Massimo ha fatto disastri senza pagare
di M. Gu.
«Con questi leader non vinceremo mai», gridava Nanni Moretti all'alba dei Girotondi. E ora Francesco «Pancho» Pardi, che dei movimenti è un leader sin dalla primissima ora, invoca il fiume carsico dei delusi del centrosinistra perché torni presto a riempire le piazze, metta su una lista elettorale e punti i megafoni contro uno, uno solo dei dirigenti dell'Unione: Massimo D'Alema. «È il momento che chi ha sbagliato si tiri da parte».
L'offensiva contro il presidente dei Ds l'ha innescata Beppe Grillo, che dal suo blog si è appellato a Piero Fassino perché «faccia pulizia» e celebri «il funerale politico di D'Alema». Il professore fiorentino approva, e rilancia. «Non voglio scendere sul terreno dei sospetti, ma in questa vicenda c'è una costante che va dritta dalla Bicamerale alla mancata legge sul conflitto di interessi». Grillo dà del «cocciuto» all'ex premier per aver voluto mantenere, dopo le intercettazioni tra Fiorani e Fazio, un mutuo presso la Bpi per pagare le rate della sua barca a vela, Pardi invece dell'Ikarus di D'Alema non vuol parlare: «Lasciamo stare le barche, qui è una politica a essere sotto accusa». La Bicamerale fallita è il pallino del professore. «D'Alema continua a dire che per via della Bicamerale lui ha pagato caro? In realtà lui ha pagato poco in termini di carriera politica e noi cittadini molto, soffrendo la rovina del Paese con cinque anni di disastroso governo del centrodestra». Colui che appariva, secondo Pardi, «il dirigente più tetragono, dialettico e capace» è ora vittima dell'«antipatia pubblica» per aver anteposto «la capacità manovriera alla visione strategica». Credeva di fare con la Bicamerale «un grande capolavoro? Ha fatto un disastro invece e non ammetterà mai di essere stato sconfitto da un dilettante miliardario che se l'è giocato e non gli ha dato niente». Ieri la Bicamerale, oggi l'Unipol: due facce della stessa medaglia. «Noi non vogliamo il conflitto di interessi, non vogliamo le privatizzazioni all'italiana dei capitani coraggiosi che hanno trasformato i monopoli pubblici in monopoli privati, non vogliamo la mescolanza terribile tra politica, industria e affari...». Pardi spera che Fassino faccia presto chiarezza, perché «non possiamo permetterci di perdere le elezioni». I movimenti faranno la loro parte: con una lista della libera cittadinanza che peschi nell'«elettorato orfano» dei partiti.»
Bravi, dopo aver segato D'Alema vi sentirete tutti certamente meglio. Non che mi freghi molto di baffino, ma è talmente un PROBLEMA INUTILE E SECONDARIO, un tale espediente mediocre che serve per favorire l'auto-assoluzione di tutta la cosidetta sinistra DS, partito di moribondi... che si vuole resuscitare a furia di lamentele e punizioni. Bah.
Allora che si mandi a fondo D'Alema, si faccia presidente magari Salvi, o Folena, poi ci rivediamo fra un tot. e chissà come sarà cambiata la musica! Sarà la stessa roba, perché gli altri non sono megli di lui. Anzi, sono peggio. CI SARANNO LO STESSO TRAMACCI E INCIUCI, (le banche non si buttano mica alle ortiche, le poltrone nei consigli d'amministrazione pure) ma in compenso (come ai vecchi tempi che a quanto pare tutti, per mancanza d'immaginazione, rimpiangono) NON SI POTRA' PIU' NEMMENO NOMINARLE queste cose.
Non vedo l'ora di assistere a questa trasformazione del nulla in forma di "leader". La quale trasformazione, sia detto chiaramente, è necessaria solo a coloro che si lambiccano notte e giorno per un "leader"... che cosa inutile e malvagia... e forse nel destino di D'Alema è la giusta nemesi per color che hanno creduto che avere un "leader" diverso cambiasse tutto.
Non cambia niente invece, se non che avremo un altro caporale da sfamare.
"Questo è un vero leader", "quale sarà il giusto leader?", "questo non è più un leader", "con questi leader...".
Mi fate venire il vomito con i vostri leader, e la vostra fame di leader. E' questa fame che ha reso la sinistra disperatamente debole di idee.
Spiacente ma la penso così.
E aggiungo: il mio consiglio.
Non chiamare per nome o cognome nessun leader. Non evocarlo, MAI. Non applaudire i loro discorsi, non parteggiare per le loro fazioni, non amare i loro volti, non cercare di trovarli, piuttosto ignorarli, parlarne sempre in modo generico e distante, senza concedere a nessuno niente, nessuna precedenza, nessuna attenuante, nessuna lusinga. Soprattutto niente nomi, niente attese di nomi, niente speranza di nomi e volti nuovi. Nessuna smania di cacciare un culo da una poltrona per sostituirlo con un altro culo, nessuna smania di vedere un nome cancellato da un altro nome scritto sopra. Basta farsi prendere in giro dalle facce, dalle parole che nascondono, dalle bandiere che tengono.
Nomi su nomi su nomi avranno sempre il POTERE ma tutto il loro mondo sarà tanto rimpicciolito dall'assenza di applausi che saranno costretti a mettere fuori la testa... e dietro i nomi si vedranno allora forse i volti. Forse.
Corpodibacco: ti cnviene andare a vomitare altrove, perché la parola leader l'hai usata tu, mica noi. E' proprio quello che non vgliamo più: la politica gestita da leader a prescindere, inamovibili e impunibili.
Alberto, del vomito mi scuso perché è stata una piega retorica un po' esagerata...
Per il resto, io ho commentato l'articolo del corriere che è stato citato qui. Dove di leader si parla eccome, per bocca di qualcuno come Pardi le cui opinioni tu riporti favorevolmente. Ergo io do' il mio parere su queste opinioni.
Dal momento poi che tutta la vicenda Moretti-Pardi era nata proprio dalla solita vecchia non-idea di supportare i leader giusti anziché sbagliati, come se in questo sussistesse un germe di utile, mi sembra tutto quanto mai pertinente.
Inoltre, giusto o sbagliato che fosse, non entro nel merito, apoggiare la "faccia nuova" di uno Scalfarotto invece che di un Prodi mi pare nascesse più dal medesimo bisogno di nuovi leader al posto di quelli vecchi, di nuovi capi e caporali e nuove facce anziché facce vecchie. Per quanto ragionevole ciò possa sembrare a prima vista, ribadisco la mia opinione: si tratta di un falso problema, del tutto illusorio, per il quale io non provo nessun interesse figurarsi entusiasmo.
La mia antipatia per le facce emergenti (pardi, scalfarotto, e chi ti pare) è persino superiore -se mai possibile- a quella per le facce perdenti, il che probabilmente ti sembrerà assurdo, ma è così.
Chiamala nevrosi, ma come ho detto, io credo che nessuna faccia nuova cambia e cambierà mai niente. Solo il nostro ignorare le facce (forse).
Non c'è bisogno di scuse :-)
Il problema è: OK, togliamo le facce. E che si fa? I berluscones non se ne vanno autonomamente, senza opposizione restano e infestano sempre di più. A me sembra che tu neghi in toto la rappresentatività. OK, legittimo, ma io non credo che sia possibile nella nostra società. Penso che dei rappresentanti (non "leader", per carità) ci vogliano.
Come la vedo io, l'unica via d'uscita è trovare persone di valore e cultura indiscussi, che si impegnino per un numero di anni x e poi tornino obbligatoriamente al loro mestiere (i privilegi danno alla testa). Abolizione del mestiere di "politico" e conseguente messa al bando (dalla politica) di chi non ha mai lavorato è la ciliegina sul mio sogno.
Il problema è che per realizzarlo occorre prima una bella soluzione giacobina ;-)
La soluzione, Alberto, purtroppo è unica: non andarli a votare i leader. Ovvero, annullare schede, tenersi altri 5 anni il Criminale, stringere la cinghia ancora (ma si potrà?) e intanto dare ai D'Alema, ai Fassino (e alle sue banche), ai Rutelli un segnale chiaro ed inequivocabile: non vi vogliamo, non ci rappresentate. Perchè, con tutto il rispetto, dovuto e meritato, per i Pardi, gli Scalfarotto e tanti altri onesti cittadini che si propongono, non abbiamo, oggi, la forza di contrastare il potere forte di questi leader; ormai lo scollamento tra loro e la cosiddetta base, che un tempo era fondamentale avere dalla propria parte (almeno nel PCI), appare totale; le primarie e roba del genere sono fumo negli occhi: loro decidono chi deve essere il leader, basandosi su non si sa quali meriti specifici (cosa ha fatto, in fondo, Prodi?) e noi tutti a dire "Sì, è lui, ci va bene, ci porterà nel futuro", un po' come l'eletto in Matrix. Ma questo non è un film. Non votateli.
d'altra parte, la simpatica nuova legge elettorale - a parte il ritorno al proporzionale e il dimezzamento del premio di maggioranza - ha anche portato quello che a mio parere è stato il danno maggiore: non è possibile dare una preferenza personale.
Forse un partito in più a questo punto servirebbe davvero.
mi ricordo un intervista in tv a dalema. quando gli chiesero ma non pensa che la bicamerale fosse un errore la sua risposta fu piu' o meno del tono ma siamo sempre qui a rinvangare il passato pensiamo alle cose da fare. l'avrei strozzato. come molti altri penso che dovrebbe essere capace di fare un passo indietro e questa vicenda lo potrebbe aiutare. e poi insomma la barca ormai l'ha comprata, non la puo' mica lasciare a marcire nel porto, che se la goda, via, aria!
Alberto, secondo me il politico di professione di suo non è tanto un problema. In Itaglia lo è, e credo che molti di noi siano imbufaliti e a ragione, però più per il livello infimo vigente di moralità pubblica o, per usare un termine meno roboante, di costumi, che non per l'esistenza di politici professionali in sé e per sé.
Berlusconi è andato al potere anche molto sulla sua nomea di imprenditore e di uomo "di lavoro" e non mi pare che sia stato proprio un bene.
Quanto al leaderismo, anche secondo me è un bel dilemma: da un lato impoverisce sicuramente il dibattito, dall'altro di rappresentanti c'è bisogno. Però se un rappresentante deve essere "puro", nel senso di uno che sappia aggregare e articolare le istanze del "popolo", torniamo dritti alla questione se non servano anche proprio dirigenti propriamente politici, formatisi alla e nella politica. E torniamo al livello dello stato in cui versa la politica oggi, dei costumi etc..
Forse la cosa più pratica insomma che vedo in questo thread è un cambiamento delle regole di rieleggibilità, fare un po' come gli antichi (un Console a Roma durava sei mesi, e poteva salire di nuovo in carica solo dopo 10 anni, di norma).
Quanto a Pardi, mi è più che simpatico, e dice anche cose giuste, poi però il limite dei movimenti è proprio che spesso si occupano di più di attaccare la sinistra che di attaccare la destra. Oltretutto solo dall'esterno uno può credere che un qualsiasi movimento sia meglio di un qualsiasi partito, e invece non dice nulla di per sé sulla democraticità o sulla meritocrazia; alcuni ambienti movimentisti anzi sviluppano delle forme di settarismo e di attaccamento al potere assai notevoli.
Carolina
Siori, un po' di squallido pragmatismo & retorica:
*oggi* la politica è fatta di *facce* e residualmente di *valori*. E questo ce lo regala un 50ennio di inesistente educazione civica, informazione (nel senso "educativo" e di "responsabilizzazione").
L'italiano è ben lungi dal passare dalla fase "suddito" a quella "cittadino" (quanti leggono il bilancio del proprio comune, quanti s'indignano per 20.000 euro spesi per pitturare le strisce di una rotonda, quanti vanno a vedere le consulenze delle amministrazioni?)
Meglio rimboccarsi le maniche di corsa e farle saltare fuori queste facce "nuove" e "pulite" (almeno q.b.), senza farsi troppe menate.
E basta con l'autocritica... imparate dal banana!! :-)
grandissimi solisti e scarsi direttori d'orchestra? :-)
Carolina
Tanti Superciuk e nessun Robin Hood? :-)
Sarei d'accordo con Carolina in merito ai professionisti, nella politica e d in tutto. Non ho mai condiviso l'antipolitica Berlusconiana e non la condivido ceertamente oggi.
Sia di esempio quello che stanno combinando questi qua che non sanno manco dove mettere le mani.
Poi l'altro problema tutto interno ai Ds, è tutto un altro mazzo di carte.
Cerco di capire, leggo, mi informo ma non ne vengo a capo. Quello che più ha fatto male a questa sinistra credo sia la politica di D'Alema, (e non la barca, vedi le polemiche di qualche giorno fa), una certa superficialità di Fassino e la voglia di menare le mani del Giornale.
La posizione del Giornale non la condiviso ma la capisco, hanno la possibilità di tirare palate di fango sul principale partito avversario e lo fanno. Fassino, sembrava una persona pulita, ma non ha saputo resistere al richiamo dei soldi, mentre di D'Alema non sappiamo più che dire, fa solo danni.
COsa fare? Il problema reale è questo. Dimissioni di tutti? Certo, qualche mese prima delle elezioni è come tagliarsi le pa....
Far finta di niente?
Noi non siamo la destra, certe cose ci fanno male.
Se vi aspettate le conclusioni da me, no, sono confuso. E credo siamo in tanti.
Non ho ricette e/o certezze. In quanto a Pardi, si, una lista del 1%,2% giusto per raccattare qualche voto, ma poi?
Credo il problema sia grosso e non si risolva con meccanismi elettorali.
Grazie, Etabeta.
Le cose più brutte che si vedono all'ordine del giorno per quanto riguarda i partiti sono proprio inutili da citare, le vedono tutti.
Le cose più brutte che si vedono nei movimenti sono meno conosciute, ma sono brutte assai, se non peggio.
Magari non sono di natura affaristica, però son brutte lo stesso.
Tipo riunioni convocate "d'urgenza" dopo le 22 che poi quando ci vai scopri che ti chiedono di "votare" per espellere uno che magari è pure assente perché per dire, si ritiene sia gay e non si sa se l'omosessualità sia "una scelta borghese" e in quanto tale "non di sinistra". Oppure gruppi dirigenti "duri e puri" tanto convinti di star cambiando il mondo con il loro migliaio di adepti quanto inamovibili - e ci credo, la gente non è stupida, se ne va quando vede roba del genere.
Il fascismo rosso, insomma.
Piuttosto che non i movimenti scopatoio, dove gli scopati e le scopate sono (di solito sarebbero, il che è quasi peggio, almeno se la cosa avvenisse sul serio ci sarebbero meno indizi di velleitarismo) quelli che in teoria ci si propone di aiutare o di rappresentare a seconda che si tratti di volontariato o di politica.
E ci aggiungo lo sbirrame. In certe aree di intervento sociopoliticoumanitario soprattutto che prendono cospicui finanziamenti statali esso è inevitabile, temo, sia per questioni di controllo di chi sborsa, sia per quello di cui certe organizzazioni si occupano.
Ma che fa schifo lo stesso.
E aggiungiamo pure il fatto di rifiutarsi pervicacemente di affrontare di petto i problemi, perché notoriamente se li si risolvono dopo non ci son più spazi di potere, o di affarismo.
Nonché gli stili di "autocoscienza" che, svegliamoci, non è il '68, ma sono mezzucci per controllare la gente in stile compagnuzzi della parrocchietta almeno in alcuni casi.
Insomma, io fino a prova contraria pur deprecando lo stato della politica attuale prima di "convertirmi" a un qualsiasi movimento e di associarmi a chi sputtana i partiti in quanto tali voglio la prova contraria di tutte 'ste puttanate.
Carolina
EtaBeta ha scritto: "Fassino, sembrava una persona pulita, ma non ha saputo resistere al richiamo dei soldi"
Perché, è stato inviato a fassino un avviso di garanzia per qualche suo illecito nella vicenda unipol? Dalla tentata acquisizione della BNL, per quello che è emerso finora dalle indagini, Fassino non avrebbe guadagnato un centesimo. Perché quindi non avrebbe saputo resistere al richiamo dei soldi? Le intercettazioni riportano telefonate con richieste di informazioni. Se poi queste telefonate scocciano perché le vediamo come un insulto all'etica politica è un conto, ma non andiamo ad inventarci reati e connessioni che non sono state dimostrate e che, probabilmente, non esistono. E ricordiamoci che Silvio & co. avrebbero guadagnato molto di più dall'opa su RCS... quindi, invece di dire "non ci rappresentate" e di lamentarci sempre e comunque, di dire che "se uno ha la barca non può rappresentarmi" (perché, Berlusconi l'hanno votato solo quelli con la barca e con i soldi? Non penso che facciano la maggioranza dei votanti...) cerchiamo di accontentarci (anche se su Fassino non vedo questo grande scandalo, e cmq se Consorte è un ladro non è detto che lo siano le coop) e di iniziare a vincere le elezioni mandando a casa silvio banana e di non fare le banderuole (su queste stesse pagine tempo fa si era parlato, se non sbaglio, con una certa soddisfazione delle primario, mentre ora veo che c'è già chi le ridefinisce "una farsa"), così magari qualche passo avanti riusciamo a farlo. Perché obiettivamente, scalfarotto magari vi piacerà di più, però con scalfarotto ci teniamo per altri 5 anni silvio banana, con Prodi (che sicuramente un cretino non è) magari qualche rischio di vincere ce l'abbiamo.
Ciao.
Jacopo.
non essere ladri
sembrarlo
agire come
riuscire o esserlo non importa
ma agire come loro
loro chi???
Carolina
EtaBeta ha scritto: "Fassino, sembrava una persona pulita, ma non ha saputo resistere al richiamo dei soldi"
Ragazzi, qui msi parla di soldi, non di noccioline. Nel momento in cui Fassino gongola sul fatto che SIAMO proprietari di una banca, in quel noi chi c'è?. Certo i DS. Non penso minimamente che Fassino si sia messo in tasca dei soldi, no, questo non lo penso, ma se i DS non si fossero distratti dall'affaire BNL-UNIPOL forse sarebbero stati più vigili anche sulla Popolare Italiana.
E la politica, che invece di fare l'arbitro, ( è di moda dire così oggi), si ritrova a fare da giocatore.
Per la destra attuale questo è normale, per me, uomo convinto di sinistra no, non è normale.
L'unica cosa che D'alema ha pagato/paga caro è il leasing della barca, altro che bicamerale.
Quoto e condivido in pieno etabeta, purtroppo le conclusioni dovrebbero essere, e sottolineo purtroppo, le dimissioni del signor Fassino (e possibilmente un sano e lungo viaggio in barca del signor D'Alema). Dico purtroppo perchè questo equivale ad un rischio concreto di perdere elezioni che sembravano (quasi) già vinte. L'eterno dilemma: il fine giustifica i mezzi?