Spegnete quel video ...almeno fino al 9 aprile
di Lidia Ravera
Pagina 5 del Corriere della Sera. Titolo: politica e schieramenti. Tema: i politici alle prese con l'indice di gradimento in radio e in tv. Mezza pagina va via a riportare battuta per battuta l'ospitata radiofonica di Prodi alla trasmissione (deliziosa) di Fiorello.
Ne emerge un aspirante premier che non sa il romanesco (ma chi se ne frega?) però sa stare al gioco. E questo è bene. Ma emerge soprattuto il fascino particolare della radio, cioè il suo essere il contrario del video: non un luogo della finta oggettività, ma un luogo misterioso, dove l'inganno è parte del linguaggio, dove abili imitatori possono raccontare presenze vere in studio, e persone vere essere considerate presenti soltanto in imitazione. Ma quella più inquietante è l'altra metà della pagina, dove Giovanna Cavalli intervista Claudio Martelli sull’efficacia televisiva dei vari politici e dove si scopre che Prodi «non è mediatico», Rutelli è «spiritoso» ma deve stare attento «è bello e piacione, sorride spesso, ma a volte denota leggerezza», D'Alema è «sferzante» ma anche «arrogante», Fassino è meno frizzante di D'Alema e meno bello di Casini e Rutelli ma è l'unico che ha l'aria di credere in quello che dice (insieme a Berlusconi), Bertinotti, insieme a Craxi («poche frasi scolpite nell'aria») e a Tremonti, sarebbe il top: «Intelligentissimo e strambo, fantasioso, forbito, simpatico e gentile».
La domanda è: dunque è davvero così importante? Veramente dobbiamo affidare le nostre vite, le nostre città, il nostro Paese a chi è più telegenico, bizzarro e frizzante? Una amica nordamericana mi disse, una decina d'anni fa, che, lì da lei, le case editrici sceglievano di pubblicare o non pubblicare un romanzo dopo aver valutato età, avvenenza e resa televisiva dell'autore/autrice, poichè leggere il volume sembrava a tutti piuttosto marginale. Mi ricordo che provai un angosciato attimo di compassione per i colleghi d'oltreoceano. Mi sentivo al sicuro. Pensavo: in Europa no. Noi abbiamo reso merito a Gesualdo Bufalino, esordiente ultrasessantenne (e non certo un ultrasessantenne sexy come Bertinotti), noi siamo il vecchio continente, a noi non ci fregano con l'immagine...
Mi sbagliavo. A due mesi da una consultazione elettorale importante, con il Paese in braghe di tela e la credibilità del ceto politico ai suoi minimi storici, vince chi è più scafato in video? Ne avessi il potere, proporrei un balck out di tutti i talkshow (tutti, anche quelli sulle corna e le agnizioni, se no vedresti tutti i candidati correre lì a vantare le loro disgrazie private) fino al 9 di aprile. A illustrare i programmi di chi li ha, metterei un innocente speaker stipendiato. Magari bellino, ma uguale per tutti. Che ne dite? No? Non vi preoccupate, tanto io il potere non ce l'ho, né mai ce l'avrò.
Nemmeno decidessi di aderire al «Partito Donne d'Europa». Si tratta di «160 donne operative a Roma. 12 squadre. 6 coordinatrici. Un comitato etico. 62 sedi in tutto il territorio». L'ho letto su Libero e ho cercato di capire di che si tratta: sarebbe un «partito etico super partes». Ma come fa un partito a essere super partes? Negando sé stesso? La sua caratteristica sarebbe «la trasversalità» che va accettata con giubilo quando c'è ma mi lascia perplessa quando diventa un obbiettivo. Il suo programma si limiterebbe alle cosiddette competenze femminili, come «violenza, prostituzione, adozioni e famiglia».
Le donne del P.D.E parteciperanno alla prossima consultazione elettorale e hanno mille ragioni per farlo. Le voterei anche, se non fosse per un dettaglio: io voglio che le donne siano rappresentate da donne e da uomini in parti uguali, e che, con uguale peso, gli eletti e le elette si occupino di tutte le questioni politiche, senza discriminante tematica di genere. Gli uomini anche di asili, le donne anche di guerra. E senza «piacioni» né «ficone». A video spento.
oh, che bello... Ravera, ti voglio bene!!!
Carolina
ho letto del pde , sono andata sul sito ed ho riscontrato una cosa bellissima : questo partito delle donne dove c**o era per il referendum sulla procreazione assistita ?
o bè , loro sono trasversali di questo non c'è traccia :4 giorni prima erano a disquisire amabilmente di prostituzione all'auditorium capranichetta , nonchè 20 giorni prima ad un happening per le donne nobel .
il pde lo vedo ben messo per la sezione in miniera .