Mi ci volevano trascinare da tempo in via Ripamonti 139, al circolo Arci omonimo in cui tutti i lunedì si esibisce
il Caravanserraglio, ovvero
«cantautori, poesie, risate, prestami la chitarra, energia, cuba libre, gente simpatica, attori, troppo fumo, non so che pezzo fare, permesso, tocca te, un applauso, meno casino al bar, grazie a tutti, si balla, si salta, ohe». Ho fatto male ad aspettare tanto, perché questi artisti - assieme a
Scaldasole - sono il futuro dello spettacolo "intelligente" italiano.
La formula è perfetta, frenetica, vivace. Gli artisti salgono sul palco, senza menate, si aggiustano il microfono, fanno tre cose e lasciano spazio al collega che viene dopo. Anche se uno ti piace di meno, oppure è troppo ubriaco per dare il massimo, aspetta cinque minuti e ne arriverà un altro che ti piacerà di sicuro.
Sono tutti bravi, sono tutti simpatici, sono tutti nuovi e innovativi. Leggi - è chiaro, è giusto - le influenze dei maestri (i nomi sono quelli: Vinicio Capossela, il grandissimo Tom Waits, Paolo Rossi, addirittura c'è qualche suono di
Kurt Weill), ma non sono mai smaccate. Sono solo la grammatica su cui questi artisti, con rispetto e fantasia, costruiscono le loro performance. Dunque, nell'ordine ho sentito:
Flavio Pirini, col suo trio potentissimo chitarra-basso-piano, grande swing, che ha chiuso con una superba Ma Mi ampiamente rivisitata
Flavio Orselli, cantautore al piano in stile Tom Waits che cita Capossela, una grandissima voce e un bel tocco sulla tastiera, potrebbe fare meglio coi testi
Vincenzo Costantino "Chinaski", poeta che sembra Karl Marx, non mi è piaciuta la filastroccona sul bevitore russo, mica male le altre
Alessio Lega, ospite leccese, emozionatissimo, ma da abbracciare per la bella canzone su genova 2001 (
«Spargeremo sale sulle rovine di Bolzaneto»), dedicata alla popolazione di venaus
Gianluca De Angelis, oltre a presentare ha interpretato un numero sulle "invenzioni", un po' debolino, ma certo l'effetto tormentone non si crea in cinque minuti
Concetto Serranò, che rivisita la tarantella in chiave "folk'n'roll", trascinante quando tortura la sua Yamaha Silent Guitar
Matteo Speroni, giornalista che fa il giornalista, con una scelta di notizie vere, ma talmente atroci da fare spettacolo di per sé (per esempio il divieto in Gran Bretagna di sorridere nelle foto per i passaporti). Un connubio perfetto e dirompente tra informazione e satira
Walter Leonardi, già apprezzato come signor Bollani con Scaldasole, bravissimo e dotato di incredibile comunicativa, stavolta troppo ubriaco per convincere davvero, ma si rifarà
Stefano Tessadri, bravissimo anche se penalizzato da una band che creava un suono tanto caotico da coprire spesso la sua voce potentissima. Straordinario il pezzo su "Gli ammazzacommissaro della Lomellina". Da risentire in condizioni migliori.
C'era da andare avanti a sentire per ore, ma, dannazione,
«troppo fumo» e comunque domani sennò chi si sveglia? Imperdibili.