Non bastano le alchimie delle liste (anche se aiutano), serve una presenza e un progetto, che oggi non si percepisce in città, anche a causa della sovraesposizione mediatica nazionale. Ferrante sa bene che le politiche sono certo diverse dalle amministrative, che nel primo caso il voto può essere molto più ideologico e più "proiettivo", tuttavia sono dell'avviso che su e per Milano bisogna spendere molto di più.
La mobilitazione della società civile è auspicabile, ma nel caso di Milano non basta: credo che bisognerà lavorare porta a porta, quartiere per quartiere, parrocchia per parrocchia mettendo sotto gli occhi dei Milanesi i risultati indegni, sul piano sociale, ambientale e culturale delle giunte leghiste e forziste che si sono succedute a Milano negli ultimi 14 anni.
Così non credo che il fair-play di Bruno Ferrante sia sufficiente oggi per vincere a Milano; e questo nonostante il gran bisogno (sottorreaneo) di centro-sinistra che la città dimostra.
Abbiamo bisogno di sapere che un'altra Milano è possibile, così come un'altra Italia.
Una città meno disumana e spaventata, una città meno "egoista" e competitiva, una città disponibile e non solo in occasione dei grandi eventi commerciali; insomma una città che abbia ancora una misura umana.
In Indiana you can get out of paying for a dependent's medical care by praying for him/her 2 channel platinum rings and money Convertibility clause Comparables Liquid Asset