Con il ticket per la City 70 mila auto in meno
La scommessa del sindaco londinese Ken Livingstone contro traffico e smog si chiama congestion charge. Tradotto: ticket da 8 sterline (circa 11,70 euro) per gli automobilisti che entrano nella Central London, il cuore della City finanziaria e dei quartieri dello shopping, 136 mila abitanti in 20 chilometri quadrati battuti tutti i giorni da un milione e mezzo di persone. Il road pricing è stato introdotto nella capitale britannica il 17 febbraio 2003; oggi ci sono 70 mila auto in meno sulle strade della City, il traffico è calato del 18 per cento, la velocità di spostamento si è alzata del 30 per cento rispetto all'era pre-pedaggio, l'inquinamento da Pm10 e anidride carbonica si è abbondantemente ridotto.
«Le statistiche mostrano anche una diminuzione degli incidenti», ha spiegato Dave Wetzel, vicepresidente della Transport for London. E i londinesi sono soddisfatti? Dopo le polemiche iniziali, anche «il consenso dell'opinione pubblica è cresciuto ».
Una rivoluzione, insomma. Riuscita anche nell'obiettivo di rimpinguare le casse dell'amministrazione Livingstone: i 72 milioni di euro raccolti dal pedaggio (50 milioni di sterline) sono serviti per costruire nuove piste ciclabili e potenziare il servizio autobus (6 milioni di passeggeri al giorno).
La congestion charge è in funzione dal lunedì al venerdì, dalle 7 alle 18.30. A vigilare sul pagamento del ticket agli ingressi della C-Zone ci sono 688 telecamere. Il biglietto può essere acquistato online, al telefono, per posta e nei «Pay Point» distribuiti in città. Sono previste esenzioni e sconti per residenti, servizi d'emergenza, disabili, veicoli meno inquinanti e lavoratori del servizio sanitario. Gli automobilisti indisciplinati sono puniti con multe da 80 sterline (116 euro). (A.St.)
La scheda
• IL PEDAGGIO
La congestion charge
è in funzione dalle 7 alle 18.30, dal lunedì al venerdì. Entrare nella Central London costa 11,90 euro al giorno (8 sterline)
• LE ESENZIONI
Il road pricing
londinese prevede esenzioni e sconti per i servizi di emergenza, i disabili, i residenti, i veicoli meno inquinanti e i lavoratori del servizio sanitario
• I RISULTATI
Il ticket ha tolto dalle strade 70 mila auto: il traffico nella City londinese si è ridotto del 18 per cento
sono in vena polemica questa sera, soprattutto dopo una passeggiata in pieno smog: i nostri politici non applicherebbero mai una soluzione simile perchè troppo impegnati a difendere la loro posizione.
d'altrode, quanti tra loro potrebbero avere uno stipendio simile e tali benefit lavorando in un ufficio (et similia)?
io sono convinto che la soluzione del pedaggio, accompagnata da un'adeguata politica del trasporto (parcheggi d'interscambio decenti, mezzi pubblici abbondantti e puntuali, piste ciclabili, auto a bassa emissione per le componeneti politiche cittadini, regionali e provinciali) sia l'unica via veramente percorribile.
Lucag: dici "i nostri politici non applicherebbero mai una soluzione simile perchè troppo impegnati a difendere la loro posizione". Corretto. Proprio per questo noi cittadini dobbiamo avere il coraggio di compiere un gesto rivoluzionario e mettere la crocetta sul nome di Davide Corritore o Dario Fo alle primarie del centrosinistra. Bisogna sostituire via una classe politica corrotta e/o corruttibile, autoreferenziale e incapace con persone oneste e di valore.
Concordo Alberto, credo che Milano abbia bisogno di ripartire dal basso e che servano gesti non rivoluzionari ma quotidiani, quelli che alla nostra classe politica sono mancati per anni (e qui le colple della sinistra sono senza limiti), sempre che lo spolverare la sedia e porla nella giusta posizione fisica e virtuale non possa essere considerato un gesto virtuoso.
Come detto fin dall'inizio, questo è un po' l'incognita di Ferrante. Non è ben chiaro cosa abbia in mente. E' chiaro il metodo: partire dalla punta dell'icebererg per lui è sbagliato. Per capirsi: lui vuole che la chiusura del traffico al centro stroico per esempio diventi l'effetto finale di una politica a gradi per far tornare milano a respirare. Prima un potenziamento dei mezzi e la costruzione di parcheggi gratuiti di raccordo, le targhe alterne, le piste ciclabili ecc. poi, come conseguenza del fatto (forse utopistico) che in questo modo la gente si sentirà disincentivata a usare l'auto, la chiusura del traffico al centro. Insomma per lui la politica di emergenza non paga. E il road pricing in questo momento sembra, credo, a lui una politica di emergenza.
Io come detto credo che si sia in uno stato di emergenza conclamata: 6 volte sopra la soglia di allarme è un dato chiaro e ineludibile. Poi si può decidere di fottersene e dire che a Milano si vive benissimo (certo, in automobile e in casa). Quindi vorrei dei provvedimenti di emergenza. Detto questo, dubito che ferrante li prenderà da subito. Però so che sarà disposto a discuterne e eventualmente a prenderli. Come è stato disposto (forse più degli altri, escluso Corritore, il quale mi auguro fortemente diventi assessore) ad ascoltare davvero le esigenze della bici.
Comunque, stiamo a vedere. Invece di far polemica sottolinerei questa volta la bella cosa della presenza di Ferrante alla festa di Dario Fo. Sarebbe bello vedere anche il contrario.
Achab: è ormai dimostrato che il potenziamento dei mezzi pubblici deve necessariamente andare di pari passo con una drastica riduzione del traffico privato. In questa situazione non esiste possibilità di intervenire se non con misure drastiche e radicali. Se tu fossi stato alla serata di Fo, al di là dello spettacolo, avresti potuto sentire raccontare l'esperienza di Londra dal protagonista della rivoluzione che sta dando risultati clamorosi.
E avresti anche sentito quello che ha detto di Dario (Ken non è un OMB qualunque, ma il sindaco di Londra, non faccio per dire): "se vi dicono che una scelta è troppo radicale, troppo utopistica, non ci credete. E se eleggerete Fo, tutto il mondo parlerà di Milano".
Visto che sei interessato ai programmi, cerca di procurarti il magnifico programma distribuito al PalaMazda. C'è tutto: noomi, strategie, obiettivi, vision. C'è un'immagine di mondo diverso e possibile che ogni milanese con figli e bicicletta dovrebbe sottoscrivere.
Tra l'altro, sono molto contento che le idee esposte da Dario siano in perfetta sintonia con quelle di Davide Corritore (ma con in più la potenza mediatica di un premio Nobel).
Purtroppo, come sempre, l'enorme differenza di valore tra il prodotto confezionato della politica e quello che scaturisce dall'impegno spontaneo del cittadino Corritore e del cittadino Fo si appiattisce nelle cronache della stampa, sempre più prona e spalmata a omaggiare i centri di potere. Credo che se persone come te - sincere, per bene, motivate sui temi che contano - riuscissero a bypassare la carta, avrebbero di che riflettere.
Dopo aver sentito l'uomo che ha realizzato l'utopia a Londra, il sogno di una Milano con Dario Fo sindaco e una giunta fatta di persone come Davide Corritore - a portare tutta la loro competenza, onestà e voglia di spendersi - può diventare un'altra utopia realizzabile.
Alberto, cercherò di procurarmelo. Su Ferrante ho sempre detto che il problema traffico era il suo punto debole. D'accordo non è un punto da poco. Ma le proposte di Fo, per come le ho lette fin'ora (nel suo sito e sui giornali) mi sono parse poco realizzabili e anche non del tutto giuste, dal mio punto di vista. Quando parla di architettura a stella, di vie diagonali, mi sembra un riempirsi la bocca di competenze senza ammettere che in realtà non puoi buttare giù una città. E anche l'aumetno dei mezzi se prima nonc'è una diminuzione delle auto, nons erve ad altro che ad aumentare il volume del traffico.
Personalmente credo che prima vada preso un provvedimento concreto contro le auto: il road pricing in questo senso sicuramente è un'ottima proposta. Ma Fo la propone perché sa che il suo uditorio, limitato al centrosinistra, non può che essenre contenta (oltretutto Fo si rivolge volutamente a una parte del centrosinistra: quelli che vogliono sentirsi dire quel certo tipo di cose). Ferrante invece cerca di rivoglersi a tutti. Qui sta la differenza: se ti rivogli a tutti e parli di road pricing o di misure drastiche, perdi voti. Non ne prensi. Fossimo a Roma o a Bologna, sarei d'accordo con te, alberto e crederei nell'utopia possibile. Ma a Milano siamo in pochi, troppo pochi. E il prezzo di un'utopia vale la perdita delle elezioni a giugno e una moratti con la sua città "ordinata" e "perbene" (cito dal suo opuscolo) per 5 anni e magari di più?
che dio ce ne scampi da questi personaggi in cerca di propositi! quando il centro era chiuso c'era molto più traffico e inquinamento di adesso. Io mi ricordo cos'era via carducci, Cadorna, conciliazione e tutte le zone adiacenti con centinaia, migliaia di auto che giravano a vuoto cercando una distrazione del vigile, una disattenzione della vigilessa per intrufolarsi oltre le transenne o girare inutilmente alla ricerca di un parcheggio impossibile. E cmq. basta fare un contratto di locazione posto auto in un silos dentro la cerchia dei navigli per poter girare indisturbati tutto l'anno...una sorta di road pricing più caro. Insomma chi ha i mezzi economici potrà fregarsene, il poveraccio invece rimarrà alle porte a bestemmiare per un parcheggio. Come sempre, bell'esempio di democrazia.
willy, mi fa piacere che tu scopra che il sistema di trasporti privato basato sul consumo di risorse non rinnovabili rubate ai popoli non capaci di difendersi sia antidemocratico.
l'auto e' il problema.
CONSIGLIO BIBLIOGRAFICO:
*Collasso : sopravvivere alle attuali guerre e catastrofi in attesa di un inevitabile ritorno al passato / James Howard Kunstler. - Nuovi mondi media, 2005. - 342 p.
http://www.ilgiardinodeilibri.it/__collasso_kunstler.php
A Londra ci sono 19 (diciannove!) linee di metropolitana oltre ad una capillare rete ferroviaria che collega la città con l'hinterland.
Paragonare le due situazioni è assurdo, Fo, politicamente, mi sembra un gran venditore di fumo, e, francamente, di fumi ne abbiamo già abbastanza.
vende fumo in cambio di cosa? interesse personale?
Vende fumo perchè riduce la complessità del reale, non lo fa per interesse, ma per forma mentis.
Oggettivamente mi sarebbe già bastata, almeno per iniziare, la proposta di Goggi di fare gli spicchi chiusi nel centro: se entri da una parte, devi uscire da quella stessa parte.
dato che nell'intero spettro di candidati papabili per il ruolo di sindaco di milano (sia di destra che di sinistra) non ce n'e' uno che abbia tutti i requisiti "ideali" per ricoprire tale ruolo - limpida esperienza politica e comunale pluriennale, audacia, competenza tecnica, liberta' da interessi personali di parte, capacita' di guardare lontano, alto profilo nazionale e europeo, abilita' nel costruire squadre amministrative eccellenti, grandi capacita' di mediazione, fantasia, enorme risolutezza, umilta', capacita' di prioritizzare i problemi da affrontare, vicinanza reale ai problemi della popolazione, pensiero lucido - penso la domanda da chiedersi sia: "quale di queste qualita' sono quelle piu' insostituibili, quelle di cui milano ha piu' bisogno?".
secondo me il nodo e' questo. milano adesso deve affronatre seriamente 3 priorita': riconquistare un vero senzo di giustizia sociale (la nostra e' una citta' sempre piu' a misura di ricchi e potenti, cosa socialmente iniqua), liberarsi dal corporativismo - lobby dei commercianti, dei taxisti, degli immobiliari e via dicendo - che la sta strangolando, e deve tornare ad essere una citta' vivibile. per fare questo c'e' bisogno di un sindaco che prima di ogni altra cosa abbia le seguenti qualita': l'audacia di saper prendere con risolutezza decisioni innovative che possono scontentare lo status quo dei potenti della citta', non avere alcun interesse di parte, essere dotato di molta fantasia (e, non ho paura a dirlo, anche una vena di follia), capacita' di costruire una squadre di governo eccellente e che sappia riconoscere un alto valore al fare giusto.
ecco, mi sorprendo un po' a dirlo, ma in quest'ottica il piu' idoneo sembra essere proporio dario fo (mi sorprende perche' inizialemente pensavo fosse un candidato totalmente inadatto a fare il sindaco di milano). lo dico con riserva, ovviamente. trovo che spesso manca un po' di lucidita' nel vedere il cuore dei problemi, mi e' parso spesso retorico nei sui discorsi, e 80 anni sono davvero tanti per fare un lavoro snervante come il sindaco di una grande citta'. molto per me dipendera' dalla sua squadra di governo, perche' se non sara' capace di circondarsi di persone energiche e assolutamente competenti sull'ampia gamma di materie tecniche che riguardano la gestione di milano la sua candidatura per me cade come un castello di carte. ma una cosa e' certa: mentre le competenze tecniche le si possono trovare in modo ragionevolmente facile se a cercarle e' una persona intelligente e di spessore, la stoffa del vero leader - il senso limpido del fare giusto, la rettitudine, il non avere interessi di parte, la fantasia, il carisma, la capacita' di sdrammatizzare, l'audacia e la risolutezza di fronte a ostacoli apparentemente insormontabili - e' la merce piu' rara di questo mondo. e a milano, nella figura di dario fo, forse questa merce rara ce l'abbiamo propprio sotto al naso.
Io credo che quello che conti sia la squadra. Saranno le singole persone "preposte a" a fare davvero le cose. E lì ci sarà da capire.
Sull carta, cronoman, Dario Fo risponde alle caratteristiche che citi, ma io domando: è davvero in grado di mettere in atto quelle cose? E se anche lo è, sono davvero attuabili, da subito? Io non sono così convinto. E se non lo sono, diventa più rischioso che altro proporle.
Io voglio un sindaco di centrosinistra prima di tutto. Voglio che Milano esca da una certa logica di ragionamento, che è propria di Forza Italia e della destra. Mi accontenterei di quello per adesso. poi il resto penso possa venire per gradi. E nello specifico se dovessi votare il candidato ideali tra i 4, voterei Corritore. Mi sembra lui quello più in grado davvero, al di là dei proclami, di fare qualcosa di veramente nuovo.
In Fo non credo per diversi motivi che ho espresso diverse volte su OMB. In ferrante vedo la possibilità reale di ottenere qualcosa. Negli altri 3 invece no.
Sintentizzando potrei dire che Ferrante è quello che più realisticamente ci possiamo immaginare come sindaco di centrosinistra per Milano, Corritore è il sogno. Milly Moratti e Dario Fo mi sembrano quelli meno davvero in grado di gestire la situazione. Al di là delle idee.
Magari mi sbaglio. Ma voterò per Ferrante. Con nel cuore Corritore. Nella speranza di vederlo assessore (allo sport, come ha chiesto lui).
Intanto, domenica andate a votare. E' una domenica a piedi, è una domenica tutta nostra.
Premessa: ai partiti del centrosinistra non si può concedere la minima fiducia dopo quanto hanno fatto nell'ultimo decennio (e anche prima c'è molto da discutere). Se la devono prima riguadagnare coi fatti, le parole non bastano più.
Vedo quindi un'unica ragione per cui una persona di centrosinistra dovrebbe votare il loro candidato che - come ha detto l'ottimo Basilio Rizzo, che non è certo un giacobino - metterebbe al governo una fotocopia della destra, vabbè senza Silvio, ma sempre fotocopia: la certezza assoluta di poter battere Letizia. Questa certezza non sussiste, anzi, sono convinto che Fo con la squadra di persone di altissimo livello che ha messo assieme avrebbe più chances.
Comunque sia, io non voterei mai (parolo di primarie) per una squadra inquietante e un programma fumoso come quello di Ferrante.
Né vedo grandi ragioni per votare Milly, che è certo un'ottima persona, ma tanto vale votare Fo.
Restano Dario e Davide. Cinicamente:
1) se voto Dario ci sta che possa battere Ferrante o indebolirlo a tal punto da mettere in discussione la sua candidatura alla sfida vera. Il ché sarebbe un'ottima cosa, perché oggi (vista la campagna di Letizia, sentito varie volte Brunetto) ho la convinzione che Letizia ne farebbe polpette.
2) se voto Davide, dò forza a una persona moderna, per bene, che ha dimostrato grandi capacità nel mondso del lavoro, sensibile alle tematiche ambientali. Più Davide raccoglie voti, più il vincitore è moralmente e strategicamente costretto a includerlo nella squadra. E avere un Corritore in squadra è l'ennesima opportunità che il centrosinistra getterebbe alle ortiche se non lo costringiamo coi fatti.
Personalmente ho già scelto, anche se con soferenza perché Dario Fo è una delle persone migliori che Milano possa vantare. Ma spero che tanti altri votino lui.
1) se voto Dario ci sta che possa battere Ferrante o indebolirlo a tal punto da mettere in discussione la sua candidatura alla sfida vera. Il ché sarebbe un'ottima cosa, perché oggi (vista la campagna di Letizia, sentito varie volte Brunetto) ho la convinzione che Letizia ne farebbe polpette.
Già, perché invece di Fo, cosa ne farebbe?
Secondo me farebbe comunque meglio di Ferrante, un dibattito Fo-Moratti si trasformerebbe in uno spettacolo surreale che andrebbe a danno di Moratti. Il problema è solo quello di capire se Dario Fo riuscirebbe a convincere i moderati a votare per un non-moderato.
scegliere un candidato principalemente in base alla sua presunta capacita' di sconfiggere il candidato dello schieramento avversario mi sembra un modo di ragionare poco convincente che riconduce la questione ai logori giochetti della politica tradizionale. penso bisogna invece votare in modo limpido e puramente in base alla convinzione che il proprio candidato sia la scelta migliore per la citta', tornando non solo a nobilitare la politica e dargli un senso ma anche trasformando il voto di milano in un modo di rivendicare a livello nazionale un principio secondo me fondamentale: basta con la politica dei giochetti e dei calcoli elettorali, si' alla politica della sostanza, del rigore, del servizio alla collettivita'.
nella scelta del candidato non dimentichiamoci pero' che milano e' una citta' forte con energici anticorpi per combattere il malgoverno. siamo sopravissuti a parecchi anni di gestione non proprio illuminata, e quindi se anche nelle peggiori delle ipotesi un eventuale sindaco corritore o dario fo si impapina nella gestione della citta' sapremo reagire. per me la vera questione e' un'altra: la grande opportunita' di queste amministrative e' che per la prima volta in molti anni abbiamo la possibilita' di realizzare una grossa discontinuita' col passato e iniziare una piccola rivoluzione a milano. la domanda e' quindi: consideriamo i candidati che incarnano questa discontinuita' abbastanza solidi da poterla davvero realizzare, e se si', abbiamo il coraggio e l'audacia di correre il rischio di votarli?
quoto:
coprifuoco polmonare
http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/22-Gennaio-2006/art7.html
Non oso neanche immaginare quali traumi infantili abbia dovuto subire sto robecchi...roba da TSO!!
Grazie del link, Sensi.
Mi sembra che Robecchi centri molto bene il problema, una volta tanto con realismo e buon senso.
"Chi viene a lavorare da fuori si sobbarca ritardi eterni su treni che sembrano usciti da film western, oppure usa la macchina."
"Tutti sanno perfettamente che quel che serve è un intervento complesso e strutturale, che superi la centralità dell'auto, mentre tutti i rimedi consigliati (comprate auto euro 4! Fate parcheggi! A morte i non catalizzati!) non fanno che aumentare il parco veicoli."