Ruini ringrazia.
Prego, Ruini! A buon rendere! 'chi te muort
BENISSIMO! alla facciazza della massoneria! :-))
se poi un genitore manda volontariamente i suoi figli a questa masnada di indottrinatori sponsorizzati... l'inchiappettata del similprete se l'e' andata a cercare.
che non si lamenti
poi
Non esagerare con i toni, Tonii: non fare come quelli che dicono che tutti i preti sono omosessuali e pedofili o come quelli che dicono che i gay non possono fare i preti...
Gli insegnanti di religione sono, in buona parte, persone normalissime che hanno frequentato una facoltà di teologia e che utilizzano leggi dello stato fatte male per poter lavorare. Il vero problema è una stato che regala pezzi di sè stesso ad una chiesa che spesso è culturalmente diecimila anni indietro rispetto alla società. Bisognerebbe valutare quanto sono costituzionali le norme e le leggi che hanno consentito una aberrazione del genere ed intervenire su questo. E bisognerebbe che i genitori semplicemente dichiarassero di non volere che i figli studino religione (cosa sempre possibile in Italia, per fortuna). Solo che spesso proprio quest'utlima cosa non viene fatta, anche da chi si professa ateo, per comodità o pigrizia.
dai Adimant!! come fai a scrivere:
"Gli insegnanti di religione sono, in buona parte, persone normalissime che hanno frequentato una facoltà di teologia"
normale uno che studia nella facolta' di teologia?!?!? (non esistono poi pubbliche, ma solo private e a pagamento ed escludono i divorziati e le "pubbliche peccatrici")
maddai!!!
Guarda: che la politica di questo governo consista nell'elargire favori agli amici, è indubbio.
Qui, però, gli insegnanti di religione si trovano ad essere vittime incolpevoli di un sistema scolastico italiano che è, di per sé, anomalo.
"Passare di ruolo" vuol dire assere assunti. Quindi, vuol dire essere pagati anche d'estate, vuol dire essere pagati puntualmente, vuol dire che ti si riconosce l'anzianità di servizio e vuol dire che puoi partecipare ai concorsi che riguardano la tua categoria professionale.
Questo è tutto.
Questi, che sono diritti scontati per qualsiasi lavoratore dipendente italiano, dal portantino ospedaliere al magistrato, diventano una specie di chimera e l'obiettivo massimo di una vita non appena varchi la soglia di un'aula scolastica dello Stato.
Il risultato è che in Italia è assolutamente normale, per un professore, essere assunto a 40 o 50 anni, dopo 10 o 20 anni di servizio in cui non ti sono mai state pagate le ferie, non hai mai avuto uno scatto di retribuzione e lo stipendio ti è arrivato con ritardi di mesi.
Ricordo un anno in cui il provveditorato assunse a settembre e il primo stipendio arrivò a febbraio. Il precariato, di cui in Italia si parla come se fosse una specie di novità, non è altro che questo. E la gente non sembra rendersi conto che, da sempre, la scuola italiana è fatta di questo: di precariato.
Lo scandalo è questo, a mio parere.
Un sistema di graduatorie in cui, chessò, non ti vengono riconosciute le pubblicazioni ma, se hai due figli, passi avanti a quello che ne ha uno solo o nessuno.
O il fatto che lo Stato, da sempre, risparmi miliardi trattando i suoi docenti come nessun datore di lavoro privato potrebbe mai trattare i propri dipendenti: te lo immagini un imprenditore che, per 20 anni, licenzia i suoi impiegati a giugno e li riassume a settembre per non pagargli le ferie? Andrebbe in galera, credo.
Io, francamente, mi incazzo per questo.
Che poi stavolta abbiano assunto i colleghi di religione, guarda, buon per loro.
Sono colleghi come me, lavorano come me, hanno gli stessi diritti che ho io. Sono solo un po' più sfigati, ché devono vedersela anche con la Curia. Non vedo perché dovrei incazzarmi se, finalmente, qualcuno gli paga le ferie.
Le guerre tra poveri sono brutte anche esteticamente. Lascerei perdere.
E' il sistema in sé ad essere sballato e, in questo, temo che la sinistra abbia responsabilità storiche superiori a quelle della destra.
Lia, scusa, ma come fai a dire che gli insegnanti di religione "sono colleghi come me, lavorano come me" ? hai idea del numero di preti rabbiosi che ci stanno nelle scuole ? da quello che dici probabilmente di scuola ne sai parecchio. Perdona ma io non riesco a considerare pari uno che studia lettere in una scassatissima università pubblica e uno che si fa un po' di teologia baciando pile in un vellutato istituto privato. Non capisco perchè poi insegnare religione nelle scuole, in uno stato di persone sempre più ignoranti la religione, se vogliamo dev'essere un compito della famiglia, della "soicietà", non della scuola. Insegnassero seriamente qualche rudimento di fondamenti delle religioni, -i, plurale, capirei, ma questi ti danno, se va bene qualche edulcorazione dei libri di catechismo.
cosi' in astratto ti darei ragione lia
ma poi penso che sono io a pagargliele le ferie
io a loro, della congrega di persone che non paga l'ici e ha il privilegio di inzozzare coi suoi simboli settari i luoghi pubblici, per non parlare di tutte le altre nefandezze.
Ok Tonii, continua la tua caccia alle streghe, ma guardati un po' intorno: di università private in Italis non solo ce ne sono tante, ma sono anche quelle più rinomate (Bocconi, Lewis, Normale di Pisa) ma questo non vuol dire che chi le frequenta è poco normale; nessuna università in Italia è più gratuita da almeno 15 anni (tantomeno quelle statali); se una persona è credente e vuole approfondire la conoscenza della propria religione non vuol dire che sia poco normale o peggio di altri: ti assicuro che conosco tanti ingegneri, avvocati, psicologi e medici che sono peggio di molti teologi.
Non sparare sulla religione, spara sullo stato che è meglio.
A me la questione pare molto semplice: se si decide di non insegnare religione nelle scuole dello Stato, lo si faccia.
Se, però, si decide di insegnarla, i lavoratori che vengono chiamati a farlo devono essere assunti e pagati.
Non si può fare lavorare la gente e poi negarle diritti solo perché non ci piace il mestiere per cui l'abbiamo assunta.
"Non sparare sulla religione"
ma la chiesa non ha nulla a che vedere con la religione.
la usa solo per il suo vero scopo: il potere e il denaro.
le facolta' di teologia, poi, non sono normali universita' private. non pagano l'ici adesso. quindi hanno privilegi che altri non hanno.
come sempre sono le sporche tonache ad arraffare e rubare. e i loro accoliti non sono da meno.
E poi nella "congrega di persone che non paga l'ici e ha il privilegio di inzozzare coi suoi simboli settari i luoghi pubblici, per non parlare di tutte le altre nefandezze" ci sono anche persone che campano con 6-700 euro al mese e che con quei soldi ci fanno anche ottime cose; ci sono missionari (gli Alex Zanotelli, gli Arturo Paoli e tanti altri come loro) che sono tra i pochi a fare veramente qualcosa nei paesi del terzo mondo; ci sono personaggi di grande cultura (Bruno Forte, ad esempio, mai sentito) che vanno rispettati soltanto per questo, anche se non se ne condividono le idee.
Attenzione a fare di tutta l'erba un fascio, si comincia così e si finisce per dire che un miliardo e mezzo di musulmani sono tutti terroristi, che un miliardo e mezzo di cinesi vogliono tutti rubarmi il lavoro, e che gli americani sono democratici.
Lia, sono d'accordo con te, ma va sollevata una piccola obiezione: perchè serve una autorizzazione della curia per insegnare religione? Chi insegna religione non è già leggittimato a farlo dall'avere, suppongo, una laurea in teologia? Non mi risulta che gli insegnanti di inglese debbano avere un permesso speciale dall'ambasciata inglese o cose simili...
Allora via con la parità dei diritti e con la pari dignità per tutte le materie, ma i concorsi siano aperti a tutti quelli che hanno i titoli che richiede lo stato italiano (e non quello vaticano) e con le stesse regole per tutti (lettere, religione, matematica, ecc...).
"gli Alex Zanotelli"
anche tra i nazisti, penso a John Rabe e la sua azione straordinaria durante quel massacro gigantesco e dimenticato che fu Nanchino nel 1937, c'erano persone che rasentavano la santita'.
questo non inficia il giudizio sulla chiesa come istituzione. la sua ferocia repressiva, l'omofobia, la sessualita' repressa, la pedofilia strutturata a sistema, l'irregimentazione dei corpi e delle menti, la gerarchia e l'obbedienza presentate come positive, il costante e contiuno appoggiarsi ai poteri forti pur di schiacciare il popolo minuto, l'utilizzo delle leggi dello stato per imporre le sue abberranti teorie...
il sopruso, il privilegio, l'arroganza...
Adimant, mi va benissimo.
Sono d'accordo con tutto.
Semplicemente, non sono d'accordo con l'abitudine - particolarmente presente nella scuola - di non sporcarsi le mani con battaglie sostanziali (e impopolari) salvo poi fare pagare il prezzo di questa viltà ai poveri cristi di turno che, ripeto, devono aspettare per anni che qualcuno gli faccia la grazia di una normalissima assunzione.
Non è bello.
Lia: il problema è un altro. L'insegnante di religione ora può passare a un'altra materia in caso di necessità. Significa che se c'è bisogno lo possono mettere a insegnare storia, italiano, scienze, eccetera. Il che vuol dire trovarsi la scuola infestata da un esercito di assaltatori di CL. Mica bello in uno stato laico.
Alberto: la possibilità è praticamente inesistente.
Ti spiego: nel momento in cui il collega è assunto, la legge dice che non lo puoi licenziare perché sì.
Ora: se il collega venisse licenziato dalla Curia, lo Stato non potrebbe più lasciarlo in mezzo alla strada (come farebbe se fosse precario) e dovrebbe riciclarlo.
Ci vogliono due condizioni, però: 1) che il collega venga effettivamente licenziato, ovvero che la Curia gli tolga l'autorizzazione a insegnare religione. 2) che il collega già abbia l'abilitazione a insegnare l'altra materia.
E l'abilitazione non si prende per sbaglio: serve anzianità di servizio in quella materia più relativo concorso o, in alternativa, due anni di SISS a frequenza obbligatoria. Quindi, ancora una volta, sarebbe un collega come tutti gli altri.
L'alternativa è che lo Stato usi questi docenti, li sprema per tutta la vita senza uno straccio di garanzia e, per giunta, li lasci in mezzo alla strada se solo la Curia decide di disfarsene.
Ripeto: non lo trovo bello.
E nemmeno molto di sinistra.
E' vero Alberto, ma questo è un problema ulteriore: già oggi esistono nella scuola laureati in economia e addirittura in sociologia che insegnano informatica ed altre assurdità del genere; il prblema resta come sempre porre regole e limiti precisi a quello che si può fare e non fare.
Era questa l'unica cosa seria da fare nell'ambito di una riforma del sistema scolastico, altro che Moratti; si dovevano definire ruoli, programmi, metodi con l'aiuto di chi nella scuola ci vive da anni, invece si è preferito buttare tutto, rifarlo peggio e ci si ritrova con queste situazioni e con cose anche peggiori (del tipo classi di 30 persone o compiti in classe di italiano strutturati a domanda con risposta multipla - ho un genitore che insegna lettere e conosco bene certe situazioni).
Per cui torno a dire, puntiamo i fucili sulla Moratti e sul Governo, non sui professori di religione. Rifacciamo la scuola, ristrutturiamo tutto e poi, contestualmente, relegheremo nel loro ruolo, ncessariamente limitato, i professori di religione - e possibilmente di qualsiasi religione.
Tonii, troppe cazzate tutte assieme, non ti rendi conto che l'istituzione chiesa che vedi tu non è reale; quello che vedi tu già da un pezzo non ha più presa reale sulla gente, i ragazzi fanno sesso e fumano canne liberamente fregandosene del Papa e di chi per lui; la chiesa nei paesi poveri, dove pure ha fatto tanto male, ormai è un reale punto di riferimento per gli sfruttati; all'interno della chiesa esistono movimenti sostanzialmente critici legati ad esperienze e comunità come quella di Taizè, ad esempio; ma questo è molto off-topic e chiudo qui.
va bé, ragazzi, ma la state mettendo giù troppo grossa, non ci passa.
Rilevante è che questa cosa succede come scambio di favori con Ruini, il nuovo papa, Casini e c., e basta, lo schifo della notizia è tutto lì.
Quindi non è cosa indicativa di niente, di nessuna attenzione per una categoria bistrattata, di nessuna cosa giusta che andava finalmente fatta, di nessun cambiamento di politiche nei confronti dei posti pubblici o della scuola eccetera: niente, non significa gnente.
E' solo uno scambio fra (loschi) poteri. Berlusconi ha certamente ricevuto qualcosa in cambio, per questo, mi domando cosa, bisognerebbe chiedere a Follini.
Ovvio, che gente che lavora sarebbe giusto assumerla, se si vuole chiamare lavoro indottrinare le giovani menti a credere che esistano cose invisibili e indimostrabili.
Tuttavia, anche guardandosi bene dal dire: non andavano assunti! credo però sia giusto stigmatizzare come ciò sia avvenuto per le sole, sporche, inconseguenti, esemporanee predette ragioni.
Infine d'accordo sulle colpe della sinistra, dato che a quanto pare ormai di veri laici in parlamento non ce n'è rimasti più manco mezzo, e tutti si sono messi, si stanno mettendo, o si metteranno in ginocchio davanti a papi e cardinali.
Buon per la loro anima, immagino. Male per il paese.
Guardate che c'è un equivoco di fondo: gli insegnanti di religione non devono essere affatto laureati in teologia o altro. Sono semplicemente persone scelte dalla curia: non serve la laurea ma una semplice idoneità morale a svolgere questa attività. In pratica, devono essere in linea con i dettami della chiesa. Il che è una grossa anomalia, rispetto a tutti gli altri docenti!
Adimant, mi sa che la chiesa che vedi tu non e' reale. taize'! ma andiamo! quelle sono cacatine per acciuffare i gonzi. roba da papabois di trenta anni fa. La chiesa e' l'IOR. la chiesa sono le sue banche che riciclano denaro sporco nei caraibi. quelli che servivano per finanziare le dittature sudamericane e la fuga dei nazi. la chiesa e' quella che dice di essere. l'osservatore romano fa testo.
ma anche una lettura de la civilta' cattolica potrebbe essere sufficiente per farti vedere le cose come stanno.
la trovi in biblioteca. facci un salto.
il resto sono sbuffi di incenso che fanno solo scena.
lia: "1) che il collega venga effettivamente licenziato, ovvero che la Curia gli tolga l'autorizzazione a insegnare religione"
basta che divorzi e viene proibito l'insegnamento della religione. non ci vuole molto.
e se non ha abilitazione lo piazzano in provveditorato. si e' sempre fatto cosi'. almeno lo si faceva nel radioso veneto.
nannaaaa vi prego Taizé no... :-))) capisco tutto, ma non i minierasmus in casa altrui proprio nel periodo festivo... naaaaaaaaa :-))).
tornando on topic il problema mi pare sia la laicità, poi una volta fatto il patatrac stravolgendo l'impianto laico della pubblica istruzione ci può stare che qualche soluzione ad aspetti tecnici sia trovata in modo più o meno discutibile, più o meno di destra o di sinistra. il problema è il patatrac, e sono i politici che l'hanno causato.
Carolina
Fra: quello che dici vale per le elementari, non per le superiori: http://www.overlex.com/leggilegge.asp?id=32
Tonii: e tu, quindi, cosa diresti di fartene del collega che, dopo avere lavorato per lo Stato per tot anni, decide di divorziare? L'alternativa qual è?
Ultimo off-topic prima delle vacanze natalizie, poi, giuro, me ne vado.
Carolina, Taizè è tutt'altro che un nimierasmus in casa altrui, te lo dice un ateo convinto che però sa bene di cosa sta parlando. Casomai se ne può riparlare.
Auguri a tutti!
Lia non capisco, la questione non e’ la condanna di un’iniziativa che garantisce una categoria di colleghi, ma del come questi colleghi sono stati selezionati, del perché vadano garantiti proprio loro e non anche tutti gli altri precari e infine di quali sono i rischi – anche teorici – che derivano dall’immissone prioritaria nella scuola di questa categoria di colleghi di *comprovata moralità*. A me il problema sembra evidente: da un lato gli insegnanti di religione sono favoriti e questa e’ un’ingiustizia perché e’ discriminante nei confronti degli altri insegnanti. Dall’altro visto che questi insegnanti sono selezionati sulla base di discutibili criteri culturali (che vanno ben oltre il titolo di studio, ma riguardano per esempio lo stato civile ecc.) si discriminano tutte le persone che non rispondono alle caratteristiche richieste per poter accedere al gruppo *insegnanti di religione* (io per esempio non potrei farne parte perche’ separata). Infine per la teorica possibilita’ che questi insegnanti passino ad altri insegnamenti c’è il rischio che ragazzi (come mia figlia), che non fanno religione, vengano indottrinati da insegnanti di religione riciclati in insegnanti di italiano di comprovata fede cattolica.
Buon Natale, Adimant!!!
Carolina
lia: l'alternativa era a monte di mandarlo a lavorare per le scuole religiose, o a fare il sagrestano, la perpetua, il campanaro.
non in quelle pubbliche, non coi miei soldi.
se poi divorzia. bene.
e' un modo come un altro per aprire gli occhi sulla chiesa cattolica. la/o si manda dal vescovo e che le/gli trovi lui un lavoro. tanto di soldi la chiesa ne ha da buttare. e se non lo/a assumono se la prenda coi preti.
con tutti i licenziamenti e precarieta' che c'e', prendere le difese di un/a privilegiata/o cattolico/a e' l'ultima cosa che farei. piuttosto mi iscrivo a una associazione in difesa del ballo popolare cretese.
Suele: è sbagliato un sistema per cui si tengono i docenti nel precariato per una vita intera.
Che, poi, questo Stato straccione faccia tot assunzioni privilegiando un anno una materia e un altro anno l'altra, mi pare il minore dei problemi.
Lo scandalo è che la scuola italiana funzioni in buona parte grazie al precariato.
Mettersi in fila dicendo: "Passo prima io perchè tu sei di religione" o all'inverso, secondo me vuol dire fare una guerra tra poveri fine a se stessa che non risolve l'anomalia di fondo e che, anzi, implicitamente la convalida.
Io non trovo che i colleghi di religione siano "favoriti". La mia collega di inglese che non è passata di ruolo neanche quest'anno, e insegna da 20 anni, non c'entra niente con quelli di religione. Il problema è nella sua graduatoria e nella farraginosità ricattatoria del funzionamento del tutto, non nelle graduatorie altrui.
Tra l'altro, sono anni che si fanno concorsi per le altre materie; non mi pare che religione stia scavalcando, chessò, spagnolo o altro. Mi pare che, come tutti nella scuola, abbiano aspettato per anni una botta di culo e che stavolta sia toccata a loro. La prossima toccherà a chissà chi e andremo tutti avanti così: in fila davanti al ministero, con la scodella in mano, ad invecchiare aspettando la grazia di un'assunzione.
A me, che ci si spintoni nella fila, pare sbagliato.
Eliminerei questa fila stracciona, piuttosto, per sostituirla con procedure più dignitose per tutti.
Poi possiamo discutere i criteri con cui vengono scelti gli insegnanti di religione finché vogliamo.
Rimane il fatto che, nel momento in cui lo Stato accetta questi criteri e usa dei lavoratori in base ad essi, poi ha il sacrosanto dovere di garantirli.
La sinistra può chiedere che questi criteri vengano cambiati. Non può chiedere che i lavoratori che vi aderiscono vengano vessati.
Quanto all'ipotetico passaggio di materia: oltre ad essere, appunto, molto ipotetico, mi pare davvero un falso problema. Magari è più facile essere indottrinati da professori di italiano cattolicissimi di per sé che da un povero cristo (con laurea, abilitazione etc.) licenziato dalla Curia perché divorziato.
Cara Lia, da (ex, per mia fortuna) insegnante precario, poi di ruolo, posso condividere solo a metà le tue affermazioni. Tutto giusto, finché si parla di evitare una "guerra tra poveri". Il problema è un altro: è l'ingiustizia profonda di tutto ciò. L'ingiustizia che nasce dal diverso meccanismo di reclutamento tra insegnanti di religione ed insegnanti di altre materie. Si fanno parti uguali tra disuguali: o si cambia anche il meccanismo di reclutamento, oppure queste persone non possono pretendere un posto uguale a quello degli altri. Questa è la vera ingiustizia. E bada che non è colpa degli insegnanti di religione (che spesso sono ottime persone, con buona pace di Tonii), ma di chi questi meccanismi li ha voluti (e qui c'entrano tutti, destra e sinistra). Questo è il vero problema ed il vero scandalo. E, ribadisco, sono contento per le PERSONE che sono state assunte (brave e meno brave, come in tutte le altre classi di concorso): almeno hanno finito di patire l'ingiustizia del precariato.
beh poi c'è anche questo, che se lo Stato ha dei doveri, la scuola privata decisamente no:
"Il maxi-articolo che costituisce la Finanziaria 2006 approvato ieri alla Camera contiene una gradita sorpresa per le scuole paritarie: l'incremento del bonus scolastico che nel 2006 arriverà a 157 milioni di euro. Un bel regalo se si considera che sul bilancio del ministero dell'Istruzione incombe un taglio di oltre un miliardo di euro. La seconda regalia arriva direttamente da viale Trastevere: una circolare del 12 dicembre avente per oggetto "Riconoscimento e revoche della parità scolastica: Rapporto di lavoro dei docenti'. Leggendo il provvedimento si ha la netta sensazione che le scuole paritarie sono autorizzate ad assumere docenti non necessariamente con contratto a tempo indeterminato come - tranne alcune eccezioni soprattutto per il personale religioso delle scuole cattoliche - stabilisce la normativa. Una specie di Far West dei contratti".
da Repubblica.it
Carolina
Wallace: non stiamo dicendo cose diversissime.
Che si facciano battaglie sulle regole di reclutamento, mi va più che bene.
Che l'altrui mancanza di coraggio politico sulle regole vada a ritorcersi su dei poveri cristi da cui si pretende che rimangano precari a vita (e col plauso della sinistra), invece, mi pare brutto.
Vorrei, ancora una volta, inquadrare il punto: stiamo discutendo dell'opportunità di dare un regolare contatto di lavoro fisso a gente che, anno dopo anno, viene chiamata a lavorare a settembre e viene licenziata a giugno.
Ua cosa del genere non verrebbe messa in discussione per nessun'altra categoria professionale sulla terra.
Credo che nemmeno i boia di San Quintino abbiano mai visto mettere in discussione il fatto di avere un normale contratto di lavoro.
ps non la scuola privata di rito afrobrasiliano. a parte che forse è solo perché non ci siamo ancora arrivati. la scuola privata cattolica.
il problema è sicuramente "a monte", comunque secondo me sta pure in questa mancanza di reciprocità.. mica a favore dello Stato poi... e figuriamoci... è la casa delle libertà, dove ognuno fa il cazzo che gli pare...
Carolina
Lia, probabilmente è vero, non siamo così distanti. Tu metti l'accento sui diritti delle persone (ti ho dato ragione!), io sull'ingiustizia di fondo. Le guerre tra poveri fanno sempre piacere ai potenti. Sarebbe bello poter estendere i diritti, piuttosto che toglierli a qualcuno. La rincorsa all'abbassamento dei diritti altrui mi è sempre sembrata una stupidaggine. Resta la vergogna per la classe politica (non tutta uguale, ma...) che a mio parere non ci meritiamo.
"questo non inficia il giudizio sulla chiesa come istituzione. la sua ferocia repressiva, l'omofobia, la sessualita' repressa, la pedofilia strutturata a sistema, l'irregimentazione dei corpi e delle menti, la gerarchia e l'obbedienza presentate come positive, il costante e contiuno appoggiarsi ai poteri forti pur di schiacciare il popolo minuto, l'utilizzo delle leggi dello stato per imporre le sue abberranti teorie...
il sopruso, il privilegio, l'arroganza..."
ma Tonii stava parlando di uno stato comunista? ...lol...
allora facciamo che da domani e' obbligatorio l'insegnamento della cucina in tutte le scuole, gli insegnanti vengono scelti da me e da un paio di panzoni amici miei, dopodomani gli stessi insegnanti vengono assunti per evitargli la precarieta'.
e i precari da vent'anni d'italiano, matematica, inglese etc etc se la vanno a prendere nel culo.
ole'
questa è bella, berì
io mi autonomino professore di ciclomeccanica e domani vado a chiede i soldi in provveditorato
ho le referenze della cei (ciclisti eretici itagliani)
scusate ma credo che in questo momento la cosa più importante sia l'immagine .
quindi due ore settimanali di lookologia .
verrà bandito un pubblico concorso fra le veline di mediaset prossime al licenziamento per sopravvenuti limiti di età , che così potranno essere reinserite nell' ambiente lavorativo e pagate coi soldi dei contribuenti .
no questo è sessismo. perchè le veline sì e i velini no?
già ! allora aperto a tutti i dipendenti mediaset.
*il rapinatore di banche*
Il benemerito :-)