E’ passato ormai quasi un mese dall’incendio che ha portato in macerie il campo di Tribuniano.
Un mese in cui nulla si è mosso apparte qualche container.
In quel campo prima dell’incendio i bambini venivano morsicati dai topi, i cani morivano di leptospirosi e non c’erano le condizioni sanitarie basilari per far vivere persone o intere famiglie.
Da prima a dopo l’incendio nulla è cambiato in quel campo, le cose sembrano essere solo peggiorate per quanti di loro non avendo un permesso di soggiorno sono scappati per paura per strada o sotto le metropolitane.
Le situazioni di quel campo oggi, a un mese dall’incendio e a un mese dalle promesse dei vari assessori che promettevano una ristrutturazione appaiono drammatiche,
Drammatico è vedere i bambini giocare nel fango, donne cucinare con fornelli da campeggio, anziane stese sulla prima cosa accaparrata ai bordi del muretto che divide il campo dalla strada, drammatico è perfino vedere con quanta semplicità riescono a vivere queste persone, cittadini italiani con permesso di soggiorno ma concretamente di serie b.
L’umiltà di queste persone che vivono in simili condizioni la si può capire solo entrando nel campo, donne che ricambiano sorrisi che sanno non vedranno più, bambini che tentano di strappare la tua attenzione per qualche gioco o qualche racconto chiedendoti quando tornerai, ragazzi che ti salutano dalle loro roulotte e cani che al posto di abbaiarti contro si avvicinano scodinzolando cercando qualche carezza.
Queste persone si aspettano delle risposte, ne hanno tutto il diritto, non hanno scelto di vivere in un campo, ce li hanno messi.
foto:http://italy.indymedia.org/news/2006/04/1037224.php