Magliette crocifissi e ulivi
di Vladimiro Frulletti
L’atmosfera della domenica delle urne è sì d’attesa, ma piuttosto tranquilla. Difficile pensare al clima da ‘48, invocato da Silvio Berlusconi. Le polemiche riguardano i crocifissi e le magliette con la scritta “coglione”.
File non resse Fuori dai seggi molti ramoscelli d’ulivo grazie alla domenica delle Palme, dentro tanti votanti, spesso in fila, ma mai resse. Nessun assalto alle urne (tranne quelle dei fotografi nei seggi dei vip) come accadde 5 anni fa, quando in certe regioni alcune persone riuscirono a votare solo alle 4 del mattino. Ma nel 2001 si votava in un solo giorno. Questa volta i seggi riapriranno stamani alle 7 fino alle 15. Qualche fila nei comuni per ritirare la tessera elettorale smarrita e in Friuli dove dove le operazioni di voto sono state un po’ rallentate perché si vota sia per le politiche che per il rinnovo di alcuni consigli provinciali e comunali. A Civitavecchia hanno dovuto cambiare 4mila schede difettose (erano tagliate male). Mentre a Forino (provincia d’Avellino) hanno votato (con schede simili a quelle vere) anche alcuni immigrati. Già alle primarie dell’Unione parteciparono anche i cittadini stranieri.
Maglietta contestata Un po’ di tensione invece c’è stata al seggio 23 del comune di Pisa, quartiere Riglione Oratoio quando un ragazzo si è presentato con una maglietta bianca con la scritta “Io sono un coglione”. L’epiteto usato dal Presidente del consiglio per definire gli elettori di sinistra. Il ragazzo era regolarmente in fila a aspettare il suo turno quando è intervenuto il presidente di un altra sezione elettorale che ha chiamato le forze dell’ordine. Ma i carabinieri non hanno potuto fare nulla perché “coglione” è sì una parolaccia che, con Berlusconi, ha assunto anche un connotato politico, ma non è un simbolo elettorale la cui presenza nei seggi è vietata. Per cui il ragazzo ha potuto votare regolarmente.
Niente crocifisso È stato invece un elettore di Corinaldo in provincia di Ancona, Fiorenzo Nacciariti, a scatenare le polemiche sul crocifisso. Infatti si è rifiutato di votare perché nella stanza c’era «il simbolo della religione cattolica apostolica romana». Problema che a Terni il presidente di seggio della scuola di Fornole ha pensato di evitare togliendo fin da sabato pomeriggio. Niente crocifisso anche a Cornuda, provincia di Treviso. Un pensionato ha chiesto che venisse tolto il crocefisso. Dopo una breve consultazione con il responsabile dell’ufficio elettorale municipale, il presidente della sezione elettorale del pensionato e poi anche i presidenti degli altri seggi hanno fatto togliere i crocifissi informandone la prefettura di Treviso, Episodi su cui si è subito scatenata la destra a cominciare da Sandro Bondi che parla di «offesa intollerabile al popolo italiano».
Carceri Protestano due candidati toscani della Rosa Nel Pugno, Antonio Bacchi e Matteo Mecacci,a cui è stato impedito di votare nel carcere fiorentino di Sollicciano. Ma la Rnp lamenta molti ostacoli per il voto dei detenuti. Potrà invece votare stamani nel penitenziario di Perugia il giornalista Mario Spezi finito in carcere venerdì per i delitti del mostro di Firenze.
due diritti sacrosanti sono stati riconosciuti: era ora !
Quel'elettore di centrosinistra avrebbe urgento bisogno di una visita psichiatrica...
Io direi, più semplicemente, che quell'elettore è un coglione...ma nel senso antico del termine