Corritore parlava di blocco tutti i giorni dalle 7 alle 10 del mattino: il mondo del lavoro con i mezzi pubblici, le macchine pur sempre utilizzabili (da molte meno persone evidentemente) per funzioni sociali, assistenziali etc. in tutto il resto del giorno. Proposta che di primo acchito può sembrare strana, forse, ma se ci si pensa non sarebbe male, almeno a me aveva dato una buona impressione (solo le macchine da fuori quasi tutte per lavoro nei feriali sono 450mila al giorno).
Poi non ne ho sentito più parlare però.
Carolina
La gestione del trasporto pubblico deve essere coordinata a livello per lo meno provinciale, o meglio regionale, per permettere veramente al pendolare di raggiungere il capoluogo con i mezzi pubblici; da ex pendolare - universitario, ai tempi abitante nella vicinissima Monza, posso confermare che e' praticamente impossibile non usare mezzi propri se l'orario di rientro eccede le 20:00, e del tutto impossibile se si decidesse di trascorrere la serata in citta'.
Se il trasporto pubblico fosse ragionevolmente efficiente ed economico sarebbe competitivo in termini di costi e comodita' con quello privato, e molti lo preferirebbero.
Non si puo' chiedere ad un pendolare della provincia di Lecco di raggiungere con mezzi propri la stazione, cambiare treno, un paio di metropolitane ed altro per raggiungere la zona sud della citta', dovendosi gestire per lo meno due diversi abbonamenti, usando comunque l'automobile, tenendo una media dell'ordine dei 15 km/h con un sensibile costo mensile.
Dovrebbe essere possibile utilizzare un solo biglietto di prezzo sensato per treni, metropolitane, tram e autobus, poter contare su dei mezzi ragionevolmente sicuri anche nelle ore serali e notturne (chi prende l'autobus "O" da Sesto FS a Monza ne sa qualcosa), altrimenti, mio malgrado, non posso che dar ragione a chi raggiunge il posto di lavoro con mezzi propri.
Gli inverni padani non permettono certo a tutti di muoversi in bicicletta, trenta chilometri al giorno non sono pochi e le strade sono costruite ad esclusivo uso e consumo delle automobili.
Ogni quattro case cambia l'azienda di trasporti, le zone poco redditizie sono completamente scoperte, l'attesa fra una corsa e l'altra e' tale che dovendo anticipare ogni coincidenza si finisce ad alzarsi due ore prima per aspettare un'ora per strada.
Il blocco infrasettimanale deve essere preceduto da un'attenta valutazione, perche' fra i citati 450.000 che raggiungono Milano in auto tutti i giorni molti lavorerebbero vicino a casa, se potessero, e comunque userebbero i mezzi pubblici, se potessero e non costasse loro piu' dell' automobile, molti hanno un cartellino da timbrare ed una famiglia da mantenere, e non possono decidere di restare a casa.
Riguardo alla zona urbana propriamente detta ritengo fattibile e senza controindicazioni la pedonalizzazione di tutta l'area racchiusa dalla circonvallazione esterna, con parcheggi obbligatori all'esterno, come in Germania, Svizzera, Olanda ed in alcune citta' dell'Italia centrale
Tutto questo fermo restando che io personalmente disapprovo radicalmente la civilta' dell'automobile e del pendolarismo forzato.
Con pragmatismo, concretezza e lucidità Riot ha fornito tutta una serie di elementi fondamentali in merito alla faccenda dei blocchi del traffico, da tenere doverosamente ben presenti.
Tuttavia - intendiamoci, parlando in estrema e brutale sintesi! - mi pare che la primaria ed essenziale via d'uscita rispetto a tale complicato problema risieda essenzialmente nel massiccio potenziamento del sistema integrato di trasporto pubblico.
Infatti, solo garantendo puntualità, ferreo rispetto delle coincidenze, comodità e orario prolungato efficientemente anche nelle ore della tarda serata si può realisticamente sperare di disincentivare l'uso dei mezzi di trasporto privati, e di conseguenza poter decretare blocchi totali senza colpire e tormentare ulteriormente le vaste schiere della cittadinanza pendolare.
In altri termini, servirebbe davvero una vera e propria rivoluzione copernicana dell'idea e della funzione del servizio pubblico - in genere, e qui, specificatamente - del servizio di trasporto! Ma essenziale e propedeutica a tutto ciò è senza dubbio la presenza di una forte e diffusa volontà, di una vasta e vigorosa spinta ideale e politica...
naturalmente vi rendete conto tutti che non si riesce a potenziare il trasporto pubblico dall'oggi al domani? E non parlo nemmeno di infrastrutture, ma anche banalmente di mezzi. In queste settimane le ferrovie Nord hanno affittato sette-otto treni dalle ferrovie svizzere (che li rivorranno indietro l'anno prossimo): gli servivano perché non avevano nessun treno a disposizione. Lo ridico in un altro modo: se un treno si fosse scassato, o avesse banalmente avuto bisogno di manutenzione, occorreva sopprimere le corse che faceva.
Insomma, la prima cosa che deve fare un piano del traffico è l'acquisto di nuovo materiale.
ma qualcuno ha qualche idea se posso u scire con un auto d epoca?