Fo, nuova polemica contro Ferrante
Dario Fo non molla.La campagna elettorale di Bruno Ferrante, il competitor per le primarie del centrosinistra sostenuto da Ds, Margherita e Italia dei Valori, proprio non gli va giù: «È di un'assoluta mancanza di rispetto nei confronti degli elettori».
Il premio Nobel è un fiume in piena: «L'altro giorno ha telefonato. Questa mattina, agli stati generali dell'immigrazione, ha addirittura mandato il suo portavoce. E poi si scandalizza della Moratti». Dario Fo ieri sera era alla Artandgallery a inaugurare una mostra di suoi disegni, poi è andato a un incontro pubblico al Gallaratese: «Guardi: c'è Davide Corritore, arriverà Milly Moratti, Ferrante non c'è». Il problema, spiega Fo, è il dopo-primarie: «Io vincerò, ma mettiamo che accada il contrario. Io sarò a disposizione, gli sarò vicino, ma come farò a chiedere i voti per una persona che non si fa vedere?».
Non è che tanta vis polemica nei confronti di un candidato del centrosinistra danneggi tutta la coalizione? «Chi crea disgregazione è chi non vuole presentarsi insieme agli altri candidati. Non io».
Paolo Cagna Ninchi, coordinatore della campagna di Dario Fo, usa toni meno accesi. E tuttavia anche lui ritiene che «il non aver voluto dare un carattere unitario alle iniziative per le primarie è stato un grave errore. Perché la discussione, anche serrata, in un contesto comune sarebbe stata una bella cosa per la città e anche per gli elettori. Opinioni diverse in un contenitore di tutti. Così, diventa tutto più difficile».
Io ho l'impressione che Dario Fo con Ferrante non avrebbe voluto dialogare a priori. Si tratta di due modi di intendere la politica e la possibilità di amministrare milano lontani, forsi destinanti a non incontrarsi mai. Dario Fo si candida, con la precisa consapevolezza di non vincere (e non per colpa dei DS o dei Media, ma per il suo programma: di nicchia, chiaramente rivolto solo a chi già la pensa come lui, cioè, purtroppo, a milano in pochi). Quindi, se non sbaglio, l'intento di Fo è quello di candidarsi per sensibilizzare le coscienze degli elettori del centrosinistra milanese sulla necessità di non accettare "a priori" candidature, a suo avviso, "imposte" dal centrosinistra più potente.
CIoè è un intento simile a quello di Bertinotti (il quale, per altro, una volta presa la tremenda legnata alle primarie, se avete notato, è molto più manuseto e collaborativo, anche ieri sera da vespa mi pare). Intento assolutamente comprensibile ma che pone diversi interrogativi. Il primo che risultati concreti porterà? Se non vincerà le primarie, cosa altamente probabile, ma in molti lo avranno votato, cosa avremo ottenuto? Un indebolimento del candidato vincente e un rafforzamento della coscienza che non andava bene il candidato "imposto" dall'alto? Utile, ma dal punto di vista pratico velleitario: lo sappiamo già che nemmeno Cofferati a Bologna, nonostante gli intenti, è riuscito a essere sufficientemente di sinistra.
Ferrante invece punta a vincere. Chiaramente. Quindi, in parte arrogantemente, considera suo avversario reale la Moratti. Non Fo. Qundi ha dovuto cercare di rivolgersi a elettori anche di Albertini e che mai avrebbero votato per Fo. Le statistiche dicono che a Milano la maggioranza non è scontenta di Albertini (in questo, paradossalmente Letizia Moratti corre rischi). Così, ha dovuto "sporcarsi le mani" e andare a parlare al mercato in mezzo a gente che gli diceva "basta con sti extracomunitari... e poi guardi che sporco in giro tra buenos aires e la stazione centrale e poi... mica vorrà chiudere il centro al traffico, io come faccio con il mio furgone?". Ha capito che questa gente purtroppo a Milano va affrontata. Fo, visto il suo intento, non si rivolge a questa gente, pur sapendo che sono, tristemente, la maggioranza dei milanesi, e sa quindi, in partenza, che non verrà eletto mai, in nessun mondo possibile. Ferrante ha deciso, coraggiosamente secondo il sottoscritto, di convincere questi elettori,diciamo, "non di sinistra", e anche un po' ignoranti, che il problema non sta dove credono loro. E che è necessario convincerli, partendo dall'acettazione e non dal rifiuto del loro punto di vista, perché esso è l'occasione per entrare in un problema davvero. Io dico queste cose, perché il programma del centrosinistra per il sindaco l'ho letto tutto (è lungo, corposo, e ricco di provvedimenti assolutamente concreti, leggere per credere, lo trovate qui: http://www.brunoferrante.it/programma/index.html). Ma la cosa che più mi ha stupito e convinto dell'intento di ferrante, rispetto a quello di Fo, è che è un intento realizzabile. Studiato nei dettagli, attuabile per gradi, a partire da subito. Vedo molti elementi in comune, per esempio, con Cofferati. COn la differenza che quest'ultimo, un po' colpevolmente, non si presnetò sapendo già le cose da fare quali erano, ma rendenosene conto successivamente. Credo che Ferrante sia una persona onesta e abbastanza sincera, con un'idea dietro. Non ho la tessera dei DS, non me ne frega niente di Mirabelli, ho solo letto, ascoltato e cercato di non essere prevenuto, quello che aveva da dire.
Ferrante non parla al centrosinistra e basta. Non parla al target di Fo, parla anche a loro, ma li considera non interlocutori privilegiati perché "di sinistra". Li considera milanesi come tutti. Con problemi come tutti. Tutti a Milano hanno problemi. In pochi sono disposti a mettere in discussione i loro comodi, per risolverli. Credo che Ferrante possa essere la persona migliore per lavorare in questa direzione. Sia contro i privilegi dei radica chic, che oggi storcono il naso, sia contro quelli dei guidatori di SUV, tanto per fare due esempi. Se vince, sono convinto, che tutti dovremo fare un po' più fatica: non a digerirlo (io neanche tanta), la destra a dover accettare sani impedimenti alla loro visione di libertà individuale. A milano i probelmi ce li hanno tutti. Non solo chi è di sinistra e vorrebbe le piste ciclabili. Anche chi guida il taxi, è qualunquista, e pensa che le bici sono solo una rottura di coglioni per il suo lavoro. Ignorare questo fatto, è quello che fa Dario Fo. Lo ingora consapevolmente, perché non gli interessa vincere. Quindi parla solo a chi lo sa ascoltare. Troppo facile.
Achab: l'impressione che Dario Fo non punti a vincere è totalmente sbagliata. Ci punta eccome a vincere. Tra l'altro considera che se Ferrante vince con un cattivo risultato - che so, il 50% o meno - è politicamente nelle peste e ci sono notevoli speranze che si faccia da parte. In questo caso Dario Fo - che minimo arriva secondo, oggi è abbondantemente sopra il 30% - sarebbe il candidato cntro la Moratti.
Tutte le altre affermazioni che fai su ferrante, non le condivido, ma neanche di striscio. Ribadisco: Ferrante conta come un due di picche, le politiche le farà chi lo sostiene. E chi lo sostiene non mi piace quasi quanto non mi piace la Moratti.
Ma come fai a saperlo già? E poi, ripeto, il programma l'hai letto? quello di Dario Fo, invece? E in cosa conisiste? Perché dovrei votarlo? Solo perchè è più di sisnistra di Ferrante?
Dario Fo sopra il 30%, l'ho letto anche io. Ferrante che si mette da parte se vince male e dà spazio a Dario Fo? Dio ce ne scampi.
Comunque ormai la discussione non ha più senso, diventa sterile. Ognuno è arroccato nella sua posizione. Io la fatica di leggermi il programma di Fo l'ho fatta e già i suoi quadri mi danno sui nervi, ho fatto una fatica bestiale. Tu per quello di Ferrante la fai? O hai già la scusa preconfezionata per cui "tanto non goevernrà lui, ma chi l'ha eletto"?
Achab: semplicemente non voglio che la mia città sia governata da una giunta guidata da un personaggio come Scalpelli, che è l'eminenza grigia di Ferrante e il vero manovratore di tutta la vicenda.
Ancora: non voglio che la lobby di immobiliaristi che sta sostenendo Ferrante abbia la possibilità di incassare il compenso sotto forma delle licenze per costruire le case ai 120mila immigrati, sottraendole all'edilizia pubblica.
Ancora: i programmi non contano in questo momento, sono farloccate per i polli come me e te. Contano le reti che stanno dietro al candidato (dietro a quello che voterò io, Davide Corritore, non ce ne sono, quidi prenderà pochi voti).
Dario Fo: non credo che possa battere la Moratti, ma una sua vittoria alle primarie sarebbe un successo straordinario della società civile che non accetta di farsi manovrare da una politica perdente e sconfitta che usa la paura di Berlusconi come argomento forte (cfr le idioze dette da Mirabelli ieri su repubblica e non commentate per sfinimento). Vendola-2 la vendetta, atro che Bertinotti.
Credimi, in questo momento ho una visione da dentro che mi offre alcune informazioni che fuori sfuggono: qui si stanno muovendo soldi e interessi di non poco conto. E io e te siamo considerati da molti degli attori in campo nula più che carne da cannone. Triste, ma così.
"Credimi, in questo momento ho una visione da dentro che mi offre alcune informazioni che fuori sfuggono: qui si stanno muovendo soldi e interessi di non poco conto. E io e te siamo considerati da molti degli attori in campo nula più che carne da cannone. Triste, ma così."
Alberto Berlusconi, ti chiameremo.
Pier, vuoi che parliamo dei costi per il sito web?
Un piccolo contributo a sostegno di Dario Fo candidato a Sindaco per Milano
Non ho votato alle primarie di Ottobre perché il risultato lo consideravo scontato, si doveva soltanto formalizzare la candidatura di Romano Prodi e quindi quella partecipazione era soltanto o prevalentemente ad uso massmediatico…le primarie di Milano del 29 Gennaio invece stanno dimostrando una reale competizione che porta con se la possibilità di dare un segnale forte e chiaro sulla reale ed effettiva volontà di partecipazione e di sostegno per coloro che dovrebbero poi rappresentarci…
Voglio bene a Dario Fo, per la sua capacità artistica e perché nel percorso del tempo che ho vissuto ha fatto parte di quelle situazioni che sono spesso diventate anche per me, importanti punti di riferimento culturali soprattutto e, in questa occasione la sua onestà umana che si è posta a disposizione di una città come Milano può e deve essere premiata con un grande e forte segnale di fiducia che a questo uomo può essere data con tranquillità perchè parla a viso scoperto e non fa parte dei giochetti politici dei partiti.
Con tutto il rispetto per i candidati che stanno competendo in queste primarie milanesi…da tempo a Milano si attendeva la possibilità di poter vedere a candidato per una posizione di quell’importanza quale è quella di primo cittadino una figura di alto valore politico e culturale e purtroppo per coloro che hanno scelto l’ex prefetto soltanto per le strategìe dell’inseguimento del solito centro, ancora una volta si è rivelato un distacco tra società civile e apparato della politica…
In campagna elettorale ognuno gioca le sue carte e Dario Fo sta giocando le sue…non tutte le cose che fa o che dice devono per forza essere condivise…non mi è piaciuto troppo l’uso strumentale che altri hanno fatto degli occupanti di via Lecco…ma la sua presenza era comunque una presenza di solidarietà nei confronti dei deboli…dagli anni “ 70 a Milano, Dario Fo, ha dato molto portando persino un premio Nobel a suo merito per la sua capacità di portare nel mondo attraverso la sua arte
le storie e i personaggi che raccontano la vita delle classi sociali che difendono con tutte le loro forze la loro dignità per conservare i diritti…
Non abito a Milano, e sono molto sfiduciato nei confronti degli apparati politici ma, se potessi votare con pieno senso di rispetto di consapevolezza e di valore per quell’unico voto che avrei a disposizione, quel voto lo darei con tutta convinzione a Dario Fo, perché ad una città come Milano potrebbe solo fare bene.
L’unico dispiacere è che non posso votare a Milano perché vivo in provincia e quindi non ho diritti in merito ma mi auguro ugualmente di poter essre utile nel mio piccolo a far sì che dalle primarie del 29 Gennaio 2006 emerga chiaro e forte il nome di Dario Fo come candidato Sindaco per Milano.
( negli anni "70 ero operaio all'Innocenti di Lambrate a Milano oggi ne conservo con rispetto la memoria di quei tempi )
L'intervento di Enzo mi piace assai poichè pone con grande sobrietà un tema centrale.
Lo riassumo - e me ne scuso con DOnofrio - così : cerchiamo di costruire una nuova fase della politica che tenga insieme l'intransigenza rispetto ai valori a cui si fa riferimento e i comportamenti e le azioni concrete, le "pratiche".
Quindi non mettiamoci a inseguire il "centro".
Sono totalmente d'accordo.
L'idea che le elezioni si vincano "al centro" è sciocca ed ha creato più di un equivoco, anzi ha segnato la fase peggiore della storia del centrosinistra (che secondo me va dalla caduta del governo Prodi ai primi mesi del Governo Berlusconi).
In quel tempo, infatti, nonostante la straordinaria qualità del personale politico che ha giocato il ruolo del protagonista - penso a D'Alema, ad esempio,trattato stupidamente su questo sito e per essere chiari nei mesi dei "suoi" governi, io, nel mio piccolo, non ero sulla Luna ma esercitavo la funzione di consulenza per uno dei "suoi" ministri- le forze dell'Ulivo hanno dato l'impressione di essere mosse più dalla "tattica" che da altro, finendo per perdere la bussola.
Adesso, però, mi pare che il tempo, a livello nazioanle, sia assai diverso.
E che a Milano, nonostante le cose aberrranti che talvolta si scrivono su questo blog, a partire dall'affermazione di Penati la stagione sia cambiata - basta guardare a come centrosinistra e destra si sono misurati in queste settimane sulla questione dei "rifugiati",altro che dimissioni del Presidente della Provincia!!!-.
Ora, nei prossimi giorni e per la precisione il 29 di gennaio, abbiamo una grande occasione cioè quella di lanciare la sfida decisiva alla destra e a Letizia Moratti.
Bruno Ferrante - sondaggi alla mano se vogliamo usare gli stessi strumenti citati dal Biraghi - è quello (per onestà intellettuale dovrei dire l'unico, sempre stando ai mitici sondaggi) tra i quattro candidati che ha nettamente più possibilità di vincerle le benedette elezioni.
E quindi di aprire una fase davvero diversa nella quale, per l'appunto, tenere assieme valori e comportamenti.
Ferrante - impegnato in questi giorni in un tour appassionante nei quartieri che da domenica, tra le strade di Ponte Lambro, conoscerà un nuovo ed ulteriore impulso- è davvero la persona che può rimettere al centro pratica del dialogo, solidarietà, rispetto della legalità e innovazione.
Dopo il 29 di gennaio mi auguro che anche quelli che voteranno per altri candidati se ne ricordino.
PS : per Alberto. Non abbiamo i mezzi economici della Moratti, ma ci teniamo a fare le cose come si deve. Chiederemo anche a te e ai frequentatori del blog una mano per consentirci di fare le cose ancora meglio.
Pier:
1) la persona che ha sempre teorizzato la necessità di cercare voti al centro è proprio quello che stupidamente questo blog (in compagnia di altri stupidi quali Paolo Flores D'Arcais e Marco Travaglio, tanto per dirne due) insiste a ritenere uno dei maggiori responsabili dei successi di Berlusconi. Per molto meno nei Paesi civili si cambia mestiere, in Italia si resta in sella, si pontifica, si "chiagne e fotte", come fa D'Alema.
2) Ho visto sondaggi di ogni genere, anche grazie a amici-colleghi che lavorano nei quotidiani. Da tutti si evince una cosa sola: a settembre uno sconosciuto serio, credibile e di valore avrebbe stracciato qualunque candidato della destra, salvo forse nomi improponibili come Berlusconi o Casini. Oggi - grazie alla doppia follia Veronesi/Ferrante - il vantaggio si è quasi colmato. Sondaggi alla mano. Ferrante ha un solo vantaggio sugli altri candidati: il supporto dei partiti. Se nonostante questo il suo risultato fosse scarso, credo che avrebbe il dovere di ritirarsi e lasciar correre qualcun altro. E che i partiti avrebbero il sacrosanto dovere di impegnarsi allo spasimo per vincere, ricuperando un po' della perduta credibilità.
3) Ritengo che l'unica iattura peggiore della vittoria di Ferrante sarebbe la vittoria della Moratti. Quindi oggi il mio avversario politico è - più che Brunetto, povera anima - chi gli sta dietro, chi sta facendo la strategia, chi si impadronirebbe delle leve in caso di sua vittoria. Dal 30 gennaio il mio avversario sarà comunque la Moratti e sosterrò lealmente la campagna del centro sinistra. Però il problema non è quanto noi/qui siamo disposti a offrire, è quanto voi/là siete disposti a raccogliere. L'esperienza passata non mi rende ottimista.
4) I quattrini sono pochi. Immagino che forse se qualche pezzo grosso rinunciasse a qualche mese di privilegi per Milano i quattrini sarebbero di più. ma non oso neanche proporlo, subito salterebbe su l'accusa di qualunquismo e morta lì. Mi limito a suggerire di usare bene quelli che ci sono. Cosa che - per il pochissimo che ho avuto modo di vedere - finora non è avvenuta.
1 - una banale curiosità, che mi auguro che qualcuno più informato di me sia in grado di soddisfare: al giorno d'oggi, cosa dicono i sondaggi in merito ai rapporti di forza tra i quattro candidati delle primarie milanesi?
2 - premesso la mia sintonia con le idee e le dichiarazioni programmatiche di Davide Corritore, mi permetto tuttavia di porre un interrogativo forse un po' scomodo e fastidioso (e forse pure un po' sciocco!): se la vittoria di Bruno Ferrante viene sostanzialmente percepita come una iattura, il gretto e banale pragmatismo dei numeri non dovrebbe consigliare e stimolare lo sviluppo di una sorta di "alleanza a tre" che porti alla "convergenza" dei voti sul candidato alternativo più quotato e con maggiori possibilità di vittoria alle primarie (Dario Fo)?
Questa non è una discussione, non è nemmeno un confronto. E' un sylos di veleni.
Pier, ma che avete combinato nel passato (più o meno recente) al "direttore" del blog Alberto?
Andrea: la coalizione tra i tre candidati indipendenti è stata discussa. Se n'è parlato - inopinatamente - sui giornali e il tutto è andto in fumo.
Ammetto di aver sognato sperato quella possibilità, con Dario "ambasciatore" e gli altri due a portare il contributo pragmatico. Una squadra che avrebbe stracciato il candidato dei partiti con un risultato più che "pugliese". Dopodiché sarebbe stato fantastico lavorare tutti assieme per strapazzare Letizia.
Purtroppo la cosa non è andata in porto e probabilmente Ferrante risulterà primo.
La mia speranza è che la forchetta con Fo sia tanto piccola da indurre Ferrante a meditare il ritiro. Un 49 a 40 sarebbe l'ideale.
alberto, tu vuoi che vinca Letizia Moratti. Dillo chiaramente. E piantala con sti luoghi comuni sulla partecipazione, le lobby immobiliariste, la rete, le cose che dici di sapere (sembri Berlusconi davvero). Vuoi che vinca la Moratti per continuare a lamentarti compiacendo il tuo "dire cose di sinistra" a differenza dei DS e sfogare le tue ossessioni d'alema e mriabelli (veramente, c'è da chiedersi se te li sogni di notte) e quello di molti lettori qui dentro. Votala la Moratti, fai prima. Inutile stare a sperare in una coalizione a tre per far vincere Fo. Il risultato non cambierebbe: avremmo una Milano "elegante", "ordinata", "cattolica" e per bene. E le cose ci metteranno ancora più tempo a cambiare, anzi forse non cambieranno mai. Io non ci sto e voto Ferrante, perché non credo a una delle cose che dici sul suo conto (e, ti assicuro, ci sono dentro quanto te, per poterlo dire). Chiudere, dopo mesi che accusi il candidato di "non avere alcun programma" dicendo, visto che oggi il programma c'è eccome sul sito e non puoi più dirlo, che "tanto i programmi non contano" è davvero la ciliegina sulla torta della tua prevenzione. Vota Corridore. Spera in Fo. Silura Ferrante. Beccati la Moratti. Bravo, complimenti.
Forse te la meriti, come Alberto Sordi (il quale per altro sono felice di meritarmelo: visto di recente lo stupendo "Detenuto in attesa di giudizio"). Ma della Moratti farei volentieri a meno.
Scusa, ma come si dice qui non ho alcun interesse a discutere con uno che insinua che io pensi una cosa diversa da quella che dico. Tienti le tue idee, mi tengo le mie e siamo tutti più contenti.
grazie Alberto per le delucidazioni sui naufragati tentativi passati di coalizione Corritore-Fo-M.Moratti.
Tuttavia, rebus sic stantibus, non sarebbe in ogni caso auspicabile ORA un FORTISSIMO E CHIARO INVITO ALLA CONVERGENZA SUL CANDIDATO DARIO FO - chiaramente dotato delle maggiori possibilità di spuntare un risultato buono (speriamo OTTIMO!!!) - attraverso pubbliche dichiarazioni da parte degli altri due candidati e iniziative unitarie condotte fino alla vigilia dell'appuntamento elettorale?
Confesso che al momento attuale mi parrebbe l'opzione più ragionevole, quella cioè che in ultima analisi verrebbe ad arricchire e a rafforzare tutti, fornendo pure nuovo slancio ed entusiasmo a tutto l'elettorato dei tre candidati coalizzati, che probabilmente scorgerebbe nella coalizione, appunto, e nella nuova "carica" prodotta una credibile e possibile occasione per dare un grandissimo segnale di discontinuità e di volontà di notevole cambiamento.
scusate per l'intromissione, non ho intenzione di potificare.ma anche a me sta a cuore che un luogo, qualunque esso sia, possa essere governato in maniera civile, puntando verso i cambiamenti che molte volte ho visto espressi in maniera molto bella e tanto possibile quanto visionaria, qui a OMB. e questo, a mio avviso, avviene cambiando anche dal basso. mi ero convinto che, anche nelle differenze costruttive, sia achab che alberto andassero verso la stessa direzione. senza entrare nel "dibattito" Fo-Ferrante, Achab, forse stai rischiando di portare la discussione verso quei toni che giorni fa hai additato come causa di un tuo allontanamento da OMB. entrambi potete aver chiari i vostri obiettivi. questi possono dividervi, ma il *modo* in cui vi dividono sembra non essere quello a cui ci siamo abitutati ad apprezzare in OMB.
easy
Andrea: sono convinto anche io che gli indipendenti dovrebbero coalizzarsi e scegliere un nome solo. Arrivare alle primarie con solo due nomi sulla scheda sarebbe una pacchia.
oh, majorino, visto che sei passato di qua e che hai contatti con ferrante, gli dici anche tu di venire all'incontro di domenica 15? ciclopolis intendo (i riferimenti li trovi anche su questo blog)
danke
sarebbe carino
oltretutto avrò il piacere di smoderare l'incontro
Alberto leggo solo ora il tuo post delle 12:47, cosa significa? Che avrò vita breve o, molto più semplicemente, che ti è insopportabile il dissenso?
Non ho ucciso nessuna discussione, ti ho solo detto apertamente e sinceramente quello che penso. Se ti dà fastidio, è un problema tuo.
Siccome quello che mi hai linkato mi ha dato parecchio fastidio e l'ho trovata una cosa antipatica e anche un po' meschina, ti invito a spiegarmi quali dei seguenti punti, da te elencanti, mi hanno visto protagonista in questo thread:
"commenti off topic considerati tendenziosi, ovvero postati per seminare zizzania
commenti che contravvengano allla regola "criticize the idea is ok, blame the
person for holding the idea is not ok"
commenti contenenti ingiurie e minacce
commenti che possano provocare danni alla leggibilità (commenti ripetitivi, che occupano spazio fine a se stesso, uso di elementi tipografici fuorvianti, ripetitivi, abuso di banda)
vandalismo
spam"
Grazie
Sono convinto che Corritore e M.Moratti devono convergere su Fo. Assieme farebbero una squadra solida che potrebbe battere Ferrante e portare persone nuove a guidare Milano. Per favore, Corritore, Fo, M.Moratti, pensateci!
Fo non ce la farebbe a fare il sindaco, sarebbe bello, ma è un'utopia è vecchio.
Una cosa è certa: Ferrante rappresenta una parte di elettorato che non voterebbe mai per Fo. Però forse voterebbe per Corritore (o Milly, non so). Provo a spararla grossa: Fo e uno degli altri due dovrebbero ritirarsi e sostenere il-la terz* a spada tratta, facendo un casino pazzesco, unendo anche i budget per fare un cancan pazzesco con jannacci, cartelloni, tram che girano, casino per la strada... Una campagna situazionista che colpisca l'immaginario e apora gli occhi delle persone assuefatte alla milanesità, facendo loro comprendere che è ora di abbandonare gli schemi consunti.
Visto che vengo chiamato in causa nella discussione mi pemermetto di chiedere: e perchè mai dovrei abbandonare le primarie per sostenere un altro candidato (nel caso specifico Fo) al fine di batterne un altro (nel caso specifico Ferrante? Mi sono candidato alle primarie per cercare, per quanto potevo, di portare il mio contributo.Non l'ho fatto per battermi contro Ferrante,Fo o chiunque altro. Attenzione a non confondere l'avversario, che non può essere in casa ma fuori. Cioè Letizia Moratti e la cultura che l'accompagna.Per batterla non servirebbero e addirittura sarebbero controproducenti alchimie di fusioni tra candidati. Meglio fondere le idee che ognuno è stato in grado o sarà in grado di portare durante le primarie.Questo era il mio sogno e lo manterrò fino in fondo. Primarie delle idee e della visione di futuro. E alla fine delle primariee, chi non vince sia vicino lealmente e concretamente a chi ha vinto
PERDONATE innanzitutto l'invadenza e la supponenza!
E' da qualche tempo che avverto impulsivamente la necessità di condividere con altri l'inebriante ed esaltante sensazione che con l'imminente occasione delle primarie milanesi si possa essere realmente dinnanzi ad un evento straordinario, che potrebbe imprimere una svolta davvero significativa al modo di intendere e praticare la politica a Milano (e forse non solo a Milano).
Mi prendo dunque la libertà di rivolgere una sorta di APPELLO a tutti i frequentatori e visitatori di questo blog che sono o possono entrare in contatto diretto con i tre Candidati Indipendenti e le loro strutture organizzative.
Rivolgo a loro una supplica:
SI LAVORI DA SUBITO, SERIAMENTE E ALACREMENTE, CON FIDUCIA E CON CORAGGIO, PER LA COALIZIONE DEGLI INDIPENDENTI, PER SOLLECITARE VIGOROSAMENTE LA MULTIFORME E VARIEGATA CITTADINANZA CHE SI RICONOSCE NELLE TRE PERSONALITA' INDIPENDENTI E NELLE LORO IDEE!
Penso che sia il momento di stimolare con tutte le energie e con tutte le risorse possibili e disponibili ogni àmbito di idealità, ogni aspetto della voglia di cambiamento, ogni desiderio di aria completamente nuova, ogni aspirazione alla più netta ed evidente discontinuità!
ORA LA PRIORITA' ASSOLUTA E' L'UNITA' !!!
SOLO ATTRAVERSO L'UNITA' DELLE LORO FORZE Davide Corritore, Dario Fo e Milly Moratti possono realisticamente sperare nel successo della loro battaglia.
Sono assolutamente convinto che si tratti di una GRANDE OCCASIONE.
L'imperativo quindi dovrebbe essere: FARE DI TUTTO PER VINCERE. E dunque la premessa logica e naturale: COALIZZARSI, AGIRE IN SINTONIA, GIOCARE DI SQUADRA!