Se è giusto che nei paesi europei protagonisti del nazi-fascismo esista una legislazione che prevede il reato di opinione su questi temi e se questo sia il metodo più efficace per prevenire il risorgere di movimenti che si ispirano a queste idee sono due questioni separate secondo me.
Nel senso che alla prima domanda si può dire di sì abbastanza facilmente: rispetto quello che fanno negli USA o in Inghilterra; qui abbiamo un altro sistema che risponde alla nostra storia.
La seconda domanda è più complessa. Cioè sicuramente no, non sono misure sufficienti, perché non ci si può mai affidare solamente alle leggi per scongiurare il pericolo di ripiegamento di una società. Le leggi sono un baluardo e un sigillo ma si mantengono vive se rappresentano un sentire condiviso. E qui bisognerebbe parlare della memoria: la memoria permette di tenersi all'erta verso il pericolo, anche quando il pericolo per fortuna si fa distante nel tempo. Ma l'unico modo di non far impolverare la memoria e reinterpretarla e riadattarla al presente, cercando di non far scivolare le celebrazioni in cerimonie fini a se stesse. E non è facile.
Cercando di allargare la visuale oltre a Irving: come mai l'Austria è riuscita sostanzialmente a disinnescare Haider fino a liberarsene e invece l'Italia nel ventre molle del berlusconismo ci si è impantanata?
ciao
Condivido l'ansia di Andrea. Però vorrei aggiungere un paio di considerazioni. Condannare un reato d'opinione può essere pericoloso. Però quello che m'inquieta in questo individuo non è la sua parte di pensatore ma quella di cattivo maestro. Attraverso i suoi scritti le sue conferenze i suoi pseido-istituti di ricerca storica, Irving ha dato supporto ideologigo, storico e persino filosofico a generazioni di negazionisti, che in seguito ne hanno fatto la base per azioni non più di violenza pensata (quella è facile combatterla) ma agita, fisica e abonminevole. Purtroppo nella sua regnatela sono caduti anche frange di movimenti palestinesi e del mondo arabo in generale che ne hanno assunto e fatto proprio il pensiero negazionista. In un area così critica e dove un riconoscimento reciproco delle sofferenze sarebbe così basilare per intraprendere una vera strada pacifica, le idee di Irving di rimbalzo sono colpevoli per avere messo nel già bollente pentolone altro veleno. Pensate ai discorsi del Presidente Iraniano o chiedete agli ideologi di Hamas un pensiero sulla Shoah. Vi ritroverete pienemente sommersi nell'Irving teoria. Cosa ne pensate dell'articolo della Costituzione che proibisce l'apologia del fascismo? La condanna di Irving ne farà un martire dei naziskin, ma almeno rispetta (mi stupisco dell'Austria) un mio pensiero: negare dei morti è come ucciderli ancora e ancora e ancora. Per entrare nella civile convivenza dei popoli bisogna riconoscere non negare (guardate la civilissima Spagna , ha chiesto scusa agli ebrei dopo 500 anni!). Non penso infine che Calderoli & C siano meglio di Irving, ma chi li condanna?
Io sono d'accordissimo, con la condanna. Tre anni mi sembrano un tempo sufficente per rivedere le proprie posizioni.
No ai reati di opinione. La libertà è di tutti o non è libertà: chi può decidere cosa sia giusto dire e cosa no?
In merito all'efficacia della detenzione nell'arginare i fascismi, direi che se una società non ha gli anticorpi contro la violenza (e le relative ideologie), deve svilupparli e combattere sul piano delle idee, non mettere la testa nel sacco e "affidarsi all'autorità".
Anche perché non so gli americani verranno a salvarci dal fascismo un'altra volta (visti i tempi che corrono...)
Mi torna in mente la pellicola Viva Zapatero, in cui la Guzzanti intervistava i responsabili della sospensione di raiot citando la costituzione, la carta dei diritti dell'uomo e altri di quei documenti che dovrebbero sancire il livello democratico di un popolo e la sua totale libertà di espressione.
Premesso che non conosco il personaggio e non conosco le opinioni che lui ha propagandato e per cui è stato processato e condannato, credo che sia orripilante condannare una persona per reati di opinione. Qulasiasi cosa questa persona possa aver detto...
Certe opinioni sarebbe meglio le tenessero per se. Danjar che senso ha allora dire che l'Italia è uno stato fondato sull'antifascismo se non possiamo nemmeno proteggere con gli strumenti della legge la nostra libertà da chi diffonde ancora oggi idee sulla superiorità della razza? Ti ricordo che Hitler comiciò la sua brillante carriera esponendo le sue teorie razziste in una birreria di Monaco...
se esiste una legge che condanna questo tipo di condotta, ebbene la legge deve essere rispettata (non come accade in Italia per l'apologia del fascismo - legge mai rispettata).
Se la legge in questione non dovesse più rispondere ad una logica di protezione sociale, questa legge dovrebbe essere cambiata o abrogata.
Caro Claudio, l'Italia non è uno stato "fondato sull'antifascismo", perché non può essere definita solo come "anti". È una repubblica democratica fondata sul lavoro.
La Costituzione, quindi lo Stato, sono comunque intrinsecamente antifascisti in quanto il fascismo è sempre antidemocratico.
(Mentre la natura democratica - "forma repubblicana" - dell'Italia non può essere oggetto di revisione costituzionale - Art. 139).
Per quanto riguarda la protezione della libertà con gli strumenti di legge credo sia un'illusione. La libertà è qualcosa che ci si prende da soli: se viene "data" (o garantita) da qualcun altro non è più libertà ma, appunto, "concessione" (dell'imperatore, del governo, della chiesa, eccetera).
La libertà va difesa in proprio, come capirono bene i primi statunitensi:
«Noi riteniamo che le seguenti verità siano di per se stesse evidenti; che tutti gli uomini sono stati creati uguali, che essi sono dotati dal loro creatore di alcuni Diritti inalienabili, che fra questi sono la Vita, la Libertà e la ricerca delle Felicità; che allo scopo di garantire questi diritti, sono creati fra gli uomini i Governi, i quali derivano i loro giusti poteri dal consenso di governanti; che ogni qual volta una qualsiasi forma di Governo, tende a negare tali fini, è Diritto del Popolo modificarlo o distruggerlo, e creare un nuovo governo...» (dalla Dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti d'America.)
Infine proprio la storia del nazismo è illuminante: se deleghiamo la difesa della libertà allo stato, che facciamo se poi il governo diventa ugualmente autoritario?...
ma dove li hai presi i poteri di scrivere in bold e di mettere i link?
spaventoso
Ma no... Sono solo i tag HTML:
Neretto = <b>Neretto</b>
Corsivo = <em>Corsivo</em>
Testo visualizzato (link) = <a href="http://www.sito.it">Testo visualizzato</a>
Per maggiori informazioni vedi (ad esempio) questa guida. Oppure vai su Google.
per il corsivo è possibile usare anche <i>Corsivo</i>
;)
in realta' nessuno ci dice esplicitamente che la grave e principale colpa di irving e' quella di aver fatto l'animatore di riunioni di nazisti in tutta europa e altrove per 20 anni.
e sempre faceva "l'intellettuale", "lo storico", dava pezze d'appoggio miserande e miserabili ma necessarie alla cultura nazista in stato comatoso.
ora che la cultura nazista e' quasi "cultura di governo" irving non serve piu'.
come non serve piu' an ora che fi sta molto piu' a destra.
Danjar guarda che l'art.139 della cotituzione non ha il significato che gli attribuisci tu. L'art.139 è stato introdotto per impedire che in Italia potesse reinstaurarsi una monarchia, dopo che i Savoia (pappa&ciccia col fascismo) erano stati scacciati! non scrivere panzane che la natura democratica non c'entra una sega con l'art.139! La natura democratica non può essere protetta da alcunchè e lo abbiamo imparato benissimo in questi cinque anni, la democrazia infatti permette che gente come Calderoli possa sedere fra i banchi del governo e che Irving (o Di Canio in Italia) possano tranquillamente fare apologia di nazismo (fascismo).
Secondo me la condanna non andava inflitta ad Irving perchè è cittadino britannico,e andava giudicato nel suo paese,se qualcosa ci fosse da giudicare. Secondo la libertà di opinione ASSOLUTA, ognuno dovrebbe poter esprimere la propria,anche se questa è in contrasto col 99,9 % di quella del resto dell'umanità,per cui,a rigor di logica,Irving dovrebbe poter negare l'Olocausto. A mio parere,non ha senso condannarlo per "prevenire le ondate di neonazismo che si risvegliano in Europa", questa è una sciocchezza. Irving non è assolutamente un pericolo per nessuno : è solo un povero pazzo,le cui deliranti affermazioni possono essere dovuto ance a qualche squilibrio dovuto all'età (se non sbaglio,ha quasi 70 anni)e le sue teorie possono trovare credito solamente presso qualche sparuto gruppo di esaltati nazi-skin. Il negazionismo di Irving non cambia nulla sulla scena politica europea,di certo non riporterà il nazismo al potere in Europa. Le sue tesi storiche vengono accettate solo da una ristrettissima minoranza; non c'è bisogno di condannarle : si possono semplicemente ignorare.
I libri e le tesi di Irving risalgono a più di 15 anni fa, infatti lui ha giocato la carta dell"abiura" all'ultimo per non essere condannato, amo al quale i giudici non hanno abboccato. Quindi escluderei la tesi della sclerosi che gli fa dire cose assurde.
Poi non sono d'accordo neanche nel dire che il suo pensiero sia inoffensivo in quanto le sue "opere" sono state prese come guida da numerosi militanti di gruppi neonazisti, consideravano Irving come la loro bandiera, colui che aveva ripulito il marchio del nazismo dai crimini aberranti di cui si era macchiato.
Danjar come dicevo nel primo intervento non siamo anglosassoni. A ognuno le sue. Ogni sistema ha vantaggi e svantaggi che riflettono la sua storia, e ha un diverso modo di trovare un punto di equilibrio funzionale. Loro hanno una costituzione non scritta e un sistema legale di impianto differente, noi abbiamo il nostro con una tradizione secolare.
Ma comunque nell'uno e nell'altro caso c'è stato un passaggio nella storia in cui l'autorità assoluta del monarca facendosi garante in nome della collettività dell'amministrazione della giustizia ha permesso la nascita del concetto di tutela dell'individuo e dei diritti inalienabili che lo contraddistinguono. Da lì si è arrivati agli stati moderni e più tardi alle democrazie e alla dichiarazione dei diritti dell'uomo e dei cittadini e alla dichiarazione di indipendenza degli USA che citi. Gli americani si sono potuti liberare della tutela di un monarca lontano e fondare una nuova autorità loro per tutto quello che è avvenuto prima. Non è un diritto caduto dal cielo, è una conquista.
Mi sembra che il discorso che fai della libertà che c'è allo stato naturale e a uno basta allungare la mano e prenderla sia un modo di fare un bel salto all'indietro a quando tutte le garanzie di cui godiamo oggi non c'erano (homo homini lupus).
p.s. ho letto l'intervista a Amos Luzzato su Repubblica: quanto ci manca Tullia Zevi
La libertà di opinione assoluta non esiste: è imbastardimento semplificatorio del principio
"non scrivere panzane che la natura democratica non c'entra una sega con l'art.139!" (Claudio)
Caro Claudio, grazie per la delicatezza con cui commenti quanto ho scritto: la apprezzo molto.
Mi hai convinto: la "forma repubblicana" di cui parla la Costituzione, evidentemente, significa "forma non monarchica". Quindi sono "forma repubblicana" la democrazia, la dittatura, la teocrazia, l'anarchia, l'aristocrazia, l'impero, il comunismo eccetera. Tutto insomma, purché non la monarchia (per carità!)
Inoltre "forma" si riferisce all'aspetto formale delle istituzioni, se citiamo la Costituzione, mentre si riferisce alla sostanza delle stesse, se citiamo me che cito la Costituzione. Ora sono più sollevato, ho capito che da quello che avevo scritto avevo capito il contrario di quello che invece avevo voluto dire. (Mi spieghi anche cosa volgio dire con quello che scrivo: ma tu pensa... Grazie!)
Infine ho imparato un'altra cosa: che servono "gli strumenti della legge" per "proteggere la nostra libertà" e che, contemporaneamente, "la natura democratica (dell'Italia) non può essere protetta da alcunchè". Non ho ancora capito come, ma sono sicuro che tu me lo spiegherai nel tuo prossimo commento.
Grazie in anticipo!
Non serve che mi ringrazi sono qui apposta per diradare la nebbia in cui brancoli.
Allora, cominciamo col ribadire che dire "natura democratica = forma repubblicana" è un panzana, pazzesca. Altrimenti non si spiegherebbe l'esistenza della democraticissima monarchia costituzionale inglese.
L'art.139 "blinda" l'Italia all'interno di una forma repubblicana scelta dai cittadini attraverso un referendum! Infatti l'articolo dice che non può essere oggetto di revisione costituzionale. La natura democratica di uno Stato è sempre soggetta ad attacchi quindi appunto servono strumenti che la possano proteggere, che perseguano chi attenta alla democrazia, perchè in assoluto non lo può essere. Nessuna Costituzione al mondo (nemmeno quella degli Stati Uniti) può garantire la democraticità di uno stato.
Non avrei saputo dirlo con le stesse parole ma sono d'accordo con Antonio.
Non ho certezze granitiche sul tema.
Sono molto soddisfatto che Irving venga condannato, semmai il tema è quale pena comminare.
Non credo che sia giusto impostare il tema come diritto/non diritto di opinione, il tema è semmai se si possano diffondere notizie false sulla storia. Se qualcuno dicesse, scrivesse, diffondesse nelle università, opinione para documentate sulla minorità culturale della donna, o dell'uomo o di una certa etnia, con una evidente mistificazione della storia, e se quaesta mistificazione riprendesse i temi di una precedente persecuzione, il mondo si solleverebbe.
Non per una opinione, ma per il tentativo di falsare la storia, quasi come nel caso di una querela per diffamazione.
La pena mi lascia dubbioso, non perchè provi pena, ma perchè mi domando se non sarebbe più utile, che so, obligarlo a 1000 lezioni gratuite nei licei austriaci sulla verità dello sterminio, o a pubblicare testi di analisi dello sterminio...
Non so comunque scegliere con certezza, ma certo non provo dispiacere
Ok,eliminiamo la tesi della sclerosi di Irving, comuqnue ciò non toglie che lo storico britannico è innocuo. E normale che i nazi-skin lo ammirino,ma questo non mi sembra abbia provocato danni. Non mi sembra che dopo le dichiarazioni di Irving in tutta Europa si siano scatenati i pogrom contro gli ebrei. Piuttosto, anzichè prendersela con Irving,che non crea problemi di sorta,il mondo dovrebbe prendersela con un certo Mahmoud Ahmadinejad,non si sa perchè divenuto presidente dell'Iran. Costui ha l'identica teoria negazionista di Irving,ma a differenza dello storico britannico che appunto, l'Olocausto si limita a negarlo,Ahamadinejad addirittura lo ridicolizza,indicendo nel suo paese un concorso per la miglior vignetta satirica sul tema,e soprattutto,a differenza di Irving,costui incita ad un nuovo Olocausto, dichiarando di voler spazzare via Israele dalla carta geografica,e cosa ancora peggiore,sta avviando un programma nucleare,per cui fra qualche anno,con la bomba atomica,potrebbe avere concretamente la possibiltà di compierlo,questo nuovo Olocausto. Perchè allora Ahmadiejad,che è mille volte peggio,non viene condannato come Irving,che pure ha ritrattato? Ricordo anche che questo losco figuro è stato in Austria qualche anno fa,coinvolto in qualche strana vicenda di ostaggi e ambasciate...Cmq,lasciate perdere Irving,fatelo parlare,tanto le sue idee le condividono solo pochi esaltati, lui non è un pericolo,per niente e per nessuno...guardate al vero pericolo : l'Iran! Cosa credete di aver ottenuto in favore degli ebrei,con la condanna di Irving? Tanto ormai le sue idee le ha espresse,e se non fosse stato condannato,non sarebbe cambiato nulla : la vita per gli ebrei è uguale a prima. L'unico vero pericolo è il regime iraniano : se davvero fra qualche anno l'Iran sgancerà l'atomica su Israele,uccidendo centinaia di migliaia di ebrei,che cosa si dirà? "Si,ma almeno Irving l'abbiamo fatto tacere..." Insomma,anzichè condannare i reati di opinione,che dovrebbe essere libera,condanniamo i reati di "azione",anche solo quelli intenzionali...
Skanderberg perchè la comunità internazionale non ha appoggiato con più forza il moderato e riformista Khatami eletto a furor di popolo (soprattutto i giovani) nell'Iran pre-Ahmadiejad? perchè ha permesso che spinte fondamentaliste scoraggiassero quel processo di apertura dell'Iarn?
Senti Skanderberg quando una guerra sanguinosa tuttora in corso ha funestato la popolazione irachena tu che hai fatto in loro difesa, tanto per saperlo? Che farai quando e se scoppierà un conflitto contro Iran o Siria che mi pari caldeggiare? Meglio un iraniano morto che rischiare?
Ah skanderberg per le bombe atomiche sul giappone non è mai stato condannato nessuno.
Evidentemente la comunità internazionale non poteva prevedere l'ascesa al potere di Ahmadinejad...e poi evidentemente Kathami non era così moderato e riformista,o forse lo era,ma comunque l'Occidente ha sempre guardato con sospetto all'Iran,che dopo il 1979 è praticamente diventato una teocrazia musulmana. L'Iran è sempre stato pericoloso (ricordo che dopo la guerra in Iraq,già prima dell'elezione di Ahmadinejad,Bush lo aveva incluso fra gli "stati canaglia"). Riguardo all'Iraq ovviamente non ho fatto niente,ma perchè niente posso fare,come credo neanche tu abbia fatto niente...non sono un soldato,non sono un politico,non sono un volontario della Croce Rossa...non vedo cosa potrei fare. Comunque riguardo al caso del Giappone il paragone è semplicemente assurdo : le atomiche di Hiroshima e Nagasaki furono sganciate in tempo di guerra,apposta per concludere tale guerra,la cosa è diversa. Oltretutto,il Giappone era alleato della Germania,era un nemico dell'Occidente e della democrazia,per cui,almeno sul momento,parve agli americani legittimo usare queste armi,e evidentemente si resero anche conto della loro devastante potenza,perchè da allora non sono più state usate. E poi mi pare che nessuno abbia condannato Harry Truman come criminale di guerra per questo gesto. Se invece l'Iran,come alcuni sospettano,dovesse davvero sganciare la bomba su Israele,allora quello si che sarebbe un gesto criminale,perchè andrebbe contro tutti i trattati internazionali,sarebbe un'aggressione ad un'altro paese motivata solo dall'odio religioso. C'è una bella differenza...
Ma che panzana, l'Iran che sgancia bombe sul Israele... Mi ricorda il pericolo "imminente" che Saddam avesse missili nucleari, armi batteriologiche, siluri fotonici... Ma va, va!
Tra l'altro Israele è già una potenza atomica ed è il "miglior" alleato degli USA: chiunque osasse attaccarlo con armi nucleari verrebbe immediatamente polverizzato. L'ipotesi di un attacco iraniano è puramente strumentale, serve a giustificare altre eventuali aggressioni "preventive".
In quanto agli "stati canaglia" rilevo che gli USA hanno usato bombe atomiche in guerra, usano ancora armi chimiche (fosforo bianco) e mine antiuomo, sono stati condannati, caso praticamente unico nella storia recente, per aggressione illegale contro il Nicaragua (decisione della Corte Internazionale di Giustizia, che riconobbe anche che gli USA produssero e distribuirono alla guerriglia dei Contras il famigerato manuale "Operaciones sicológicas en guerra de guerrilas"[1]). Questo per citare solo alcuni dei crimini più noti.
Avrete forse inoltre notato che, negli ultimi tempi, gli USA hanno invaso l'Irak con motivazioni "inventate" e più volte da loro stessi radicalmente modificate nel corso della vicenda.
Secondo l'ultima versione[2] l'intervento è stato giustificato dall'intento di salvare gli iracheni dal dittatore Saddam, che negli ultimi trent'anni aveva fatto ammazzare diverse migliaia di suoi concittadini, portando invece la democrazia.
I circa 30.000 civili iracheni uccisi direttamente, nonché gli oltre 100.000 stimati da "The Lancet" come vittime totali (in realtà già a fine 2004, cioè in meno di due anni di guerra: la cifra ora va aumentata), saranno sicuramente contenti dell'intervento.
Per non parlare degli oltre 2.000 soldati uccisi, solo tra gli americani...
Tutti contenti che ora l'Irak abbia un governo "democratico" approvato dagli americani; cioè: lo sarebbero se non fosse che sono morti.
Forse è il caso che la definizione di "stati canaglia" sia lasciata come compito a qualcun altro?...
[1] Il manuale raccomandava, tra le altre cose, tortura, estorsione, ricatto e aggressioni a civili come mezzi per combattere gli oppositori. Il testo, del 1983, è stato reso pubblico dal Pentagono solo nel 1996, presumibilmente su pressione dell'opinione pubblica americana, e solo nella sua versione in spagnolo (al Pentagono avrebbero "perso" l'originale in inglese...)
[2] Le precedenti versioni erano riferite alle "armi di distruzione di massa" irachene, poi alla contiguità tra Saddam e Al-Caida e, in seguito, alla necessità di ritirare le truppe dall'Arabia Saudita (per "pacificare" l'area...) Non sembra invece trovare credito l'ipotesi di Daniele Luttazzi che a Bush non piacesse come la parola "Iraq" si divide in sillabe.
Chel'Iran non riuscirà a sganciare la bomba su Israele è vero,ma non perchè non ne ha intenzione ,ma perchè come hai detto verrà fermato dalla potenza militare israeliana,e se questa non bastasse,da quella USA. E comunque, considera che l'Iran è una nazione enorme,con grandi risorse naturali e una popolazione 10 volte superiore a quella di Israele : può rafforzare notevolmente il suo esercito,e se costruirà davvero l'atomica saranno guai seri. Ma sulle intenzioni dell'Iran direi che non vi è alcun ragionevole dubbio : Ahmadinejad dichiara : "L'Olocausto è un mito", "Israele deve essere spazzata via dalla carta geografica" e intanto avvia un programma nucleare, che lui dice essere pacifico,ma che chissà perchè sta scatenando le reazioni di tutto il mondo,ONU compresa. Cos'è,il mondo non si fida? Chissà perchè....forse perchè Ahmadinejad è come se dicesse : "Vogliamo costruire la bomba atomica per spazzare via Israele dalla carta geografica e compiere noi l'Olocausto" ?
"Secondo l'ultima versione[2] l'intervento è stato giustificato dall'intento di salvare gli iracheni dal dittatore Saddam, che negli ultimi trent'anni aveva fatto ammazzare diverse migliaia di suoi concittadini, portando invece la democrazia."
Voglio pensare che fossi un pò stanco quando hai scritto questa cosa. Saddam ha portato la DEMOCRAZIA? Ma ti rendi conto? Perchè, 25 anni di potere ininterrotto ti sembrano democrazia? Non so perchè,ma mi viene da pensare che il mandato del presidente della repubblica iracheno non duri così tanto...che Saddam lo abbia tenuto giusto un pò più a lungo del dovuto? Ma in fondo lo ha fatto anche Mussolini...allora anche lui era un grande democratico. E pensare che c'è chi continua a dire che era un dittatore! Inoltre,va detto che Saddam il Democratico ha fatto uccidere almeno 200.000 persone,usando anche armi batteriologiche contro i curdi, (per cui,se non le aveva al momento dell'attaco nel 2003,le "armi di distruzione di massa" le aveva comunque prima), ha mandato a morte parecchi esponenti del vecchio regime,e ha scatenato due guerre,quella Iran-Iraq del 1980-88 e quella del Golfo del 1991. Tutte inequivocabili prove di una profonda fede democratica. Ma va và!
o_O ... ???????
Sono senza parole...
La parte "che negli ultimi trent'anni aveva fatto ammazzare diverse migliaia di suoi concittadini" è una proposizione subordinata relativa, che ho inserito nel discorso per completarne il senso, espandendo il termine "Saddam" per affermare al suo riguardo che (appunto) avesse "fatto ammazzare diverse migliaia si suoi concittadini". È insomma come se (quela frase) fosse tra parentesi.
I (presunti) portatori di democrazia, nel mio discorso, sono gli aggressori (la "coalizione dei volenterosi"); il flusso principale di quello che ho scritto è infatti "l'intervento è stato giustificato dall'intento di salvare gli iracheni dal dittatore Saddam, portando invece la democrazia."
Pensavo fosse chiaro, ma tant'è...
Credo sia più evidente se ri-scrivo:
«l'intervento è stato giustificato dall'intento di salvare gli iracheni dal dittatore Saddam (che negli ultimi trent'anni aveva fatto ammazzare diverse migliaia di suoi concittadini) per portare invece la democrazia.»
[Nota: un articolo molto ben fatto a proposito dell'analisi del periodo può essere trovato qui.]
Ah scusa non avevo letto bene...comnunque non ho bisogno di ripassare l'analisi del periodo, semplicemente ho letto un pò di fretta. Cmq la frase era ambigua...