Roma-Milano un'odissea di 12 ore
di David Bidussa
Tutto si era svolto senza sorprese. Il treno 9444, un Eurostar partito da Roma alla 15.30 fino a Reggio Emilia aveva mantenuto le promesse delle ferrovie italiane. Veloce, sicuro silenzioso. In orario. Lentamente era comparsa la neve, una presenza che non disturbava. Poi abbiamo iniziato a rallentare e ci siamo fermati. Erano le 19.15. Eravamo in ritardo di 10 minuti. Non avevo visto l'ultima stazione ma il panorama mi era noto per una strana torre che in lontananza sembra un minareto. Per 10 minuti non è accaduto niente. Poi qualcuno ci ha avvisato che si era rotta la motrice e che qualcuno ci avrebbe soccorso. Nessuno ci ha creduto ma tutti hanno scherzato. Il riscaldamento funzionava ancora; la luce pure. Era ancora possibile utilizzare i servizi.
Dopo un'ora eravamo ancora lì. E' arrivato un primo locomotore ci ha spinto per pochi metri e poi di nuovo tutto fermo. Ci hanno detto che si era rotto anche quello. Ma non ci abbiamo molto fatto caso. Il bar alla carrozza 5 era aperto e Trenitalia ci offriva gratuitamente quel che rimaneva del servizio ristoro. Un signore giapponese si chiedeva quanto era distante Lugano dove l'attendeva un aereo per ieri pomeriggio (Ah! quando impapereremo a dare un po' di istruzioni in qualche lingua comprensibile soprattutto diffusa e non solo in italiano nei momenti di emergenza e non solo per reclamizzare gli snack del servizio ristoro?) Erano le 10.30. Si profilava una lunga notte anche perché i vigili del fuoco intervenuti per controllare gli impianti e il capitano dei carabinieri non promettevano niente di buono. Eravamo completamente al buio eccetto le luci di emergenza. Una signora alle 11.30 ha iniziato a parlare ininterrottamente di fantomatici pullman che non c'erano e che eravamo sequestrati. Un altro proponeva si saltare sul treno in corsa che passava accanto a noi. Ho pensato che il buio fa brutti scherzi. Qualcuno ha cercato di far capire a entrambi che forse era meglio giocare a briscola e non pensare che qualcuno sarebbe venuto a tirarci fuori di lì con la bacchetta magica. Qualcuno si è messo a corteggiare la turista giapponese che ascoltava fantastici racconti di vacanze al mare. Finalmente verso le una di notte i più dormivano.
Poi ci hanno agganciato a qualcosa e siamo approdati a Fidenza. Due minuti dopo eravamo su un nuovo Eurostar in viaggio per Milano con altri disperati che attendevano da ore che l nostro treno si togliesse dalla linea.
Tutti hanno pensato "E' finita", qualcuno rideva; molti ascoltavano musica. Non era vero. Siamo scesi a Milano alle 03.05. L'atmosfera era quella dei racconti di Buzzati con gente che scappa in cerca disperata del primo taxi. La realtà era più dura. Ci siamo trovati in 800 sotto una pensilina in attesa che arrivasse qualcuno dei 32 taxi di servizio a quell'ora. Nevicava forte. Non c'era una linea di autobus in funzione, né era prevista un'apertura anticipata della Metropolitana, né predisposto un servizio sostitutivo. Civilmente ci siamo messi in fila e si sono formati gruppi di 4 persone radunate per vicinanza di destinazione in attesa di dividere le spese di un taxi che non c'era o che arrivava con molta lentezza. Sono stato fra gli ultimi a salire su un taxi. Erano le 05.40 del mattino. Milano cominciava a svegliarsi. Non c'era uno spazzaneve né un intervento di sgombero neve, né in centro né nelle grandi arterie delle circonvallazioni. Sono andato a dormire giusto fino alle 7.00. Cominciava allora una nuova giornata. Mi sono detto "Ora è finita". Non era vero. Stamani sono sceso in metropolitana alle 7.45. Sono riuscito a salire spingendo e a fatica solo al 18 convoglio in transito. Erano le 9.10. Milan, l'è un gran Milan!
Come t capisco Davide.. Allora io ke son salita al 4° convoglio sono stata davvero fortunata!
Ma il clima d tensione e nervosismo sul mio vagone s'è allentato qnd son tutti scoppiati a ridere dopo ke 1signora risentita pesantemente del fatto ke nn riuscisse a salire sul vagone x' c'era1giovane coppia abbracciata ke ostacolava il già impossibile ingresso fa con accento pesantemente milanese: "weh! anche se vi staccate de un meter per tri minut in mezzo alla ressa, va bene 'i stess' "
Ce l'ha fatta a salire!