Mater semper celta
di Marco Travaglio
Ha ragione Calderoli: «Adesso non esageriamo». Nell'ora della prova più difficile, dopo anni di crociate solitarie condotte a mani nude con grave sprezzo del pericolo e del ridicolo, ora che viene colpito negli affetti più cari (la poltrona), giunga allo statista celtico tutta la nostra solidarietà. Il suo stupore per chi «la fa tanto grossa» dimissionandolo su due piedi per un'innocua maglietta della pelle, è anche il nostro. Il premier lo rimpatria in Padania col foglio di via, manco fosse una filippina clandestina. Fini finge di non conoscerlo. Giornali e tg l'attaccano. I vescovi quasi lo scomunicano. Nossignori, non si tratta così un senatore della Repubblica, già vicepresidente del Senato, poi ministro delle Riforme Istituzionali e della Devolution. Poi dice che uno polemizza. Ma che dovrebbe fare, pover'uomo?
Mettiamoci nei suoi panni. Nella primavera del 2003, numero due del Senato, viene chiamato a sostituire Umberto Bossi nel governo. Lui, l'odontoiatra di Bergamo bassa figlio di odontoiatri e fratello di odontoiatri, sulle prime non ci crede. Ma gli amici al bar, che lo chiamano «Pota», assicurano che è tutto vero. Indossa il vestito buono, quello con la pochette verde pisello, e si fa portare al Quirinale. Si aspetta che, vedendolo in faccia, i corazzieri lo rispediscano al mittente. Invece lo fanno entrare. Autoironico com'è, pensa tra sè: stavolta lo scherzo me l'hanno organizzato bene. Invece è tutto vero: ai piani alti trova i capi dello Stato e del Governo col decreto di nomina che porta proprio il suo nome: Roberto Calderoli, ministro.
Basta firmare. Mentre se ne va, ha il sospetto che qualcuno stia per saltargli addosso con un cappellino colorato, una trombetta di Menelik e una fiala puzzolente. Invece i corazzieri scattano sul presentat'arm. «Su di me non avrei scommesso una lira», confessa al Corriere che gli dedica un paginone d'intervista. Da allora non può fare un passo senza un corteo di giornalisti, telecamere e microfoni spianati: nei primi tempi si guarda istintivamente alle spalle, pensando che stia arrivando qualcuno di importante. Salvo poi scoprire che sono lì per lui. Vogliono davvero sapere cosa pensa lui. Da non credere. Lo ascoltano, fotografano, registrano, prendono buona nota. E non uno che rida. È la prima volta che gli capita, in tanti anni. Lo trattano proprio come una persona normale. Vuoi vedere che non si accorgono di niente?
Vuoi vedere che gli lasciano passare le sparate che facevano sobbalzare perfino gli amici dell'osteria Ceresola, in Valle Imagna? Perché lui, tetragono, le ripete tutte anche in Consiglio dei ministri. «La cancrena meridionale…». Ma non succede niente. «Il partito dei finocchi». Ma nessuno fa una piega. «L'Europa dei culattoni». Silenzio di tomba. «Sparare agli scafisti». Manco un plissè. «Fuori gli insegnanti meridionali dalle scuole padane». Tutti zitti. «Cannonate alle barche dei clandestini». Nada de nada. «Castrazione per i pedofili, magari con un bel colpo di cesoie». Segue ampio e articolato dibattito.
Un giorno c'è da sistemare la Costituzione in una baita di Lorenzago, e chi ci mandano? Ma Pota, naturalmente, insieme ad altri tre saggi del suo calibro. Lui, di ritorno dalle rupi, si avventura nei territori impervi della teologia, atteggiandosi a Defensor Fidei. Reclama «una Chiesa cattolica padana». Incita papa Ratzinger a «una nuova Crociata contro l'Islam come ai tempi di Pio V». Ma, in cuor suo, teme sempre che qualcuno si ricordi del suo matrimonio celtico con la Sabina, nel '98, quando alzò il calice di sidro dinanzi al druido Formentini inneggiando a Odino e al dio Taranis secondo il rito più pagano d'Europa. Invece niente. A quel punto, come i serial killer che aiutano la polizia a prenderli, decide di esagerare. Chiede l'uscita dell'Italia dall'euro e una nuova moneta: il «calderolo». Ma non accade nulla. Allora marcia su Padova, alla testa di un corteo contro il pm Papalia, «il più terrone che ci sia», con tanto di bara. Ma nessuno obietta, anzi il premier sembra apprezzare.
Poi, per Carnevale, s'inventa quella maglietta. Clemente Mimun lo prenota subito per «Dopo Tg». Bravo Pota, che idea! L'ascolto s'impenna e per quattro giorni non succede niente. Poi lo cacciano. A freddo. Solo per qualche morto in Libia o qualche ambasciatore che teme di finire arrosto appena la notizia arriverà dalle sue parti. Non si fa così. Non s'interrompe un'emozione.
Altri 5 anni (e li farannno) lo nomineranno ministro della guerra e lui pota mica stara li con le mani in mano, dichiarera' guerra contro la Francia per riprendersi Nizza e poi alla Norvegia
perche' un tempo Oslo era della Padania,dimenticavo dopo aver raso al suolo Palermo e la Sicilia sempre che Dell'Utri e il Crapa Pelada dicano di si..
Si possono dire parolace qui?!
Se non si possono dire allora torno a ripetere...
E noi che lavoriamo per 1000 euro al mese che siamo....? co...oni? :)
Cavolo magari 1000! Vabbè io da lui non mi sarei fatto fare neanche una pulizia dei denti..
Non capisco l'ironia stomatologica sul "dentista verde".
E' forse meglio un bell'artista di strada, che gioca a fare il rivoluzionario all'amatriciana fino a 50 anni, salvo poi chiedere un bel sussidio a Pantalon...ops!...allo stato?
Oppure un bel "consulente" della giunta rosso-verde di turno?
Fotone
Che tenerezza.... invece di avercela con Calderoli per avervi affossato nei sondaggi il buon Fotone lo difende ancora.... Complimenti sinceri!
Non mi sta particolarmente simpatico.
Tuttavia, chiunque sbeffeggi beduini & affini avrà sempre il mio incondizionato appoggio.
Fotone
Leggo di tutto e di più sul nostro caro ex ministro Calderoli, ma non si riflette sul fatto che tutto ciò possa essere stato organizzato per tenere la coalizione "Casa delle libertà" compatta? Non pensiamo che la Lega abbia fissato in 5 punti la sua ennesima adesione, se non ricatto, al Polo? La coercizione di dover, obbligatoriamente, votare il referendum sulla devolution e gli altri accordi. E si chiama Casa delle libertà. Complimenti! La risposta del papalino Buttiglione è stata sintomatica, rivendicando il diritto all'obiezione di coscienza. Ma la cosa paradossale del caso Calderoli è che avendo risolto la crisi in modo così veloce, il Polo possa dare un'immagine efficiente di sè e della sua politica, quanto meno a quelle persono meno avvedute politicamente. E dunque possa riscuotere suffrai elettorali non sperati. Ma l'immagine della nazione Italia, così sbandierata da AN dov'è andata a finire? O forse tengono così tanto alla plotrona che, pur immolando il "pota", i nostri politici del Polo non vogliono perdere l'abitudine a comandare? Credo che ne siano un caso palese i tanti vacillanti momenti del Polo e poi si è sempre ricompattato, votando questa o quella legge.
non si puo' dire che se in italia le cose vanno male e' colpa dei fotoni (per non passare per nemici della scienza) ma mi sento di dire che e' in gran parte colpa di gente come te, a cui non importa se, per vincere, la tua squadra di pallone ha corrotto l'arbitro
La mia sensazione è che pagheremo care le dimissioni di calderoli, con penale ed interessi. :~(
Caro Beppe, un commento più sconclusionato (che c'azzecca la corruzione con l'avercela o meno con i beduini?) non avresti potuto farlo! :D
Fotone
caro Fotone,
cuique suum .. La casa di reclusione delle libertà si identifica con esimi personaggi come Calderoli, oltrechè con esempi di preclari virtù come: Boccacci, Saya, Cannizzaro, Mussolini, Tilgher, Staiti di Cuddia, LaRussa, Gasparri, Dell'Utri, Bossi, Castelli, Berlusconi, Vito, Schifani, Tajani, Cicchitto, Bonaiuti, Bondi
(pensa che sono solo all'inizio dell'elenco di questa Corte dei Miracoli)
preclare
caro fotone perchè non vai a sbeffeggiarteli di persona sul posto ,magari insieme al tuo caro ex ministro ,
tranquillo poi veniamo a prendervi
(con calma..)
caro fotone, mi spiego meglio. l'analogia con la squadra di pallone e' questa: se non si accettano delle regole, si puo' forse vincere, non giocare. fuori di metafora: la cdl non ha mica benevolmente tollerato calderoli per 5 anni, lo ha fatto ministro della repubblica e gli ha dato l'incarico di riformare la costituzione (e' uno dei famosi 4 saggi, te lo ricordavi). io penso che alla luce dei suoi comportamenti, questa sia stata una grave scorrettezza nei confronti della nostra nazione. tu invece sembri neanche accorgerti di cosa significhi avere in squadra un giocatore del genere. oltretutto (per tornare alla metafora) non e' mica stato espulso dall'arbitro, ma dal capo della sua squadra.
Caro Beppe, il buon "dentista verde" non è calato da Marte stile Guerra dei Mondi, bensì è stato regolarmente votato ed eletto.
Se è risultato così scadente ed anticostituzionale, verrà trombato alle imminenti elezioni e rispedito a casa.
In caso contrario, dovrete inghiottire, chinare la testa e sciropparvelo per altri 5 anni.
Ah già, dimenticavo, voi siete quelli dell'autunno caldo e delle "spallate"...
Fotone
è stato eletto al parlamento. non come ministro. i ministri non li sceglie il popolo. segnatela questa fotone, forse non la sapevi.
caro Fotone,
qui sta il cuique suum... Calderoli ben rappresenta l'elettorato a cui appartieni; vi si attaglia in tutto e per tutto.
Cosi dall'altra parte un tipo come Vendola può rappresentare l'altro schieramento...a ciascuno il suo...voi un po Calderoli, noi un po Vendola
parafrasando: meglio un figlio frocio che leghista.
le spallate le ha prese anche uno ben ancorato al terreno come il camer*ta storace. O no?
fotone, permettimi di insistere: il punto non e' se sia stato eletto, so bene che lo e' stato e ti prego di notare che chi non l'ha eletto se lo e' silenziosamente e democraticamente sciroppato per 5 anni.
il punto e' come lo vedi tu, che di quella compagine sei un elettore. ti chiedo: ti senti responsabile della scelta che e' stata fatta di dargli un importante ministero e incarico, o te ne rammarichi, o e' una cosa che non ti riguarda?
da quello che dici nei primi scambi, tutto quello che ti interessa e' che sia nemico dei beduini. questo mi fa temere che a te stia bene cosi' e che sei pronto a votare 1,10,100 calderoli, ripetere gli errori o farne di peggiori.
Hai detto bene, Beppe.
Avendo rinunciato ad esprimere un voto "pro", ormai mi turo il naso ed esprimo solo un voto "contro". E del resto, in questo voi di sinistra siete maestri insuperati.
Caro Borja, che fai? Fai della greve ironia sugli omosessuali? Mi verrebbe da dire, se non fossi ignorante, "Berja, nomen omen"...
Fotone
Mussolini (da dittatore) a Giolitti: "Non potrà certo dirmi che i miei mangiano meno dei suoi".
Giolitti: "I miei però sapevano stare a tavola".
Carolina
mi verrebbe da chiamarti fottone, che di quello che e' successo, te ne fotti. pero' per cortesia parla per te: il sottoscritto votera' prodi in coscienza e non se ne rammarica affatto, non deve turarsi il naso piu' di tanto, per prima cosa si sente un italiano e non piu' di tanto di sinistra.
semmai fo delle greve ironia sui leghisti, non faccia il falso modesto, fotone: ignorante non e', semmai stronzo.
robecchi, in tema.
http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/19-Febbraio-2006/art8.html