L'anomalia italiana tra pragmatismo e populismo
di DAVID BIDUSSA
Nel voto del 9 e 10 aprile il dato politico prevale sul conteggio numerico. Il conteggio numerico dice infatti che più o meno siamo in una condizione di parità. Ma il dato politico non esprime un testa a testa in una situazione “bipolare”. La situazione politica che abbiamo sperimentato in questa tornata elettorale - certamente incentivata da una legge fondata sul proporzionale per quanto coretto da un contorto e distorcente “premio di maggioranza” - è quella della esaltazione di una scelta fondata sull'appartenenza e, contemporaneamente, quella del conflitto interno agli schieramenti.
Consideriamo il primo dato. Nel bene e nel male il sistema del maggioritario, imperfetto, corretto quanto si vuole - obbligava l'elettore a scegliere rispetto al male minore per lui. Il maggioritario in un qualche modo obbligava a una dimensione laica del voto.
Silvio Berlusconi vince la sua sfida: dimostrando che esiste un elettorato ideologicamente convinto, un vero elettorato di appartenenza, e allo stesso tempo prendendo e raccogliendo una parte dei voti collocati in area della Lega di cui ha sfruttato e ripreso temi, toni, linguaggio.
Il dato della distribuzione del voto nel centrodestra colloca Forza Italia al centro dello schieramento con i due partner della Casa delle Libertà non penalizzati, ma certamente non così forti da intimorire Silvio Berlusconi. Allo stesso tempo, tuttavia, la forza del proporzionale dice che i due alleati - ovvero An e Udc - potrebbero (ma saranno mai in grado di farlo per davvero?) considerare l'ipotesi di ricontrattare un patto di alleanza. Per L'Udc non si tratterà di aspettare molto: basterà vedere se Pierferdinando Casini opterà per un collegio diverso lasciando spazi e margini all'ingresso di Bruno Tabacci.
Questo stesso conflitto si ripresenta anche all'interno del centrosinistra. Un dato emerge su tutti: la sconfitta numerica dell'ipotesi del partito che aveva fatto della laicità la bandiera della propria campagna elettorale. La Rosa nel pugno se stiamo ai dati attuali non ce l'ha fatta a emergere come terzo polo. Ma non solo. E' mancato un soggetto politico a sinistra: il partito democratico.
Il dato politico presente sul campo dice che la lunga transizione della sinistra italiana (una transizione che dura almeno dal 1990) non si è ancora conclusa, anzi per molti aspetti si inaugura una nuova stagione di confronto interno.
Proviamo allora a riepilogare.
A una prima lettura ha vinto la chiamata alle armi dei cattolici invocata da Berlusconi, ha vinto la tentazione della riduzione delle tasse e ha vinto l'impolitica. Ma l'effetto non è una scommessa sul futuro, bensì un'ipoteca sullo sviluppo del paese.
Noi ci siamo svegliati dopo il lungo conflitto elettorale con un paese che non ha scelto una maggioranza certa, che ha confermato un dato conservativo, che ha dichiarato esplicitamente che il centrosinistra non ha i parametri politici per governare. Ma anche che non è in grado di pensare un centrodestra diverso dall'attuale.
Chi e cosa vince, dunque? Vince di nuovo l'anomalia italiana. Che vive di due anime. L'anima di centrosinistra che non riesce a esprimere una coalizione vincente di governo per molti motivi tra cui si possono indicare la sua frammentazione (e qui torna fondamentale l'apertura a breve del processo costituente del partito democratico), ma anche la conoscenza di un paese reale, la capacità di esprimere pragmatismo politico, la necessità di individuare un programma che colga l'essenziale, soprattutto dica che non ci saranno scorciatoie per la ripresa.
Ma anche una precisa anima di centrodestra la cui natura politica e culturale non esprime sviluppo, bensì demagogia, innervata da un robusto populismo. Quello che sembrava un sogno si è trasformato nella richiesta di protezione da un incubo di medie proporzioni. Al centro di quella richiesta sta l'affidamento in una politica antiglobale nella convinzione che delle misure protezionistiche ci salveranno. La globalizzazione non è un optional. E' la condizione di mercato in cui siamo immersi. Che ci piaccia o meno non se ne esce invocando protezionismi o fantasticando di scappatoie di bilancio.
L'Europa nel frattempo sta a guardare e rimane in attesa di una figura che garantisca per l'arretratezza italiana, per il Pil che non cresce, per una ripresa che ancora non si intravede.
Il sostanziale pari Berlusconi-Prodi forse dice che per il bene del Paese dovrebbero entrambi fare un passo indietro. Non accadrà. La questione è dunque in mano alla classe politica o a quei settori responsabili della classe politica in grado di guardare oltre se stessi.
Ma c'è una classe politica capace di andare oltre se stessa, in questo nuovo Parlamento? E più in generale nel Paese? E, soprattutto, c'è qualcuno in grado di dire con autorevolezza che il re è nudo?
Che noia! Come sempre non si ha il coraggio di riconoscere la vera realtà di una gran parte di questo povero paese. FI non vince nulla, il paese non è diviso tra destra e sinistra. La destra, che piaccia o non piaccia a certi commentatori è e rimane al 20%, una frangia di disperati alla ricerca del potere violento e oppressivo, l'unico capace di renderli felici. Il resto, il resto non è altro che una massa di persone che, per loro disinteresse ma anche per colpa di una classe politica ed economica che non ha saputo o voluto in questi decenni di storia della repubblica far crescere la capacità di pensiero, di analisi, di valutazione della realtà, a gran parte di questo paese che oggi non ha le capacità nè i mezzi per formare una propria coscienza. ecco quindi la stampa più votata al superficialismo, alla notizia eclatante di cronaca nera, ecco la tv delle soap opera, dei reality show e dei dibattiti sportivi con urla e insulti, ecco la mancanza di luoghi di incontro, di discussione, di confronto in queste nostre città così chiuse e fredde, dove i parcheggi prendono il posto dei parchi o delle piazze. Queste situazioni fanno nascere i leaders, quelli che vanno di monda. così è stato per la dc, così è stato per craxi, così sarà per questo premier attaccato alla sua poltrona. FI non esiste, come non esiste il suo elettorato. esiste il personaggio berlusconi e la sua capacità di trascinare le folle. finito lui finirà fi, come finita la dc, come finito il partito socialista. gli italiani, si sa dimenticano in fretta i perdenti e non hanno memoria storica. lo è stato dopo la caduta del fascismo, lo è stato dopo la prima repubblica, lo è stato dopo craxi. Per questo occorre battersi con fermezza affinchè il berlisconismo, il berlusconismo come idea della politica, non berlusconi, venga cancellato dall'attualità di questo paese. per questo bisogna una legge onesta ma decisa contro il conflitto di interessi, una legge elettorale non punitiva nei confronti dei cittadini, una classe politica che torni a parlare alle persone dalla strada, non dagli spettacoli di varietà televisiva, una classe giornalistica obiettiva e non pagata da chi può permetterselo e un impegno e un investimento sull'educazione della gente, troppo spesso lasciata a se stessa, la gente che oggi vive sognando le avventure della fattoria, le ricchezze di beautiful, il successo di calciatori e veline. perchè solo un paese serio può avere una classe politica seria.
Eh? Luciano, ma tu che risultati hai visto? Quelli delle elezioni in Perù? La destra, l'avrò ripetuto migliaia di volte, ha più voti della sinistra, complessivamente. Per cui è qualcosina oltre il 50 %. L'Italia è di fatto spaccata in due. Con qualcosino in più al centrodestra. Ma la sinistra governa grazie alla legge elettorale che la stessa destra autolesionista ha voluto. E grazie al voto dell'estero che Tremaglia ha voluto. Due clamorosi autogol. in fondo, forse la CDL la sconfitta se la merita.
Ha ragione Luciano... Cari sinistri lagnosi, rassegnatevi che abbiamo vinto.
Kaiser, ma tu che numeri hai visto: la sinistra alla camera conta più voti dell destra. Non puoi semplicemente sommare i risultati di camera e senato perchè conteresti due volte gli stessi voti. La camera ha sempre avuto un interesse maggiore in queste statistiche proprio perchè è espressione di tutto l'elettorato e comprende tutta la fascia di età dai 18 ai 25 anni, non presente al senato. Dunque la sinistra ha più voti della destra, anche se a te non piace.
Ma non è che per caso hai studiato matematica insieme a Tremonti?
Per favore, la prossima volta che parli di numeri, ricordati di accendere il cervello.
Adimant, si devono considerare i voti complessivi. Lo so che sommando il senato si contano due volte gli stesi voti, ma è un risultato complessivo che va considerato. E la destra è in vantaggio.
Alla Camera la sinistra ha solo 25.000 voti in più. Peraltro, questo risultato è pure dubbio...
quando è previsto che i leader del csx spieghino come faranno a governare con due miserrimi voti in più? tecnicamente, non politicamente, intendo.
Vogliamo contare le volte che il governo andrà sotto al senato nei provvedimenti, rallentando il programma di governo? vogliamo parlare del rischio paradossale di ricorrere alle questioni di fiducia, che porterebbero se mal calcolate alle dimissioni del governo con conseguenze di immagine imbarazzanti.
Una volta pulitasi la bauscina da riconquista di un risicato potere, potranno spiegare i leader ai loro elettori che il voto del 9 aprile non garantisce la governabilità?
la governabilita' non e' garantita perche' questo era lo scopo della legge elettorale fatta dai destrorsi
Tonii, è la legge elettorale fatta dai destrorsi che vi ha portato al governo. Sennò, a quest'ora coi problemi di governabilità c'era il cdx...
1 io non sono al governo
2 il merito va alla disperazione: gli elettori pur di non rivedere la merda di arcore avrebbero votato anche per paolino paperino in acido
3 chi appoggia un governo come quello del berlusca merita solo disprezzo
4 la destra e' pronta a distruggere il paese piuttosto che perdere il potere. gia' ha fatto due guerre mondiali una peggio dell'altra.
5 togliere il berlusca dal governo non e' nulla se non si toglie rispettabilita' e visibilita' a chiunque sia colluso con la mafia e la p2.
c'e' ancora da fare tutto
al senato il centro destra ha preso centinaia di migliaia di voti in più. senza le maggioranze regionali e senza l'appoggio dei senatori sudamericani oggi le cose sarebbero di molto diverse. Da dovunque la guardiate il centrosinistra non può esultare. E Berlusconi sta sempre lì, al palo, sa che basta poco e questa coalizione va al palo. e lui è l'unico aggregatore della coalizione opposta. non c'è nulla da esultare, è bene che quei minchia dei capi del centrosinistra si diano due sberle a vicenda....
la sindrome di Marsiglia, cari forzisti...... la sindrome di Marsiglia.......
forzista ci sarà tua sorella, se del caso.
Tonii,se secondo te chiunque appoggi il governo di Berlusconi merita disprezzo, allora merita disprezzo più di metà degli italiani...
Scusa poi, ma da quando in qua la destra avrebbe scatenato due guerre mondiali? La seconda forse, ma la prima...?
Allora, minimamoralia, sei uno di quelli che non si rassegnano alla vittoria. Mai pensato di rivolgerti ad uno specialista?
al kaiser rimando la lettura di un qualsiasi testo di storia sul clima politico e sociale dell'italia monarchica che porto' al massacro per una guerra inutile, nonche' alla struttura sociale censitaria e allo sfruttamento del nazionalismo da parte della borghesia del nord. farebbe anche cosa buona a leggere il corriere della sera del 1914. cosi' si fa un'idea.
se non si capisce la prima guerra mondiale allora necessariamente non si capisce come mai improvvisamente in tutta l'europa postbellica si sviluppino rivoluzioni rosse (per lo piu' brutalmente represse da chi aveva voluto e promosso la guerra nazionalista)
sul disprezzo: meta' degli italiani. ovvio. e allora?
Tonii non so. prima delle elezioni magari sarei venuta (dialetticamente) "alle mani" con i destri. qui mi son beccata di quella con l'elmetto per dire... e fuori nel mondo... della rompipallista militante di sinistra... però poi convincendo è anche qualcuno. :-) adesso dico: se fossi costretta a spolverare un arma non vorrei farlo con i miei concittadini normali. siamo un paese un po' del cazzo ma non tutto per colpa loro, lo siamo da prima di 'ste vicende penso. ecco, io luciderei un kalashikov per tirare (se costretta) a un politicante di merda, non a Kaiser o a Minimamoralia per dire.
Su Rutelli che si è convinto di essere cattolico... stupenda :-) quelli sono altri danni del nanismo per me. Io non so se mi son convinta di essere proprio cattolica, però in 'sti 5 anni mi son convinta che il Signore di sinistra :-) era infinitamente meglio di "quello di destra", :-) non da ultimo olfattivamente parlando. :-) e questo lasciando perdere preghiere, desiderio di un po' di silenzio, di pace etc... :-) il fu sgoverno ci avrà portati pure a derive fondamentaliste? :-) fa molto "inizi da uno spinello e non sai dove andrai a finire... " :-)
Carolina
Quando si parla di disprezzo verso gli elettori del cdx vorrei far notare che la maggior parte di loro e' lo strato sociale piu' debole e piu' esposto alle politiche populiste del solito noto.Un blocco sociale non solo abbandonato ma ormai addirittura estraneo all'intera area della sinistra (politici intellettuali e compagnia cantando).
Le prime vittime (e neanche consapevoli di esserlo) in senso storico della politica populista berlusconiana, non possono essere liquidate sprezzatamente in due parole , troppo comodo amico mio.
Chi doveva difendere la classe proletaria e sottopreletaria di questo paese?
Per quanto ti faccia schifo questa gente esisterà sempre e sta a noi cercare di renderla un po' piu' consapevole nelle scelte che fà
Mi scuso per la terminologia usata vagamente veterocomunista,a certa sinistra con la puzza sotto al naso da molto fastidio
sandro: su questo mi sono scambiato delle mail con berja e ne sto discutendo parecchio anche con gli amici miei...
veniamo al punto. avevo scritto "togliere il berlusca dal governo non e' nulla se non si toglie rispettabilita' e visibilita' a [i suoi elettori]"
allora un po' di storia (marxista una volta tanto). la categoria del lumpenproletariato e' a rigore una sottoclasse del proletariato, ma da questa si differenzia per essere
1) al servizio dei bisogni piu' biechi della borghesia
2) reazionaria
e marx quando scriveva questo pensava alle tenutarie di bordelli, al caporalato tra barboni, alle organizzazioni criminali etc etc.
oggidi' nel lumpen possiamo includere anche i neofasci delle borgate, gli spacciatori di ero, i volontari a nassiria e tutti quegli strati illetterati che pero' non sono piu' portatori di una cultura contadina (morta e sepolta negli anni 60) ma della cultura mediatica televisiva di piu' bassa lega.
ora, hai ragione a dire che questi sono i piu' 'deboli' e che sono le prime vittime di questa destra di potere. ma non credo si possano 'difendere' per un semplice travisamento classista. o meglio, non possiamo difendere la cultura di cui sono portatori. anzi, dobbiamo sradicarla.
come fare cio' e' per me impossibile a dirsi. non abbiamo mezzi e modi e linguaggi per raggiungerli.
cominciamo col ghettizzare, col togliere accettabilita' al discorso comune, rispedirli nella catacomba in cui stavano i fasci e i monarchici negli anni sessanta. lo 'sdoganamento' del neofascismo e il divampare del rincoglionimento cementato da disvalori neocon (pensate a programmi tipo Greed e capite di che parlo).
bisogna che si vergognino di cosa dicono e pensano ogni qual volta attaccano 'negri, puttane, marocchini, sfasciavetrine e froci'.
su queste cose non possiamo permettere che diventino oggetto di dibattito. semplicemente sono al di la' di ogni accettabilita'.
spero di essermi spiegato
Tonii. posso dire che ti voglio bene?
Carolina
non so tonii,evidentemente conservo tuttora una visione idealista del quarto stato.
Comunque non possiamo ignorarli,e neanche difenderli a priori per quello che sono ci mancherebe,
ma tanto per cambiare la lotta e' sempre quella,far prendere coscienza coscienza almeno a chi non e' in malafede, anche attraverso attività di propaganda (che poi era il vero scopo del populismo originario)
A proposito di propaganda non sento parlare di regolamentazione del sistema televisivo, ma solo di legge sul conflitto di interessi.Stiamo accorti che sono due cose diverse.Questi ce la incartano di nuovo.
"anche attraverso attività di propaganda (che poi era il vero scopo del populismo originario)"
immagino che tu stia parlando dell'ottocento russo... io sono stato in pellegrinaggio alla cella di vera figner... ;-)
"non sento parlare di regolamentazione del sistema televisivo"
francamente credo che sia un problema aggirabile. non e' dalle televisioni che il cainano prende i soldi, ma dal monopolio della pubblicita'.
basta una seria legge antimonopolio pubblicitario e il cainano dovra' vendere tutto (canali televisivi e villozze con 'teatro greco' included). quello in un mercato non protetto non sa starci: fallisce in due giorni. (e con una legge sul fallimento e il falso in bilancio lo si manda pure all'asinara: cosi' se la gode per bene la sardegna)
bisogna che si vergognano di cosa dicono
discorso sacrosanto, molto semplice da farsi in caso di "faccia a faccia": bastano 2 frasi per smontare argomenti inesistenti, e altre 2 per farli tacere per il resto della serata (salvo il caso in cui siano in maggioranza).
Ma il problema, ora, è che certe posizioni sono state sdoganate in TV (dove in questi anni sono divenute perfino maggioritarie) e su alcuni quotidiani, che pur non essendo i più diffusi in assoluto, raggiungono comunque una fetta di lettori non indifferente.
Insomma, come può la casalinga razzista (più o meno inconsapevolmente) vergognarsi di ciò che pensa o dice quando c'è un Feltri che queste identiche cose le scrive ogni giorno in prima pagina?
x tonii:
mi riferivo a quello indirettamente: legge antitrust.
il conflitto di interessi considerando che berlusca
e' quasi ottuagenario e' come chiudere la stalla dopo che sono scappati i buoi,cio' non toglie che a sx potrebbe essere usata da qualcuno come foglia di fico (d'alema? i ds?...ce li vedo alla grande)
x davide:
sempre subcultura e'.Cosi' come e'arrivata và (andrebbe) sradicata ,col tempo.
daccordo con davide e mi sembra un po` meno con tonii. ci sono molti obbiettivi da perseguire. l'unita' della nazione, la dignita' di cittadini, rispetto verso le istutuzioni, verso la cultura. piu' coesione sociale meno rabbia, meno tensioni. arrivo a dire che la religione (le religioni) possono avere ruoli positivi in questo sendo. e comunque bisogna cominciare con dare l'esempio noi personalmente. (a proposito, hai votato?)
secondo me Padron 'Ntonii ha votato, ma anche se fosse non lo ammetterebbe mai
:)
Le religioni?!!!?
e da quando in quà religione e cultura viaggiano insieme?
rispetto verso le istituzioni?No grazie mi viene in mente ruini
"l'unita' della nazione, la dignita' di cittadini, rispetto verso le istutuzioni"
della prima e l'ultima, francamente...
ecco.. ha votato e ha votato liga veneta... Tonii, posso tirarti un calcetto sul culetto??? :-) guarda che l'unità nazionale è una priorità assoluta anche solo per non finire nel terzo mondo... per il resto io il primo atto di "propaganda" che farei è una campagna contro il guardare la tv... rincoglionisce, è piena di fuffa, è violenta, a parte i politici e i misticheggianti (+ quiz) ha pure roba tipo il programma fisso con l'esperto di chirurgia estetica.. e la pubblicità... ecco già convincere la gente a non guardarla sarebbe un primo passo...
Carolina
sandro a capirci: mica sostengo che devi diventare religioso tu o io, che non lo sono. dico che tra le tante componenti di una societa' complessa, anche la religione ha il suo posto e puo' contribuire ad evitare lo sfascio verso il quale siamo ben incamminati. io (tu) ti adopererai poi per il progresso della nazione dove sei capace di farlo, no di certo nella religione, ma da qui a negarne l'importanza e la rilevanza ce ne passa.
tonii parla di kaos, sa lui cosa significa! io penso che non ne abbiamo bisogno. se intende piu' aperture, piu` sforzi fatti con sentimento (che so di liberare la rai dai partiti), ecc. e' un altro discorso.
(e grazie davide per l'interpretazione. non e' necessario che ti spieghi perche gli ho rotto le palle continuamente prima delle elezioni, non parlavo tanto a lui quanto ai cittadini che in lui si potrebbero riconoscere. ma per venire all'adesso, se il gioco e' cittadino italiano lui cittadino italiano io, ci sto, senno' no)
concordo con tonii sul fatto che senza mercato protetto il cainano finisce sul lastrico, ed in breve tempo in galera per bancarotta...
credo che per migliorare lo stato in cui siamo, non serva la violenza...
anzi e esattamente quello che lo stato di polizia desidera, per essere leggittimato ad usare il manganello a tutti i costi...
estremizzare in un paese come il nostro non porta a risultati positivi..., mai...
detto ciò, preciso che per me coloro che si professano fascisti, vanno trattati come tali e nel caso tonii ha ragione, ma non vanno ghettizzati, vanno perseguiti a norma di legge...
in questo modo nessuno potrà usare l'arma(assai forte in Italia) della paura dei rossi... che ghettizzano coloro che esprimono idee dissenzienti dalle loro...
in più, se le forze di polizia, colpissero esse stesse in primis i fasci, il popolo che guarda la tv, ne penserebbe un gran bene (della polizia) costringendola ad allontanarsi una volta per tutte dalle marce ideologie che ancora adesso la animano... no??? ( vedi riavvicinamenti piuttosto evidenti con i fasci)
sul fatto di fare qualcosa contro la cultura medio bassa che impera allegramente..???
credo che si possa far molto, a cominciare dalle scuole, dove noto che nessuno spiega le cose più basilari, tipo cos'è il fascismo, il nazionalismo ed il comunismo...
le ideologie arrivano alle orecchi del popolo tramite la tv commerciale...!!!! vi sembra normale...???
la lotta di classe non si sà nemmeno cosa sia, i più pensano che siano degli scolari che si menano...
lo stato sociale cos'è...???
i diritti del cittadino...???
la libertà...???
tutti concetti che sono stati cannibalizzati da 40 anni di politicanti corrotti e infidi...
e poi l'avvento del genio delle televendite, che in un attimo è riuscito a riportare in mezzo alle strade dei perfetti idioti vestiti di nero, con la scusa che erano solo tranquilli manifestanti...
e cosa rappresentavano nessuno dei genietti lo ha detto però...!!! chissà come mai...???
alix ha posto una domanda provocatoria...
ebbene più ci penso e più credo di averlo già visto quel governo...
è un governo che tradirebbe i ceti deboli, con la stessa velocità con i quali li ha traditi il fascismo...
porterebbe il caos e la rovina...
è il modo di fare di Berluscaos, con l'aggiunta della legittimazione a farlo...
un incubo ad occhi aperti...
lo stato di polizia all'ennesima potenza...
delatori ovunque...
e controlli su tutto e tutti...
non avrebbe limiti...
divorerebbe tutto e tutti sino ad implodere in una guerra civile...
non credo sia il caso...
poi scusa tonii ma mi fai un po' ridere se dici che ti va bene la dignita' di cittadini. se mi ribattevi no "la dignita' delle persone" ti potevo prendere per anarchico serio o prete di sx, ma "cittadini" presume gia' una citta' almeno, cosi' il rispetto delle istituzioni diventa una quasi automatica... ma a parte le battute, non dico che le istituzioni siano sempre rispettabili ma a quello bisogna tendere. dobbiamo pretendere che non ci sia ragione di vergognarci delle istituzioni e anzi ancora di piu`. dobbiamo riconoscere il bene e sapere coltivarlo, mica passare l'erpice di profondita' e distruggere quel sottile strato di suolo dove coltivare il nostro futuro.
lo stato-nazione e' un concetto giovane giovane che ha causato piu' miseria e terrore di tutti i cattivi kommmmunisti messi assieme
l'idea che le persone formino una nazione e' accattivante. ma e' anche una semplificazione piuttosto priva di senso. devono parlare tutti la stessa lingua? devo avere la stessa religione? le stesse leggi?
e perche'?
e dove comincia uno stato-nazione? dai confini? e questi bordi come si tracciano?
sangue e suolo: vi dice nulla?
e non c'e' davvero null'altro che affratelli le persone che sentirsi parte di una 'nazione' (la cui 'storia' poi e' inevitabilmente inventata fino alla mega-panzana fascista per cui la storia romana diventa 'storia nazionale')?
conosco 'stanieri' che mi sono molto piu' fratelli della stragrande maggioranza di quanti si dicono miei connazionali....
sì infatti poi ci lamentiamo dei colpazzi di coda del nano a basi di ici. io mi lamento per altre cose: che in una campagna elettorale durata un anno si sia parlato (o meglio strologato) di tasse facendo i giochetti delle tre carte... per tre giorni poi!!! non so, ma in America secondo me la fanno quasi *sulle tasse* la campagna elettorale!!! è proprio che invece da noi appunto non va il rapporto con le istituzioni. dimmi, per esempio, se devo pagare un 60% ma poi non preoccuparmi di nulla o se devo pagare anche solo un 40% e poi son cazzi miei o qualsiasi altra roba che vuoi fare per mezzo delle tasse e poi vediamo. certo che se invece hai un mucchio di sondaggi che ti dicono che tanto alle persone frega solo di sapere che non pagheranno perché non pensano di avere fiducia... eh beh il danno è fatto (anche alla serietà del Paese).
Carolina
Tonii è controversa la cosa. in parte è vero. anche se bisognerebbe chiedersi se per dire gli Asburgo fossero solo vittime di complotti da parte di altri stati che sfruttavano i suoi movimenti nazionalisti interni o se non avessero un pochino anche di cavoli loro eh? su questo già ci sono milioni di teorie. comunque adesso non è che si parli di filosofia. si parla di mantenere la Costituzione e i suoi valori e di abrogare la devolution. poi un giorno magari si andrà di macroregioni e di unione umana universale... qui si tratta però di un fatto non etnico ma politico, economico e di diritti di tutti i tuoi concittadini e tu sei cittadino di questo paese. poi puoi decidere che i tuoi connazionali siano tutti delle fave, però non è che puoi negargli i diritti. non è sangue e suolo neh? è la Costituzione, quindi figurati.
Carolina
beppe beppe: i cittadini ateniesi erano cittadini, c'era un potere popolare e non c'erano elezioni.
il popolo era esso stesso istituzione per sorteggio.
e cmq la dignita' ci dev'essere sempre...
tonii, le citta' (e lo stato) nascono alla fine del paleolitico. sono d'accordo che il potere centrale (gia' da allora) ha portato guerre e conflitti. ma quello di cui parliamo noi non e' la cosa astratta ma italia 2006 nel contesto dell'europa. definizione lo ammetto discutibile ma chiara, si porta dietro una storia travagliata una bella costituzione sotto attacco delle istituzioni quando piu` quando meno rispettabili e tante persone. quanto alla fratellanza al sentirsi vicini, sono d'accordissimo ma perche' non capisco perche' devi vedere quelle cose in competizione con una societa' strutturata. con l'esempio della famiglia; tu mi parli dei pericoli di un padre prepotente, io ti parlo della gioia di andare avanti insieme (anche se, come dire, con una sorella un po'...confusa).
sì Tonii, le procedure però.
sull'economia se devi dividerti una torta con altri che criterio adotti? fette uguali per tutti? sorteggio? che cosa garantisce la dignità economica? come garantisci quella politica, quella culturale, quella umana? perché senza seguire, e in tanti, delle procedure, non lo fai. dopo quelle possono essere le più diverse (altrimenti avrebbe senso "esportare la democrazia") però non viviamo in un mondo immaginario.
Carolina
ps mi scuso per il "solo" un 40 :-D stavo tirando i numeri a caso io. :-D ma era relativo a quell'altra cifra 60, e poi per dire quanto secondo me ne son stati tirati di numeri sulle tasse. :-D in tre giorni. prima un anno di insulti (molto spesso "unidirezionali") e comunque a volte anche invece cose più interessanti, però ecco: poi uno dice "spaccati, divisi, guerra civileeeeeeeeeeeee". no, piuttosto mandare affa un po' di politicanti e mi sembra che in parte l'abbiam fatto e in parte possiamo farcela anche meglio anche se probabilmente con difficoltà. questo però con delle procedure, che da noi sono/sarebbero quelle della democrazia.
Carolina
troppe domande per una mente sola e per un solo post di un blog!!!!
vi do due preziosi suggerimenti che non coincidono totalmente colle mie personali idee ma che, secondo me, permettono di inquadrare il problema da 2 angolazioni diverse e meno convenzionali delle solite 4 cazzate che si leggono:
La democrazia degli antichi e dei moderni / Moses I. Finley. - Roma ; Bari : Laterza, 1973. - VII, 109 p.
La democrazia : storia di un'ideologia / Luciano Canfora. - Roma ; Bari : Laterza, 2004. - VI, 424 p.
leggetevi questi che vi fate del bene. poi, poi, se volete, facciamo altri passettini ulteriori :-)
grazie tonii li leggero' con piacere poi ne riparliamo
ok ma erano domande esempio, mica volevo le risposte. solo dirti come vedo io una possibilità di porsi le questioni, più che di sapere come affrontarle. grazie dei suggerimenti, per ora, domenica e lunedi, forse pure fra poco, mi do alla letteratura :-)
Carolina
Stimato signor tonii purtroppo lavoro tutto il giorno e la sera sono cosi' stanco che proprio non riuscirei a leggere i bei libri che le mi ha consigliato.
Comunque mi piace essere informato,seguo sempre il tg del dott.Fede e il bellissimo programma del dott.vespa
ciao tonii, comprati ieri, letto finley e iniziato canfora: molto belli, ti ringrazio di nuovo per la segnalazione.
pero` non ho ancora cambiato idea su quello che ti dicevo sopra, in particolare centralita' e rispetto delle istituzioni democratiche. per essere piu` chiaro menzioni la costituzione (e dico solo referendum) il presidente della repubblica (pensa al dopo elezioni con la persona sbagliata) e parlamento (e quello che ne hanno fatto nella passata legislatura).
ps fammi aggiungere anche se non c'entra direttamente che quando parlo di costituzione ho in mente 'questa nostra costituzione' di calamandrei, ed in particolare delle distorte interpretazioni del dopoguerra che hanno portato ad allontanarla dai cittadini
ppss mi dici se hai votato? accetto anche un "non te lo dico" come risposta.
trovo stupendo che te li stia leggendo... ma allora i blog servono a qualcosa! :-D
per me l'idea che soggiace sottotraccia ad entrambi i libri e' che effettivamente possa darsi non un "controllo" popolare sul potere, ma un effettivo potere popolare; ed in quanto tale diffuso. Potere segmentato che comporta responsabilita' individuali di ciascuno, ma anche tutele che quel potere non diventi onnipotente, pervasivo e assoluto.
quello che noi oggi pensiamo associato a 'democrazia' sono dei sistemi elettorali. cioe' a dei meri meccanismi volti ad attribuire enorme potere a poche persone (e contiamo che la durata a termine sia un metodo per prevenire abusi). contemporaneamente la vulgata attuale vuole che tale potere si arresti pero' davanti alle 'leggi di mercato'.
di fatto pero' scambiamo cosi' con democrazia dei sistemi che cercavano di raggiungere la democrazia. al contrario il potere del popolo di atene era anche economico (le liturgie) senza avere sistemi elettorali di sorta.
in canfora si vede in modo chiarissimo come i meccanismi 'democratici' siano stati piegati e stravolti al fine di selezionare solo particolari segmenti di elite in grado di governare, e sbarrando di fatto la via a qualsiasi autodeterminazione reale al popolo, cioe' alla somma degli individui.
ora il mio invito e' quello di guardare piu' alla sostanza del potere, del suo esercizio e meno alla retorica istituzionale. capisco che di fronte a una destra che ha in mano la comunicazione e l'economia si cerchi di vedere nella democrazia e le sue regole un baluardo contro la sopraffazione. ma io vorrei che si vedesse anche un po' piu' in la'.
quando la situazione scricchiola e precipita, purtroppo non sono le istituzioni che ci salvano (8 settembre docet) ma solo l'auto-organizzazione (partigiani). occorre quindi creare una cultura diffusa che renda tutti piu' consci dei propri diritti e che la difesa di questi passa prima per la difesa dei diritti di quelli che ne sono privi e che sono messi peggio di noi.
detto questo: non sono un 'estremista': se c'e' da difendere la costituzione da un attacco che mini i diritti allora la si deve difendere. ma nello stesso tempo va superata - auspicabilmente - con nuove forme di diritti sociali.
e' un po' come le auto: le vorrei circolanti solo fuori dai centri urbani. pero' intanto lotto anche per avere un solo metro di pista ciclabile ;-)
non ci sono ricette ready-made. e societa' complesse hanno bisogno di risposte complesse. pero' - credo - abbiamo bisogno di una meta, un orizzonte, un telos cui puntare per non girare a vuoto.
per questo non difendo il parlamento. io difendo i diritti. se poi questo passa anche con la difesa del parlamento ben venga (non sono settario). ma la posta in gioco, per me, e' altra. :-)
alla tua ultima domanda la risposta e' sempre la stessa! :-D
ok e grazie. la cosa del potere segmentato, lasciamelo dire, pervade la nostra costituzione. lo stesso punto del rispetto per la religione di cui dicevo sopra e su cui forse non siamo cpltmnt d'accordo (spero sia ovvio che non parlo di chi la pensa come instrumentum regni) fa parte del pacchetto. lasciami ripetere che penso che una parte della ricetta e' in quel libro di calamandrei che menzionavo, cioe` nell'idea di quei padri fondatori della ns repubblica che come lui volevano una costituzione viva ed appellabile dal cittadino; voglio dire, non basta il referendum ma bisogna rilanciare in avanti.
il lavoro da fare sull'italia e' molto grosso e penso ancora che l'europa sia una sfida altrettanto seria di cui abbiamo discusso poco. daccordissimo che la responsabilita' e/o l'educazione del cittadino (della persona) sia una delle chiavi cruciali, ma non mi pare che io sostenessi il contrario! tempo fa scherzando proponevo di fondare il partito della cultura italiano (pci) ma capisco che un partito in piu` non e' quello che serve di piu`: servono persone nuove e desiderose di partecipare. l'esempio delle primarie mi fa ben sperare, e di nuovo mi ripeto, spero che chi e' stato eletto non se lo dimentichi: o meglio ancora, bisognerebbe provvedere a ricordarglielo
quanto all'ultima risposta, non l'ho capita ma a questo punto ci rinuncio: hai vinto per l'nsima volta!