Flores: i contatti Lega-Ds? Ne penso peste e corna
di Fabrizio Roncone
Paolo Flores d'Arcais, ha letto l'intervista che Pierluigi Bersani ha rilasciato al quotidiano la Padania? Le piacciono questi segnali d'intesa che Ds e Lega hanno cominciato a lanciarsi?
«Mi piacciono? Ne penso peste e corna».
Perché?
«Perché la Lega e i suoi dirigenti appartengono a un orizzonte politico extra democratico esattamente come Berlusconi e la gran parte di Alleanza nazionale».
Intanto però Pierluigi Bersani, il responsabile del programma della Quercia, va alla festa del Carroccio e dev'essergli sembrata una specie di festa dell'Unità, se ha poi sottolineato la capacità della Lega di «stare in mezzo alla gente»...
«Anche Teodoro Buontempo, detto "er pecora", aveva una più che notevole capacità di stare in mezzo alla gente, e nonostante questo, però, era un neofascista e, talvolta, un fascista dichiarato».
Furio Colombo ha detto al Corriere che «se abbiamo dato credito ai neofascisti quando ci hanno detto che erano diventati postfascisti, perché non non dovremmo fare altrettanto con l'area leghista?»
«Intanto, aver dato per buona la conversione democratica dei postfascisti è stata un'azione sciagurata, visto che tossine e rigurgiti fascisti circolano ancora in dosi industriali nel corpo di An. Quanto alla Lega, non ha affatto dichiarato di voler rompere con i cinque anni appena trascorsi e per capire com'è stata e com'è, basta vedersi certi spurghi razzisti di inaudita violenza e volgarità che Blob manda in onda su Rai3».
Si riferisce ai comizi di Borghezio...
«Come vede, sono così tremendi che vengono in mente facilmente».
Eppure, pensi: Bersani trova che il linguaggio della Lega sia «semplice e chiaro».
«Se è per questo, Berlusconi nei suoi momenti più volgari e più smaccatamente antidemocratici e populisti è semplice e chiaro persino di più: e allora?».
Va bene, è evidente che a lei queste affettuosità tra Ds e Lega proprio non piacciono ed è perciò inutile chiederle di riflettere su quel concetto espresso a suo tempo da Massimo D'Alema, che pensava alla Lega come a una «costola della sinistra»...
«Direi che è meglio lasciare da parte l'archeologia politica e ripassarci su Blob non solo Borghezio ma anche il ministro, sic!, Castelli... Che idea bisogna avere della sinistra, per pensare che ci sia anche uno 0,0001 di ideali in comune con la Lega?».
Flores d'Arcais, e se fosse solo una questione di consenso, di voti?
«Che in politica sono certamente essenziali...».
Ecco, appunto: non casualmente, Bersani sembra aprire un vero e proprio credito politico nei confronti del Carroccio, quando sostiene che una sconfitta di Berlusconi potrebbe far riassumere alla Lega un'«autonomia politica» con la quale fare i conti.
«Conquistare i voti, sottraendoli alle forze non democratiche, è il dovere primo della sinistra... ma gli elettori della Lega, esattamente come quelli di Berlusconi e Fini, non si conquistano con gli ammiccamenti e certe sospette aperture di credito ai loro gruppi dirigenti...».
Lei, dica la verità, ha un po' l'ossessione dell'inciucio...
«Guardi, da D'Alema a Bersani, passando per Fassino, di inciuci ne abbiamo già visti così tanti che sospettare per prevenire è quasi un dovere».
una piroetta che sconvolge perfino Pigi Cerchiobattista
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2006/01_Gennaio/27/battista.shtml
che figure di m...