Sono d'accordo. Solo la cultura, inoculata anche con dosi omeopatiche, può allargare le vedute degli Italiani creando una necessità di cambiamento. Berlusconi ha fatto questo. Piano piano, per lunghi anni, con le sue televisioni, si è impossessato dei nostri cervelli e di quelli dei nostri figli. Ha allevato una generazione intera a pensare che leggere un libro o due all'anno (Vespa e Forattini?), andare alla Standa, tifare Milan e naturalmente guardare la tv (la peggiore), significa impossessarsi di una cultura più facile, meno "intelletualoide". Ma è una cultura. Anche se Berlusconi vincesse (toccata), il compito sarà quella di lottare per una cultura che cambi le idee. Riempiamo quindi i teatri della città, le sale più piccole di cinema, leggiamo furiosamente. Impariamo, studiamo. Questa , come dice De Capitani, è e sarà sempre la nostra unica arma.
Ha ragione e mi piacerebbe avere la sua energia.
e comunque complimenti a ilozzi che se sta a fa' un bel culo
"L'Italia è il paese che amo". Lo disse uno nel 1994 e da allora quando sento questa frase istintivamente stringo le chiappe e mi accosto alla parete più vicina, è un riflesso condizionato, quando ho letto la tua frase finale "L'Italia è un paese che amo profondamente,...", ho stretto le chiappe e non mi sono alzato dala sedia, scusami ma la cattiva fama rende sospetto anche un pensiero delicato. Non me ne volere. Ferinamente Salvo
Ilaria : raccogli tutti questi pensieri. trova un editore, anche mini. e fai un bel libricino su quel che poteva essere e forse...
a majorì,
e che grattata che me so' ddato....
mortacci.....
Grazie, Rotafixa, mi diverto a raccogliere queste opinioni. L'unico che non ha voluto rilasciarmi una battuta fin'ora è stato giovanni sartori, peccato.
Pier, le cose possono essere due:
1) mi pigli per il culo con la storia del libricino (tu che di libri te ne intendi)
2) sei troppo libro-dipendente e pensi che si possa fare un libro su qualsiasi cosa...
Invece è una grande idea. Certo ci devi lavoro un pò...Titolo "Se avesse vinto di nuovo".. e poi cerco di trovare una professione seguendo i consigli del blog... non dico l'editore che non tengo il denaro ma almeno l'editor..
scusa, ma ormai si vota.
non ha senso farlo ora. tutt'al più si poteva farlo uscire un mese fa, allora avrebbe avuto un senso...
come scrittore ne sai, ma come editor non mi sembra.
ma nella vita non sono mica tante le cose che si possono fare bene, si sa...
De Capitani ha ragione eccome, eppoi è un grande regista! Questo della cultura è il perno fondamentale su cui ruota tutto quanto: chi non sa si accontyenta del saputo altrui, anche quando usato contro di lui. amen.
Carissimo Silvio e bene si sono fiero di essere un coglione ma tu il mio voto non lo avrai mai!!!
Italiani attenti che la dittatura del silvio sta arrivando....
La Cultura ha da sempre fatto la differenza. Per coloro che leggono capolavori di grandi uomini dotati di una disarmante semplicità, umiltà e saggezza come Mario Luzi, Montale, Pinter, Eliot (l'elenco per fortuna è lungo, ma escluderebbe di certo coloro che scrivono best seller mondadori) forse è più facile comprendere che personaggi illustri come questi hanno dato e danno la possibilità agli uomini di fare il salto di qualità e differenziarsi dalla bestia. Al tempo stesso però proprio studiando ed approfondendo si nota maggiormente la dappocagine di taluni - spero sempre meno - che vogliono rimanere ciechi e perseverano nel farsi accecare dalla realtà artefatta che ci propina quotidianamente quella scatola sempre più accesa e presente nelle case degli esseri umani. Spero che un giorno possano arrivare gli alieni a risvegliare le coscienze...è un augurio, perché se non loro potrebbe arrivare qualcun'altro ad imporci una realtà inaccettabile che ci spingerebbe gli uni contro gli altri senza fine.
De Capitani un grande regista ?
Da quando ?
Dove ?
Grande regista nel senso che è molto grasso?
Troppo grasso per essere grande.