i ceti abbienti, i furbi ed i disonesti sono certamente una quota molto inferiore al 15-20% indicato da HCE.
voglio sottolineare che è stata votata una coalizione di partiti, dei quali il trainante era quello ben nota.
questa forza politica ha raccolto il 27% circa dei voti.
all'interno di questa percentuale va ricercata la percentuale di cui sopra e quella di quegli italiani che 'ci hanno creduto'.
bisogna interrogarsi sul percè ci hanno creduto.
qui bisogna dire che le tecniche della comunicazione moderna prescindono dalla fondatezza e dalla credibilità del messaggio che viene fatto passare, che diventa credibile perchè posto in modo chiaro per tutti, non solo per gli intellettuali e per gli acculturali che sullo stesso possono ed esercitano la critica necessaria e non si fanno 'gabbare'.
purtroppo, siamo un popolo di creduloni, ma siamo in buona compagnia.
le altre componenti della coalizione di centro-destra avevano già una loro base elettorale, il cosiddetto 'zoccolo duro', che vota come vota 'a prescindere'.
mi pare che i conti tornino.
per questa volta ci è andata bene, l'abbiamo scampata per un soffio.
speriamo che basti o, meglio, 'io speriamo che me la cavo' (se ricordo bene il titolo di un best-sellers di una scolaresca napoletana, i cui temi furono 'raccolti' e pubblicati dal loro maestro Marcello d'Orta).
è dimostrato, dunque, che non siamo un popolo di italoti
coraggio, è un tema bellissimo !
difficile ma confrontiamoci.
sul digitale terreste (la fregatura - io no), il cervello all'ammasso nel cinescopio, la rinazionalizzazione della RAI ecc.
"bello" non direi proprio. interessante ed importante, forse si.
la mia percezione, frequentando principalmente gente che è in grado di esercitare una certa critica su quello che riceve dalla tv, e che ne assume in quantità moderata, è che il tema della parte di popolazione che è condizionata dall'informazione televisiva sia essenzialmente rimosso, allo stesso modo in cui è rimosso il problema della proprietà materiale.
come non esiste solidarietà per la povertà materiale, così non ce n'è per la carenza di strumenti critici.
con la complicazione ulteriore che è abbastanza ovvio che chi è in difficoltà materiali andrebbe aiutato, mentre è più difficile convincere qualcuno che viene condizionato dai media e che dovrebbe liberarsi di questo condizionamento, acquisendo fonti di informazione se non migliori almeno più variegate, capacità critica, e soprattutto una rete di relazioni sociali che gli permetta tra l'altro di sperimentarsi nella discussione.
questo perché è estremamente facile offendere qualcuno mettendosi su un piedistallo e dicendogli che gli mancano strumenti critici, e anche perché la capacità critica è più difficile da misurare del benessere economico.
e allora come si fa a migliorare il livello di consapevolezza di una popolazione? iniziative culturali? usare il traino della socialità e del divertimento per far passare contenuti che facilmente risultano pallosi? ricostruire le reti di relazioni che veicolano socialità e cultura?
altro tranello: la capacità di critica e di analisi del mondo in cui si vive dà potere, nelle relazioni personali, negli ambienti lavorativi, e costituisce quindi un "vantaggio competitivo".
gli "intellettuali", che di giorno mettono a frutto le loro competenze nella competizione per il potere e la ricchezza e di notte "fanno politica" nei modi più strani, fino a che punto sono disposti a innalzare il livello medio della popolazione, rischiando di intaccare il loro vantaggio competitivo, e magari di far emergere concorrenti più brillanti e più agguerriti?
certo, siamo arrivati ad un punto in cui la crisi di capacità critica della popolazione italiana stà diventando pericolosa per tutti, e forse adesso ci sveglieremo a cercare di risollevare un pò le cose. ma poi ritorneremo a fare i nostri interessi, a difendere il nostro piccolo privilegio intellettuale.
non mi stupisco che l'argomento stimoli poca discussione.
HCE
Il tono era volutamente enfatico, per stimolare una riflessione che non è venuta.
Consiglieri una po' più di sintesi nella esposizione delle tue argomentazioni.
hce : l'argomento non è banale , e non ci prende impreparati.
io stessa ho già lanciato più volte strali contro il rincoglionimento collettivo dato dalla tv sopratutto commerciale .
il senso critico degli italiani sta sparendo ,gli unici stimoli sono i grandi fratelli .
mi vengono in mente solo cose molto brutte come paragoni : l' uso di massa di eroina fra i giovani trent'anni fa ,che faceva vagare come zombie ragazzi che avrebbero potuto diventare una risorsa per il paese (ma forse anche contestatori come i padri gli zii i fratelli maggiori).
adesso siamo arrivati all'uso di massa della tv di massa , e abbiamo lo stesso appiattimento cerebrale con chi corre a vedere il reality show e vota pure un decerebrato come lui .
magari solo io vedo attinenze fra queste due cose (a parte che con la prima ci lasciavi la pelle e che con la seconda al limite ci lasci il cervello), ma non so perchè quando vedo certe persone davanti alla tv , con lo sguardo bovino ipnotizzato e la bocca semiaperta a bersi qualunque cazzata passi per lo schermo , mi vengono in mente i tossicodipendenti , e se provi a spegnerla vedrai pure la crisi d'astinenza .
gli si instillano nella testa i concetti già belli e pronti et voilà che :come faccio a vivere
senza lo spremiagrumi elettrico , la french manicure ,tutti comunisti ,come una grande squadra vincente .
il senso critico degli italiani si chiama fame .
basta avere macchina tele cellulare gli fai fare quello che vuoi ,se poi ci scappa pure qualche soldo risparmiato che ce ne fotte ,viva berlusconi.
anch'io mi considero un ex tossicodipendente (ho smesso di assumere televisione da settembre 2005, c'è tutta la storia sul blog smettv.splinder.com). mi ritengo però uno di quelli che era dotato di strumenti culturali sufficienti a proteggermi almeno parzialmente dall'indottrinamento diretto.
diamo anche per assodato, come peraltro è dal punto di vista medico, che la televisione è una droga e crea dipendenza, e che è uno strumento per manipolare le coscienze ed abbattere il senso critico degli italici.
a questo punto, effettivamente il paragone dell'eroina negli anni '70 è suggestivo. con un lieve retrogusto di teoria della cospirazione, ma è una cosa che succede.
non so esattamente se da qualche parte ci sia un grande vecchio o un comitato d'affari informale che decide queste strategie, o se si tratti di una dinamica "spontanea" dell'economia di mercato o di qualcos'altro ancora.
HCE
Basta guardare le trasmissioni giuste (ben poche negli ultimi cinque anni), non avere lo sguardo bovino a fine visione, piazzare qualche filtro critico, spegnere ed andare quando si ha qualcosa di meglio da fare.
Vera la faccenda della dipendenza, ma alla mia età non accade.
Terribile lasciarci il cervello, meglio lasciarci la pelle.
Buona la sintesi di HCE.
E' lo zoccolo duro della Ruota della Fortuna e OK il Prezzo è Giusto; è la componente che dice "Se gli fanno pubblicità sarà vero" e poi compra da Vanna Marchi, o da Giorgio Mendella, o da Virgilio De Giovanni (vi ricordate chi sono? No? Appunto, questa è una parte del problema; vi do 2 tracce: http://bv.diesis.it/243/bev243.htm e http://www.piramidedoro.it/pagine/mendella.htm).
king lear: come per tutte le droghe, ognuno ha le sue reazioni e la sua capacità di controllare la dipendenza. e ognuno arriva fino ad un certo punto a decodificare la propaganda che riceve, ma una parte comunque passa. a me passava l'aggressività, una quota di consumismo, i surrogati di socialità. eppure ho avuto la fortuna di ricevere e costruirimi il mio piccolo armamentario di strumenti critici e di fonti informative più affidabili.
e come per tutte le droghe, è difficile ammettere di essere dipendenti ed in qualche misura condizionati.
dal punto di vista individuale, la mia vita è migliorata da quando ho smesso con la televisione. è solo una osservazione, non posso attribuirlo del tutto a questa scelta, ma il dato è quello.
d'altra parte, sono conscio che sottrarmi all'esposizione da televisione mi priva della partecipazione a una parte della vita pubblica di questo sgraziato paese, e mi allontana da molte delle persone con cui condivido questo pezzetto di mondo. ma almeno per il momento non me la sento di fare diversamente.
HCE