Borghini: con il ministro tornerà il riformismo
di Maurizio Giannattasio
Gianpiero Borghini, la sua presenza nella lista della Moratti significa che un mandato alla Moratti sarà un mandato al riformismo?
«È il tentativo di individuare una linea nuova, che io chiamo liberal-riformista, adatta agli anni che Milano avrà di fronte, la grande Milano».
Che anni saranno?
«Per capirlo bisogna guardare agli ultimi 10 anni. Anni tumultuosi, ricchi di energie. Che la sinistra, anche nei suoi migliori uomini come Filippo Penati, liquida come uno sbaglio. Ma se non si capisce che gli anni di Albertini sono stati anni di incubazione del nuovo che arriva, non si capisce niente. Vedo Ferrante che pensa alla città come a una vecchia signora cui bisogna restituire la dignità. Io vedo Milano come una ragazzona, un'adolescente, magari un po' sgraziata ma con grande vitalità e potenzialità».
Ma anche la Moratti non ha vede tutto positivo in questi anni.
«Questi sono dettagli. Ritengo giustificabile che la Moratti voglia dare la sua impronta alle nomine e al piano dei parcheggi. Ma sul fatto che Albertini consegni una Milano dove sono state realizzate importantissime opere pubbliche è assolutamente fuori discussione e questo la Moratti lo sa benissimo. Strutture su cui poter costruire il progetto di grande città».
I politici del centrosinistra dicono l'esatto contrario.
«E non capiscono che la città è sempre più avanti dei suoi amministratori. Che le pulsioni riformiste arrivano proprio dalla città e bisogna fare i conti con quelli che sono oggi i milanesi. Per questo motivo trovo più riformismo nella lista della Moratti che nelle parole dell'Unione».
In che senso?
«Se la politica si confronta con la società civile in modo diretto può produrre delle novità. La politicità della Lista Moratti sta prima ancora che negli schieramenti nell'atteggiamento: la politica che dialoga con la società civile. La Moratti cerca di ristabilire il circuito logico tra politica e società. A sinistra vedo solo autoreferenzialità».
Che farà Borghini? Il consigliere o l'assessore?
«La possibilità di tornare in Consiglio a Milano, il più importante d'Italia, mi sembra già un grande obiettivo. Non ho ambizioni governative. La Moratti troverà i suoi governatori».
Un consiglio: non è meglio che rimanga in pensione ?
Consiglio supplementare: dialogare con questo blog ?
Veder tornare alla ribalta personaggi simili mi provaca violenti conati di vomiti; quanto poi leggo le loro deliranti dichiarazioni, mi viene voglia di emigrare. Confido nell'intelligenza degli Italiani, anche se da un popolo che si è tenuto sul groppone Berlusconi, Bondi, Cicchitto, Castelli, Calderoli, Schifani, Nania, Buttiglione e il resto della Corte dei Miracoli c'è ben poco da aspettarsi...
che bugiardo!!! venduto??? la sx milanese è piena di guai se vogliamo, ma non è autoreferenziale e sptt non è vero che al confronto la dx dialoghi. la dx o fa come ha fatto a livello nazionale o regionale, o fa la campagna elettorale di strada tutto il tempo, o bodeggia in circoli (che un po' conosco, non i più estremi comunque) che davvero sono autoreferenziali. che o sono circoli di cattolici di destra che sul serio hanno un linguaggio tutto loro - altro possibile topic di un Fuzzy Dizzy volendo anche se è un'ennesima pessima ispirazione in quanto rientrerebbe nel tipico "parla come mangi" :-) - oppure sono circoli di intellettuali ex di sinistra o meglio ex 68ini passati a destra per ragioni di carriera o perché han rinunciato a ogni ipotesi di lotta, per stanchezza o per frustrazione. In ogni caso gente che non dice alcunché di dialogante. Le classiche trombonate che volendo potrebbe fare qualsiasi anziano al barsport.
Questo è il livello di rapporto con la società civile della dx milanese, esimio dott. Borghini!
Carolina