Il ministro Segretario del Partito ha ricevuto
un gruppo di studiosi fascisti, docenti nelle Università italiane, che hanno
sotto l'egida del Ministero della Cultura popolare redatto e aderito alle
proposizioni che fissano la base del razzismo fascista. Erano presenti i
fascisti
* On. Sabato Visco direttore dell'Istituto di Fisiologia generale dell'Università di Roma
e direttore dell'Istituto nazionale di Biologia presso il Consiglio nazionale
delle Ricerche
* Dott. Lino Businco, assistente di patologia generale all'Università di Roma
* Prof. Lidio Cipriani, incaricato di antropologia nell'Università di Firenze
* Prof. Arturo Donaggio direttore della clinica neuropsichiatrica dell'Università
di Bologna, presidente della Società Italiana di psichiatria
* Dott. Leone Franzi assistente nella clinica pediatrica dell'Università di
Milano
* Prof. Guido Landra assistente di Antropologia nell'Università di Roma
* Sen. Luigi Pende direttore dell'Istituto di Patologia speciale medica dell'Università
di Roma
* Dott. Marcello Ricci assistente di Zoologia all'Università di Roma
* Prof. Franco Savorgnan ordinario di demografia nell'Università di Roma,
presidente dell'Istituto centrale di statistica
* Prof. Edoardo Zavattari direttore dell'Istituto di Zoologia dell'Università
di Roma.
Alla riunione ha partecipato il Ministro della
Cultura Popolare Dino Alfieri. Il Segretario del PartitoACHILLE
STARACE, ha elogiato la precisione e la concisione della
tesi, e ha ricordato che «il fascismo fa da sedici anni praticamente
una politica razzista che consiste - attraverso l'azione delle istituzioni
del Regime - nel realizzare un continuo miglioramento quantitativo e qualitativo
della razza». Il segretario del Partito ha soggiunto che «il Duce parecchie
volte -nei suoi scritti e discorsi- ha accennato alla razza italiana quale
appartenente al gruppo cosiddetto degli indo-europei.
Con la creazione dell'impero, la razza italiana è venuta in contatto con
altre razze; deve quindi guardarsi da ogni ibridismo e contaminazione».
Il guaio dell'Italia è che il fascismo cadde nel 1943. Se l'Italia avesse combattuto fino alla fine a fianco nei nazisti almeno a fine guerra si sarebbe svolto un serio processo di defascistizzazione e oggi certe ed altre "amnesie" si verificherebbero assai più di rado.
credo che pende e gli altri abbiano messo la loro firma sotto quelle cazzate per motivi politici, non per convinzione scientifica, come d'altronde e' piuttosto comune nel misero panorama accademico italiano.
l'immane farsa delle razze deriva dalla cultura positivista ottocentesca di stampo parascientifico-hegeliano, non si creda sia stata un'alzata d'ingegno di fascisti e nazisti.
la commemorazione di pende potrebbe essere comunque l'occasione per ricordare la miseria degli ambienti accademici, anche perche' non vedo come avrebbe potuto sensatamente un endocrinologo parlare di superiorita' o inferiorita' delle razze.
ah dimenticavo di dire che gli omologhi di pende erano i medici che curavano i progetti di eugenetica del terzo reich, non rosemberg che sarebbe assimilabile con starace.
quei medici non furono mai toccati, anzi fecero anche carriera.
per intenderci erano quelli che uccidevano con un'iniezione ospiti di ospizi, istituti e brefotrofi; per migliorare la "razza" germanica.
berja sta d fatto ke la firma ce l'ha messa e ke sapeva quello ke faceva. Motivi politici? Appunto. Bell'esempio poi x gli allievi della scuola pugliese.. Nn voglio tirarti fuori la storia d mio nonno paterno (nn ebreo, come mio padre) ma nn eri obbligato a firmare. C'erano al3 soluzioni, sicuramente nn facili, ma c'erano.
non era mica una giustificazione!
lo sai quanti accademici lasciarono l'universita' pur di non dichiarare, firmando, la propria adesione al fascismo? mi pare fossero 8 su alcume migliaia.
e' con questo che ci si deve confrontare, non con la storia delle singole personalita' come pende; con la mediocrita' vigliacca della maggioranza, non con l'infamia evidente di pochi.
berja: l'altro lato della medaglia. Molti accademici antifascisti firmarono pur di poter restare nell'università e sperare di poter fare qualcosa per opporsi all'omologazione culturale del partito, per evitare che uscisse una generazione formata dal pensiero unico. In molti casi furono scelte coraggiose.
Siete pronti? Sto per stupirvi: a Roma non esiste una via intitolata a Nicola Pende (perché nella citazione, nella lista dei firmatari non c'è "Nicola" ma "Luigi" Pende?).
Però esistono "Largo Arturo Donaggio" e "Via Edoardo Zavattari".
berja: furono 12:
giuristi:
Francesco ed Edoardo Ruffini, Fabio Luzzatto
orientalisti:
Giorgio Levi Della Vida
storici:
Gaetano De Sanctis
teologi:
Ernesto Buonaiuti
matematici:
Vito Volterra
chirurchi:
Bartolo Nigrisoli
antropologi:
Marco Carrara
storici dell'arte:
Lionello Venturi
chimici:
Giorgio Errera
filosofi:
Piero Martinetti
Helmut Goetz, Il giuramento rifiutato, I docenti universitari e il regime fascista (La Nuova Italia, pagg. 314
dalla quantita' di cognomi giudii posso supporre che hanno ragione i nazisti quando chiedono le quote ebraiche nelle professioni liberali e nell'insegnamento o che hanno ragione i nazisti quando fanno l'equazione ebrei=comunisti ;-)
a questi 12 quante strade hanno intitolato?
quanti premi?
abituatevici, questo e' un paese di merda.