«Da musulmano chiedo all’Occidente coscienza del limite»
di Umberto De Giovannageli
«Condanno le manifestazioni violente, le minacce di ritorsione e non chiedo all'Occidente di praticare la censura preventiva. Da intellettuale arabo e da musulmano che crede nel dialogo mi sento però di chiedere all'Occidente di fare i conti con la coscienza del limite. La libertà di espressione è sacrosanta ma essa non può violentare i sentimenti di intere popolazioni. Una cultura del dialogo presuppone il rispetto reciproco, per questo, con la stessa forza, ho preso posizione contro quei programmi trasmessi da diverse Tv arabe che avevano trasformato in serial televisivi testi antisemiti come i Protocolli dei Savi di Sion». A parlare è il professor Nabil El Fattah, già direttore del Centro studi Al Ahram del Cairo, tra i più autorevoli analisti dell'Islam radicale. «Sulle manifestazioni di protesta - sottolinea - c'è anche la lunga mano di regimi o gruppi fondamentalisti che vedono nella rivolta contro le vignette blasfeme un'occasione per rilegittimarsi».
Professor El Fattah è esplosa la rivolta contro le caricature di Maometto. Non è una reazione esagerata oltre che inquietante?
«È innanzitutto una reazione che testimonia la rabbia e la diffidenza verso l'Occidente che si è accumulata nel mondo arabo e musulmano. Questa protesta, in parte spontanea e in parte alimentata ad arte, è un campanello d'allarme che l'Occidente farebbe molto male a sottovalutare. Io condanno le manifestazioni violente, le minacce di ritorsione, ma per favore che non si dica che protestare civilmente contro queste vignette significhi voler imporre la dittatura della sharia!. Resto convinto che alla base della laicità debba esserci il rispetto. Un rispetto reciproco. In questo caso non si è trattato di satira contro i costumi e le tradizioni musulmane; non si sono messi alla berlina certi comportamenti o modi di essere degli imam, in questo caso si è colpito al cuore del sentimento religioso di milioni di persone. Nel fare questo, la libertà di espressione si è trasformata in prevaricazione. In questo frangente, si è inteso ridicolizzare ciò che per centinaia di milioni di individui è considerato sacro. Francamente mi è difficile ritenere la pubblicazione di quelle vignette un atto di civiltà».
L'"Intifada delle vignette" non mostra al mondo il volto più inquietante dell'Islam?
«Purtroppo è così. Ma ciò di cui l'Occidente dovrebbe più preoccuparsi non sono le manifestazioni di piazza, che comunque finora hanno riguardato ristrette minoranze, ma il sentimento di ostilità verso l'Occidente "irrispettoso e colonizzatore" che si sta diffondendo sempre più in ogni ambito della società araba e musulmana. Un sentimento che non si fa militanza ma che esiste e fa da base di consenso per i gruppi fondamentalisti».
In gioco c'è la libertà di espressione, un valore fondante per la cultura europea.
«Ma questa libertà di espressione dovrà pur fare i conti con l'esistenza di culture, religioni, tradizioni diverse da sé. Il grande tema che dovrebbe unire quanti, in Occidente e nel mondo arabo, si battono per realizzare ponti di dialogo è come conciliare la libertà di espressione con una cultura del rispetto reciproco, e questo vale soprattutto per quei Paesi europei, come ad esempio la Francia, la Gran Bretagna, la Spagna, e sia pure in dimensioni minori la stessa Italia, strutturate sempre più come società multietniche con una forte presenza musulmana al proprio interno».
È solo una rabbia spontanea?
«No, dietro c'è anche la lunga mano di quei regimi teocratici, penso all'Iran, o gruppi fondamentalisti che fanno della contrapposizione all'Occidente il loro tratto caratterizzante. Sia chiaro: non pretendo che i direttori dei giornali che hanno pubblicato quelle vignette si fossero prima posti il problema chi, nel mondo arabo e musulmano, avrebbe tratto giovamento dalla pubblicazione, ma resta il fatto che la pubblicazione delle vignette ha alimentato quella ostilità verso l'Occidente su cui puntano i gruppi radicali per propagandare il Jihad globalizzato».
Dai giornali che hanno pubblicato le vignette si attende delle scuse?
«No, mi augurerei un serio ripensamento su una vicenda che non può essere affrontata e risolta solo in termini di difesa del principio della libertà di espressione. Perché la libertà va coniugata con il rispetto delle ragioni dell'altro».
Gli integralisti reclamano la "fatwa" contro gli autori sacrileghi.
«Combatto ogni forma di fanatismo e chi agita lo spettro della "fatwa" è un nemico dell'Islam a cui credo e per cui mi batto: l'Islam della tolleranza e del rispetto. Un rispetto reciproco».
Professor El Fattah delle vignette in questione qual è quella che, dal suo punto di vista, è più inaccettabile e pericolosa?
«È quella in cui si raffigura Maometto come un terrorista kamikaze con un turbante a forma di bomba. L'aver qualificato come terrorista l'elemento originale e fondatore della religione islamica porta ad offrire dell'Islam l'immagine distorta di un tutto globale e collettivo di terrorismo e terroristi. Al di là delle intenzioni degli autori, una cosa è certa: quelle vignette non fanno che crescere un sentimento islamofobico nell'opinione pubblica occidentale».
Arrampicata di specchi, al solito.
che palle questi bigott fanatici, ma non si può vivere in un mondo più ateo?. Mao diceva: "la religione è il veleno dei popoli". Quanto aveva ragione, anche se il suo libretto rosso era di fatto una religinoe anche quella.
ok, insisto.
oggi sulla prima della "stampa" c'è la rubrica di gramellini che ripropone una vignetta di vauro: gesù che spara in testa ai due ladroni, disegnata in occasione della modifica della legittima difesa. gramellini chiede ai lettori: "è segno di evoluzione oppure di declino riuscire a sorridere di ciò che per altri, e magari anche per noi stessi, è sacro?". dal tono e dalla scelta delle parole della rubrica nel suo complesso mi pare di capire che la risposta di gramellini è "declino".
la mia è "evoluzione", se devo sottostare a questo semplice sondaggio.
noto però:
1)la vignetta riguarda una barbarie perpetrata dalla lega e dalla maggioranza di cui fa parte. trovo ben peggiore quel fatto a quella vignetta. l'attenzione, e non so se gramellini se n'è accorto, è stata quindi spostata da una cosa veramente grave ad una sostanzialmente innocua (mi spiego meglio: tra la mia sensibilità al sacro violentata e una pallottola in testa preferisco subire la prima violenza).
e 2) ne noto un'altra: nello stesso giornale, a pag. 6, sono pubblicate alcune delle vignette in questione. una di queste per un po' non l'ho capita, poi ho realizzato: vi si illustra un mullah che tiene la cavezza di un asino, con l'asino dietro, e nella destra un bastone. cammina su un terreno desertico. il sole è pieno e basso sull'orizzonte. il mullah è vestito semplicemente.
ora, questa è per me un'immagine di serenità, semplicità, nettezza di riferimenti: il viandante.
aspiro da anni a questa condizione, l'ho fatta davvero mia per ora solo interiormente, tendo a realizzarla nei fatti per ora solo a tratti, in futuro spero ogni istante: perchè dovrei offendermi?
e ho pensato: è stata reputata offensiva da chi pensa che lo stato illustrato sia umiliante in quanto descrittivo della povertà.
per me quella sarebbe invece (me occidentale che schiva continuamente vetture ingombranti e mortali, respira veleno, non può far conoscere alle sue figlie le caratteristiche della natura se non in appositi musei o parchi, burocratizzato, invaso da mille e una autorità fittizie) una condizione piena, in collegamento diretto con poche e monumentali regole umane perenni.
una ricchezza vera, non da ganassa con la porsche.
chi s'è offeso invece vuole la mia condizione, quella del ganassa. sarei pure tentato di fare a cambio.
il lavoro invece è più arduo: noi qui dobbiamo riconoscere e correggere gli errori fatti seguendo l'ipetrofismo occidentale, e aiutare inoltre chi vuole diventare come noi (perchè anche gli scalmanati in bandana verde in realtà vogliono questo, neanche tranto sottosotto) a imparare dai nostri errori e costruire società più sane, serene e longeve ma non seguendo la nostra vecchia strada. loro lì potrebbero aiutarci a ricordare cosa significava convivialità, fratellanza e aiuto reciproco in condizioni di disagio.
il gap forse è questo. quindi bisogna dialogare. lo voglio fare parlando agli uomini, non perdendo tempo con divinità varie, ignote ad ogni singolo umano.
fra la polmonite e il cancro si preferisce la polmonite, Catalano. I discorsi cominciano dopo, forse, chissà.
Carolina
Dunque tutto sto casino è scoppiato, se non erro per delle vignette pubblicate su un giornale danese.
Milioni di musulmani protestano...
quanti di questi capiscono il danese e quanti di questi sono lettori di quel giornale?
a voi le conclusioni...
Quello che non capisco e' che questo cartoon fu pubblicato per la prima volta in settembre: perche' solo ora tutto questo casino?
La liberta' di pensiero e di stampa devono essere legate al rispetto del prossimo anche se il pensiero del prossimo non e' lo stesso mio o tuo.
ci siamo dimenticati dell'incazzo che la stampa italiana ha ogni qualvolta la stampa estera fa ironia sui vizi degli italiani? O vale semrpe o non vale mai.
Sul mio blog ho pubblicato interamente il mio pensiero e il mio elogio alla stampa inglese che si e' tirata indietro in questa stupidata non tanto danese ma bensi' Italiana e Francese.
Ciao
Massimo
Ma scusate, a me non risulta che quando Giobbe Covatta pubblicò i suoi scritti dissacranti subì attentati da qualche fanatico cattolico, ma la gente vi ha riso sopra le sue vignette prendendola con sense of humour.
Gli Islamici dimostrano uno charme più folkloristico bruciando e calpestando bandiere e bruciando ambasciate per due vignette.
A voi la conclusione.
Caro Italiaco perche' cerchi "conclusioni"? Non servono conclusioni o altro. Il Mondo e' pieno di idee diverse e queste vanno rispettate. Se i cattolici non si offendono (sara' poi vero?) non vedo eprche' anche altri debbano non offendersi.
Ti rendi conto che anche in questo caso noi ci poniamo come quello che "hanno capito tutto"?
ciao
Max
Perchè "certe idee" vanno "rispettate" e altre no?
Aboliamo vignettisti e ironia, allora.
Allora non capisco, avete (anzi, direi pure abbiamo) riso coi libri e le vignette di Giobbe?
Ridevamo alle battute pesanti e al limite della blasfemia di Luttazzi? Voi stessi date della "faccia come il culo" alle più grosse cariche religiose Papa compreso?
Se il mondo arabo vuole il dialogo (non mi sembra), impari a moderarsi e non calpestare bandiere, boicottare prodotti danesi e incendiare ambasciate per due vignette.
Altrimenti dimostrano inciviltà. Un conto è offendersi un conto è comportarsi come animali per la satira (di cui voi per primi invocate libertà).
In questo son abbastanza d'accordo con Italico..
Italiaco, ma che vuol dire "se il Mondo arabo vuole il dialogo?". Cioe' noi gli sfruttiamo, gli bombardiamo, gli prendiamo per il culo con vignette fatte da un giornale fascista (questo non diemnticarlo mai) e poi siamo arroganti a tal punto di dire che e' colpa loro?
Ma per favore....
Ripeto, il giornale danese ha sbagliato e doveva chiedere scusa subito. La sensibilita' delle persone e' diversa e non e' che un vignetista qualunque (ma in questo caso fascista!) decida come debbano andare le cose!
Io vivo a Londra e sono contento che i media abbiano totalmente ignorato quelle vignette proprio perche' ritenute dannose e provocatorie.
Inoltre non vuol dire niente che NOI siamo tolleranti alla satira, non tutti devono esserlo per forza.
Ma poi di che tolleranza italiana parliamo? di quella che per uan partita di calcio rende impossibile la vita ai sudcoreani nel proprio Paese? O quella che va sotto l'ambasciata danese a insultare e brucciare bandiere per un'uscita agli europei di calcio?
Oppure quando la Tv svedese o l'economist parlano dell'Italia voi in Italia cosa dite? "non devono mettersi in mezzo ai nostri problemi".
Insomma io sta differenza di comportamento non la vedo poi tanto...
ma ad ogni modo ti tranquillizzo che ai mussulmani che io conosco in citta' (e sono tanti..) diq uelle vignette e' importato meno di nulla.
ciao
max
non prendo le difese di nessuno! ma vorrei vedere se domani aprendo il giornale: una vignetta con la madonna nuda e gesu con il mitra..vorrei vedere!
sono d accordo con massimo.
Proviamo a pensare a cosa accadrebbe nel mondo cristiano (non tanto e non solo cattolico, quanto in quello delle varie confessioni esistenti in particolare negli USA), se un giornale islamico pubblicasse una striscia in
cui Gesù Cristo ha un legame omosessuale con Giuda e poi gli fa le corna con Pietro. E allora Giuda, per gelosia e vendetta, lo denuncia al Sinedrio, con tutte le conseguenze note.
Quale sollevazione ci sarebbe nel mondo cristiano? Dove andrebbe a finire la libertà di stampa in questo caso? E' chiaro che certe "corde" non devono essere stuzzicate da nessuna parte. A meno che non ci sia l'intenzione esplicita di stuzzicarle. Sono d'accordo con quanto ha scritto Saverio
Vertone (se ben ricordo).
A parte che, esclusa una, le vignette sono proprio insulse.
Saluti
Roberto