Decennio? Tempi stimati dai promotori: 15 anni, realisticamente: 20.
Dopodichè sarebbe pronta la megasuperutilinea Lisbona-Kyev. Ma manco per le palle!
A Est dell'Italia non si è fatto niente, e niente è in programma prossimamente.
La balla è enorme dalle fondamenta, e sconfessarla è un gioco da bambini!
Come possono perpetrare questa bestialità? Com'è possibile, come si può accettare questo?
Si convive da sempre con le tangenti e i lavori pubblici che costano il doppio del necessario ma quando questo avviene per opere necessarie o utili, ma stavolta la mascalzonata è talmente palese...macroscopica...
Ogni italiano che si possa dichiarare favorevole al TAV è, indiscutibilmente, disinformato. O imbecille, al limite, ma del tutto proprio. Mi sento assolutamente giustificato a dirlo.
Stavolta è "troppo grossa", indifendibile, i numeri sono chiari come il sole, sotto gli occhi di tutti (quelli interessati a leggerli, in TV in effetti non li ho notati).
Non si può, proprio non si può...
PS: esatto il titolo del thread. Quella è la terza possibile motivazione, che nella foga avevo scordato, tra "disinformazione" e "imbecillità". Avevo dimenticato
ieri sera ben tre trasmissioni si sono occupate della questione alta velocita', e la cosa che mi ha piu' impressionato e' come i sostenitori dell'opera avessero praticamente come uniche argomentazioni quelle banali e vaghe di un "ammodernamento del paese" e "rimanere agganciati all'europa" (senza peraltro articolare esattamente cosa si intendesse per "moderno", come se piu' tecnologia e treni piu' veloci fossero un autoevidente segnale di modernita'). quando si giustifica in modo cosi' vago spese impressionanti, disagi di decenni per le popolazioni interessate ai lavori e ritorni - tutt'altro che certi - che si vedranno solo tra 10-15 anni, be', c'e' un vero problema.
i sostenitori dell'alta veolcita' puntualizzavano che le grandi infrastrutture gia' esisitenti (aeroporti, autostrada del sole etc) mai si sarebbero fatte se non si aveva la lungimiranza di scommettere sul boom del trasporto aereo, automobilistico e ferroviario, senza il coraggio di investire subito molto per avere dei ritorni solo tra molti anni e senza il "sacrificio" dei disagi per le popolazioni direttamente interessate ai lavori. logiche che sembrano non prendere minimamente in considerazione che il quadro e' completamente mutato da allora a oggi: gli spazi fisici nei quali costruire le opere non sono *infinite* e all'aumentare delle opere esistenti e' sempre piu' difficile aggiungerne di nuove, la notevole mole di infrastruttere che gia' abbiamo sarebbe piu' che sufficiente per molti anni se solo venissero ammodernate e gestite con maggiore intelligenza, il panorama del movimento delle persone internamente all'europa e' radicamente mutata da quando si e' "lanciato" nei primi anni 90 il progetto alta velocita' (vedi vettori aerei low-cost), abbiamo un sistema-paese completamente incapace di gestire con un minimo di serieta', trasparenza e celerita' le grandi opere, la situazione finanziaria del paese e' a dir poco disastrata.
un'altra cosa emersa dalle trasmissioni e' che sul problema dell'alta velocita' ci sono spazi enormi per del vero giornalismo televisivo d'inchiesta: analisi approfondite su come il governo italiano a partire dagli anni novanta ha impostato il progetto TAV (studi fattibilita', impianto finanziario, scenari futuri spostamenti su rotaia, impianto gestione della costruzione dell'opera: ho cercato in rete documenti che confutassero le pesanti accuse lanciate dalle inchieste/studi del sito notavtorino.org, senza trovare nulla), confronto approfondito con l'alta velocita' nel resto dell'europa, analisi degli studi sull'alta velocita' realizzati ad esempio in spagna, francia e germania. e via dicendo. la costante qui sembra essere un giornalismo mediocre con nessuna capacita' di fare le domande giuste e andare a fondo sulle questioni.
secondo me la cosa piu' rilevante della protesta in val susa e' che si tratta forse del primo significativo passo verso un'opposizione da portare avanti *nell'intero paese* contro le logiche attuali di gestione strategica del futuro dell'italia e delle metodologie che si vogliono perseguire per arrivarci. in particolare:
- ci sono adesso gli strumenti per iniziare la transizione da una democrazia rappresentativa a una democrazia partecipata che vede un maggiore coinvolgimento diretto della popolazione nelle scelte e nella gestione delle scelte per il paese. con tutte le cautele del caso, iniziamo a reclamarla (come fanno gli abitanti della val susa).
- e' il momento giusto per fermarsi ad interrogarci su cosa significhi esattamente "ammodernare" e che tipo di futuro vogliamo per il paese. un modello che si basa sullo sviluppo innfinto e sulla costruzione infinita non e' minimamente sostenibile, e forse e' il caso di iniziare a ragionare seriamente su scenari futuri diversi.
- la protesta deve servire per far capire senz'ombra di dubbio a chi ci governa che volgono al termine i tempi della gestione disinvolta, superficiale, clientelare e incredibilmente sprecona delle grandi opere. se le opere si devono fare, che vengano precedute da aprofonditi studi indipendenti su necessita', opportunita' e soluzioni competitive, che si imposti il progetto usando solidi criteri economici, che ci si adoperi a realizzare un sistema-paese capace di gestire con serieta', competenza e celerita' i lavori e il loro pagamento, in modo da creare consenso nel paese intorno ai lavori. sicuramente non poco da chiedere in questo particolare momento storico dell'italia!