Ho conosciuto Caselli, per almeno due anni c'è stata una frequentazione settimanale, ferie escluse.
Era Giudice Istruttore a Torino.
Poi andò a Palermo, poi il dipartimento delle carceri, adesso P.G. a Torino.
Ancora una volta ha ragione da vendere.
Nulla togliendo al procuratore antimafia Grasso, ma Caselli pur avendo subito una legga 'contra personam', non ha abbassato la guardia.
sembra un terreno minato !
argomento disatteso !
karl marx, aggiungi qualcosa !
forse il popolo del blog si sveglia.
comincerei col dire che adesso i poteri forti extraistituzionali collusi con la mafia e ben radicati, qualche dente l'han perso e non parlo della cattura di Provenzano, che è giunta a fagiolo sulle elezioni, ma bensì del fatto che al potere, non ci sono più alcuni loschi figuri, che con condanne più o meno definitive erano ancora ai piani alti della politica...
incredibilmente per anni, sembrava che la mafia fosse solo un ricordo lontano...
sarà perchè non gli si dava più una caccia spietata...???
e se è così, non c'è da chiedersi come mai...????
solo nella mia mente affiorava talora il pensiero che la mafia non solo esistesse, ma agisse nel sottosuolo, ghermendo, poco a poco lo strato sociale ancora compatto, per sminuzzarlo e farlo a pezzi...???
a volte mi sembra di essere su Marte...
una parte dell'articolo che mi è piaciuta è la seguente:
Non stupisce, allora, che a sgomitare per occupare le prime file dei commenti all’arresto di Provenzano, dandone letture che mirano non tanto a celebrare i meriti - obiettivi ed incontrovertibili - degli inquirenti, quanto piuttosto ad inventarsi strumentali contrapposizioni con i metodi di accertamento della verità seguiti nella Procura di Palermo del dopo-stragi, siano proprio molti di coloro che in questi anni si sono distinti nell'aggressione e nella calunnia dei magistrati onesti, colpevoli di fare il loro dovere a 360 gradi. Quasi volessero ammonire anche i nuovi inquirenti che ci sono livelli, come dire, invalicabili. Che alzare più di tanto il velo dei rapporti fra la mafia ed esponenti del ceto dirigente del Paese espone ai noti rischi di linciaggio.
estrapolato dall'articolo:
Le Sirene della Mafia
di Gian Carlo Caselli
non male vero..???
ammetto che mi aspettavo più incazzatura...
solo 4 post..., peccato, occasione persa... :-(
giusto, drizzt.
però, possono sempre farsi avanti i bloggisti, e dire la loro.
io penso :->) che dopo l'arresto di totò riina nel 1993 la mafia si sia interrata, ha abbandonato la strategia sanguinaria delle stragi, le acque si sono calmate e gli affari hanno ripreso a fiorire.
si deve però dare atto che intorno a provenzano è stata fatta terra bruciata, con diverse centinaia - negli anni - di arresti.
la procura di Caselli mirava a tagliare il legame della mafia con la politica.
era questo il pericolo che costituiva, colpiva i piani alti.
è stata fatta una legge 'contra personam' per non farlo arrivare alla procura nazionale antimafia quale titolare !
più chiaro di così !
ciao King...
in effetti, gli arresti ci sono stati, ma la procura è stata in tutti i modi impedita nel suo agire..., bisognava selvare il grande capo...,
ma adesso l'aria è cambiata e anche il grande capo...
spero che cambiando i vertici dello stato, non ci siano più gli stessi poteri "occulti" a manovrare la giustizia di questo povero paese...
un'pò di presenza in più dello stato sul territorio, non guasterebbe di certo... ;-)