Dai alberto, questo è autocompiacimento.
;-)
era ora che accadesse...vista la penuria di informazione seria, ben vengano le fonti alternative.
Ahahaha fantastico!
1po' d'autocompiacimento ad Albi lo concedo ;o)
Non mi meraviglio. ;~)
Credo anch'io che un simile episodio rappresenti un piccolo segno d'un cambiamento di prospettiva. Magari, per ora, ad opera d'un giornalista un poco più attento della media. Però il percorso è tracciato.
Ciò di cui compiacersi, infine, è il risorgere del concetto di credibilità basato sulla reputazione; credibilità e reputazione che aumentano di valore tanto più il compito informativo vien svolto senza fini occulti.
Sinceramente, non mi compiaccio pr OMB, ché già in questi giorni mi compiace di suo con numeri e partecipazione.
Mi compiaccio per il mondo dell'informazione interattiva in Rete, che si avvia a diventare la fonte più credibile per tutti. Almeno 5-6 colleghi che lavorano in diversi quotidian mi dicono che OMB (e altri altri blog ovviamente) sono la prima cosa che leggono al mattino. Prima delle agenzie.
Secondo me stiamo assistendo all'inizio della capriola del modo dell'informazione.
Fossi in te non mi compiacerei troppo.
Chi la pensa come te, legge questo blog e si crogiola nella sua ortodossia, senza spostarsi di un millimetro.
Chi non la pensa come te, legge questo blog, si fa il sangue amaro, ma non passa certo dalla tua parte perchè legge "i kikki i di Giorgia", "le storie di Rotafixa" e/o "parola di David Bidussa".
Consideriamo poi il numero di lettori giornalieri (6000 al giorno) e la limitata, seppur crescente, percentuale dell'opinione pubblica che utilizza la rete.
Quanti consensi ti illudi di "spostare", con la tua "controinformazione illuminista e giacobina"? Secondo me un po' pochini, con buona pace dei vari Tonii, mastri Rotafixi e Borja di turno...
Neanche mezz'ora fa discutevo con un collega del fatto che le notizie, ormai, le cerco su OMB o sul blog di Beppe Grillo, e poi le approfondisco sui siti dei quootidiani, piuttosto che fare, come fino a pochi mesi fa, il contrario. State cambiando il modo di fare giornalismo, in meglio, sicuramente.
Andate avanti così!!
Proviamo ad andare oltre?
Cioé, quali sono secondo voi le ragioni di questo "capovolgimento"?
La velocità e l'elasticità di diffusione delle notizie?
L'eccentricità delle fonti?
La partecipazione attiva dei lettori e l'immediato feed back che se ne può ricavare?
Dico cavolate. Qualcuno ha un approccio più lucido del mio?
Alberto, ti prendevo in giro. poi non ricordi, "gli emoticon qualcosa vogliono dire"?
Anzi, complimenti. Quando dico in giro che hai più di 6.000 lettori al giorno, la gente non ci crede.
Dovresti iniziare a farti pagare, oppure ad aprire spazi per delle donazioni. Ormai è un lavoro, no?
Secondo me le ragioni stanno nel fatto che internet e i blog, nel merito, partono dal basso. Sono come le radio libere negli anni settanta. Pensate a "Radio Aut", per esempio. Basta un pc, una connessione veloce e la voglia e il tempo (ma quello lo si trova, di notte, o nei pertugi quotidiani). Chiunque può mettere nero su bianco ciò che vuole che passi all'evidenza. Personalmente un fa ho deciso con un amico di aprire il mio sito, non è un blog, mi piace più pensarlo come rivista (e-zine), senza crederci troppo, e via via ci siamo accorti da vere delle cose da dire, e di offrire a chi ci viene dei contenuti. Nel nostro piccolo, in meno di un anno abbiamo fatto più di 30.000 lettori. senza nessuna esperienza in internet. I blog possono far emergere cose che altrimenti andrebbero perse. Un episodio grave cui si è assistito, i retroscena di una notizia che si sa essere stata riportata male o in modo parziale dai media e con il tempo e le capacità ci si crea credibilità, fino a diventare una vera e propria "fonte" prima come sta accadendo ad Alberto. Senza partire dal basso, dall'esperienza diretta cioè e dalla gratuità (nessuno te lo fa fare, non sei pagato da nessuno) le cose le fai con passione e quindi meglio. Riporti cose cui hai assistito o cui hai avuto accesso diretto e non lo fai controvoglia, come spesso può accadere a un giornalista, ma lo fai perché credi che quel qualcosa meriti di essere diffuso. Una volta c'erano le radio libere (io non c'ero ancora o ero piccolo, ma ho avuto modo di documentarmi) poi ci sono state le riviste (negli anni novanta tutti volevano fare un giornalino del cazzo, vi ricordate?) e le riviste costavano (carta, stampa, impaginazione, balle varie). Oggi c'è il blog o il sito o l'e-zine: non cosa praticamente un cazzo. Su splinder è gratis, se ti crei un dominio tuo paghi poco più di 20 euro l'anno (un affitto, è anche divertente). Poi sta a te: intervieni, ti fai conoscere, ti crei la tua credibilità, smuovi qualcosa. E' la cosa più bella e creativa, secondo me, che sia oggi.
A chi interesa il modo di fare blog, informando su ciò che difficilmente altrove passerebbe consiglio i vari blog di viaggio di Enzo Baldoni (compreso ovviamente "bloghdad"). Meravigliosi reportage di cose che altrimenti andrebbero perse.
Amerigo: ma chi ha mai detto di voler "spostare consensi"? A me piace l'idea di fare informazione (nel mio piccolo, anzi minimo) soprattutto per lanciare spunti di riflessione. Poi ognuno ci faccia quello che crede, non mi offendo.
Considerazione: ho la sensazione che il tuo brutto caso di berlusconismo d'alemiano sia irreversibile.
credo che il maggior respiro dei blog d'informazione sia dovuto alla totale mancanza di censure, ben presenti invece nelle testate tradizionali.
le libertà che ci prendiamo qui sono impensabili negli organi d'informazione tradizionali.
per me la ragione e'
questa.
non voglio rompere the balls ma dopo le radio e tv libere c'e` stato berlusconi, non e' che dopo di noi il diluvio? ho sentito di controlli di tutte le mails gia' in corso, so di cosa succede in cina, di progetti microsoft per controllare hardware il tipo di utenti... insomma vedo gia' adesso la battaglia
Grande (io ne sono convintissimo che i blog cambieranno l'informazione)
il problema che ha sollevato il troll è serio, però. la credibilità del blog si basa sulla fiducia in chi lo fa, la credibilità di un giornale invece sulla sua linea editoriale:ergo quando un giornale spara una sciocchezza può uscirne facilmente, incolpando il singolo giornalista ,mentre un blog se ne spara una sola è bollito; d'altra parte è vero che un giornale può cambiare la visione del mondo (spostare consensi), mentre sono d'accordo nel dire che qui si discute tra di noi, si ha già una base comune di convinzioni, non leggerei mai un blog di an se non per fuggirne. Il punto potrebbe essere che sì l'informare è fondamentale, ma l'informare chi è già dalla tua parte non ha anche (anche) una parte di tautologia? io non lo so...
Perché partite dalla fuorviante dicotomia "è d'accordo/non è daccordo"?
C'è molto di più.
A me poi piace molto discutere con chi "non è d'accordo".
mmm credo che un blog, così come un giornale o qualsiasi mezzo d'informazione, non possa mai spostare alcuna opinione: non si spostano le opinioni, si indirizzano quelle degli indecisi. E questo lo può fare anche un blog, così come la TV, ovviamente in proporzioni ben diverse.
E' ovvio che un elettore di destra non vota a sinistra dopo aver letto OMB, ma nemmeno uno di sinistra vota Berlusconi dopo aver visto il TG4 (senza volere assolutamente ridurre il buon Biraghi al livello di Fede, sia chiaro ;) ).
Alberto, ma tu rispondi pure a uno che si firma "Amerigo Dumini" (l'assassino di Matteotti)?
Metto qui un contributo interessante, quello di Daniele Luttazzi, dal suo blog, sull'argomento:
"La logica del potere è il numero. "Più di centomila contatti al giorno!" E il blog relativo diventa potente.
E temuto. E rispettato. E strumentalizzato ( specie da chi lo fa ).
Ho notato che un blog tende ad assecondare le derive populistiche ( di chiunque ).
Per bloccarle sul nascere, questo blog torna a essere slow e one-to-one.
Io torno a studiare. Appuntamento qui fra dieci anni.
Grazie a tutti. Ciao.
Daniele"
Solo per riflettere un pò.
Ciao.
Jacopo.
Charlie, va bene discutere con chi non la pensa come te, ma, onestamente, tu cosa avresti da dire a uno di forza nuova? o a un leghista di bresso? o a un finiano di ferro? mi sa che manca proprio il linguaggio, perchè anche il senso delle parole è diverso. E, Davide, secondo te quanti hanno cambiato idea su mr. b dopo aver letto l'"oggettivo" corsera? guarda che que4sto spacciarsi per "obiettivi e neutrali" fetido e subdolissimo di giornali che vendono tanto di consensi ne sposta eccome e non solo di indecisi...
Daniela, io do una (almeno) possibilità a tutti e non mi chiudo mai a riccio.
Ciò premesso, insisto: la realtà non è costituita esclusivamente da due fazioni giustapposte.
il commento di luttazzi e' inserito nel contesto della satira e il potere, ma le sue mi sembrano comunque osservazioni acute e di validita' piu' generale per tutti i blog, specialemente quando dice che tendono "ad assecondare derive populiste".
sono molto combattuto sull'utilita' dei blog, sulla loro effettiva capacita' di costituire - nella loro forma attuale - strumento in grando di migliorare la societa' e di farla progredire: i blog sono davvero strumenti capaci di incidere sulla realta' con azioni concrete, e di aumentare il senso critico, l'apertura mentale e la larghezza di banda intellettuale disponibile del cittadino che li "frequenta"?
la mia impressione e' che tendono il piu' delle volte a aumentare il tribalismo polarizzato che sta affondando questo paese: attorno ai blog tendono ad addensarsi persone che la pensano prevalentemente allo stesso modo, e si ha quindi un sistema autoreferenziale dove si crea una sorta di tribu' con un suo "groupthink", il suo culto della personalita', il suo modo parzialissimo di interpretare la realta' dei fatti e che sviluppa un dibattito spesso assolutamente prevedibile e quindi scarsamente utile.
non penso questo sia una cosa indesiderabile in assoluto, ma per me rappresenta sicuramente un clamoroso sottoutilizzo di uno strumento che potrebbe davvero costiutuire un primo timido passo verso una concreta democrazia partecipata. in ques'ottica il blog il piu' delle volte e' l'equivalente virtuale di un poco stimolante bar sport, quando dovrebbe piuttosto mirare ad essere un intellettualmente vibrante, fantasioso e stimolante luogo di aggregazione di cittadini intenti a trasformare in meglio - un piccolo passo alla volta - il paese in cui vivono (in quest'ottica il modello a cui penso e' ad esempio quello del habitat jam, dove per 72 ore cittadini di tutto il mondo hanno discusso in modo propositivo, intelligente, rispettoso e vario sul futuro delle metropoli).
ecco, penso che la cosa di cui l'italia ha piu' bisogno di tutto sono cittadini reinventati: persone non piu' affette dalla sindrome dell'individualismo sfrenato ma molto piu' attenti al bene comune, persone capaci e risolute che non temono il sacrificio personale per ottenere vittorie per la collettivita', persone intellettualmente aperte e curiose con implacabile sete di sapere e di capire, persone a loro agio con la contraddizione, la complessita' e il chiaroscuro insite nel processo di vivere, persone non affette dall'insicurezza evidente nel culto della personalita' ma piuttosto culturi dell'umilta' e tranquilla sicurezza di se' patrimonio dei veri grandi che hanno cambiato il mondo. secondo me i blog sono ancora lontanissimi dal realizzare uno dei possibili canali per portare avanti questa vitale rivoluzione del singolo, ma secondo me il potenziale - adesso evidentemente latente - probabilmente c'e'.
daniela, il corsera non è mai stato berlusconiano.
è da sempre un giornale che ospita diverse correnti di pensiero, magari in maniera subdola, come tu dici, ma sempre mantenendosi globalmente equidistante (o terzista, o cerchiobottista se preferisci).
Dire che il corsera abbia spostato o sposti tuttora consenso a favore di berlusconi è ridicolo almeno quanto il discorso secondo cui l'80% della stampa è di sinistra (e sappiamo bene chi lo va dicendo di continuo...). La realtà è che berlusconi non è mai riuscito ad imporre il proprio monopolio sulla stampa. Sostenere il contrario sarebbe disonesto: berlusconi ha i suoi giornali, certo, ma sono controbilanciati o addirittura superati in termini di seguito da quelli "di opposizione" (la Repubblica da sola vende più del Giornale, del Foglio e di Libero messi insieme). E rimangono equidistanti 2 fra i 3 quotidiani più venduti: il Corriere e La Stampa.
Se gli italiani leggessero i quotidiani quanto gli svedesi, berlusconi non sarebbe mai andato al governo. Il problema è questo: ha più seguito il TG4 (che per fortuna è quello che fa meno ascolti) del corsera, che è il quotidiano più diffuso. Per cui influisce maggiormente, e la TV globalmente influisce centinaia di volte più della stampa: ma sempre e comunque trascinando il popoloso gregge degli indecisi, mai quelli che hanno già scelto il proprio schieramento.