Non sono un moderato, ma posso vincere
di Maurizio Giannattasio
«Dov'è Ferrante? Chi lo vede mai! Ci incontriamo sempre in tre io, la Morattina - per distinguerla dall'altra, quella grossa la Morattona - , e Corritore. Non possiamo giocare neanche a scopa! Solo a tresette con il morto». Dario Fo affonda la pace nell'Unione proposta da Bruno Ferrante in vista delle primarie con una serie di battute al vetriolo. A seppellirla definitivamente ci pensa il segretario provinciale di Rifondazione, Augusto Rocchi lanciando il sospetto che Ds e Margherita non siano così solleciti ad appoggiare Fo nel caso che il Nobel vincesse le primarie.
Galvanizzato dall'annuncio che Ken il rosso, alias Ken Livingstone, sindaco di Londra sarà al Palamadza il 21 gennaio per partecipare alla kermesse finale per le primarie(e dai nomi che lo appoggeranno: Claudio Bisio, Massimiliano Fuksas, Beppe Grillo, Daniele Luttazzi tra gli altri), Fo rilancia il suo slogan «non sono un moderato» e accentua le differenze dal candidato dei Ds e della Margherita. Accusa Ferrante di scarso confronto con gli altri candidati: «Immaginiamo che io non sia vincente - attacca Fo - . Ho visto delle proiezioni che davano Ferrante al 45% e me al 42% quindi a gente siamo lì. Ma poi io vado dai miei, preoccupati perché non conoscono il suo programma, e dico loro: "non so niente, ma fidati sulla parola". Ma siamo pazzi? C'è il dovere di comunicare a quelli che corrono con te. Non si può dire staff e programma li presento dopo».
Tocca a Rocchi lanciare il messaggio ai partiti che appoggiano Ferrante: «Una volta vorrei sentir dire a tutti i dirigenti dell'Unione che chi vince le primarie sarà sostenuto da tutta l'Unione. A me, a Fo, a Basilio Rizzo hanno chiesto di dichiararlo, ma non ho sentito su questo il segretario dell'Udeur, della Margherita o dei Ds. E siccome Fo può vincere, vorrei saperlo prima». Chiosa di Fo: «Se la Margherita e altri partiti dopo le primarie dovessero dire: "dovevamo vincere noi", quei partiti rischierebbero di scomparire».
«È evidente che voteremo il vincitore delle primarie, chiunque egli sia - attacca Nando Dalla Chiesa, segretario della Margherita - ; non siamo soliti giocare a carte truccate e che le regole del gioco le rispettiamo fino in fondo». Ma aggiunge: «Detto questo, il solo dubbio ci sembra irricevibile, e aggiunge purtroppo un pochino di veleno a una campagna elettorale che ci siamo sforzati di tenere dentro un quadro più unitario possibile». Mentre il segretario cittadino dei Ds, Pierfrancesco Majorino rinnova l'invito a Fo di abbassare i toni: «Sosterremmo chiunque vincesse le primarie. Ma se Fo parlasse di contenuti invece di attaccare Bruno Ferrante, aiuterebbe il confronto che tanto auspica. Questa continua e ossessiva polemica non aiuta l'Unione».
pensatene quello che volete, ma è un mito!!! quella della scopa la racconto a tutti!!! :-)))
Carolina
Se le proiezioni citate da Dario Fo fossero realistiche, si sarebbe quindi ad un passo dall'incredibilmente vittorioso assalto al cielo!...
Ah!! se vi fosse ora la Coalizione dei candidati indipendenti...
PS: capisco il valore e rispetto molto la posizione di grande lealtà e di sommo rispetto delle regole espressa ieri da Davide Corritore
(si veda: http://www.onemoreblog.org/archives/009274.html - commento di D.Corritore postato alle ore 19.00 di ieri, venerdì 13.01.06),
in merito all'auspicata e da alcuni sollecitata unione delle "forze indipendenti" a sostegno del candidato con maggiori chances (Dario Fo).
Tuttavia, dal momento che mi pare si tratti di una occasione straordinaria per dare voce, forza, visibilità e spazio d'azione alle forze metropolitane a mio parere più innovative, creative, fresche e portatrici di una potente e vigorosa volontà di cambiamento, non riesco davvero a condividere la sua scelta di continuare da solo la corsa verso le primarie, perché mi pare in ultima analisi destinata a rimanere una bellissima testimonianza - tra l'altro, ribadisco, in particolare, la mia grande sintonia con il suo splendido programma di vera e profonda innovazione! - ma ahimé tragicamente destinata ad avere scarsa o addirittura nulla traduzione nella futura realtà amministrativa milanese.
Pensateci ancora, candidati indipendenti, unitevi! Con l'unità possiamo vincere, possiamo essere incisivi.
Sarebbe straordinario!!!...
se fosse come dice Fo, e cioè che lui vince, direi:
"meno male che vivo a Vimercate"
in quanto cari miei c'è una vocina più o meno accesa nella vostra ragione (e non nel cuore) che dice: come sarebbe bello, ma tanto non vince.
Giusto ! infatti Fo
NON VINCERA' MAI
La scura Letizia se lo trita
ma poi credete che dopo tre mesi di insulti e sberleffi a tutto il resto della coalizione, a partire dai DS che sono l'unico partito vero che è rimasto (vedi le primarie di Ottobre), si possa dire:
compagni abbiamo scherzato, non siete poi quelle merde e quei ladri che pensiamo, adesso ci serve che da bravi, come sempre, vi fate il culo.
poi dopo vediamo.
Diciamo che non scorrerà entuasiasmo a mazzi anche se i tentativi per fermare donna Letizia saranno tutti tentati.
C'è una sola strada per vincere e governare secondo quando concordato tutti nel Cantiere (approposito: Fo dov'era ? che ne pensa del documento programmatico del Cantiere ? io non l'ho mica sentito)
votare Ferrante alle primarie e augurarsi che vinca bene (> 50%)
FORZA FERRANTE
Al momento la vocina dice che la Morattona si triterebbe Ferrante. Le primarie di ottobre (che i DS non volevano) le hanno vinte in molti (Prodi in primis), ma certo non i DS, che di questi tempi stanno facendo da portatori d'acqua a destra e sinistra, ma soprattutto a destra.
Il documentoi programmatico del Cantiere (il quale Cantiere è un'emanazione dei DS travestiti da società civile) Fo l'ha ben firmato. Io l'ho letto, mi pare la solita sbrodolata di luoghi comuni, condivisibili per carità, ma anni luce distanti da un programma. Soprattutto non c'è una riga sugli argomenti che potrebbero aprire conflitti nella coalizione, quindi si va a votare un rappresentante senza sapere che politiche seguirà sui temi scottanti.
Quindi, Forza Dario!
Continuare a ripetere che Fo contro la Moratti perderebbe mi sembra un'argomentazione speculare all'ossessione di quest'ultimo per Ferrante. Insomma i candidati alle primarie (o chi li sostiene) sanno solo parlare l'uno dell'altro? Cheppalle.
Sottoscrivo le ultime SACROSANTE righe di Savino. E faccio i miei complimenti più vivi a Davide Corritore, che ha qui ricordato in modo semplice e schietto qual è l'origine delle primarie. E quanto sia meschino sperare in abbattimento intestino di Ferrante, che consegnerebbe la città definitivamente in mano a una Moratti che altrimenti potrebbe davvero venire sconfitta. Riconsegnando Milano alla sinistra. Bravo Davide, sei stato semplicemente corretto e intelligente. Cosa non da poco in questo periodo.
achab: ti confesso che i toni un po' troppo sopra le righe mi imbarazzano e spiazzano. Nel tuo intervento parli addirittura di meschinità...: mi sembra davvero una qualificazione alquanto esagerata ed eccessiva, indirizzata a chi, come me (ma non penso di essere il solo a pensarla così), ritiene più "utile" e più "ragionevole" - considerata la finalità pragmatica e concretissima di una vittoria al confronto del 29 gennaio; vittoria che a mio giudizio porterebbe una sana ventata di novità, stimolando TUTTA la coalizione di centrosinistra a fare bene e ad impegnarsi con rinnovato slancio - impegnarsi e spendere parole per pervenire alla formazione, a due settimane dal voto (meglio tardi che mai!), di una coalizione delle forze indipendenti, a mio parere le più vive e innovative, che ritengo abbiano le massime chances per diventare un formidabile catalizzatore di un nuovo modo di fare politica e di amministrare Milano, di cui si avverte un ampio e diffusissimo bisogno.
Dal mio personale e modestissimo (e direi pure insignificante!) punto di vista, questa fase "pre-primarie" è giusto e sano che comporti il confronto e la dialettica tra modi differenti di interpretare la parte del "candidato sindaco della sinistra". Penso che la diversità e la competizione, in questa fase, sia solo un dato di salute e di sanità della base politica, una cosa assolutamente benefica e positiva.
Ciò che spiace e rattrista, però, è la percezione di un giudizio squalificante e degradante nei confronti di che la pensa diversamente (per non parlare di chi, molto scorrettamente, addirittura attribuisce ai "Sinistri-anti-Ferrante" la malata e perversa volontà di far vincere la destra!!!).
Naturalmente il 30 gennaio è doveroso che ogni simpatizzante delle forze del centrosinistra sostenga lealmente e coerentemente il candidato che riceverà l'investitura. Ma fino alle primarie è giusto e sacrosanto fare di tutto per affermare il modello in cui più ci si identifica.
E dato che, a mio parere, vi sono molte più cose che accomunano e rendono abbastanza omogenee le forze che stanno dietro a Corritore, M.Moratti e Fo, di modo che si evidenzia con una certa chiarezza la differenza dell'area degli indipendenti rispetto al candidato Ferrante, mi pare auspicabile, nella ragionevole speranza di giungere ad un positivo risultato elettorale delle primarie, desiderare con forza, sperare, battersi, invocare una alleanza tra chi ha più punti di convergenza e di sintonia, tra chi è espressione di settori della cittadinanza che hanno parecchi elementi in comune, una coalizione che, in ultima analisi, non sarebbe altro che una maniera concreta per delineare fin da ora un chiaro e palese abbozzo di giunta municipale, la quale, in tal maniera, possederebbe già un forte nucleo, costruito attorno a tre brillanti, validissime e capaci personalità.
Per uno come me, che si identifica soprattutto nelle dichiarazioni programmatiche di Davide Corritore, sarebbe un fatto assolutamente positivo e foriero di grandi speranze vedere fin da ora una forza unitaria in cui l'apporto di Corritore trova una sua precisa collocazione e una concreta e realistica prospettiva di sviluppo nella realtà dell'amministrazione.
Naturalmente - e con questo concludo - non condivido affatto l'idea che per essere vincenti rispetto a Letizia Moratti si debba giocoforza presentare il candidato più moderato e più "accettabile" agli occhi di un elettorato centrista.