Milano scalo obbligato. Prodi e la fiaccolata
di David Bidussa
Sono in molti in queste ore a essersi chiesti se Romano Prodi abbia sbagliato a non essere in corteo con i commercianti di Milano giovedì sera.
All'indomani di quella scelta per il centro-sinistra rimane non solo il problema, specifico dei commercianti, ma forse anche quello più generale della questione Milano.
La manifestazione di giovedì, infatti, dice almeno tre cose che costituiscono il problema storico di Milano per la sinistra non solo locale, ma nazionale:
1) a quindici anni di distanza ovvero dalla crisi prima e dalla dissoluzione della Milano rappresentata dalla giunta Paolo Pillitteri, il problema della connessione con i ceti medi milanesi rimane un problema irrisolto per la sinistra. Sono gli stessi attori sociali e culturali che messi di fronte alla fine del sistema politico a cui avevano affidato le loro scelte e i loro sentimenti hanno teso dapprima verso la Lega di Formentini e poi decisamente verso Forza Italia.
2) Discutere del problema dei commercianti e più generalmente del ceto medio a Milano implica domandarsi e affrontare il problema dello sviluppo e delle protezioni possibili per le attività piccole e famigliari, la loro tutela, la loro salvaguardia rispetto a un possibile sviluppo che tende a periferizzare le attività economiche al dettaglio rispetto ai grandi circuiti distributivi o alle attività commerciali medie per redditi medio-bassi.
3) Affrontare il problema del disagio urbano implica caricarsi dei molti, diversi e talora contrastanti, disagi esistenti sul territorio.
E' allora di grande valore che il candidato sindaco del Centro sinistra, Bruno Ferrante, abbia affrontato (nonostante il ripensamento di Romano Prodi) da solo quella manifestazione, ci sia andato e non si sia fatto espellere. In politica occorre "metterci la faccia" e costringere gli avversari a difendere il diritto di esserci.
A Milano per la sinistra non è la prima volta. Alla fine degli anni '60 fu Gianni Cervetti, allora Segretario della Federazione milanese del Pci, a presentarsi all'appuntamento in pizza Duomo il 15 dicembre 1969 per i funerali dei morti di Piazza Fontana. Erano giorni magri per la sinistra, giorni in cui quella stessa area di ceto medio che ha sfilato giovedì in C.so Buenos Aires era convinta che il bombarolo stesse a sinistra.
Seguirono poi negli anni altri problemi in quella stagione, tra cui la costruzione di quell'area vasta di "maggioranza silenziosa" che fu uno degli aspetti costanti degli anni '70 e che come un fiume carsico si ripresenta ogni volta sulla scena di Milano nei momenti alti dello scontro politico.
E' probabile che indipendentemente dall'esito del 9-10 aprile, Milano sarà ancora un segno delle domande che l'elettorato porrà al nuovo governo e forse al di là delle scelte che Romano Prodi ha fatto giovedì sera è bene che qualcuno che si candida a rappresentare le questioni strutturali di Milano al parlamento provi a farsi carico, anche a sinistra, del problema dello sviluppo e del governo di Milano, come problema nazionale e non solo amministrativo-locale.
son d'accordo su quasi tutto meno che fosse proprio esattamente una "manifestazione di commercianti". in ogni caso ottime le proposte. quello della difesa del dettaglio è sicuramente un tema d'interesse, e non solo per i commercianti a dire il vero (ne va anche della vivibilità dei quartieri).
forse quella di presenziare o meno in un contesto del genere è la minore, ma il resto è tutto fin troppo vero!!!
in ogni caso è anche opportuno tenere conto che ci sono certe categorie a forte presenza quasi costitutiva di persone di destra - il che non vuol dire sempre fascista o leghista a dire il vero: anzi molti fra i pochi che erano sul serio commercianti quando è sfilata AN si sono allontanati.
lo scontento fra loro poi esiste sia verso la giunta - es. il picchio di soldi che chiede per le fioriere, le insegne e cose del genere che sono principalmente volute dal comune e oggetto suo di tassazione a dir poco esosa a quanto ne so - sia verso il governo, per motivi attinenti soprattutto all'attenzione più che spropositata che dà alla grande distribuzione che sia o meno del nano lui meme o dei suoi amici.
Carolina
Parole saggie.
Al di là di questa manifestazione (può aver ragione Carolina, non lo so) è invece vero ci sono dei "ceti medi", piccoli commercianti, artigiani, ecc. che non nuotano nell'oro, che fanno fatica ad arrivare alla fine del mese, che combattono con armi impari contro la grande distribuzione, ecc.
Ebbene, la sinistra ha fatto poco o niente per affrontare i loro problemi. Li ha lasciati cadere pian piano nelle mani della destra, anzi li ha quasi "consegnati" ad essa.
Non è però solo un problema di Milano.
Alcuni ne ho conosciuti personalmente e li ho
visti passare dal voto al PCI a quello alla Lega prima e a Forza Italia poi. Desolante.
Oggi questi partiti se li tengono ancora stretti con la strategia del "terrore" .... guardate se arrivano le sinistre cattive, cosa vi fanno!!