Lo stagista di Bush
di Marco Travaglio
Dobbiamo esser grati a Canale5 per averci regalato 27 minuti di intensa emozione, alla faccia dell’opposizione che strillava alla par condicio. Par condicio con Bellachioma che parla al Congresso americano? Ma scherziamo? E quando sbarcherà su Marte a una settimana dal voto, allora? Si prepari Tito Stagno per la bisogna. Nel giorno della crescita zero, massimo trionfo di 5 anni di governo, mandare in onda il Cavalier Ricrescita in diretta dal Campidoglio è stato un momento di grande televisione.
Perché lo stagista di Bush, fra un inno alla democrazia, un peana alla libertà (la sua, ovviamente provvisoria) e un tocco di filoamericanismo alla Alberto Sordi, ha svelato particolari inediti della sua vita destinati a rivoluzionare le biografie ufficiali e ufficiose, compresa la leggendaria «Una storia italiana».
La prima rivelazione è la sua prodigiosa capacità di apprendimento delle lingue straniere, degna della migliore scuola Radioelettra: ormai parla l’inglese come l’italiano, cioè malissimo. Vedi il «mi consenta» americanizzato in «allow me». L’ispirazione dev’essergli venuta da «Totò, Peppino e la Malafemmina», scena dei fratelli Caponi che interloquiscono in tedesco maccheronico col vigile bauscia davanti al Duomo di Milano.
Si spiegano così le standing ovation tributategli dai rari deputati presenti al Congresso e dai molti figuranti che pietosamente riempivano le numerose sedie vuote: giovani «paggi» in giacca e cravatta blu, più alcuni impiegati del parlamento e veterani delle forze armate reclutati con la campagna «Adotta un grandfather». Non si divertivano tanto da quando i genitori li portavano allo zoo o al circo equestre, e non hanno saputo trattenere gli applausi. Anche perché, sentendo parlare Bellachioma, hanno immediatamente rivalutato George W. Bush: prima si erano fatti l’idea di avere il governante peggiore del mondo, ora sanno che c’è anche di peggio. Di qui l’incontenibile entusiasmo. (Detto per inciso, le comparse tappabuchi han risparmiato un po’ di lavoro al Tg1 di Clemente J. Mimun, che nel 2003, quando lo stagista di Bush arringò l’assemblea dell’Onu nella pausa pranzo, dinanzi a una schiera di sedie vuote, dovette trapiantargli il pubblico oceanico che due ore prima aveva applaudito Kofi Annan).
La seconda rivelazione riguarda l’albero genealogico del Cavalier Crescina, nel quale spunta fra il lusco e il brusco un misterioso «zio d’America»: quello che °© parola del nipote statista °© «mi mandò il mio primo calendario di Playboy, e io lo misi all’asta fra i compagni di scuola in cambio di merendine per consentire a ciascuno di passare 10 minuti da soli con la playmate del mese». Il tutto nell’istituto salesiano milanese dove lui studiava e irrobustiva la sua solida fede religiosa («ma eravamo lo stesso buoni cattolici», ha assicurato: anche quando si appartavano nelle toilettes con il calendario made in Usa, nascosto -si presume- dentro quello di frate Indovino). Resta da capire chi fosse lo zio pornografo: un consanguineo? O uno zio in senso lato, magari in cliente della Banca Rasini dove il papà era impiegato? Uno zu’ Totuzzo da Little Italy? Uno zu’ Turiddu da Chicago? O magari Joe Adonis, interessato alla Worwerk Folletto le cui aspirapolveri il giovane Silvio vendeva porta a porta? Le ricerche sono aperte anche alla Procura di Palermo, sempre ansiosa di completare gli studi araldici della casata di Arcore. Finora di zio ne risultava uno, Luigi Foscale, prestanome dei primi cantieri berlusconici e padre di quel Giancarlo Foscale, cugino del Cavaliere, plurinquisito insieme a lui e dichiarato «cliente indesiderato» dalle banche svizzere. Ma non risulta che costoro si occupassero di calendari. Piuttosto di libri contabili, possibilmente taroccati.
La terza rivelazione riguarda il camposanto dei marines caduti in guerra che papà Luigi portava il giovin Silvio a visitare, facendogli giurare su quelle croci bianche eterna fedeltà a libertà e della democrazia. L’inossidabile fede antifascista di papà Luigi è universalmente nota, visto che «durante la guerra fece la Resistenza in Svizzera», probabilmente nascosto nel caveau di una banca. Ma, a parte il giuramento che ricorda da vicino il Contratto con gl’italiani («non dimenticherò mai»: infatti ha prodotto una serie di riabilitazioni del Duce e una bella alleanza con tutti i partiti fascisti e nazisti), sarebbe interessante individuare l’eventuale cimitero. Perché, come ha osservato Clemente Mastella che non è proprio uno storico ma ha naso da vendere, di cimiteri americani la Brianza è piuttosto sprovvista. E uno sbarco dei marines sui Navigli è sinora sfuggito agli storici, mentre appare improbabile una gita premio della famiglia Bellachioma al cimitero di Anzio. Di quale cimitero si tratta, dunque? Un pre-mausoleo di Arcore con le tombe finte? O un’anteprima del teatro similgreco in vera pietra plastificata a Villa La Certosa? Mistero.
Ma sono dettagli insignificanti, come il triplo strato di fard che ha colpito il Los Angeles Times più dell’inno alla democrazia. Dettagli che non possono inficiare il «discorso semplicemente perfetto» che ha commosso Giuliano Ferrara (non lacrimava così dall’ultima busta della Cia), ha sconvolto il ragionier Pera per «il grande spessore» (senz’allusioni al calendario) e ha mandato in estasi James Bondi e Piercasinando all’unisono («orgoglio per tutti gli italiani»). Insomma, il più è fatto. Restano da convincere gli italiani che, ogni qualvolta Bellachioma mette il naso fuori, anziché ringraziarlo come fa l’amico George o di applaudirlo come il Congresso, lo fischiano. Ma con opportuni accorgimenti si provvederà anche a questo. Qualche milione di figuranti con diritto di voto aviotrasportati dagli States e un calendario di Playboy spedito per posta a ogni famiglia italiana. Funzionerà.
Marco Travaglio è un mito... confesso di aver fatto un paio di riflessioni come le sue... ma niente da fare... come le sa dire LUI... non je la 'fa nisciuno..
null'altro da aggiungere.....che bell'articolo...
lo stampo, lo incornicio e lo appendo (a fianco il calendario di playboy che mi ha inviato lo zio americano di Silvio)
AH AH. Cavalier Crescina... ma la storia del cimitero americano.. Ah ridicolo!
Travaglio sempre in forma.
Occorre ammettere che i detti popolari hanno sempre qualcosa di vero.
Ricordate quando ci dicevano che a farsi troppe pippe si rimaneva piccoli e si perdevano i capelli?
immenso Marco...as usually...
Si rischia di perdere il filo... tutti questi exploit servono solo a fare perdere il quadro d'insieme.
Il quadro d'insieme possono farlo recuperare alcuni documentari in rete: "citizien berlusconi" e "sua maestà silvio berlusconi" per dirne due già visti; "quando c'era silvio" per dirne uno che ho trovato solo danneggiato e che ora sto cercando da capo.
A margine: in "sua maestà silvio berlusconi", che è davvero illuminante, ho visto per la prima volta la faccia di mangano (un nome molto familiare per i "fan" di travaglio"): ragazzi che faccia!!! Mi fa paura in foto, come si fa a tenerlo in casa???
Beh già frequentava Previti da tempo, a certe facce ci aveva fatto il callo
nel '74 stava su un isola greca con Cicciolina... nel 2006 su un'isola caraibica con previti?
http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/02-Marzo-2006/art6.html
Come ricorda Leonardo in questo post:
http://leonardo.blogspot.com/2006/03/la-guerra-tiepida.html
smentire un bugiardo professionista non ammette errori; per fortuna Travaglio ne fa pochi e a quei pochi si puo' rimediare, sempre grazie a Leonardo.
Per quel che riguarda il cimitero di guerra a Milano riporto un estratto dal link da lui suggerito e il link stesso (lo faccio per i frettolosi :-) )
"Cimitero di guerra di Milano (414 tombe) I soldati
della quarta Armata americana entrarono a Milano, già
liberata dai partigiani, il 2 maggio 1945, il giorno della
capitolazione tedesca in Italia. La maggior parte delle
tombe nel Cimitero di guerra di Milano erano quelle di
prigionieri di guerra o di avieri che furono raccolti dalla
zona circostante dopo la guerra.
Prendere la tangenziale ovest, evitando il centro di Milano,
dalla A1, A4 o A7. Uscire seguendo i cartelli stradali blu per
Milano, SS11. Continuare verso Milano passando il Grand
Hotel Brun. Svoltare bruscamente a sinistra seguendo i
cartelli stradali della CWGC. Il cimitero si trova in un grande
parco ad una distanza di circa 0,5 km sulla destra. Dal
centro città indirizzarsi verso ovest seguendo i cartelli
stradali per lo stadio di calcio di San Siro. La strada oltre lo
stadio ha dei cartelli stradali del comune per il Cimitero di
guerra di Milano."
estratto da questo link:
http://64.233.179.104/search?q=cache:tSO1JExyv3gJ:www.cwgc.org/admin/files/ItalianItaly.pdf+cimitero+militare+caduti+commonwealth&hl=it&gl=it&ct=clnk&cd=6
L'unica cosa che non torna è che Totò e Peppino, i fratelli Caponi, con il vigile urbano milanese, non cercano di parlare un tedesco maccheronico, ma un francese dello stesso tipo.
complimenti a Travaglio! ["Cavalier Crescina" è davvero carino!] ^-^
Scusate, è che non ho televisione e scopro sempre le cose in ritardo. Qualcuno mi spiega cosa ci faceva Sabina Guzzanti al congresso americano??
Tra la prosa e la poesia sublime, si perdonano anche alcune imprecisioni.
Pare che turisti sul monte Rushmore abbiano visto i presidenti toccarsi le balle durante il discorso del BaNano.
Cacchio ma quando gli hanno mandato il calendario di Playboy? Pélayboy è nato nel '53 lui aveva già 17 anni e vendeva già le merendine (o ancora le merendine?). Chwe non sia una clamorosa palla anche questa .....le pippe se lfaceva con gli assegni circolari della Banca Rasini
E poi: come se un francese venisse da noi in Parlamento a dire: "Ho sempre avuto un forte legame con l'Italia: mio zio mi passava Le Ore", etc. etc. etc. :-))). Penso e mi auguro che tutti rimarrebbero un po' allibiti. In più in America dove anche la comunità Italoamericana sarà pur in contatto con i puritani... Mi voglio solo immaginare :-)
Carolina
gli ultimi sondaggi gli attibuiscono il 20% diretto ed un 47% indiretto
purtroppo ogni popolo ha il governo che si merita
Perche' le persone documentate come Travaglio, Colombo ,Biagi, Bocca devono scrivere come carbonari e personaggi di infimo valore professionale e di ben piu' basso spessore culturale devono essere protagonisti in tv? Mi riferisco ai Feltri (faceva la comparsa in un programmino presentato da Walter Zenga) ai Belpietro (se lo conosci lo eviti...). Costoro assieme a tanti altri hanno creato odio in Italia, separazione fisica , non ideologica ( il cavalier bellachioma non ha nulla di ideologico se non il suo portafoglio)che neppure durante gli anni 50 era paragonabile.