lei non avesse studiato non sarebbe qui a intervistarmi. non le pare?"
Allora imponiamo l'ascolto, via radio, del Pierrot Lunaire di Schoenberg al posto della Lecciso (così Tonii potrà finalmente assistere ad una rivoluzione)
"Allora imponiamo l'ascolto, via radio, del Pierrot Lunaire di Schoenberg al posto della Lecciso"
E perché no?
Guarda che l'ho citato (il Pierrot Lunaire) perchè mi piace. Ma volevo dire che non possiamo imporre la nostra volontà di piccola elite al resto degli altri. Anche se a fini apparentemente buoni.
sono d'accordo con mastro rotafixa, achab (che novita' oh) e cronoman (l'educaZione fondamentale!). di contorno alla citazione di Mastroianni volevo dire che tra chi ha giocato a pallone, pochi ce l'hanno fatta a sopravvivere di pallone. questa televisione, cosi' inutile, proprio per i danni che fa, non sopravvivera' a se' stessa. e' troppo effimera: lascia un vuoto (da riempire), ma non il segno.
a dedalus fu olegna:
"mangiate merda, milioni di mosche non possono sbagliare"
"mangiate merda, milioni di mosche non possono sbagliare"
e chi decide chi è mosca, chi merda e chi dio?
freak anthony
:-) c'è comunque un limite a tutto.
stasera mi son beccata enrico ruggeri... parte piano ma va forte il rincoglionimento totale.. reality show trash del più vieto, senza suonare una nota e raccontando pure i fattacci suoi personali di quelli da mai più senza ... allora almeno facciamo un po' di equità sociale e mandiamoci la commessa della coop o qualche portinaia a italia 1 :-)
Carolina
"non possiamo imporre la nostra volontà di piccola elite al resto degli altri".
E se io ti rispondessi, cosa che ho già fatto se mi avessi letto bene, che non mi interessa imporre la mia volontà agli altri (che gli altri abbiano i programmi che vogliono), ma semplicemente essere "servito" come utente della tv anche io. Tu parli di piccola elite, ma ti sbagli: sono in tanti a cercare nella tv cultura. Erano in tanti a guardare Ghezzi che parlava fuori sincro. E sarebbero ancora in tanti. Erano in tanti a videoregistrarsi di notte i film di Orson Wells che non si potevano mandare di giorno. Molti di più di quanto tu creda. C'è molto poco di democratico in questa televisione. La colpa oltre che di chi fa televisione è anche della cultura stessa, come detto, in fase involuta o al massimo autoreferenziale. COmunque incapace di produrre nuovi contenitori. Ma è tutto ti assicuro tranne che un problema di piccola elite. E in ogni caso, come mai prima era avvenuto, una fetta di potenziale mercato televisivo non è assolutamente servita. E' come se non esistesse. Motivo per cui questa fetta alla fine la televisione finisce per non guardarla o non comprarla più. E, con il tempo, spero finisca per farla capitolare. Ma se vai alla Fnac alla presentazione del cofanetto DVD di "Heimat 3" con la presenza di Edgar Reitz, ti accorgi di non aver calcolato la massa di gente che ci sarebbe stata e non trovi posto. Ed è un piacere rimanere in piedi così. E allora perché non trasmettere un'intervista a Edgar Reitz in tv? Non avrebbe pubblico? No, ce l'avrebbe. E' solo che nessuno ci pensa. Si dà per sconato che in tv vogliamo vedere solo l'Isola dei Famosi e Striscia la notizia. E anche la cultura, o gli ambienti della cultura, si sono assuefatti a questa idea. Ecco perché il messaggio di Moni Ovadia invece di essere rivolto agli altri dovrebbe servire da monito per chi come lui la possibilità di proporre idee ce l'ha, ce l'avrebbe. Cominci lui a proporre un programma, una rassegna di opere teatrali in tv.
Ho visto in libreria 2 cd audio del "Pinocchio" di Carmleo Bene. Una performance straordinaria che in pochi hanno avuto la fortuna di vedere e ascoltare. C'è lui che fa solo tutti i personaggi: lo facessero in tv. Secondo me un sacco di gente si stupirebbe a incollarsi allo schermo. Ma nessuno ci pensa. Così teniamoci le veline. Che alla fine la tv e il sesso sono una cosa sola.
La colpa oltre che di chi fa televisione è anche della cultura stessa, come detto, in fase involuta o al massimo autoreferenziale
questa è una tua opinione. Se mi citi Ghezzi come esempio di Tv di qualità, allo stesso modo lo possono essere Luttazzi o la Guzzanti o chi per loro. Se poi a te paiono autoreferenziali o livorosi, sempre di un'opinione si tratta.
Trovo estremamente scorretto e fastidioso questo atteggiamento stile "ai miei tempi era tutta un'altra cosa"... come se la cultura cessasse di essere stimolante quando lo decide l'achab di turno. Che non si prende neppure la briga di riflettere un microsecondo e rendersi conto che tra 20 anni ci sarà chi rimpiange Luttazzi sputando merda sul comico talentuoso di turno, la cui unica colpa sarà di essere nato nella generazione successiva... eppure il mondo va avanti, e così l'arte e la cultura: ed ancora c'è grande letteratura, c'è grande teatro, grande musica e grande satira ecc... ecc... ecc...
eppure c'è sempre chi vive nella nostalgia del passato, e non capisce che, a quel punto, il miglior musicista è stato il primo scimmione che ha picchiato su una pietra con un bastone, e il miglior comico quello che per primo è inciampato in un osso di brontosauro...
davide, non hai capito un cazzo. Primo, il mio non è un discorso "ah, non ci sono più i giovani di una volta". Io ho solo detto che oggi, e io ho 33 anni, non trovo in tv, io personalmente ma come me un sacco di altri miei coetanei, un molti prodotti di qualità. Nella fattispecie programmi dove ci sia "cultura". Ghezzi in sé non mi fa impazzire (lo trovo al massimo divertente), fatto sta che ha inventato dei "contenitori" validi, tipo Fuori Orario (che ha trasmesso fior fior di film, non solo di cent'anni fa, ma anche di ieri l'altro, che altrimenti non avrei mai scoperto). E questo non solo secondo la mia opinione. Ho il diritto di dire che io non mi sento rappresentato da questa tv? e che come me non lo è un'enorme fetta di mercato, dati alla mano: prova a fare un sondaggio solo tra i 5000 utenti giornalieri di questo blog. Prova a guardare nei link di questo blog. Prova a chiedere anche tra i tuoi amici. Ti piace Luttazzi, ti piace la Guzzanti? Bene, son contento. E me annoiano, e non era quello il punto.
Secondo il tuo ragionamento, davide (stando almeno alle ultime due righe che hai scritto), è sempre tutto di qualità. E sempre lo sarà. Tutto piatto, tutto regolare. Senza imprevisti. Senza alti ne bassi. Oppure sempre con alti e bassi. E invece non è porpiro così: esistono epoce più creative e altre meno. Poi all'interno di ognuna le eccezioni ci sono sempre (questa è l'unica costante). E io proprio da "giovane" rivendico il diritto di avere oggi quella creatività che chi ha avuto il culo di nascere vent'anni prima di me ha potuto godere. Sveglia, davide. Non eri giovane?
a questo punto poi, davide, divento sempre più curioso: fammi degli esempi di programmi, dibattiti, film, canali che vedi in tv (non su sky, non vale) o di film trasmessi di recente che trovi culturalmente validi, approfonditi, fatti con competenza e intelligenza.
E se io ti rispondessi, cosa che ho già fatto se mi avessi letto bene, che non mi interessa imporre la mia volontà agli altri (che gli altri abbiano i programmi che vogliono), ma semplicemente essere "servito" come utente della tv anche io. Tu parli di piccola elite, ma ti sbagli: sono in tanti a cercare nella tv cultura. Erano in tanti a guardare Ghezzi che parlava fuori sincro.
Allora esiste una soluzione (con la quale, peraltro, sono d'accordo): la fine della tv generalista. Più canali tematici, dedicati a determinati tipi di pubblico o a singoli interessi . Che so, tipo history channel.
La televisione di stato, secondo me, dovrebbe essere una cosa semplice ed informativa; un canale solo, con finalità appunto di servizio pubblico.
PS. Ghezzi è un coglione, fattelo dire. Apparenza d'avanguardia, idee banalotte. Dai tempi di "Filmcritica".
Ovviamente accanto ai canali tematici frequentati dalla varie minoranze (da chi ha l'hobby del giardinaggio a chi va a vedere Carmelo Bene, ma l'amleto e nostra signora dei turchi piuttosto che pinocchio) ci sarebbero i "canaloni tematici", stile pura novella 2000, con le varie isole e Lecciso; frequentati dai milioni invece che dalle migliaia.
D'altronde così va il mondo (ammesso che vada).
Chiedo scusa, terzo pezzo d'intervento.
Guzzanti di qualità? Sì, ma il fratello (che è il vero talento). Luttazzi? Piuttosto modesto, francamente. Meglio, molto meglio Grillo (su Sky).
Non basta essere impegnati e di sinistra per fare qualità; il talento è per così dire naturale.
Pessimo il giornalismo strillato alla Santoro o quello viscido e servile dell'insetto Vespa.
Qualità è un'altra cosa. Come programmi giornalistici probabilmente quelli della sette.
vediamo se gli autorevoli commentatori riescono anche a sminuire le seguenti affermazioni:
Una televisione "poco responsabile", che tale si manifesta per mezzo di programmi e conduttori "che talvolta ci appaiono inconsapevoli delle loro responsabilità". è ancor più essenziale "che la classe adulta sappia trasmettere principi, ideali, ambizioni, oltre naturalmente a fornire una adeguata formazione scolastica e universitaria".
chi l'ha detto?
rotafixa?
cronoman?
toni_i?
ciampi, c.a.?
Monsieur Lapalisse?
Secondo il tuo ragionamento, davide (stando almeno alle ultime due righe che hai scritto), è sempre tutto di qualità.
assolutamente no, achab.
secondo il mio ragionamento, c'è sempre un minimo di qualità nel mare magnum della produzione culturale-artistica di un qualsivoglia periodo.
secondo ciò che dici tu, invece, la cultura è in totale involuzione: non salvi nulla: dici che quello che attualmente va in TV fa schifo (e sono d'accordo), ma che anche coloro che ne vengono esclusi (e che vengono suggeriti come alternativa) sono in fondo in fondo mediocri, chi per un motivo, chi per l'altro.
Parli di Mastroianni, di Bene, ma questi sono morti. Dunque qual'è la tua soluzione? Un suicidio di massa? Se da 10 anni a questa parte non hai visto una sola cosa che ti abbia minimamente soddisfatto, non sarebbe il caso di chiedersi se non c'è qualcosa che non va nei tuoi criteri di giudizio?
Guzzanti di qualità? Sì, ma il fratello (che è il vero talento). Luttazzi? Piuttosto modesto, francamente. Meglio, molto meglio Grillo (su Sky).
il Guzzanti fratello è certamente migliore. Luttazzi modesto è veramente troppo. Lo stesso Grillo gli ha rubato decine di battute...
un suicidio di massa per quanto azzardatissimo nella pratica :-) e probabilmente sconsigliabile :-) a vedere certa robaccia mi sembrerebbe quasi un'opzione: "un figlio per ogni Ruggeri ucciso". :-)))
Carolina
Il vero problema è che ci hanno tolto i cartoni giapponesi: ai tempi nessuno si lamentava della TV, a parte qualche indegno sacerdote senza palle e qualche mamma radical chic.
Qualche tempo fa apparve su Repubblica un articolo ove si disquisiva della avvenenza (!) della Boccassini (!!!)...se in TV ci fosse stata ancora Lamù non avremmo mai assistito a scempi mediatici del genere.
W Kenshiro!!!
a parte i soldi (che *sono* un problema) faccio sempre piu' fatica a pagare il canone ogni anno che ci inoltriamo nell'era berlusconiana. ma lo pago comunque, e fino qui, le difese passive di uno dei 44 milioni.
pero' non ho ancora capito come mai ai tempi di internet non sia possibile far pervenire feedback, critiche e quant'altro alla televisione di stato. forse qualcuno sa cosa bisogna fare o ha proposte su come muoverci?
credo che l'unico feedback preso in considerazione siano i dati auditel