«Formigoni rimarrà in Regione». «Deciderò solo io»
Braccio di ferro tra Berlusconi e il governatore. Il premier: nome di bandiera. La replica: candidatura vera
di Elisabetta Soglio
Candidato, Formigoni è candidato. Ma Silvio Berlusconi non ha dubbi su cosa succederà qualora venisse eletto: «Non ci saranno nuove elezioni in Lombardia, non sarebbe serio cambiare presidente dopo un solo anno di legislatura. La sua è una candidatura di bandiera».
Parole che sembrano chiudere il discorso su un possibile trasferimento di Formigoni a Palazzo Madama. E che, a 24 ore dal raggiungimento di un complicato accordo, riaprono il braccio di ferro tra premier e governatore. La risposta di Formigoni arriva pochi minuti dopo: «Ribadisco che non c'è alcun vincolo alla mia candidatura, che è vera e non solo simbolica. È una forma di rispetto per i cittadini: sanno che se mi eleggeranno al Senato io poi sceglierò la soluzione migliore sulla base esclusiva di una valutazione del loro bene comune».
Il premier, durante la sua intervista a Telelombardia, pare rispondere indirettamente all'altolà giunto in mattinata dal capogruppo alla Camera dell'Udc, Luca Volontè: «È legittimo che Formigoni si candidi, ma i cittadini hanno diritto di sapere cosa farà se venisse eletto. E devono saperlo prima del 9 aprile». Come spiega il segretario regionale Luigi Baruffi, «il presidente è libero di candidarsi, ma dal momento in cui questa candidatura facesse correre rischi alla coalizione, sarebbe un problema di tutta lo schieramento». Più esplicito l'onorevole Bruno Tabacci: «Quella di Formigoni è stata una decisione improvvida che gli avrei sconsigliato vivamente. Già il fatto che si candidi per un partito, diminuisce il suo ruolo di garante della coalizione. La sua scelta rischia di esporci alla possibilità di qualche ruzzolone». «Spero — è l'auspicio del ministro leghista Roberto Castelli — che Formigoni rimanga dove si trova perché non sentiamo proprio il bisogno di andare ancora alle elezioni».
Per ascoltare qualche parola di incoraggiamento nei confronti del governatore, bisogna aspettare le dichiarazioni del leader di An, Ignazio La Russa: «La candidatura di Formigoni è un fatto positivo. È evidente che andare a nuove elezioni sarebbe un sacrificio, ma lo affronteremmo volentieri, perché vorrebbe dire aver battuto la sinistra alle politiche e aver visto premiato il nostro presidente».
Una delegazione dell'Udc, intanto, incontra oggi Formigoni: «Siamo senza assessorato — contesta Baruffi, insieme al capogruppo Mario Scotti — e rivendichiamo l'Ambiente che ci era stato assegnato». Dopo il salto di Domenico Zambetti dall'Udc alla Democrazia Cristiana di Gianfranco Rotondi, infatti, l'Udc non ha più un proprio rappresentante nell'esecutivo.
Sempre Formigoni ha presentato ieri i progetti del Comitato strategico per la competitività, circondato dai bei nomi dell'imprenditoria milanese, da Marco Tronchetti Provera a Salvatore Ligresti, da Santo Versace a Piero Bassetti, Paolo Galassi, Bruno Ermolli e Luigi Roth. È Tronchetti Provera a chiarire che il progetto «si pone in modo trasversale e non deve essere trasferito nel terreno dei conflitti elettorali».
«io poi sceglierò la soluzione migliore sulla base esclusiva di una valutazione del loro bene comune»
Ma vi rendete conto di quanto Formigoni ci voglia bene e pensi a noi? E quanto difficile debba essere la decisione, visto che non può prenderla adesso ma deve aspettare i risultati elettorali?
La vicenda dimostra ancora una volta che il nostro Governatore è solo un ras locale, potente ma solo in Lombardia. Ogni volta che si vota, il nostro Governatore scalpita (si ricordino le regionali scorse) minacciando crociate, e poi si mette a cuccia mansueto.
Succederà inevitabilmente anche stavolta. Infatti in entrambi gli scenari Formigo non ha alcuna speranza di varcare i confini del suo potere. 1) Se Berlusconi vince le elezioni, non potrà certo essere contraddetta la sua potente parola 2) Se perde, soltanto un folle metterebbe in discussione con nuove elezioni regionali uno dei pochi avamposti rimasti per la casa delle libertà.
Insomma il Presidente l'ha messo in quel posto al nostro Governatore: Capolista, e Senatore per 90 giorni, e poi ciao Palazzo Madama e torna a casa...
Accetto scommesse sulla mie previsioni
e se pareggiano?
:-))) almeno i legaioli hanno fifa :-)))
Carolina
A mio parere Carolina ha ragione.
A parte la vergogna di candidare uno alle elezioni preannunciando che il voto per lui non servirà a niente (carino questo proporzionale), potrebbe non essere da escludere che la mossa sia quella di indebolire la Lega in Lombardia per potersi presentare con una faccia più pulita alla nazione in caso di vittoria. Daltronde non è un mistero per nessuno che senza Bossi la Lega vale la metà, come senza Berlusconi FI risulterebbe più che dimezzata. Se dovessero perdere ulteriormente Lega e Forza Italia rispetto alle regionali ci sarebbe da ridere. Non dimentichiamoci che Sarfatti (brava persona, ma non certo un leader) da solo ha dimezzato il vantaggio di Formigoni
mah..io credo invece che la dimostrazione della massa muscolare del governatore voglia essere un segnale forte a tutto il centrodestra, eliminato berlusco alle politiche si candida l'unico vero politico di cdx alla guida della cdl scavalcando casini e fini.
tradotto in manuale ciellino, il governatore sarebbe l'unico che potrebbe far risorgere il centrodestra una volta che silvio si dà alla clandestinità.
poi qualcuno si lamenta dei musulmani :-)))
comunque, anche se è vero che purtroppo i legaioli - ma non solo, anche gli scajoli - sono un intollerabile mezzo di ricatto che i destri tirano fuori ogni volta che sono alle cozze, per me ogni ridimensionamento che subiscono è una manna: non si può nemmeno pensare a una cosa come "la civiltà" con dei tizi di quella fatta in politica.
Carolina