«Kamikaze contro i marines, non è terrorismo»
Caso Daki e guerra in Iraq, le motivazioni dell'appello rafforzano le assoluzioni decise dal giudice Forleo
MILANO — «L'instradamento di volontari verso l'Iraq per combattere contro i soldati americani non può essere considerato sotto alcun aspetto un'attività terroristica». E questo nemmeno quando, come in questo caso, «appare chiaro il reclutamento di kamikaze».
Le motivazioni del verdetto d'appello non solo confermano, ma addirittura scavalcano la sentenza del giudice Clementina Forleo, che il 24 gennaio 2005 fu pesantemente contestata per aver assolto tre integralisti islamici dall'accusa di terrorismo internazionale, pur ritenendo dimostrato che reclutavano mujaheddin per la guerra in Iraq.
L'imputato diventato più famoso, il marocchino Mohammed Daki, è in realtà l'unico assolto da tutti i reati: per i giudici «condivideva le ragioni per le quali un musulmano doveva andare in Iraq a combattere» e le intercettazioni ne dimostrano «la disponibilità ad aiutare un aspirante combattente somalo» che gli chiedeva di «cedergli il suo passaporto», ma poi non l'ha fatto (anche perché si è accorto che la polizia stava per arrestarli), per cui «è stato solo occasionalmente coinvolto». Per gli altri due imputati, i tunisini Alì Toumi e Maher Bouyahia, la corte d'assise d'appello considera «provato che dal febbraio al marzo 2003 hanno collaborato con l'egiziano Merai e il mullah Fouad» (i due ex imam di Milano e Parma arrestati come capicellula) «aiutando i volontari musulmani a trasferirsi dall'Europa in Iraq per andare a combattere contro gli americani e munendoli di documenti d'identità falsi», ma neppure questo è terrorismo.
Il verdetto di primo grado aveva messo in dubbio l'intercettazione chiave sul reclutamento di kamikaze. La sentenza d'appello, firmata dal giudice Rosario Caiazzo, lo considera invece pienamente provato (tanto da fare i nomi di tre kamikaze: Habib Waddani, Morchidi Kamal e Habib Sekseka) ma irrilevante: «Un atto può essere definito terroristico, in tempo di pace, anche quando determina solo un pericolo indiretto per la popolazione civile. Ma in una situazione di conflitto armato» questo rischio «ricorre con grande frequenza», ad esempio «in occasione dei bombardamenti », per cui contano «solo gli atti
esclusivamente diretti contro la popolazione civile». «Non può quindi condividersi la tesi dell'accusa», cioè l'obiezione del procuratore Spataro secondo cui «le azioni suicide costituirebbero sempre (e di per sè) un pericolo per la popolazione civile».
La sentenza non cita la strage di militari italiani nel novembre 2003 a Nassyria, ma indica due diverse date-spartiacque che lasciano il giudizio (forse volutamente) incerto: il giudice considera «fatto notorio» che «fino all'agosto 2003 in Iraq non si è verificato alcun attentato terroristico», perché solo da allora «le azioni suicide» hanno colpito «anche civili»; ma a metà sentenza sottolinea che «il periodo di occupazione militare» (parificabile a quello «stato di guerra» che legittimerebbe i kamikaze) «si è formalmente concluso solo il 30 giugno 2004 con il primo governo provvisorio iracheno».
Per il giudice Caiazzo inoltre è provato che «i volontari dall'Europa venivano inviati in campi di addestramento militare gestiti da Al Ansar Al Islam», che era «una vera e propria organizzazione combattente islamica» con «frange favorevoli al terrorismo», ma questo «non basta» a provare l'accusa «individualmente per ciascuno» dei «reclutatori».
Toumi e Bouyahia dunque meritano solo tre anni di carcere per i passaporti falsi e l'invio di clandestini in Iraq, mentre Daki va scarcerato con tante scuse.
«Un atto può essere definito terroristico, in tempo di pace, anche quando determina solo un pericolo indiretto per la popolazione civile. Ma in una situazione di conflitto armato» questo rischio «ricorre con grande frequenza», ad esempio «in occasione dei bombardamenti », per cui contano «solo gli atti esclusivamente diretti contro la popolazione civile».
Continua la follia letteraria dei giudici.
Meraviglioso il finalino:
«Non può quindi condividersi la tesi dell'accusa», cioè l'obiezione del procuratore Spataro secondo cui «le azioni suicide costituirebbero sempre (e di per sè) un pericolo per la popolazione civile».
Ormai i giudici fanno poesia pura..
Diciamo che fa il paio col crocefisso veicolo di buoni sentimenti..
Beh, non sarà reato, allora, anche quando i kamikaze inizieranno a fare il percorso inverso...
una guerra e' una guerra. i giudici l'hanno capito.
e il diritto di difendersi dall'aggressore e' un diritto e basta.
ora vediamo se i guerrafondai radicali e la servitu' atlantica lo capisce... o continueranno a sparare le loro fandonie sui bravi soldati italiani in missione di pace e sulle armi di distruzione di massa di saddam...
ma mentono sapendo di mentire
"una guerra è una guerra" lo si sentiva ripetere spesso riguardo all'uso del fosforo bianco su Falluja. Ma ora, per quelle stesse persone, non vale più...
c'è qualcosa che non mi torna, aiutami a capire, tonii :)
altroché se mentono sapendo di mentire... circa una settimana fa il Guardian ha dato notizia della scoperta di un documento angloamericano del 2003 con le firme di GWB e di Blair che è tutto un programma (peccato che di aggressione, altro che MDW etc. etc. etc.):
http://politics.guardian.co.uk/iraq/story/0,,1700881,00.html
Carolina
Davide, è molto semplice: gli amercani (e noi con loro), usano fosforo bianco (armi chimiche) proiettili all'uranio impoverito (armi prodotte con scorie nucleari), aerei invisibili e tank superveloci e supercorazzati contro la popolazione civile, e poi mandano le loro industrie a ricostruire quanto le loro armi hanno distrutto. Gli invasi (Iracheni, Afgani e quanti altri) usano sè stessi contro gli invasori. Si chiama terrorismo (quello americano), invasione (quella americana), colonialismo (quello americano), resistenza (quella dei kamikaze).
Amen Adimant! Non potevi essere più chiaro e preciso! Certo è una sentenza che delegittima in toto la missione umanitaria italiana. C'è una puzza di neocolonialismo da far paura... e non solo la puzza ahinoi!
eheh era più o meno la risposta a cui pensavo :)
Non faccio per insistere, ma che legittimazione si potrebbe mai dare?
"A memo of a two-hour meeting between the two leaders at the White House on January 31 2003 - nearly two months before the invasion - reveals that Mr Bush made it clear the US intended to invade whether or not there was a second UN resolution and even if UN inspectors found no evidence of a banned Iraqi weapons programme".
[guerra anche se tutti i pretesti "si fossero" rivelati palle e fottendosene del multilateralismo]
"The diplomatic strategy had to be arranged around the military planning", the president told Mr Blair.
[perfino molto oltre il "si vis pacem..."]
Carolina
Allora...
Analizziamo...
Due regimi: il regime fascista e il regime di Saddam.
Arrivano gli anglo-americani e soci...e li spazzano via,con l'aiuto fondamentale dei cittadini(partigiani),ossia la resistenza.Italiana,dei partigiani e irachena dei curdi e di tutti quei cittadini che non sopportavano piu' il regime "fascista"di Saddam.
Dopodiche ' quel che resta del regime si riorganizza.In Italia nella repubblichina di Salo',in Iraq nella guerriglia terrorista.
Ora:difendere la guerriglia terrorista(ossia i rimasugli del regime -non la gente!!!- attribuendo loro l'epiteto di RESISTENZA) fa orrore a me che avevo un nonno partigiano...un vero esponente che ha lottato con ONORE contro i repubblichini in quanto facente parte della RESISTENZA!!! A favore della liberta' di tutti noi oggi italiani!!!
BASTA CHIAMARE "RESISTENZA" COLORO CHE APPARTENGONO AL DISMESSO REGIME TIRANNICO DI SADDAM E CHE DIFENDONO I LORO VECCHI IDEALI!!!(Certo!Prima se la passavano bene i porci!!!)
RIVOGLIONO METTERE LE CHIAPPE DOVE ERANO PRIMA E PER QUESTO AMMAZZANO GLI ANGLO-AMERICANI E GLI IRACHENI!!!PROPRIO COME I FASCI!!!
E VOI LA CHIAMATE RESISTENZA???
allora RESISTENZA era quella dei repubblichini!!!
E ALLORA FERRANDO O COME SI CHIAMA E' UN FASCISTA!!!oh cazzo diteglielo perche' per me non se ne e' accorto!!
E cosi anche tutti quelli che la "dicono " come lui!!!
AIUTO!CHE CONFUSIONE!
AH.per finire. ANch'io la penso come Ferrando.
Cioe' che i rimasugli del regime abbiano non il diritto che e' una parola che non c'entra nulla con la guerra,ma la possibilita' di uccidere soldati e persone che a loro paiono come nemici e quindi anche i nostri poveri ragazzi a Nassirya.
Grazie per lo spazio spero di aver esposto il mio ragionamento con chiarezza.
Comunque vivere e' bello.
Giulio, il tuo ragionamento non sarebbe da disprezzare anche se non mi butterei su ipotesi di parallelismi storici così ardite. In fondo, anche se con toni un po' meno retorici e accusatori, nel 1991 la pensava in modo simile Hans Magnus Enzensberger che un fascista NON è (di definire Ferrando m'importa poco, non sta nemmeno più nelle liste). Solo che poi: qualcuno se n'è più fottuto dei curdi e del divieto di guerra preventiva? Dico qualcuno qui, non lì. Qui dove fra l'altro si appoggiava e armava quello che poi da "avamposto laico" e "relativamente democratico" è diventato, forse giustamente, non so, un sanguinario dittatore di stampo mussoliniano o hitleriano (NB mica lo processiamo a L'Aja, nope, sai con che faccia ne usciremmo???). In sintesi, senza entrare nel merito della questione "kamikaze vs resistenti" su cui ci sono voci molto più autorevoli della sottoscritta, guardiamoci noi prima di andare a dare dei fasci ad altri.
Carolina