Barbato, cartoline dalla Libertà
di Furio Colombo
Succedono cose strane, in Italia, nell’Italia bloccata di Berlusconi. Succede che Andrea Barbato, esiliato dalla Rai di Berlusconi Primo nella totale assenza di incarichi di lavoro, venga ricordato affettuosamente nel decennale della sua morte (12 febbraio 1996) da un bellissimo documentario di Gloria De Antoni, prodotto da RaiSat Extra, che sarà trasmesso il 10 febbraio (ore 22) dalla stessa RaiSat Extra e il 13 febbraio da Raitre (ore 13), sul finire del regno sgangherato di Berlusconi Secondo.
Qualche lettore si domanderà se non sia fuori luogo inserire una nota polemica (e deliberatamente elettorale) nel ricordo di un grande giornalista, un caro amico scomparso.
Dirò di no, non per rivendicare quella cacciata di Andrea dalla Rai, che è stata la prima epurazione nella carriera del «liberale» di cui per forza devi parlare, se parli dell’Italia degli ultimi quindici anni. Dirò di no perché Andrea Barbato, forse il giornalista più interessante e originale di una generazione, forse il più straordinariamente televisivo che sapesse scrivere, forse il giornalista principe della carta stampata che sembrava nato per il video, non era affatto «un uomo al di sopra delle parti», come si dice nelle finte lodi delle nuove legioni di astenuti.
Andrea, con il suo sorriso ironico, il suo distacco proverbiale, e il tono pacato e civile della migliore conversazione, era netto, prendeva parte ed era disposto a pagare per non cedere di un millimetro.
Che non fosse accomodante neppure con coloro che difendeva, o con cui si schierava, era un tratto della sua integrità non negoziabile. Gli uomini integri sono a volte ruvidi e fastidiosi. Andrea aveva un bel sorriso, il tono giusto, la battuta allegra e fulminante, era l’uomo più attento alla ragione di un altro. Ma non potevi mai confondere in lui la voglia e anzi la determinazione professionale (ma anche umana) di sapere e capire, con la inclinazione a mascherare o anche solo ad attenuare l’identificazione, per quanto rischiosa di se stesso. Ti presentava una mappa immediatamente leggibile. «io sono qui» diceva col suo lavoro. E non ti potevi sbagliare.
La sera del 7 febbraio, alla Casa del Cinema, c’è stata una bella occasione di viaggiare all’indietro nella macchina del tempo. Ha fatto da guida una breve parte del film della De Antoni, Caro Andrea Barbato. E poi amici e colleghi, fra quelli che c’erano e che hanno lavorato con lui hanno parlato, raccontato, ricordato, da Zavoli a Veltroni.
Stranamente non c’era niente di triste e di patetico in una serata che avrebbe potuto essere una sorta di celebrazione e invece era puro racconto, avrebbe dovuto essere il passato, eppure tanti di noi lo vivevano come qualcosa che si stava ancora compiendo, correva il rischio di essere dolente e funebre e invece era affollato di episodi di tranquilla vitalità e di quel tratto raro, nel giornalismo, che è la creatività, il gesto unico, il lavoro d’autore.
C’erano i due figli di Andrea, Nicola e Tommaso. Nicola ricorda e sa tutto. Tommaso era piccolo e il papà lo sente raccontare da noi. Deve pensare a volte di averne avuti una decina di Andrea-papà, se mette insieme, in un unico filo, ciò che ha visto nel film, e poi ciò che è stato narrato in sala da una ventina di voci diverse che hanno percorso, negli stessi o in altri momenti, tratti di strada accanto ad Andrea o guardandolo lavorare.
Raccontando di una delle tante vicende americane vissute insieme (dall’arresto di Martin Luther King a Selma, alla «battaglia di Chicago», la Convenzione democratica assediata, dai giovani contro la guerra in Vietnam e difesa con furore dalla Guardia Nazionale) ho suggerito a Tommaso di ricercare nella periferia di New York detta «il Bronx», un immenso graffito che avevamo dipinto sulla parete di una casa per scrivere i titoli di un programma firmato insieme che si chiamava Dove va l’America. Quella scritta, sia pure rovinata dal tempo, c’è ancora, tutta in italiano, tutti i titoli di testa del nostro programma per la Raitre allora diretta da Angelo Guglielmi. Ma ci sono immagini e ricordi ben più vivi. Alcuni sono stati selezionati con straordinaria bravura nel documentario RaiSat, e creano il senso raro delle immagini vere che si sovrappongono ai ricordi e coincidono in modo praticamente perfetto.
Strano che non si sia verificata una divaricazione fra il ricordo affettuoso e l’oggettività del documento. Se mai vince il documento, da cui ti sorride un giornalista che, nell’Italia dei nostri giorni (i suoi erano già i «nostri giorni») non si domanda se quello che sta dicendo in tv gli gioverà alla carriera. Non gli gioverà.
Eppure non è una sfida, è il solo modo di fare una professione rigorosa, come quella del magistrato. In quella professione non puoi alterare niente e lui, tranquillamente, non alterava niente. Erano esemplari le sue Cartoline. Se fossero qualcosa che si può possedere e si conserva, sarebbero un oggetto di culto. Esemplare la «cartolina» inviata a Silvio Berlusconi, che stava per debuttare sulla scena politica.
Una «cartolina» di Barbato durava pochi minuti. Il suo non era certo il «tono alto» spesso esecrato, o il titolo urlato denunciato non appena qualcuno dice una cosa vera.
Nel più pacato dei modi, con tranquilla conversazione, Andrea Barbato descrive Berlusconi, la minaccia, il pericolo, la evidente e netta contrapposizione alla democrazia. Anticipa gli eventi con straordinaria chiarezza e senza chiedersi se giovasse mettersi - in quel momento - contro Berlusconi in quel modo.
Altri se lo sono chiesto, si sono fatti molto prudenti e l’Italia è cambiata. È cominciato il bradisismo, che adesso, per fortuna, sta per finire. Ad alcuni di noi resta il vanto di aver avuto un amico caro, un giornalista italiano di nome Andrea Barbato.
io lo amavo...
Carolina
Ho avuto modo di vedere di recente una sua bellissima "cartolina" sullo scempio al meomoriale di Pasolini all'idroscalo di Ostia. con parole semplici, efficaci, eppure forti e incazzate denunciò uno sberleffo alla cultura degno di un paese sottosviluppate, quale, culturalmente, era ed è quello in cui viviamo.
la sua "erre" a quell'ora della sera, prima di cena, fa parte oggi del mio bagaglio culturale.
E devo dire, quando qui si parlava di crollo verticale della cultura in tv, dei programmi di spessore, dei contenuti "validi" ecco nulla ha preso il posto di quel programma. Forse oggi c'è una rubrica sportiva su rai3 al suo posto. E' indicativo. Oggi c'è Andrea Pezzi che intervista Oliviero Toscani: questa è cultura. Che schifo.
un grande...
Qualche giorno fa si parlava di eroi, di persone che meritano di essere ricordate: Barbato è certamente una di queste e le sue cartoline dovrebbero essere riportate nelle antologie scolastiche.
Barbato è stato uno dei pochissimi che ha saputo vedere nel futuro. Al contrario di certi nostri politici sopraffini che ora devono arrampicarsi sugli specchi della loro arte oratoria per contrastarlo.
Cioè affrontare Golia non con una fionda, ma con un battipanni.
Ogni riferimento a persone coi baffi è puramente voluto.
ma basta con sta polemica dalemiana!
ma vi rendete conto che finite per essere patetici? Che cazzo c'entra adesso?
Quando c'è una persona intelligente in vita, cerchiamoci di aggorgercene finché campa.
patetico e' chi non si accorge del marcio del presente.
onore al compagno barbato (avrebbe rabbrividito nel sentire cio').
Scusa Achab, ma dell'intelligenza fine a se stessa (sotto tutti i punti di vista) che ce ne facciamo?
sai invece, berja, che io credo il contrario? ne avrebbe parlato bene. Ma capisco l'invidia.
L'italia di centrosinistra non è matura per un leader che non sia un misto di Don Camillo e Peppone. Già lo dissi ieri. Quindi è giusto che voi spregiate D'Alema.
Achab, i tuoi post, a volte, sono permeati da un'aura di presunta superiorità davvero irritante.
Vista la tua maturità avanzata, attento a non marcire precocemente.
charlie ti sei dimenticato di aggiungerci "sort' d' tr'mon'!" :-)
"Achab, i tuoi post, a volte, sono permeati da un'aura di presunta superiorità davvero irritante."
E' vero, chalie, ma, a volte, per dire quello che penso (invece di partecipare al consesso sinistroso di sedotti e abbandonati dal Partito Comunista Italiano che spesso leggo qui) decido deliberatamente di correre questo rischio. Penso sia un segno di "maturità avanzata". Non sopporto questa crociata d'odio, sengo evidente di "infantilismo atavico", nei confronti di D'Alema e non sopporto che si incanli, superficialmente e in modo sterilmente polemico, ogni tipo di discorso, ragionamento, analisi verso questa tiritera trita e ritrita che sa di consesso di zitelle. Credo che il vostro accanimento per D'Alema abbia basi talmente radicate nell'invidia personale verso una persona di intelligenza superiore a quella della media degli altri politici italiani (di destra e di sinistra), capace di andare contro il comune consesso del morettiano "dire cose di sinistra" da obnubilarvi completamente la libertà di giudizio.
Penso che il modo migliore di ricordare Barbato si evitare questi incanalamente superficiali. Poi, se pensate, come Berja (al solito copioso nelle argomentazioni al suo pensiero) che sono cazzate, fatevene un baffo. Ma non chiedetemi di partecipare al consesso zitellesco.
achab: "tremate, tremate: le streghe son tornate ma ora sono armate"
forse dovresti tornare a leggere il foglio ed il riformista, iscriverti ad italianieuropeie continuare a cullarti nel sogno elitario dei migliori.
in quanto al sentirsi sedotti ed abbandonati dal pci, visto che l'eredita' del pci viene, tutto sommato, rivendicata da figuri come d'alema, sono ben contento di non averci mai avuto nulla che fare con il pci.
Rileggendo, mi accorgo di come possa essere stato frainteso un mio post e mi preme chiarire: quando ho detto "ne avrebbe parlato bene. Ma capisco l'invidia." ovviamente intendevo dire che Barbato avrebbe parlato bene di D'Alema non di me.
Forse questa può essere stata scambiata erroneamente come "aura di superiorità". Altra, francamente, non ne vedo.
Abbiamo capito achab, sei l'Emilio Fede di D'alema. Contento tu..
Ma vedi Berja come sei ossessivo? Hai bisogno di rassicurarti: devi convincerti che io leggo il riformista e il foglio (mi fanno cacare quanto e più di te!), solo perché, ragionando con la mia testa, dico di trovare patetico e superficiale il triare in ballo D'Alema e la solita pervedibile e retorica polemica in un post su Barbato.
Questo non è un dialogo, non è una discussione, è lo sfogo di proprie ossessioni. Berja, dal thread su "The chosen" non hai mai capito un cazzo di me. E' staordinario constatarlo ogni volta. Svegliati. Appena uno esce dal sistema di protezione "windows correntone", voi vi impallate: non sapete più come catalogarlo: ma allora è un radicale? no, un riformista? No, un diessino mirabellano? No, uno del comitato per Ferrante? No, ho capito: un montanelliano... anzi no, e via al disturbo ossessivo-compulsivo. Sveglia: ho solo detto che, per me, D'Alema è una persona di qualità. Ma per voi è qualcosa di inaccettabile. Dovete subito reprimere sul nascere questa pericolosa spinta eversiva e reinstallare al più presto la nuova versione di "windows correntone". Non potete accettare che qualcuno, a sinistra, la pensi diversamente: no, non è di sinistra. Siete straordinari.
alberto, il commento di Garp mostra in tutta la sua chiarezza la malafede e il livore, anche un po' patetico, di questo modo di ragionare. Mi rivolgo a te, alberto, perché credo, spero, tu abbia l'onestà intellettuale di accorgerti di come poco di significativo possa nascere da una non-discussione come questa.
Quanto a Garp: beh, si commenta da solo.
semplicemente in tutte le manifestazioni, le scelte, le posizioni che c'erano da fare
io il dalema
l'ho sempre trovato scherato dall'altra parte.
e come me parecchia altra gente (=individualita', come meglio si possono definire) che non si possono certo ridurre o ricondurre al "correntone").
c'e' del mondo fuori dal partito...
un sacco di cani sciolti e bella ggente
persone: "achab e d'alema ci'han rotto i coglioni"
achab: "cattivi, cattivi, cattivi, non capite un cazzo, estremisti, stalinisti, gne' gne' gne'" (batte i piedi per terra, tira calci all'aria, lo portan via)
un saluto al compagno emigrato garp.
Su Andrea non entro in argomento, per motivi familiari (è stato per molti anni il compagno di mia madre).
Quanto a D'Alema sono d'accordo con Achab, è il meno peggio.
nessuno di voi ha capito una beneamata mazza
riferendosi a persone eccezionali e con i baffi, achab si riferiva a me
tzè
Berja: "achab mi sta sul cazzo, perché non so come rispondergli"
ahahahaah Borja che moraleggia sul modo di discutere altrui... dopo questa le ho davvero viste tutte!
famo il favore al povero Barbato, il thread in suo onore merita di meglio
moraleggiare?
ma vi rileggete?
vabbè...
intuizione: forse e' stata fraintesa la frase autoironica "onore al compagno barbato (avrebbe rabbrividito nel sentire cio')", refuso compreso.
(la versione giusta e' "sarebbe rabbrividito", rabbrividire e' un verbo dalla coniugazione infame)
intendevo semplicemente che il signor barbato SAREBBE rabbrividito nell'udire la frase "onore al compagno barbato", malgrado la stima che tale frase possa testimoniare.
vola basso achab, non ho tempo e pazienza per risponderti, di solito mi limito ad ignorarti
Ma D'Alema che idee gisute ha avuto negli ultimi anni? La guerra in Kosovo? La Bicamerale? La non-risoluzione del conflitto di interessi?
Non sono interessati ad insulti intra-sinistri, quelli li riservo ai fasci.
Effettivamente si è finito con l'impestare indebitamente un post che meritava ben altri sviluppi. Vabbé, succede. E visto che il più è fatto non credo di fare parecchio danno.
Achab, leggi un po':
..ma vi rendete conto che finite per essere patetici? Che cazzo c'entra adesso?..
Postato da achab Giovedì 09 Febbraio 2006 alle 14:15
..L'italia di centrosinistra non è matura per un leader che non sia un misto di Don Camillo e Peppone. Già lo dissi ieri. Quindi è giusto che voi spregiate D'Alema.
Postato da achab Giovedì 09 Febbraio 2006 alle 14:39
...invece di partecipare al consesso sinistroso di sedotti e abbandonati dal Partito Comunista Italiano che spesso leggo qui)...
.. segno evidente di "infantilismo atavico", nei confronti di D'Alema e non sopporto ... in modo sterilmente polemico, ....questa tiritera trita e ritrita che sa di consesso di zitelle.
..il vostro accanimento ..basi talmente radicate nell'invidia personale verso una persona di intelligenza superiore... a quella della media degli altri politici italiani... capace di ... obnubilarvi completamente la libertà di giudizio.
.. Ma non chiedetemi di partecipare al consesso zitellesco.
Postato da achab Giovedì 09 Febbraio 2006 alle 15:08
...Appena uno esce dal sistema di protezione "windows correntone", voi vi impallate.... e via al disturbo ossessivo-compulsivo.
Sveglia.... Non potete accettare che qualcuno, a sinistra, la pensi diversamente: no, non è di sinistra. Siete straordinari.
Postato da achab Giovedì 09 Febbraio 2006 alle 15:43
alberto, il commento di Garp mostra in tutta la sua chiarezza la malafede e il livore, anche un po' patetico, di questo modo di ragionare. Mi rivolgo a te, alberto, perché credo, spero, tu abbia l'onestà intellettuale di accorgerti di come poco di significativo possa nascere da una non-discussione come questa..
Postato da achab Giovedì 09 Febbraio 2006 alle 15:47
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Achab, il livore lo trovo solo nelle tue parole, e rivolto indiscriminatamente verso 'sti "voi" che ancora non ho capito chi siano.
"Voi" cui, prima, hai regalato offese e dileggi con mano larga (patetici, non maturi, consesso di sedotti e abbandonati, infantilismo,sterilmente polemici, consesso di zitelle, invidiosi dell'altrui intelligenza, obnubilati, impallati, affetti da disturbo ossessivo-compulsivo) lamentandoti, alla fine e paradossalmente, di come da una "non-discussione" come questa non possa nascere alcunché di significativo. Forse un minimo di autocritica non guasterebbe.
Secondo me, nella tua vita hai immagazzinato (innamorandotene) troppe parole, più di quante tu possa gestirne e, di conseguenza, ne fai un uso improprio e spropositato.
Ti consiglierei di fermarti, farle sedimentare, assorbirne il significato, impararne l'uso e, finalmente, riprovarci.
Offese e dileggi? Lasciarle sedimentare...impararne l'uso...?
Charlie, fatti una birra.
Achab cavvoli... e io che meditavo di spendere una parolina a tuo favore almeno come "minoranza" in qs 3D... vedo proprio che non ti serve! :-)
Carolina
Mi associo al commosso ricordo di ANDREA BARBATO, GRANDE GIORNALISTA, nel decennale della sua scomparsa.
Averne oggi di cronisti e commentatori del suo calibro, in questa fase di gravissima e diffusissima assenza di vero senso di informazione, e viceversa di imperante e trionfante DISinformazione!
Le sue garbate, lucidissime e puntuali Cartoline contribuirono parecchio ad aprire i miei occhi di adolescente sulla realtà del nostro paese.
ho appena finito di vedere la trasmissione di rai tre .... e mi sono commossa.... io adoravo il giornalismo di Andrea Barbato..... su 800 e oltre cartoline scritte e lette a raitre ne avro' perse un centinaio...ma le altre le ascoltavo con una devozione degna dei santi o dei grandi oratori.... a faccia in su' verso il televisore allora posto sul frigorifero ... a bocca aperta... ed infine un applauso di condivisione a quello che aveva detto o anche solo al modo in cui l'aveva detto... anche se ero sola in casa ...o se non condividevo in pieno ciò che aveva appena espresso...
ciao andrea...esco a cercarti in libreria... dandomi della stupida per non averti cercato prima, dopo tutta l'emozione che mi hai dato con le tue cartoline.
andrea un grande intellettuale molto incisivo bravissimo giornalista un uomo forte il migliore tra i giornalisti italiani. un grande! Alessandra