Cominciamo Binnu
di Marco Travaglio
L’altra sera "Alice" era in trasferta nel paese di Provenzano. Anna La Garofana travestita da Capitana Ultima, o almeno Penultima, passeggiava avanti a indietro con una pattuglia aviotrasportata di cameraman e truccatori nella masseria che fu di Binnu u Tratturi, scortata dal consueto stuolo di politici che chiacchieravano del più e del meno sotto un paio di ganci da macellaio penzolanti. Pareva il picnic di Pasquetta. Il tono era da "signora mia, come vivono male questi boss", "comare bella, non ci sono più i padrini di una volta". In effetti Anna s'è molto lamentata per le carenti condizioni igienico-sanitarie nel reparto ricotte. Anche l'arredamento, nell'ovile di Corleone, lasciava a desiderare, e pure il design non era granchè. Tutt'intorno strani personaggi in camice bianco armeggiavano con microscopi elettronici o qualcosa del genere. Comparse messe lì dalla produzione, si presume, essendo difficile immaginare che nel luogo in teoria più sterilizzato e inavvicinabile del mondo -l'ultimo covo del superboss- si possa campeggiare e transumare calpestando tracce e impronte, manco fosse la villetta di Cogne. Quando un giorno si ricorderanno di chiamare il Ris di Parma e salteranno fuori misteriose impronte di scarpa con tacco a spillo e qualche giornale titolerà:"Ricercata un'altra badante" o "Binnu aveva un'amante", ricordiamoci che di lì passò La Garofana.
Particolarmente ficcanti le opinioni espresse dal sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano (An), quello che paragonò la sentenza Dell'Utri alle "rappresaglie dei nazisti in fuga". Dunque un moderato. Era meglio se invitavano l'altro vice-Pisanu, il sottosegretario Antonio D'Alì (FI): avrebbe potuto illuminarci sulla figura del boss emergente Matteo Messina Denaro con qualche episodio di vita vissuta: perché don Matteo era, prima di darsi alla latitanza, il campiere della famiglia D'Alì, che lo stipendiava regolarmente con tanto di contributi pensionistici.
Ora naturalmente -dicono i tg- "è caccia ai protettori del boss", ai "nomi insospettabili"nascosti nei pizzini cifrati. A parte il fatto che quei nomi sono sospettabilissimi (in Sicilia tutti sanno chi sono i politici mafiosi), è il caso di chiedersi a che serve questo spiegamento di mezzi per decrittare i graffiti provenzaniani con squadre di glottologi ed enigmisti armati di raggi laser e altre diavolerie tecnologiche. Se anche il boss fosse stato così gentile da lasciare scritti i nomi dei suoi sponsor, che ce ne faremmo? E se poi fosse così squisito da collaborare con la giustizia, entrando nella schiera dei perfidi pentiti, cambierebbe qualcosa? Basta l'esperienza di questi anni per capire che tutto finirebbe con la solita guerra alle toghe rosse e ai pentiti prezzolati.
Quando fu arrestato Riina, si favoleggiò di carte compromettenti sui protettori "insospettabili" (che magari c'erano, ma gli ottimi Ros si scordarono di perquisire il covo, lasciando campo libero alla mafia). Il suo autista e altri pentiti fecero il nome, tutt'altro che insospettabile, di Andreotti. Il quale -stabilì la Cassazione- proteggeva Bontate, Badalamenti e altri galantuomini fino al 1980. Prescrizione del reato commesso. E' cambiato qualcosa? Niente, a parte che ora qualcuno, a sinistra, lo vuole presidente del Senato. E perché, già che ci siamo, non della Repubblica?
Poi presero il figlio di Riina, Giuseppe. Faceva affari tramite un prestanome, Mario Fecarotta, sorpreso 38 volte (diconsi 38) al telefono con Gianfranco Miccichè. E' successo qualcosa? Niente, a parte la promozione di Miccichè a viceministro, poi a ministro.
Poi, nel '99, intercettarono gli uomini di Provenzano nell' autoscuola "Primavera": concordavano la campagna elettorale per Dell'Utri alle Europee: "O lo eleggiamo, o i giudici lo fottono". Dell'Utri fu condannato a 9 anni, con una sentenza che parla dei suoi 30 anni di onorata carriera mafiosa e del suo patto con Provenzano nel '94. E' successo qualcosa, a parte la nomina di Dell'Utri al Consiglio d'Europa e la sua rielezione al Senato?
Poi intercettarono il cocco di Binnu, Giuseppe Guttadauro, e scoprirono che Totò Cuffaro l'aveva fatto avvertire delle cimici nel suo salotto. Il governatore fu rinviato a giudizio anche per un altro favoreggiamento: quello di Michele Aiello, possibile prestanome di Provenzano. E' successo qualcosa, a parte l'elezione di Cuffaro a senatore e la ricandidatura a governatore?
A questo punto arrovellarsi sui pizzini o insistere con Provenzano perché collabori pare un inutile dispendio d'energie. Meglio risparmiare tempo e denaro preziosi: casomai saltassero fuori altri politici mafiosi, anziché processarli, tanto vale promuoverli subito deputati, o ministri, o senatori a vita. Si fa prima.
L'articolo di Travaglio non fa altro che rafforzare le mie affermazioni in merito alla mafia già scritte nel post "Propaganda elettorale", considerare la mafia come un problema circoscritto a Sicilia Calabria e Campania è sbagliatissimo....
salvatore, per fortuna ci sono persone che comprendono la vastità territoriale della questione. certo, tendenzialmente, si colloca il discorso sempre in un luogo altro, come se la "narrazione" non avvenisse mai nel cortile di casa.
a milano, dalla banca rasini alle bische, da epaminonda il tebano all'autoparco, se ne dovrebbe avere buona memoria.
.....lo scandalo dell'Ambrosiano Veneto...tanto per dirne un altro che non è ancora stato citato...
Spesso provo pena per quanti abusano della
locuzione "E' tutto un magna-magna!", ma davanti a certi fatti è persino troppo poco usare la "massima dell'ignorante medio".
Mi viene da star male quando inizio a fantasticare su possibili intrecci tra mafia e politica...
Se Cosa Nostra fosse "solo" costituita da quattro sbarbatelli siculi, coi mezzi di oggi, il problema sarebbe quantomeno arginabile.
Purtroppo tutti sappiamo che dietro ad ogni cosa c'è una sapiente regia di "insospettabili", o meglio, di "intoccabili".
"Ma cosa può fare al riguardo uno sfigatissimo cittadino onesto?"
Oltre a leggere il buon Travaglio, ha il diritto/dovere di mandare a casa a calci nel culo (soltanto elettoralmente parlando, purtroppo) quanti si sono distinti per la loro vicinanza a certi ambienti.
E' così difficile? Certo, l'ignoranza e la disinformazione sono bestie contro le quali sarà sempre dura spuntarla, ma vivaddio, se quasi il 50% degli italiani ha capito che Berlusconi non è adatto a governare un Paese qualche speranza possiamo ancora nutrirla...
amara ma, sembra, anche rassegnata la posizione di Marco Travaglio.
Spero bene di no.
La cartina di tornasole sarà il suo (e non solo) ritorno nelle trasmssioni Rai (Mediaset è un po' più difficile).
Se non accadrà allora i tempi resteranno ancora bui.
magari, (speranza) adesso che "taluni" collusi non occupano più posizioni di un certo rilievo si riuscirà a far qualcosa in più... ;)
se poi, l'informazione tornasse ad essere un'pò più libera...(altra speranza)
può essere che gli italiani si sveglino da questo torpore che ci accompagna da "almeno" 5 anni (altra speranza) cosicchè,l'Italia scoprirebbe che i mafiosi che hanno per molto tempo "governato" talune regioni, sempre più o meno nascosti, erano addirittura arrivati ai più alti scranni del parlamento....
non male...,eh..??? alla faccia delle promozioni...
per parafrasare Travaglio, più sei mafioso, più in alto vai..., no???
poi capita anche che il genio delle televendite vada in giro a dire che "ci siamo dati da fare contro la mafia"..., che la lotta alla mafia è stata una delle prerogative del governo...!!!quale mafia fosse, lo sà evidentemente solo lui...
in questi anni, ne ho sentito parlare talmente poco, che ogni tanto mi veniva da pensare che la mafia esistesse soltanto più nella mia mente...
ma poi mi rendevo conto che era solo un'altra della mille astuzie di chi la mafia la copre, facendoti vedere più reality, più veline e magari più calcio... in tv...
onestamente non mi aspetto che le cose cambino radicalmente, auspico solo un risveglio delle menti e delle coscenze degli italiani, affinchè chi combatte contro la mafia non resti da solo...
come spesso avviene nei paesi in cui la mafia e le sua sorelle comandano a dir poco apertamente...
ma abbia al suo fianco lo stato e la maggioranza delle persone che vuole la fine di una annosa piaga italiana...
speriamo che il dopo elezioni sia l'inizio di una svolta...
ma..., a ben vedere, anche Travaglio, come dice L.M.alias amleto pare piuttosto rassegnato...
triste presagio... :(
Anna La Rosa è deficiente.
era a Corleone a far nulla. Scoprire il santino di Padre Pio e.. i soli libri letti da Binnu... che poi è il solo... la Bibbia... come se la gente i mafiosi li chiamasse Mammasantissima a capocchia... per poi imbarazzarsi pure, la deficiente... (cui i nani hanno affidato i servizi giornalistici della rai, nel ruolo di direttrice, niente po po di meno e oltretutto con un'indagine per tangenti sul groppone che è ben verificabile su societacivile.it).
Io prima che riabilitino pure il mostro di Firenze magari con la "scusa" che era uno su n miliardi di lettori della Bibbia spero in una bella galera per i delinquenti che sappiamo ora... altro che farli deputati e ministri...
Carolina