Hai presente un fotoromanzo degli anni '70? Con quelle facce stereotipate, i dialoghi costretti da fumetti piccoli piccoli, le sceneggiature idiote e retoriche? Benissimo. C'è tutto e molto di più in
questo atroce film diretto e interpretato da Franco nero, ex icona del cinema mediocre italiano, che è riuscito a confezionare il film più indecente della storia. L'inizio è travolgente, con una coppia di giovani totalmente incapaci di recitare, che dicono frasi senza senso. Poi si salta nel tempo, indietro di qualche lustro e il ragazzo è diventato un bambino quasi autistico per colpa del padre che mena la mamma (e fa bene, visto quanto recita male pure lei). C'è pure un "a volte ritornano", nientepopodimeno che
Minnie Minoprio, incartapecoritissia povera lei, che almeno uno straccio di tentativo di recitare lo fa. Unica cosa decente è qualche musica, con il cammeo di un
Lino Patruno più in forma che mai. Purtroppo il suo superbo
When the saints go marchin' in è tagliato dopo pochi secondi. Sarebbe valso da solo il prezzo del biglietto, ma troppa grazia non è di questo pianeta. Tre spettatori in sala oltre a noi sono anche troppi. Al macero! Al macero!