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«Ma io sono fiero del mio sognare, di questo eterno mio incespicare» (Francesco Guccini)
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Alberto Biraghi
Prime
Rafi (
Uma Thurman) incontra David (
Bryan Greenberg) e se ne innamora a prima vista. Con un duplice inconveniente: David ha 23 anni e Rafi 37, David è figlio di Lisa Metzger (
Meryl Streep), analista di Rafi da lungo tempo. L'inizio
del film è travolgente, sulla falsariga della commedia degli equivoci. Poi - quando i rapporti si palesano - il ritmo cala un po' e la piacevole commedia perde qualche colpo. ma non lesina battute straordinarie e momenti di autentica comicità yiddish (irresistibile la nonna balcanica di David, morta da anni, che nei suoi momenti dominati dal senso di colpa gli appare davanti dandosi pentolate sulla testa).
La Thurman e bella e anche un po' brava, ma la vera stella del film è Meryl Streep, invecchiata e appesantita, ma superba nell'interpretazione di una donna-madre che si lacera tra la sua natura di yiddish mamele e l'etica professionale. Con il suo campionario infinito di tic, mossette, ammiccamenti ed espressioni esilaranti vale da sola il buon giudizio sul film. Finale quasi prevedibile e politically correct, ma va bene così. Due ore di cinema intelligente e ben realizzato, che racconta bene la New York di questo inizio millennio. Si esce soddisfatti e di buon umore.
02.04.06 16:49 - sezione
cinema