Travaglio, nella sua lettera a Grillo, ha affermato cose molto interessanti e utili a capire i movimenti di alcuni politici.
Sarebbe un fatto grave se questa lettera influisse sulla permanenza di Travaglio a L'Unita
Io dico invece che sarebbe un fatto gravissimo se Travaglio restasse all'Unità. A prescindere.
Vediamo se ha davvero le palle...
Perché gravissimo? Travaglio scrive quello che vuole e oggi può trovare da scrivere dove vuole. Credo che la collaborazione con l'Unitò sia positiva nonostante tutto. Per l'Unità è l'ultimo - o quasi - spazietto non spalmato sulla dirigenza DS che rimane.
Aleph parla come se Travaglio andando all'Unità avesse fatto una "scelta di campo". Per cui ora che eventualmente si potrebbe trovare in disaccordo con la linea editoriale (e di partito), per coerenza dovrebbe fare le valige.
In realtà, essendo Travaglio un giornalista libero e indipendente, tutto ciò non dovrebbe costituire un problema (per lui): sull'Unità ci scrive perchè allo stato attuale è uno dei pochissimi quotidiani che gli consente la totale libertà, non certo perchè abbia sottoscritto una qualche tessera di partito... per cui da parte sua è tutto come prima, sempre che di qui in avanti non divenga oggetto di mobbing per ragioni fin troppo chiare.
Ma a quel punto la responsabilità non sarebbe sua: gravissimo sarebbe se lo cacciassero, o se fosse costretto ad andarsene, non se restasse!
"Per l'Unità è l'ultimo - o quasi - spazietto non spalmato sulla dirigenza DS che rimane."
E' proprio qui che vedo il problema. Travaglio rischia di passare come una sorta di boa di salvataggio per QUESTA dirigenza che ha tanto bisogno di lavarsi la coscienza. Ripeto, fossi in lui me ne andrei. Ma io non sono lui e capisco perfettamente che uno stipendio a fine mese faccia comodo a tutti. Sul fatto che può trovare da scrivere dove vuole, ho i miei dubbi e me li tengo fino a fatti contrari.
Davide, il disaccordo tra lui e la linea editoriale del giornale (o del partito) c'entra un beato cazzo. Stiamo parlando di ladri. O presunti tali.
Davide, il disaccordo tra lui e la linea editoriale del giornale (o del partito) c'entra un beato cazzo
Ah, questa poi è la migliore... dunque per quale motivo se ne dovrebbe andare? Fassino parla al telefono con Consorte, che è indagato (ma Fassino no), Travaglio scrive sull'Unità, che è il giornale dei DS, di cui Fassino è segretario... qual'è l'unico nesso fra Travaglio e Fassino? L'Unità, appunto, ma la linea editoriale del quotidiano non c'entra nulla, dici tu, dunque che altro?
Infine, una precisazione, io non so a chi tu ti riferisca col termine ladri: se parli della dirigenza DS, qui di ladri allo stato attuale non ce ne sono, nè veri nè presunti, almeno finchè qualcuno di loro non risulterà indagato.
Montanelli vendette a Berlusconi il Giornale, poi fece la dama sdegnata perchè il Giornale aveva preso la linea politica di Berlusconi. Travaglio, ai tempi, era l'ultimo dei gazzettieri di Montanelli.
Ora scrive sull' Unità, giornale dei ds, accusando la dirigenza ds di reati per i quali non sono stati nemmeno inquisiti.
A volte, nella vita, bisogna avere pure le palle x smettere di mangiare la minestra nella quale si sputa.
Dedalus, non dire cazzate. Ogni affermazioe nel tuo post è falsa. I troll non sono tollerati, quindi evita.
Il Giornale e' sempre stato di Berlusconi, correggetemi se sbaglio, il buon Indro se ne e' andato quando hanno cominciato a rompergli troppo le balle dall'alto, imbarcandosi nella follia della Voce.
Dopo di lui e' arrivato mi sembra Feltri o simili, ed e' cominciato il tracollo; io sono cresciuto in una casa in cui entrava solo ed esclusivamente il Giornale prima, la Voce poi (oggi il vecchio legge Repubblica).
dedalus non ti smentisci mai, ad ogni thread riguardante Travaglio arriva puntuale la tua vagonata di cazzate. Stavolta multiple, carpiate e con quadruplo avvitamento.
Montanelli se n'è andato dal Giornale solo quando Berlusconi gli impose la propria linea politica. Fino ad allora la cosa non si era ancora verificata. Forse per gli omuncoli come te questo può considerarsi "fare la dama sdegnata", per altri può essere sinonimo di dignità e indipendenza.
Travaglio non accusa i DS di alcun reato, dal momento che nemmeno la magistratura gliene ha, per ora, contestato alcuno. La sua critica si è mantenuta solamente su un piano etico: Travaglio afferma che Fassino non ha detto la verità sul contenuto di quelle telefonate, e su questo nessuno gli può dar torto (a Travaglio).
Hai ragione Andrea_Riot tranne per il particolare che dal 74 al 77 Berlusconi non era ancora entrato fra gli azionisti del Giornale.
imbecille te lo ripeto, Berlusconi divenne editore di Montanelli nel '77, ossia 17 anni prima di entrare in politica.
Sei doppiamente imbecille in quanto non verifichi nemmeno le fonti prima di sparare una solenne stronzata.
Tu dei libri guardi solo la copertina, a quanto pare...
Ho capito: insulti e risposte censurate.
Siete quello che siete.
ALberto: un bell'esempio di rispetto delle idee altrui.
bah non so, non ho visto l'ultima risposta.
cmq in questo caso non si tratta di idee, ma di disinformazione: che Berlusconi fosse editore del Giornale già dal '77 è un fatto incontestabile. Non capisco perchè invece di berciare tanto, non lo vai a verificare di persona.
scusatemi se mi intrometti, ma prima che morisse Montanelli, chi era mai Travaglio? e Montanelli l'ha mai citato come un suo erede? o adepto delle sue idee?
IL dubbio che mi assale é che Travaglio sia diventato il biografo di un uomo che non può più smentirlo. Il portavoce, indisturbato di un morto.
E quindi, la garanzia di quello che dice é solo sua. Non c'é nessun contraddittorio, nessuna verifica di nessun tipo, alle sue affermazioni?
Sicuri che Montanelli lo avrebbe scelto come suo erede?
O lui ha scelto un Montanelli morto, come suo biografo, senza interefrenze da parte di nessuno?
Che Montanelli abbia scelto o meno,Travaglio, come suo "erede", credo non conti poi più di tanto. Perchè Travaglio ha dimostrato di seguire lo stile indipendente e libero, che appartenne, appunto, ai grandi giornalisti che sono venuti a mancare, come Montanelli, la Fallaci, Terzani, Longanesi, e alcuni perfortuna ancora in vita ed attivi come Giorgio Bocca o Giampaolo Pansa.