Per spiegarlo ai suoi lettori il Washington Post lo definì “un'elezione nazionale su scala ridotta”. Era il primo sondaggio della storia, effettuato nel 1935 in pieno New Deal da George Gallup e commissionato del governo Roosvelt. Quella vecchia sovrapposizione con il voto genera ancor oggi non poca ambiguità. Anche perché tralascia un aspetto decisivo: il tempo. Il sondaggio infatti è il voto sottratto dal fattore tempo.
Il voto - espressione della volontà popolare - è la tappa finale, culminante di un processo decisionale, di una riflessione maturata in un periodo più o meno lungo che solo la concreta scelta renderà parere vincolante.
Il sondaggio invece coglie al volo l'impressione del momento, un umore non necessariamente stabile. Chi risponde si sente libero di manifestare un'opinione anche passeggera, di mandare un segnale o, al contrario (come dimostrò l'inattesa vittoria di Guazzaloca a Bologna), di mentire.
Togliendo dalle mani del popolo il compito di farsi giustizia, la democrazia aveva allungato il guinzaglio che legava lo sceriffo alla volontà dei cittadini del Far West desiderosi di impiccare il bandito. E facendo ciò lasciava la comunità libera di provare umori momentanei e desideri irragionevoli, emozioni e sdegni senza trasformarli in decisioni effettive.
Comprimere l'intervallo di riflessione tra opinione e decisione, polverizzare la differenza tra risposta ad un sondaggio e scelta di voto non rischia di trasformare il legame tra elettore e rappresentante, tra cittadino e politica, in un guinzaglio corto in cui tutti rimangono impigliati?
molto interessante, ma proprio per quanto sopra esiste la 'forbice', oggi definita molto coloritamente 'forchetta', che rende plausibili sia i sondaggi sulle intenzioni di voto sia quelli sugli 'exit poll', sempre che vi sia una legge elettorale meno cervellotica dell'attuale, che, nonostante tutto, si è rivoltata contro gli ideatori come una sorta di nemesi storica immediata.
Cribbio ! Nessuna eco dal popolo del blog !
boh io sarei d'accordo ma tanto tutte le volte che uno trova che una novità sia una porcata passa o per passatista o per poco trendy... per conto mio: no sondaggi, no inopinate accelerazioni, rispetto di tutte le leggi/istituzioni, snobismo verso i venditori di spazzole e la gente volgare...
Carolina
per Carolina: magari fosse possibile, ma la realtà è incontrovertibile, ci si nutre di sondaggi, putroppo.
Anch'io li trovo odiosi e noiosi
Cosa significa :-D ?
Amleto, però sono anche scoraggianti oltre che probabilmente condizionanti. Ad es. negli USA li fanno pure sul tipo fisico che "dovrebbero avere" i candidati... e vien fuori che oggi nessuno eleggerebbe più una mente come Roosevelt perché "si preoccuperebbe" del suo aspetto/salute!!! Sai che bello sviluppo...
Poi, anche il sondaggio non politico, un po' è come dire: se tu per dire hai dei problemi con persone in ufficio sai che te li devi risolvere
per tua serenità o anche per non perdere il posto. Invece sai che ci sono riviste piene di rilevazioni sulle beghe da ufficio degli italiani... leggi... magari per curiosità o per sentirti meno isolato... e ti dicono tipo che "oggi gli italiani non risolvono i propri problemi d'ufficio, ma preferiscono partire per Puerto Escondido" (con allegate pubblicità, link a siti di viaggi e palle varie). Secondo te questo aiuta o no? Per me no.
:-D rappresenta una risata a 32 denti.
Carolina
ciao carolina:-D