mail del 29 gennaio 2006
A: Antonio Padellaro
CC: Davide Corritore, Bruno Ferrante, Dario Fo, Milly Moratti
Caro Padellaro,
Senza in alcun modo mettere in discussione la doverosa solidarietà al quotidiano fondato da Antonio Gramsci, da abbonati e sostenitori da sempre (compresi i momenti drammatici della chiusura, quando contribuimmo a coprire la voragine procurata da una gestione demenziale, che arrivò alla nomina autolesionista di un Paolo Gambescia alla direzione), ci permettiamo di definire inaccettabile il modo con cui il quotidiano ha coperto la vicenda delle primarie milanesi.
Poche notizie ma confuse, candidati desaparecido (esempio: Davide Corritore che non viene nominato nel fondo di Flores di qualche giorno fa, a un piemontese può anche sfuggire, alla redazione che passa il pezzo no), cronaca sempre e comunque spalmata sui partiti e sulle loro candidature, Veronesi prima, Ferrante poi. Proprio oggi, in occasione della diffusione speciale, il clou: l'articolo finale è costituito da un testo banalotto di Luigina Venturelli, corredato da una immagine del solo Bruno Ferrante. Sullo sfondo, il simbolo dell'Unione. I desaparecido sono diventati tre. Questo modo di informare i lettori lo lasceremmo volentieri a "quegli altri".
Con il consueto affetto,
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Alberto Biraghi
http://www.onemoreblog.org/
mannò, segue le linee del PCUS staliniano!
Alberto sono d'accordo con te, il problema è che se critichi il metodo vieni tacciato di essere antiunitario, così come in passato di anticomunismo. La mia impressione poi è che tutto ciò non favorisca il candidato, perlomeno nella grande battaglia contro la Moratti. Ferrante ha bisogno di riportare alla partecipazione giovani distratti o arrabbiati contro le generazioni precedenti. Ma questo è possibile solo a condizione che gli si lasci spazio, che non si manipoli o sfrutti il loro entuasiamo, che non si legga la stessa poesia o lo stesso libro, che non sia tutto già scritto.
Semplicemente, con Furio Colombo tutto questo non sarebbe successo. Ed è la ragione per cui l'hanno messo in disparte.
L'Unità è il quotidiano dei DS e come tale agisce su tutte le questione di politica interna. L'unico errore che commette è quello di spacciarsi per un quotidiano di informazione d'area e non ammettere apertamente di essere un giornale di partito, come per esempio fa Liberazione nei confronti di rifondazione.
Bè, che c'è di nuovo? Te ne accorgi solo adesso?
Concordo con Renato (commento #4).
Comunque, Alberto ha fatto bene a protestare. Vuoi mai che un sussulto di dignità faccia loro ricordare che potrebbero essere un quotidiano di partito migliore perché più aperto.
L'Unità fa il suo lavoro e va bene così. Comunque non si può pretendere obbiettività da un quotidiano di partito che incassa milioni di euro l'anno di sovvenzione pubblica.
da quando furio colombo è stato estromesso non compro più l'unità
Lo so' che non lo sara', ma spererei che la grande soddisfazione se la prendesse Fo'. Se lo meriterebbe, anche se con alcune cose che dice non solo non son d'accordo, ma provo anche un po' di fastidio ( non molte comunque, anzi poche, se no non sarebbe quello che desidererei che vincesse). In ogni caso e' stato il piu' coraggioso, onesto, sincero, meno recitante una parte, piu' spontaneo, piu' apriocchi...per lo meno non faceva scena a camminare e parlare con la gente nei vicoli criminali, mafiosi di Baggio e Quarto Oggiaro, come qualcun'altro che si sente piu'come un pesce nell'oceano quando e' a parlare con banchieri importantissimi, meglio se soci di Berl..massoni