Pesante.
Ora qualcuno dirà che era un uomo di pace...
Giusto per non dimenticare chi era, un link:
http://www.lacaverna.it/palestina/repress/sabrachatila.htm
Buona lettura.
ok!
Io,da oggi,aspetto a contare quanti/chi lo rimpiangeranno amaramente...
Bah, sai, se è per questo anche a quel terrorista corrotto e farabutto di Arafat hanno dato il Nobel per la pace...
Non ho mai avuto Sharon in gran simpatia, ma il fatto concreto è che nessuno prima di lui aveva mai fatto un gesto così determinante nei territori occupati. Serviva per la pace, ma a qualucuno dà ancora fastidio questo gesto.
Andandosene lui, sarà tutto più facile. O difficile, dipende.
spero che non sia più difficile, visto che già è un bel casino. Certo che son sfigati eh? Sia gli israeliani che i palestinesi...
Carolina
era un vecchio disgustoso assassino ma negli anni forse aveva imparato qualcosa, lascia un'eredita' di politica pragmatica difficilissima da raccogliere.
ora e' da vedere quanto se lo terranno in caldo, tipo deng xiao ping e gp2.
Ammesso che Arafat fosse farabutto corrotto e terrorista (cosa che asseriva Sharon, e quindi cosa poco degna di nota, per quanto mi riguarda...), Sharon non lo era di meno: le azioni di terrorismo messe in atto quando era nell'esercito e quando è stato ministro della difesa (vedi link da me postato), se fosse stato musulmano, avrebbero portato ad almeno due o tre guerre. Sharon è quello che ha guidato l'invasione del Libano; Sharon è quello di Sabra e Chatila (3000 morti, come nelle due torri americane); Sharon è quello che ha dato il via alla seconda, sanguinosa Intifada con l'intervento alla spianata delle moschee; Sharon è quello che ordinava i sistematici attacchi notturni verso i territori occupati (terrorismo allo stato puro, verso popolazioni di vecchi e bambini); Sharon è quello che ha avviato il cosiddetto processo di pace solo quando ormai aveva distrutto tutto il distruggibile, compreso il nemico storico Arafat. Non sono questi gli uomini di pace di cui abbiamo bisogno.
E' morto Sharon, non ho nente di cui piangere, ho qualcosa di cui gioire.
E via con il milan o l'inter...
guarda adimant che anche arafat ha fatto cazzate enormi, solo che era molto piu' simpatico di sharon.
Probabilmente è vero, berja, ma soprattutto non aveva alle spalle gli americani e buona parte dell'Europa a consentirgli di massacrare impunemente (e direttamente) uomini, donne e bambini, e non si è mai fatto scudo morale di alcun Olocausto (perchè, ricordiamoci sempre bene che gli Israeliani, a differenza di quanto sostengono, non sono il popolo Ebraico, nè tantomeno i prescelti del Signore).
Ed è morto assediato, umiliato e lontano da casa sua, alla faccia del Dio buono e caritatevole di cui sta' gente va blaterando!!
Adimant, sorry. Che non fosse un Gandhi mi pare chiaro (Sabra e Chatila e tutte le altre che hai citato sono fin troppo vere).
Ma che la gente gioisca no. In Itaglia poi.
Che l'ultimo fascistello o sinistrorso ignorante che non sa manco di avere assunto tutti i pregiudizi antisemiti del mondo al di là di ogni possibile cazzata in cui pensi di credere, poi, gioisca, no del tutto.
http://www.corriere.it/gallery/Esteri/2006/01_Gennaio/sharon/3/PAPA.jpg
Da un lato mi vengono i brividi solo a pensare alla Storia (comprese le cose combinate da quest'uomo).
Dall'altro sarà stato per pragmatismo, ma Sharon ha comunque ordinato il ritiro delle truppe dai Territori Occupati, che non è poco.
Noi molte volte - chiaro, non sempre - abbiamo un metro di valutazione da coglioni rispetto alle vicende dei popoli.
Questo avrà avuto un metro di valutazione da stronzo, ma da stronzo che viveva in stato di guerra oltre che da militare e politico (e ci viveva e lo sapeva e non raccontava puttanate in merito).
Carolina
adimant forse dovresti documentarti meglio prima di fare, a gratis, il portavoce dell'anp.
Carolina, apprezzo la tua capacità di guardare ai fatti politici oltre che a quelli umani, e tutto sommato potresti avere ragione.
Ma io ho pianto la morte di Rabin, anni fa, ammazzato dai suoi (forse proprio da gente vicina a Sharon) e Rabin viveva nello stesso paese in guerra, ma agiva partendo da presupposti ben diversi. Era, per quanto possibile in quella situazione, un uomo di pace. Non posso che gioire, dal punto di vista umano, quando un uomo che è stato responsabile consapevole e volontario della morte di un gran numero di persone colpevoli solo di non allinearsi alla sua fede (politica o religiosa che fosse) si toglie di torno.
Politicamente non posso che sperare in chi gli succederà, magari quel Peres che in passato è stato vicino alle posizioni di Rabin e che a Sharon si era riavvicinato ora che lui si era messo a fare la colomba.
Chiarisci berja, e possibilmente documentami tu, che evidentemente hai informazioni che mi sono sfuggite.
Ma pure a Rabin negli anni '80 gli davano del criminale. Faceva spezzare le braccia ai ragazzi della prima Intifada. Una giornalista de L'Unità lo intervistò anche in maniera pungente su questo, e lui disse che "sì ok, un orrore, ma tanto quel che facciamo noi è un orrore comunque per la maggior parte dell'opinione pubblica europea. Orrore per orrore ho deciso di disporre questa cosa che a noi serve e a loro li ritarda e basta perché gli arti spezzati si aggiustano". Non sto dicendo che Rabin e Sharon erano la stessa cosa, sto solo invitando a esercitare sempre il senso critico.
Carolina
Hai ragione, Carolina, questa non la sapevo. Rivedrò le mie conoscenze su Rabin.
Devi ammettere però che almeno Rabin aveva avuto la capacità e l'intelligenza di comunicare con Arafat (personaggio che, per quanto lo si voglia discutere, era considerato dai palestinesi come un leader ed un libratore, e pertanto dotato di forte autorità) e di coinvolgerlo nel processo di ricerca di una soluzione che, se non fosse stato ammazzato, forse sarebbe realtà già oggi e ci riparmierebbe la probabile santificazione di Sharon, ma soprattutto avrebbe risparmiato molte vite.
Carolina, credo sia tempo perso il tuo e quello di Berja. Ci sono persone che riescono ad osservare la realtà soltanto da una finestra perché non ne vedono altre. E' tempo perso, credimi.
Aleph, se parli di me, il tuo commento è abbondamntemente fuori luogo, considerata la mia risposta a Carolina, in cui, come puoi leggere, ammetto di aver sbagliato il giudizio su Rabin per mia ignoranza. Ammetto, quasi sempre, i miei errori, ma tu dovresti leggere quello che scrivono gli altri, prima di criticarli.
Adimant, lascia perdere e soprattutto non scusarti a ogni pié sospinto. Una delle cose migliori (equilibrata, che tien conto di tutti i punti di vista, con un buon rapporto fra questioni politiche e questioni umane) sulla figura di Arafat l'ha pubblicata il NY Times un po' dopo la sua morte, se trovo o ritrovo il link e soprattutto se l'articolo è ancora in rete lo posto.
Carolina
Tutto sta a vedere cosa succede adesso. Netanhyau e i camerati del Likud sono un'oraganizzazione del tutto simile ai lupi grigi, Perretz è uno che si vuole occupare dei disastri sociali provocati in questi anni: se vincono i primi ci toccherà pure di rimpiangere il boia di Sabra e Chatila, se vincono i secondi assolutamente no.
Vi sono poi le preghiere che i sani recitano per i malati. La formula più antica, e che si segnala per la sua irripetibile semplicità, è quella di Mosè in favore della sorella Miriam (cfr. Numeri 12, 13):
"O Signore, guariscila" (El na, refà na làh). Nella regola pratica quando si visita un malato bisogna invocare per lui misericordia, ricordando contemporaneamente tutti i malati ebrei: "Il Signore abbia pietà di te in mezzo ai malati d’Israele". In presenza del malato questa benedizione si può recitare in qualsiasi lingua; lontano da lui soltanto in ebraico.Il Talmùd spiega questa norma con un’immagine interessante; lontano dal malato la preghiera viene raccolta dagli angeli del servizio divino, che capiscono soltanto la lingua ebraica; davanti al malato invece è presente la diretta immanenza divina, per cui è lecito usare qualsiasi lingua.
beh sembra molto simile al modo in cui vede le cose il sacerdote di Spello in Umbria alla cui messa sono stata il 31/12 prima dei bagordi... un tipo fenomenale, anziano, vestito di bianco modello pubblicità del Dash (e credo tenesse pure la candeggina a portata :-))), commosso come un bambino nelle feste, per la fine anno e soprattutto per la pace non ha detto un paio di minkiate retoriche, ma l'ha detta chiara e tonda a tutti (ora i dettagli comunque non interessano). Un po' era pure inquietante, infatti l'abbiamo ribattezzato ironicamente don Savonarola o don Schrapnel :-))).
Faceva un po' di Te Deum e un po' di preghiera sua personale: "Misericordia! Santo! Peccatori! Pentitevi! Il Creatore Dio dell'Universo! Voglio vedervi a uno a uno! Tutti intorno a me! Misericordia! Contro il nazismo, contro il fascismo, contro il comunismo, contro il relativismo! PACE!" e intanto un po' ammoniva e un po' piangeva.
Carolina
Sti' due interventi finali non li ho capiti tanto ma sono interessanti lo stesso! Mah, sarà che dopo pranzo la plpebra cala e la sinapsi si allenta :)
il fatto che Giovanni Giani abbia parlato di misericordia mi ha ricondotto a questa omelia (un po' liturgia, un po' omelia e un po' cazziatone cosmico di un anziano in realtà) sulla PACE.
Carolina
Israele è tra i paesi più recenti sulla faccia della terra. E' nato nel 1948 con una guerra e ne ha fatte/subite altre, con cadenza decennale o meno, contro tutti gli stati confinanti: 56, 67, 73, 82. Senza parlare poi delle due intifade. E' naturale - non giusto, ma naturale - che i suoi primi ministri più eccellenti siano quasi sempre stati ex generali o comandanti: Sharon, rabin, netanyahu, barak, peres... tutti.
Gente che ha combattuto per la sopravvivenza di Israele stesso e che, ottenuta quella, ha cercato di raggiungere la pace (tutti, tranne netanyahu), scambiando "merce" fondamentale per i palestinesi (i territori) con "merce" altrettanto cara agli israeliani: la sicurezza. Per questo sì, SHARON E' UN UOMO DI PACE. Ha cercato la pace a modo suo, ha lasciato il partito da lui stesso fondato, per farla. Scontrandosi con gran parte della popolazione israeliana, che non capiva la necessità di certe sue scelte. Ora gli israeliani - e gran parte degli ebrei in generale - stanno piangendo quest'uomo. E mi fa specie pensare che qualcuno ne gioisca, caro Adimant. Soprattutto ora, che con la sua morte, il processo di pace da sempre in bilico rischia di saltare per aria come un autobus.
Tengo solo a specificare ke Arafat era 1farabutto corrotto e terrorista a prescindere dalle parole d Sharon (x Adimant)
Concordo con berja sul "ma negli anni forse aveva imparato qsa" in ogni caso lo rispetto molto x aver fatto cio' ke ha fatto con Gaza.
E saro' 1 stupida buonista ma spero sopravviva, magari nn +in grado d fare il Primo Ministro ma ke sopravviva e veda gli effetti positivi o negativi d cio' ke ha fatto durante la sua vita e possa eventualmente risponderne.
ps e pensare che all'inizio quando sentivo la voce rotta ho sbirciato, come ad assicurarmi che non fosse un "paraculo"... :-))) NON lo era affatto, ora, non so se mi devo preoccupare o no - ma ho tanti buoni conoscenti partenopei comunque :-))) - fatto sta che è stata proprio un'esperienza.
Carolina
Se rinasco faccio lo stesso corso di laurea di Carolina, sei una grandeeeeeeeeee. Mi ricordo del libro che mi hai prestato sulla questione palestinese. Non ho avuto il coraggio di finirlo, agghiacciante! peggio di un libro dell'orrore, ed era Storia...
Mi sa che aveva ragione Andreotti che, a riguardo della questione palestinese, disse che il pessimista aveva sempre ragione.
Arafat era tante cose, Giorgia. Quello che dici tu, ma anche l'iniziatore/padre dell'identità nazionale palestinese. Non è una bazzecola e Israele c'entra anche poco, in fondo, in questo: i Palestinesi hanno alle spalle una storia di vassallaggio, di dipendenza e di classi dirigenti dedite tutt'altro che a loro, e da molto prima di tutta la questione mediorientale. Onore (anche con tutto il nostro senso critico dispiegato) a tutte queste figure.
Carolina
Carolina ank'io avro' la digestione ke incalza ma nn t'ho capita..Spiegami please :o)
Grazie, Corrado. Mi dispiace solo per l'effettaccio. E io farei il tuo!!! Ci s'incazza meno e si va a vivere in Olanda!!! :-)
Carolina
su ke cosa esattamente? Misericordia, Pace, il fatto che certa gente prima o poi deve sapere quando ce l'ha con un politico e quando con un ebreo, e perké, in 'sto kazzo d'Italia (e non parlo di Adimant ma non oso immaginare altri intenti a gioire, mi fanno vomitare di qualunque colore siano), una vicenda potente come una malattia o forse una morte, e Medioriente ke è dove si svolge e non solo. Non ti pare c sia 1 legame almeno ideale?
Carolina
stasera si brinda col prosecchino di conegliano.
Brùtt purscèll, te se mòrt. Ahahahahahahahahah
Lunga vita ad Al Fatah.
ps perché il sacerdote più che ottantenne ci ha infilato dentro pure comunismo e relativismo? cazzi suoi! fra l'altro finalmente ho capito che cos'è il relativismo! :-) fa parte dei fenomeni ripetitivi della storia! :-) Non quelli peggiori evidentemente dato il resto del discorso, fra l'altro. E poi quello ha le sue idee, ci sono andata a messa una volta, mica ci pranzo tutti i giorni. E la pace, almeno quella, è pure la nostra idea.
Carolina
forse Carolina..forse. Scusami se nn m'esprimo molto ma qnd si tratta d morte d1 xsona divento silenziosa.
Sugamara, brindi pure se per caso adesso scoppiano attentati e nuove forme belliche? Ma cazzo brindi??? E guarda che la politica di Sharon io la critico da quando ho 12 anni circa, per un totale di 21 anni a oggi.
Carolina
ok, d'accordo. nel cuore. però questo è un forum. comunque rispetto il tuo silenzio, che a sua volta è segno di rispetto per il mistero.
Carolina
mi scusino lor signori
ma questo è omb o ho sbagliato addresssssss?
che è sto piagnisteo? apro e trovo salmodianti e leaderisti? "oddiò è morto sharon! e ora come si fa con la pace...."
se un processo di pace così importante è legato alla vita di un uomo, è un processo di corto respiro e mal congegnato.
ma ripigliatevi va
ps se invece è per le cose che ho detto sui Palestinesi, sono vere.
"Storia dei Paesi arabi" di Albert Hourani, ma anche tante altre fonti moderate di qualsiasi parte del mondo lo dicono, basta che siano studiosi seri.
Sono stati per secoli il popolo di una terra dove l'Impero ottomano riscuoteva per lo più le tasse.
Erano sudditi di un'oligarchia di esattori fiscali che di loro se ne fottevano. Non erano una patria nemmeno allora, per intenderci.
Poi ci si son messi pure quei puzzoni degli Inglesi.
E poi è diventata questa complicatissima Storia (anche) di oggi.
Carolina
Rotafixa non è quello e nessuno fa il piagnisteo. Mal congegnato può darsi. Ma di grandi congegnatori ne abbiam visti pochi e di solito son pure finiti male anche perché il congegno non è proprio dei più banali.
Carolina
C'è poco da brindare.
Sharon *oggi* costituiva un'alternativa molto più credibile di Perez al Licud.
Al prossimo giro governo di unità con il caro N. , e state sicuri che il muro della Gisgiordania si alza...
Auguri
Ok Exogino, allora è uomo di pace chiunque ammazza donne e bambini per difendere la sua idea di stato? Non si lascia ammazzare la gente mettendosi alla finestra a guardare come fece il tuo uomo di pace a Sabra e Chatila se davvero si è uomini di pace. E' facile fare gli uomini di pace dopo aver sterminato i nemici. Israele ogni notte continua ad attaccare i territori occupati (e si chiamano così perchè Israele li ha occupati) con gli elicotteri, ma i giornali sbattono in prima pagina solo i ragazzini palestinesi che si fanno saltare in aria perchè qualcuno li ha pagati, li ha plagiati e perchè, persa la famiglia, la casa, la propria dignità non hanno più un cazzo da perdere.
Questa è la pace degli Sharon.
Io avrei voluto Gerusalemme libera, Gerusalemme sotto il patrocinio dell'ONU, ma gli americani nel 48 vollero Gerusalemme allo stato di Israele perchè così diceva il loro DIO (o i loro interessi bancari?). Da lì, e da aberrazioni simili commesse in quegli anni (da entrambe le parti), nasce la questione palestinese; una questione in cui nessuno, probabilmente, è veramente uomo di pace. Però c'è qualcuno che è peggio degli altri, e dal punto di vista delle azioni commesse (o perlomeno di quelle note) Sharon è stato uno dei peggiori, e continua, anche ora che libera parte dei teritori, ad esserlo, perchè intanto bombarda, ammazza, abbatte case, terrorizza, costruisce muri. Il mio gioire deriva da questo, dal ritenere che peggio di Sharon oggi ci sia poco. E mi dispiace per quanti (e ripeto, apprezzo la loro sensibilità, ma non riesco a farla mia) si sentono colpiti da questo mio atteggiamento.
Carolina, interessante il tipo di Spello, qualche volta si potrebbe aprire un thread su questi personaggi, ne conosco parecchi...
Ok Sharon e' morto.. Son in linea con 1persona ke ha buone conoscenze. Spero nn siano cosi' buone ma penso lo siano.
ma sì oltretutto, qui ci vogliono le decadi a buttare giù i muri e lì ne rialzano. solo questo dovrebbe far pensare (non in modo valutativo eh? dico alla sfiga per lo meno di quei popoli).
Carolina
Adimant, ok.
Voglio rendere chiaro ancora una volta che non ho mai condiviso la politica di Sharon anche se ultimamente aveva disposto il ritiro dai territori occupati, ragion per cui quando è stato male mi son preoccupata e mi è dispiaciuto.
Non siamo negli anni '70 dove per dire, si brindava della morte di Franco molto tranquillamente, forse anche giustamente, fatto sta che 'ste cose non sono nel mio morale (e non solo per i tempi, qui pure per i luoghi).
Detto questo, noi c'abbiamo al governo le dame della croce rossa ;-), però... e non vanno loro sui campi di battaglia, ma figurati, al massimo fanno la passerella sotto elezioni e solo dopo essersi assicurati che "non è pericoloso" (il nano, che parla di missioni "di pace"). Fanculo lui, il fosforo bianco e tutta la cialtroneria italica.
Ben venga il blog sui tipi fenomenali. :-)
Carolina
Lo so, Carolina, ti ho capito; so che non condividi la politica di Sharon e che grossomodo la pensiamo in maniera molto simile. E sono anche molto serio quando dico che mi piacerebbe essere in grado di pensarla come voi che riusicte a mantenere il livello minimo di umanità che vi consente di non gioire della morte di nessuno... purtroppo sono un incazzato cronico e finisco per lasciarmi prendere da 'ste cose!
"Prima di tutti vennero a prendere gli zingari e fui contento perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere i comunisti ed io non dissi niente perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendermi e non c'era rimasto nessuno a protestare..."
Bertold Brecht
"La guerra che verrà
non è la prima. Prima
ci sono state altre guerre.
Alla fine dell' ultima
c' erano vincitori e vinti.
Fra i vinti la povera gente
faceva la fame, Fra i vincitori
faceva la fame la povera gente
egualmente"
Bertold Brecht
L’ombra del vuoto
di Fiamma Nirenstein
Ariel Sharon, Arik è tra la vita e la morte mentre il Medio Oriente, e il mondo intero, roteano intorno alla sua imponente figura. Nessuno è stato più vituperato nel corso della lunghissima carriera militare e politica, ma a causa di nessuno il mondo, Paesi Arabi compresi, vivrebbe una così drammatica, intensa attesa di fronte alla sua malattia. L’ombra della sua assenza apre scenari paurosi, si vela di nero il grande palcoscenico su cui è protagonista dal 6 febbraio 2001, quando venne eletto Primo Ministro: non più le truppe israeliane alla difesa del Paese, ma un grande, faticoso, contrastato e quindi tanto più mirabile spettacolo di pace.
Per sua decisione nell’agosto del 2005 una torma di 8000 cittadini israeliani residente nella Striscia di Gaza, coloni, hanno compiuto quell’esodo biblico simile a una tragedia greca dalle case e dalle serre, un esodo che prometteva altre audacissime mosse, senza parole, senza carte, ben più di una firma su un pezzo di carta sotto l’impegno di Israele a convivere con i suoi vicini. Come solo Arik sapeva fare, diritto e ironico, senza guardare a destra né a sinistra. Per l’influsso unitario della sua personalità forte ma fortemente paterna tutti abbiamo assistito non solo alle scene di disperata contrapposizione da parte degli uomini degli insediamenti, ma anche alle incredibili manifestazioni di affetto, all’abbraccio che alla fine ogni democrazia autentica richiede ai suoi cittadini, fra i giovani soldati addetti allo sgombero e i settler strappati dalle loro abitazioni.
Israele è disperata adesso, il suo presente e il suo futuro sono di nuovo completamente in gioco. Il sentimento fra la gente di qui, quello degli spettatori dal mondo, e anche quello del cronista che ha già dovuto raccontare la fine dell’altro grande Primo Ministro deciso a percorrere la strada della pace, Yitzhak Rabin, è quello di un senso di perdita senza rimedio, di un fato oscuro e sibillino sul popolo ebraico. Il nuovo partito di Sharon, Kadima, che aveva creato una rivoluzione tale da vedere uniti sotto la stessa bandiera Arik e Shimon Peres, teneva diritto il timone in un momento di svolta senza precedenti, quella in cui, sia pure fra mille contraddizioni, il tema della democrazia e della lotta al terrorismo si proponeva ai palestinesi come al resto del Medio Oriente; oggi rischia la vita con il suo fondatore. Lo scenario mostra un’ulteriore prova per affrontare la quale lo Stato ebraico deve fare appello a tutta la sua forza.
Sharon è Israele: lo è fin dalla sua nascita da due appassionati sionisti immigrati russi Samuil e Vera nel Moshav, la cooperativa agricola, di Kfar Malal nel 1928 giunti nella terra che sarebbe divenuta Israele venti anni dopo non solo per reclamare una patria per gli ebrei ma per costruire una società socialista modello. «I miei genitori - ha scritto Sharon - erano sicuri che ebrei e arabi avrebbero potuto essere cittadini l’uno al fianco dell’altro». «Fra un attacco armato e l’altro sognavo - aggiunge Arik - da bambino che anche se i nemici fossero giunti alle porte del Moshav, il villaggio sarebbe stato invulnerabile (...) e nei primi terribili sei mesi della guerra di indipendenza nel ‘48 avevo lo stesso sogno (...) e nel ’67 quando ero comandante di una divisione, avevo la stessa convinzione basilare: quando la terra è la tua terra, quando conosci ogni collina e ogni valle e ogni coltivazione, quando la tua famiglia è là (...) la forza, quella spirituale, non solo quella fisica, ti viene dalla terra».
Sharon è vissuto in questo ideale di un Paese degli ebrei sicuro e in pace tutta la vita, e lo ha fatto nell’unico modo in cui un Paese sempre in guerra poteva cercare di perseguire il suo sogno: da soldato, oltre che da politico. Ferito due volte, sempre in testa ai suoi soldati in battaglia, salvatore del Paese nel 1973 durante la guerra del Kippur con l’operazione in cui portò i suoi con un pontone sulla riva occidentale del Canale di Suez, la sua determinazione a combattere in una guerra senza compromessi e senza quartiere lo ha portato tante volte sul banco degli accusati dell’opinione pubblica internazionale: come fondatore dell’Unità antiterrorista 101; poi, soprattutto nel 1982, quando nell’ambito della guerra del Libano volta all’espulsione delle grandi basi terroristiche dell’Olp (che Sharon nel suo ruolo di ministro della Difesa volle prolungare nonostante il parere contrario del primo ministro Menahem Begin) ebbe luogo la tragedia di Sabra e Chatila. Fu una strage di profughi palestinesi compiuta dalle milizie cristiane maronite, ma gli israeliani non intervennero per impedirla; e come propugnatore dal ’73 in avanti di una politica di insediamenti che avrebbe stabilito, secondo Sharon, una cintura di sicurezza contro l’aggressività del terrore.
Sharon è l’uomo che la stampa più di tutti ha amato odiato, e la gente si è dunque figurata in modo così distorto da renderlo un’icona travestita nelle vignette e nei cartelloni delle manifestazioni pacifiste da nazista, da mostro assettato di sangue. Tanto che a lui, e alla sua passeggiata nell’ottobre del 2000 sulla spianata delle moschee e non al terrorismo che esplodeva già dopo il rifiuto di Arafat a Camp David fu attribuita la responsabilità dell’Intifada di questi anni. Così pervasiva è stata questa immagine da obnubilare del tutto il fatto che Sharon fosse stratega e amico personale intimo di Rabin, da nascondere la sua profonda amicizia con il re Hussein e il suo contributo a quella pace, da nascondere il semplice fatto che Sharon, anche se dopo la guerra del ‘67 aveva ritenuto come tanti altri, a destra e a sinistra, che Israele avesse bisogno di migliorare territorialmente la sua difesa per la patente aggressività dei suoi vicini, era un personaggio che sempre di più sentiva, come tutti i soldati, il desiderio di pace. E che la proclamava continuamente, dandone però una definizione diversa da quella corrente: la sua idea è stata sempre quella di una pace accompagnata dal riconoscimento del diritto degli ebrei al loro Stato nella sicurezza per generazioni, lontano quindi dall’idea che anche col terrorismo e il rifiuto arabo fosse possibile convivere, ma che si dovesse collaborare col partner solo secondo il dettato della Road Map: senza terrorismo.
Il suo carisma e la sua capacità sono legati alla capacità di guidare verso la pace e combattere il terrorismo al contempo, fino allo sgombero da una parte, fino alla determinazione a ricercare, perseguire, uccidere i terroristi quando il rischio per Israele sia troppo grande. In Israele chi è nato nel Paese viene detto sabre, fico d’India, perché è dolce di dentro e spinoso di fuori. Sharon era proprio questo: un sabre di cui il mondo ha visto soltanto le spine finché la sostanza benefica della sua natura non è venuta in piena luce e non ha gettato i suoi semi. Preghiamo che almeno ne nasca una pianta.
Arafat e Sharon.. i duellanti.
Continueranno a fare cazzate anche in cielo? Devo riconoscere che però lo sforzo unilaterale di Sharon negli ultimi tempi è stato considrevole. Concordo con Rotafixa una pace non si regge solo su un uomo.
(Anche se però quel viaggio coraggioso di Sadat..)
Ora ci troviamo davanti a due vuoti pericolosi, da una parte i palestinesi si sparano addosso ormai aparetamente sotto la non leadership di Abu Mazen. Dall'altra la paura che la paura metta il potere in mano a uno come Netanyahu. Un ricordo personale. Ho incontrato Sharon e non gli ho stetto la mano. Allora era giusto così. Però oggi lo farei perchè in quel posto dannato anche minimi gesti di resurrezione politica vanno incoraggiati.
La Nirenstein dipinge Sharon in termini agiografici. E' una povera pazza, e non stupisce che si proclami orgogliosamente amica della Fallaci...
Adimant, ti capisco. E penso sul serio che siamo molto vicini. Il punto non è che non ci s'incazzi, anzi con la Storia è doveroso indignarsi. Il punto è che qui d'incazzosi (e non come te), di gente che insulta vivi e morti e che si crede sempre migliore degli altri, talvolta pure di fronte a ogni evidenza che non lo è, e così via ce n'è fin troppi.
Ci sono tanti modi per reagire, io in particolare ne ho almeno un paio: nei momenti di saggezza cerco di fare il vuoto a tutto questo, nei momenti peggiori cerco di fare l'opposto di tutto questo.
Carolina
Nirenstein, pure tu... Israele sarà disperato, non disperata. O sono io l'ignorante. Ma mi pare che si prendessero le fustigazioni a scuola a chiamarlo al femminile.
Carolina
la nirenstein e' una povera stronza.
che si ricordi quando gli ebrei italiani (e del resto del mondo) chiedevano l'incriminazione di sharon per sabra e chatila, mi pare ci fosse anche la sua firma.
giorgia non sarei cosi' tranchant riguardo arafat, penso che gli israeliani gia' lo stiano rimpiangendo con hamas al 25% alle elezioni.
arafat non si e' MAI, MAI, macchiato di orrori come sabra e chatila o la guerra in libano (chiedi alle madri in nero quanti morti israeliani e' costata quella guerra inutile ed assurda).
certo arafat era un "terrorista" ma allora vogliamo parlare di begin o di jabotinsky?
rimpiangere sharon come "uomo di pace" e' come dire che col fascismo i treni arrivavano in orario, certo non credo ci sia nessuno del likud in grado di fare le scelte che ha fatto sharon, ovvero mandare affanculo i kharedim, vedremo cosa accadra' e tifiamo peretz.
Un saluto a tutti, per oggi mi fermo.
Un saluto anche al combattente Sharon: resto convinto che il mondo, senza di lui, sarà migliore. O almeno lo spero.
Buona serata. :)
Ma perché vogliamo dare un'etichetta a tutti i costi all'omone morente?
"Uomo di pace"? Un paio di palle. Sharon era e resterà un militare.
Anche nella difficile decisione di liberare i territori, si è comportato da militare. Opponendosi con tutta la forza che aveva a chi non voleva assolutamente quella soluzione.
E ci è riuscito: chapeau!
Su Arafat continuo a pensare il peggio possibile; non mi dimentico nè dei milioni di dollari nascosti in Svizzera, nè la sua faccia sprezzante all'assemblea dell'ONU con la pistola attaccata alla cintura.
Puah!
Scusate ma in televisione hanno parlato di coma farmacologico, cioè indotto, cioè sarà un dettaglio, ma non dovrebbe essere morto.
x berja
per favore ricordati di Varsavia.
Se non te lo ricordi fai una ricerchina sulla rete e poi...VERGOGNATI!
Stranamente,ma con affetto
giovanni
scusate, stacco anch'io, mi sta venendo una tale angoscia... Misericordia! Contro il fascismo! Contro il nazismo! Contro lo stalinismo! Contro il "relativismo" (la nuova trovata pro moltiplicazione della specie secondo me, più che altro, un po' per il numero di persone che fa incazzare in una botta, e un po' perché siccome nessuno sa esattamente quello che vuol dire per forza è ripetitivo! :-))).
Ma soprattutto, PACE!
Carolina
Aleph concordo PIENAMENTE.
Ps io Sharon nn l'ho mai etikettato come uomo d pace, lungi da me farlo, ma da qui a ballare sulla sua tomba NO.
Aleph davvero ultimamente sono molto d'accordo con te (nn te lo dico ogni volta ma solo qnd e' davvero necessario) cos'e' successo? T 6ammorbidito? ;o)
Da leggere quello che ha pubblicato oggi Lia sul suo blog "Haramlik":
(Il testo integrale alla pagina: http://www.ilcircolo.net/lia/000956.php)
L'assassino più amato dai media
"Immagino sia superfluo specificare che, da queste parti, non ci si unirà all'orwelliano coro di santificazione di Sharon come uomo di pace.
Immagino sia inutile anche spiegare perché: i motivi sono evidenti a chiunque segua la tragedia del popolo palestinese con un minimo di cognizione di causa ed onestà. Gli altri, si arrangino, ché qui si è stanche.
Credo nella responsabilità individuale: se un cittadino maggiorenne e con diritto al voto decide di abbeverarsi alla fonte della propaganda e di consegnarsi a mezzi di informazione manipolatori e distorcenti come i nostri, faccia pure. Essere bovi è una scelta come un'altra.
Ho già letto in giro perle come: "Sharon ha comunque ordinato il ritiro delle truppe dai Territori Occupati". Degno risultato di tanta informazione, direi, e certo opinione diffusa in tutta Italia: se andassimo a intervistare la gente sui tram e nei supermercati, sai quanti si direbbero convinti che questo è ciò che veramente è successo? Che davvero Sharon ha ordinato il ritiro dai Territori?
Un mondo folle.
Lo si è detto, lo si è ripetuto, c'è mezzo mondo che si sgola: "No. Sharon ha tolto 7000 coloni dalla Striscia di Gaza, trasformata in regione liberamente bombardabile, e li ha per lo più spediti ad aggiungersi ai 440.000 coloni dei ben più ampi Territori Occupati di Gerusalemme est e Cisgiordania. Attraverso uno spaventoso muro più volte dichiarato illegale da qualsiasi organismo internazionale, ha poi annesso ad Israele l'80% delle sue altrettanto illegali colonie e il 40% di pura e semplice terra palestinese, compresa di sorgenti d'acqua che vanno a destinarsi, ovviamente, all'agricoltura israeliana. Ha intrappolato 237.000 palestinesi dentro il muro e ne ha messi fuori altri 160.000. Tutti loro destinati, dentro o fuori dal muro, a vivere tra torri di guardia e filo spinato. Questo è ciò che è successo."
Fiato sprecato.
Sotto la direzione d'orchestra di prodigiosi mezzi d'informazione tra cui brillano per zelo gli italiani, il cittadino medio occidentale è convinto che Sharon abbia "ordinato il ritiro delle truppe dai Territori Occupati ...".
dead and gone?, sai che ho promesso a Lia di scorrazzare in tutte le pagine dove ci incontriamo senza rispondere ai suoi interventi anche se li leggo con interesse?
che dire? per me Lia è in parte ottima, sanguigna, e ragionevole; ma in parte esprime sempre anche un qualcosa tipo WonderLia e i MicaTantoFantastici4, quelli che le soluzioni basta chiederle a loro, peccato che siano *finali* - e questa parte si sconcerta pure tutte le volte che *chissà come mai* gli altri non vogliono nemmeno sentirne parlare. Un qualcosa che non capirò mai.
Nel merito, mai negare la sofferenza dei popoli. Una famiglia che ha perso un figlio magari piccolo per il blocco di un'ambulanza a un checkpoint credo proprio sia altrettanto infelice di una un cui membro ha subito un attentato. Noi dobbiamo stare dalla parte della pace, non di rancori che grazie al cielo dal nostro divanetto, e ammettiamolo una volta per tutti, non siamo manco sicuri di capire davvero (anche perché se qualcuno li ha verso di noi cominciamo a menarcela con gli Italiani brava gente, le missioni di pace, il manno, il maggiù e il massù).
Carolina
caspita, certa che la misteriosa fonte di ieri pomeriggio che lo dava per clinicamente morto era davvero "bene informata"... ha appena subito un intervento d'urgenza per una nuova emorragia... ma chi l'ha data la soffiata ieri, Jannuzzi? :D
A me l'aveva detto1conoscente israeliano,ma va bene così.
Su lia io nn dico+nulla. Parla lei già abbastanza da sola.
gliEsekrabili4, a 'sto punto :-)))
Carolina
Mi rendo conto che parlare di un Sharon pacifista è ridicolo, ma dopo un passato da bombarda-campiprofughi era una speranza per la pace. Almeno questo è ciò che speravano in molti. Credo che in pochi avessero il suo seguito tra i militari, senza di lui la pace sarà rinviata.
in un Paese in guerra, e dico un Paese e non una roba appena meno cialtronesca dei coloni portoghesi (quelli che lasciando l'Angola si portarono dietro i bulbi delle lampadine per intenderci) chi può imporre la pace è colui che è più minaccioso in caso di esito bellico.
Carolina
e ciò valeva pure per Rabin. Con dedica a tutti gli smemorati.
Carolina
Casualmente sono capitato qui. Vorrei esprimere una mia opinione disinteressata in proposito. Ho conosciuto alcuni israeliani, e non ho mai trovato tante persone antipatiche come loro. Ma nel contempo devo dire che non ho mai trovato un popolo, quello di Israele, degno di tanta attenzione e da essere difeso. Troppi attacchi ingiusti contro di loro, troppi accerchiamenti, troppi atacchi su quella terra che l'ONU ha loro assegnato nel 1947. Ma soprattutto molta, troppa disinformazone. La storia di Israele è lunga e complessa e non va esaurita con quattro slogan letti sui muri dei "centri sociali". Vi consiglio di leggere "pillole di storia" dove vi riassume tutto questo, e lo trovate in http://www.informazionecorretta.com/ è un sito disinteressato fatto da italiani, e per cercare di capire perché di tutti questi attacchi contro Israele ed iniziati proprio nel 1948, quando quella terra era tutta una palude e una pietraia e che i superstiti dei campi di sterminio in Europa l'hanno bonificata e coltivata con le loro mani nude. Leggete il sito. Alcune frasi in questo forum le ho trovate deplorevoli e proprio perché sono sritte senza cognizione di causa e senza riscontri. Non sono un ebreo e non ho nessun aggancio né con ebrei né israeliani, e quei pochi che ho sono rapporti pessimi. Ma per dovere di verità sto dalla loro parte. Pierluigi
Fiorentini, lei non mi manderebbe a parlare di Di Canio e della De Filippi. :-)
Ha centrato bene quello che cercavo imprecisamente e tumultuosamente di dire circa la differenza fra le bugie degli strapoteri mediatici e le "illusioni" (chiamiamole così non per dire che le sue siano illusioni, magari lo sono le mie - chiamiamole allora più che altro "speranze di pace" delle persone comuni).
Lei crede disinteressatamente, se ho capito bene, al fatto che stare dalla parte di Israele sia maggiormente ispirato a criteri di pace di altre scelte - e davanti a certi discorsi fra l'altro pure io sarei tentata di schierarmi così.
Se lei fosse pagato da una multinazionale, da un colosso dell'editoria, da un governo che tentasse, specialmente per propri interessi di varia natura non sempre pacifica, di ridurre la libertà di stampa e simili per dare non speranze, ma false notizie, allora sarebbe diverso.
In quel caso, io penso, la sua dignità potrebbe essere messa moralmente in discussione.
Siccome così non è, lei per me è solo una persona che spera nella pace e confida di aver trovato un barlume di essa in un comportamento o in una convinzione, e non mi permetto di insultare la sua scelta, anche se potremmo sicuramente discutere delle nostre scelte.
Ciò anche perché lei e io non siamo in una posizione di sudditanza l'uno all'altra o viceversa.
Poi ci vogliono altre condizioni, per esempio esattamente la volontà di pace e una capacità di immaginarsi le sofferenze altrui. E qui mi pare che ci sia tutto questo e quindi che il mio discorso (chiaramente non il migliore né l'unico del mondo) sia stato compreso, intuito o anticipato.
Carolina
PS chiedo nuovamente al gentile Alberto se vuole togliere un mio commento in cui mi mettevo a sfruculiare un po' lei e il resto dell'Unione. Quello però in cui ho reagito, sempre come ho potuto, a una sorta di "lei non sa chi sono io" che mi era sembrato di intendere da parte sua lo lascerei agli atti intendendolo bonariamente, è dialettica normale direi :-)
scusi sig. fiorentini ma secondo lei "informazionecorretta" sarebbe un sito disinteressato?
ma ci faccia il piacere!
le vada a raccontare a qualcun altro 'ste favole.
Berja. Io leggerei libri fra cui quelli di Benny Morris e molti altri. Però, a parte che stavo dicendo un'altra cosa, sull'attendibilità delle fonti etc. etc. etc. ci sarebbe un discorso molto, ma molto, ma molto lungo, tipo chi è mainstream e chi no, chi all'interno del mainstream svolge un ruolo e chi un altro, come si decide se uno è alternativo o critico verso il mainstream, come si decide la qualità/autorevolezza di entrambi i tipi di fonti, come si forma le opinioni il lettore o utente d'informazioni, come si distribuisce tra fasce d'età, i generi etc. Che però sarebbe OT e quindi è un tema cui accenno proprio perché comunque il problema che hai sollevato anche tu esiste.
Carolina
E che ne so io se informazionecorretta è disinteressato o no, caro Berja. Quello è un giornale virtuale dove cerca di smascherare le informazioni sbagliate soprattutto quelle delle grandi testate, ma anche della TV. Del resto uno può credere o non credere a quello che vuole. Spesso i giornali scrivono stupidaggini, e non dirmi che non è vero, e magari lo fanno solo per fare notizia. Informazine corretta, che parte dall'Italia, e non è redatta da gente di destra, ma con idee trasversali, evidenzia spesso verità manipolate. E ti assicuro che è credibile. Del resto non è difficile stabilire che, come 2+2 fa 4, certe notizie sono sbagliate. Ti consiglio di leggere attentamente in informazione corretta: "21 domande e 21 risposte" di Luciano Tas. Potrai così avere i titoli poter discutere di tutto quello che vuoi su questo argomento. E in questo modo, chissà, potresti essere tu il primo a dar loro ragione. Ma anche a smentirli. Tieni presente che per quanto mi rigarda io sono diffidente su tutto. Non do nulla per scontato. Ma sapere qualcosa di più non fa male. Ciao Pierluigi
Pierluigi, sei tu ad aver affermato che informazionecorretta è disinteressato, nel tuo post precedente, e poi lo neghi in quest'ultimo: deciditi, visto che di fatto, come un po' tutti noi, ti sei schierato decidendo qual è la tua verità. Per la cronaca, i redattori di informazionecorretta.com sono quasi tutti ebrei (il professor Israel, ordinario di matematica, ha addirittura scritto saggi su matematica e Kaballha), alla faccia del sito disinteressato.
Attezione, il non essere schierati riguardo alla politica italiana, non vuol dire essere imparziali su Israele.
Per mia natura tendo a stare con chi subisce più che con chi opprime, ed è innegabile che oggi, in Palestina, i palestinesi subiscono, gli Israeliani (attenzione, ho detto gli israeliani, non gli ebrei, quindi per favore evitate le solite cazzate sull'antisemitismo) opprimono.
Preferisco, per intenderci, le argomentazioni di Lia a quelle di informazionecorretta.com.
Scusa Adimant, hai letto "la storia del sionismo" di Teodoro Herzl? hai letto 21 domande e 21 riposte di Luciano Tass? hai letto i giornali riguardanti "la questione palestinese" per lo meno dalla guerra dei 6 giorni ad oggi? Hai letto le notizie dei bambini palestinesi che vengono addestrati a usare armi ed esplosivi per uccidere altri bambini israeliani che stanno giocando o che sono a scuola? o uccidere ragazzi nelle sale da ballo o negli stabilimenti balneari? sei al corrente che tutti i giorni da Gaza vengono lanciati missili quassam su città del Negev e talvolta uccidono? e vengono lanciati spesso da postazioni imporovvisate nei cortili di abitazioni e questi vigliacchi si fanno scudo di donne e bambini? Caro Adimnt, in poche righe ti ho poste delle domande che riguardano la storia e la cronaca. Poi se vogliamo dubitarne siamo linberi entrambi di farlo. Ma dubitiamo anche che la terra è rotonda. Non trovi?. Tuttavia è un dovere documentarsi non a senso unico, ma leggendo un po' tutto, e poi ragionare con la propria testa mettendoci pure spirito critico e molta obiettività. Nessuno mi può imporre di schierarmi da una parte o dall'altra solo perché l'ha detto qualche partito politico. Io sono libero di stare dalla parte che voglio e quando voglio. E non chiamarmi qualunquista perché mi incazzo. :-) ciao
Non ti ho chiamato qualunquista, anzi, ho detto di ritenerti schierato da una parte come chiunque altro qui dentro, dunque esattamente il contrario del qualunquismo.
Conosco alcune delle cose di cui parli, ma so anche dei carriarmati israeliani che tutti i giorni distruggono qualche abitazione nei territori occupati (che, come ho detto in altro post, si chiamano così perchè Israele li ha occupati - e dunque non gli appartengono) ed altre atrocità varie del genere.
La mia posizione è e resta la stessa: ritengo normale dal punto di vista delle reazioni umane che i palestinesi lottino contro il nemico per riprendersi casa loro, la loro terra, la loro nazione. E' ovvio che è una guerra e ci scappano i morti, ma i numeri (e non li faccio io) sono di gran lunga contro israele: i morti palestinesi sono molti di più di quelli israeliani; perchè gli israeliani combattono con i carriarmati, con gli elicotteri, con le armi sofisticate, perchè hanno notevoli appoggi dall'occidente, dal punto di vista economico e politico, e dunque sono i più forti. E io sto col debole almeno fino a quando il debole non diventa pari al forte.
E' poco pacifista come atteggiamento, lo so, ma tanto non sono pacifista, sono solo schierato.
Giusto per farti contento, Pierluigi, sono andato a leggermi un po' di cose sull'equilibratissimo sito che consigli suggerendolo come depositario della verità assoluta.
Per far rendere conto alle persone che scrivono su questo blog di cosa si tratta, consiglio un articolo preso a caso:
http://www.informazionecorretta.com/main.php?sez=180&id=122
Non ho il tempo, nè francamente la voglia, di leggerne altri, ma consiglio agli autori del sito di modificare il nome inserendo le parole "propagandistica filoisraeliana" tra "informazione" e "corretta".
Quoto Adimant sul punto della sproporzione delle forze in conflitto: questo è un punto oggettivo ed estremamente importante. Quando le persone sono schierate dalla parte per questo motivo, non mi vedranno mai incazzarmi (ricordo che vivo in Italia o Itaglia anch'io). Quoto Pierluigi sul fatto che il tentativo altrui di catalogarci faccia incazzare. ;o)
Carolina
dalla parte palestinese. spero qs sia inteso come un errata corrige e non come un'invadenza. Carolina
Sharon e Arafat erano due duri.
Solo che il primo, alla fine, si è dimostrato una statista. L'altro un ladro di polli (insieme ai suoi familiari).
forse perchè il primo uno stato vero ce l'ha...