Vecchi vizi. Sinistra e antisemitismo
di David Bidussa
La scena delle bandiere bruciate, e dell'intolleranza andata in onda martedì 25 aprile a Milano, non dice molto di nuovo, certo di fischi non è morto mai nessuno, ma il problema in sé non sono né i fischi, né il rito del fuoco “purificatore” (anche se il mito del fuoco che purifica ha a poco a che fare con la storia della sinistra, ne ha invece e moltissimo con quello della destra e del KKK americano).
Il problema su cui vorrei seriamente invitare a riflettere è il seguente. Nelle scorse settimane sono avvenute nell'ordine le seguenti scene: Lunedì 17 aprile un attentato scuote la città di Tel Aviv; un secondo attentato il 24 aprile a Dahab nel Sinai; ancora lunedì 24 aprile il presidente iraniano Ahmadinejad proclama che il suo obiettivo è l'eliminazione dello Stato di Israele e sollecita una unità complessiva degli islamici a eliminare fisicamente i suoi abitanti o rispedirli ai loro paesi di provenienza (forse più correttamente bisognerebbe dire di origine visto che circa il 70 % della popolazione israeliana attuale è nato lì). Israele - dice il presidente iraniano - è il prezzo fatto pagare agli arabi del senso di colpa dell'antisemitismo degli europei. Ahamadinejad, com'è noto, invece è un dichiarato amico degli ebrei.
Com'è che a sinistra solo la vista di una stella a sei punte provoca una reazione automatica mentre di fronte ai fatti che abbiamo citato la reazione è stata “dialettica”? Molti sostengono che la sinistra italiana è in parte affetta di antisemitismo. Non credo che ci sia un antisemitismo teorico, credo invece che ci siano due aspetti con cui la sinistra deve misurarsi.
1) Sguardo paternalistico da parte della sinistra nei confronti di tutto ciò che esprime un vago terzo mondo. In breve se un individuo si fa saltare a Tel Aviv o a Dahab il fatto sarà deprecabile, disdicevole, ma certo ci sono ragioni che lo hanno motivato. E queste sono riconducibili al suo avversario. Dunque “lo scandalo” è costituito dal suo nemico, il vero responsabile della sua decisione.
2) Sostiene a ragione Wlodek Goldkorn, responsabile culturale de “l'Espresso”, che la sinistra oltre al paternalismo, è affascinata dal mondo “lontano” e da una società ordinata e comunitaria, un fascino che esprime nostalgia verso qualcosa che si è perduto e che nel mondo lontano si crede ancora conservato e autentico. Alla fine, dunque, ciò che emerge il disagio - per non dire l'avversione - contro il radicalismo democratico, la sfida dell'individualità.
Dietro la diffidenza e la scarsa simpatia che Israele gode nella sinistra italiana, una volta superato il proprio il senso di colpa, insomma pagato il ticket d'obbligo nei confronti della memoria, è l'Antiamerica che torna a prima fila. Vecchio vizio della sinistra, a dispetto di Veltroni.
Quello delle bandiere bruciate forse è un incidente di percorso. Ma non servirà considerarlo tale. E' invece il segno di una cultura radicata in profondità. L'immagine non è quella dell' antisemitismo tradizionale. Dietro l'angolo non c'è né il pogrom, né lo sterminio. C'è, invece, il rifiuto dello straniero e allo stesso tempo il fascino dell'esotico. La sinistra ha una sfida dentro se stessa ed è la modernità. Fare dichiarazioni di condanna è importante, ma non saranno due parole in un comunicato a risolvere e a dichiarare acquisito un passaggio culturale che è in gran parte ancora da compiere.
Non mi riconosco nella sinistra descritta da Bidussa.
Insisto: sono solo delinquenti comuni quelli che bruciano bandiere, almeno in Itaglia:;-)
Come al solito la strumentalizzazione di questo gesto ha portato le solite polemiche e accuse di antisemitismo, decostentualizzando il gesto in se dalla situazione storica in cui troviamo: da una parte degli invasati che ricoprono cariche istituzionali, pseudo giudaico-cristiani, invocano una nuova crociata e fiancheggiano il governo israeliano a continuare la sua campagna verso la realizzazione del Grande Israele, con la conseguente scomparsa della Palestina, dall' altro la totale identificazione dei simboli ebraici alla nazione d' israele, fondata e governata dai sionisti, mentre il popolo ebraico mondiale per fortuna non ne condivide tutte le scelte, soprattutto quelle guerrafondaie e razziste verso i palestinesi e gli arabi che vivono in Israele in generale. Perchè quando parliamo di Israele dobbiamo sempre identificare quello che rappresenta come un monolite, un unico soggetto politico, composto escusivamente da sionisti (fanatici) e prenderne sempre e comunque le difese, anche quando le colpevolezze e le efferratezze commesse sono visibili a tutti? Bisogna leggere il gesto e non darne un' interpretazione strumentale: bruciare una bandiera di israele durante la manifestazione del 25 aprile sta a significare che oggi, 2006, che esiste un popolo oppresso e sotto attacco, costretto a vivere dentro un recinto, al quale sono state portate via le speranze di un futro, che si ribella con l' unica arma che gli è rimasta, il suicidio-omicidio. questa situazione etimologicamente qualifica i 'terroristi' palestinesi, al pari degli iracheni, come PARTIGIANI, cioè coloro che in nome del loro popolo, con i mezzi che hanno a disposizione, organizzano la resistenza contro chi li opprime e occupa la loro patria. Da questa ottica bruciare la bandiera d' israele puo' essere inquadrata e discussa, ma senza nessun rigurgito antisemita, usato sturmentalmente da chi è in malafede.
Ieri ho visto per qualche minuti il teatrino di Vespa, tra gli ospiti Casini.
Ad un certo punto i due hanno inscenato un teatrino:
Vespa:
"Ormai si sa che il centro destra non può partecipare a certe manifestazioni perchè sarebbe aggredito..."
Casini:
"Lei Vespa, giornalista tra i più intelligenti della nostra televisione (serie di leccate...)....ha fatto una gaffe dicendo che i leader del cdx vengono regolarmente insultati.......bla bla bla....ma questa non dovrebbe essere una cosa normale in un paese democratico.....bla bla bla....
Vespa:
"Si, ho fatto una gaffe, però purtroppo, anche se è una cosa orribile, ormai gli insulti ai leader del centro destra non fanno più notizia. bla bla bla....Non accadrebbe in nessuna altra nazione al mondo che il Capo del Governo fosse continuamente attaccato ed insultato....bla bla bla....eppure Silvio Berlusconi ormai non può più uscire di casa senza essere attaccato da qualcuno, ma questo non fa più notizia".
Ci mancava Cornacchione che urlava: "povero Silvio, tutti gli vogliono male", con tanto di piagnisteo a seguito.
Mentre seguivo quel patetico teatrino dentro di me mi chiedevo: "ma si può arrivare così in basso con tanta nonchalance?".
Insomma, alla fine, anche ascoltando l'intervista al padre della Moratti, ho capito che si aspettavano certe reazioni ed era tutto programmato per gettare ancora fango sulla sinistra.
Dopo, giro su un altro canale, pubblicità, se non erro di "Panorama", che nei prossimi numeri allegherà i dvd: "storia del fascismo" di De Felice.
Ho spento la tv e sono andato a dormire.
Il problema non puo' essere risolto dicendo che sono solo delinquenti quelli che bruciano le bandiere. Ci fossero stati provocatori fascisti in manifestazione gli avremmo spaccato la faccia; la cosa grave è che la stragrande maggioranza della manifestazione non ha espulso non ha insultato, non ha aggredito quei "delinquenti".
Le farneticazioni revisioniste di Jello sono invece difficilmente commentabile tanto è il pregiudizio e l'ignoranza che emerge, faccio a Jello alcune semplici domande:
1) Come mai non è nato nel '48 uno stato palestinese a Gaza e in Cisgiordania.
2) Perchè la dirigenza palestinese ha rifiutato gli accori di taba che prevedevano la creazione di uno stato palestinese sul 97% dei territori occupati dando il restante 3% zone del Negev?
3) sono partigiani (ma non ti vergogni?) anche gli attentatori che durante il processo di pace e dopo anni di sviluppo economico e sociale della palestina nel '99 fecero 3 stragi in Israele facendo vincere Netanyau alle elezioni
4) cosa ha fatto Shua Arafat del miliardo di euro che ha ricuvuto in eredità alla morte del marito? Li sta spendendo a Parigi dove vive ho in via Condotti?
5) se una parte di avversione verso lo stato Israeliano deriva dall’immaginario dell’ebreo ricco e avido contrapposto all’idea del palestinese povero, è antisemitismo?
6) perchè i partigiani (ma non ti vergogni?) irakeni uccidono civili irakeni?
7) i nostri partigiani si richiamavano a valori e ideologie (comuniste,socialiste, liberali, azioniste, cattoliche...) di grazia intelligente Jello a quali valori e quali ideologie si ispirano i partigiani (ma non ti vergogni irakeni?)
8) Le SS che combattevano dietro le linee nemiche durante l'avanzata angloamericana e russa in Germania erano partigiani?
Il problema non puo' essere risolto dicendo che sono solo delinquenti quelli che bruciano le bandiere. Ci fossero stati provocatori fascisti in manifestazione gli avremmo spaccato la faccia; la cosa grave è che la stragrande maggioranza della manifestazione non ha espulso non ha insultato, non ha aggredito quei "delinquenti".
Le farneticazioni revisioniste di Jello sono invece difficilmente commentabile tanto è il pregiudizio e l'ignoranza che emerge, faccio a Jello alcune semplici domande:
1) Come mai non è nato nel '48 uno stato palestinese a Gaza e in Cisgiordania.
2) Perchè la dirigenza palestinese ha rifiutato gli accori di taba che prevedevano la creazione di uno stato palestinese sul 97% dei territori occupati dando il restante 3% zone del Negev?
3) sono partigiani (ma non ti vergogni?) anche gli attentatori che durante il processo di pace e dopo anni di sviluppo economico e sociale della palestina nel '99 fecero 3 stragi in Israele facendo vincere Netanyau alle elezioni
4) cosa ha fatto Shua Arafat del miliardo di euro che ha ricuvuto in eredità alla morte del marito? Li sta spendendo a Parigi dove vive ho in via Condotti?
5) se una parte di avversione verso lo stato Israeliano deriva dall’immaginario dell’ebreo ricco e avido contrapposto all’idea del palestinese povero, è antisemitismo?
6) perchè i partigiani (ma non ti vergogni?) irakeni uccidono civili irakeni?
7) i nostri partigiani si richiamavano a valori e ideologie (comuniste,socialiste, liberali, azioniste, cattoliche...) di grazia intelligente Jello a quali valori e quali ideologie si ispirano i partigiani (ma non ti vergogni irakeni?)
8) Le SS che combattevano dietro le linee nemiche durante l'avanzata angloamericana e russa in Germania erano partigiani?
il tema che bidussa affronta e', ovviamente, un vero campo minato.
provo a inoltrarmici.
non credo completamente che si tratti di 'paternalismo' verso il terzo mondo. si tratta anche di immagini forti, di resoconti di amira hass, di eventi come la morte di rachel corrie, e di tutte quelle immagini di chi ha visto sia israele sia i campi palestinesi.
e delle posizioni che israele ha assunto in politica estera.
piu' che in piccoli circoli non c'e' quel legame che un tempo sicuramente era piu' forte e diffuso tra la sinistra italiana e il fplp, hamas non e' certamente una manica di 'compagni' e la dirigenza dell'olp si e' abbondantemente screditata.
credo che la percezione sia piu' quella di schierarsi con davide contro golia. ovviamente in israele l'impressione (di quasi tutti) e' di essere il david della situazione. ma in europa la percezione e' esattamente opposta.
praticamente entrare in questa dinamica e' entrare in un gioco di specchi, di paure contrapposte, di profonde ferite e traumi. ferite e traumi che i palestinesi trasmettono anche al mondo arabo e in generale a quello islamico e in parte a quello cristiano, mentre gli israeliani lo condividono con tutti gli altri ebrei del mondo.
e' chiaro che in israele la 'sicurezza' sia il tema dominante, anche per i trascorsi ebraici di persecuzioni e stermini. ma la 'sicurezza' in europa e' anche un tema su cui la sinistra si trova poco a suo agio: il panopticon di sorvegliare e punire ci insegna che la strada da percorrere per ottenere sicurezza e' diversa da quella.
il fatto che non ci sia stata rappresaglia per la bomba a tel aviv e che hamas abbia condannato le bombe a dahab sono, pero', le prime ottime notizie che sento da anni venire da quella parte di mondo.
credo che sia un possibile inizio di un abbassamento del livello di conflitto (che rimane cmq altissimo).
la mancata 'ferma risposta' alle sbruffonate della dirigenza iraniana credo dipenda piu' che altro dal loro valore platealmente retorico. sembra che faccia di tutto per farsi invadere dagli usa. probabilmente e' quello che spera. (ovvio che in israele l'impressione che fanno quelle parole e' diversa. ma e' ancora un gioco di specchi: li' ricorda il sonno europeo davanti alla minaccia reale del nazismo, in italia sembra piuttosto la spacconata mussoliniana del 'spezzare le reni alla grecia').
la vittoria conservatrice in iran ha radici lontane, ma anche e' dettata (credo) dal fatto che ora l'iran confini sia a est che a ovest con gli usa, e questo impedisca un qualsiasi cambiamento in senso riformista e piu' laico (come stava avvenendo e che si e' bruscamente interrotto).
la verita' e' che stiamo qui, a tormentarci per una situazione assurda (israele, palestina, irak, iran etc) che provoca solo dolore e sofferenza, e che, in definitiva, non possiamo fare assolutamente nulla.
ogni parte coinvolta ha ragione e torto contemporaneamente.
concludo con una provocazione.
bruciare le bandiere e' cosa buona e giusta. solo pero' se ciascuno brucia la sua. il mondo in cui voglio vivere e' quello in cui io brucio il tricolore mentre in israele si brucia la bandiera con lo scudo di david e in palestina si brucia la bandiera rosso-bianco-nera-verde. sono solo costruzioni mentali che possono essere utili per costruirsi un'immagine di se' e della propria supposta storia. ma quando ingenerano troppo dolore a se' e agli altri andrebbero superate con qualcosa di piu' ampio e piu' umano.
va da se' che al contrario bruciare l'altrui bandiera e' aggressivamente idiota.
quel mondo, tonii, è il mondo del caos:-C
quel mondo e' fatto da individui completi, uomini e donne, e non da birilli manovrati...
i nazionalismi ci hanno gia' regalato montagne e montagne di morti. immense cataste di cadaveri.
io ne avrei abbastanza. anche considerando che non esiste qualcosa come 'etnia' 'razza' o 'nazione' se non come ideologia.
Daniele: tu che sei piu' informato di me sulla storia del popolo israeliano e quindi sulla nascita, lo svilupppo e il dominio del movimento sionista per la realizzazione dello stato di israele, sai benissimo come sono andate le cose, in particolare su quali mezzi, con quali propositi e quali ideologie la lotta sionista ha basato la propria battaglia per la realizzazione del Grande Israele, propositi, ideologie e mezzi non conformi ad uno stato sedicente democratico ed occidentale.
I palestinesi, come tutti i popoli mediorentali, hanno vissuto il colonialismo occidentale, la dominazione seguente di dittattori e finti liberatori nazionali creati e finanziati ad hoc sempre dagli occidentali, senza poter autodeterminarsi come ogni popolo ha il diritto di fare.
Non hai mai pensato che alcuni attentati, avvenuti in particolari circostanze storiche, hanno determinato una situazione totalmente sconveniente per chi lo ha commesso, mentre molto favorevole a chi lo ha subito, tanto da leggittimarne una reazione spietata che si puo' ricollegare ad un progetto assurdo, ma in questo contesto giustificato dalla 'legittima difesa' e quindi accettato dall' opinione pubblica? Di esempi ce ne sono a kili, basta pensare al piu' recente 11/9, attentato assurdo, ancora non chiaro nella dinamica, anzi abbastanza inverosimile secondo la versione ufficiale, ma che ha generato nell' opinione pubblica mondiale l' accettazione di 2 attacchi verso popoli che non avevano a che fare con quella vicenda, solo perchè essendo deboli e casualmente vivendo sopra una riserva di petrolio, dovevano essere sottomessi.
Non mi vergogno affatto a chiamare Partigiani gli iracheni, ma nota bene: un conto è parlare di insensati attenti kamikaze di iracheni contro civili iracheni, realizzati da squadroni della morte fomentati dal mossad, dall' iran e dagli amerikani per destabilizzare e generare confusione e guerra civile, un conto è considerare partigiani quelli che attaccano gli occupanti ed i loro alleati iracheni (che sono al pari dei repubblichini di salo'), compresi gli italiani di nassiria, per difendere la loro terra e la loro gente.
Potrei altresì risponderti che israele non ha mai accettato le risoluzioni dell' ONU negli ultimi 50 anni. Ma contrapporre verità ad altre verità non è un modo costruttivo per raggiungere la pace. Soltanto facendo autocritica delle proprie azioni e dei propri comportamenti da entrambi le parti, si puo' raggiungere una verità condivisa. L' occidente non lo fa e non lo farà, visto il rigurgito fascista e crociato che inpeversa da noi come negli USA.
"i nazionalismi ci hanno gia' regalato montagne e montagne di morti. immense cataste di cadaveri.
io ne avrei abbastanza. anche considerando che non esiste qualcosa come 'etnia' 'razza' o 'nazione' se non come ideologia."
Finalmente d'accordo con Toniiiii...
Sta di fatto, tuttavia, che nella sinistra serpeggia da anni un profondo odio anti-ebraico (qualcuno ricorda le manifestazioni con le bare davanti alla sinagoga di roma?) che nasce in parte dalla difesa del nazionalismo pan-arabo-islamico-antioccidentale, in parte dall' odio marxista nei confronti del capitalismo (e dunque degli ebrei, visti come simbolo del medesimo) ed in parte ancora dall'ostilità del mondo cattolico (sia di quello dossettiano di sinistra che di quelli tipo cl) nei confronti della "concorrenza"..
La semplice condanna della politica (diciamo estera) israeliana No eh? troppo semplice...
Ahmadinejad NON HA MAI DETTO DI VOLER ELIMINARE ISRAELE.
non fatevi infinocchiare dalla propaganda!
ecco l'articolo con il discorso originale(preso dal new york times)
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=2057
poi non vedo nulla di male nei punti 1) e 2) sinceramente.(e sopratutto non vedo il loro collegamento con l' antisemitismo..)
vabbeh
non mi riconosco neanch'io. probabilmente quella fascinazione per mondi lontani esiste in tutto l'occidente, si chiama orientalismo, ovvero il descrivere quei mondi con poca attinenza alla realtà ma immettendo nella descrizione contenuti nostri (proiezioni, fantasie, paure...). fra l'altro il primo a denunciare il fenomeno fu Marx e proprio a proposito del Medioriente... "essi non possono rappresentarsi; essi devono essere rappresentati". insomma secondo me, e anche su altri piani, risentiamo di vivere in questo pezzo di mondo un po' "superprivilegiato", "arrogante" ed ex "monopolista culturale", però non siamo antisemiti. mi piace poi quel che dice Tonii sul fatto che ognuno si bruci la propria di bandiera quando è furente con il proprio governo :-)
Carolina
Penso che non esista l' odio antiebraico a sinistra, inteso come antisemitismo in chi si professa di sinistra, perchè per coerenza chi è di sinistra dovrebbe stare dalla parte dei piu' deboli: una volta potevano essere i deportati ebrei, oggi i popoli oppressi in medioriente ma anche il popolo cubano oppresso 2 volte dalla dittatura di fidel e dall' embargo amerikano. chi è di sinistra è anche vicino al popolo amerikano, che avvolto dalla totale ignoranza culturale, politica e sociale, è stato soggiogato dal sistema delle multinazionali e oggi sta' pagando e pagherà in futuro a caro prezzo le scelte di un' oligarchia di pertolieri e guerrafondai, così come il popolo israeliano sta' pagando il prezzo di sangue per le decisioni dell' oligarchia sionista nel passato. Insomma il popolo è sempre la vittima, le oligarchie, che fanno gli interessi del capitalismo e del potere, i carnefici.
Detto ciò, condivido a pieno le affermazioni di tonii
auuzzz...
questo sì che è un argomento da trattare con cautela...
ho parecchi amici ebrei che si sentono tutto fuorchè israeliani, altri che invece, sentono forte il legame con Israele...
molti non apprezzano la politica del loro stato, altri non sanno cosa fare per cambiare le cose...
capisco il significato delle parole di tonii, le ho sentite dire da due "signori" uno palestinese e l'altro israeliano, che condividevano l'amarezza per la situazione che si vive nei territori occupati e per la tensione che prova ogni israeliano nel prendere un caffè al bar, piuttosto che salendo su un autobus...
entrambi consideravano la parola "ETNIA" come un nemico da combattere...
io stesso provo orrore verso quella parola, che fomenta ire che generano conflitti...( come dalle mie parti)
detto questo, consiglio a chi parla di attentati "giusti"..., di prendere un bus a Tel Aviv o a Netania...
a me è capitato...
era il 7 novembre del 99...
poco prima delle 11
non me lo scorderò di certo...
3 esplosioni in rapida successione...
volava di tutto, immondizia, scarpe, di tutto...,
fumo... e poi gente a terra..., la prima cosa che fai è guardarti intorno, poi ancora stordito, vai verso la gente a terra... e cerchi di soccorrere i feriti...
in tempo zero, è intervenuta la polizia che ha bloccato la zona, ha evacuato i presenti, feriti compresi e sono gli artificeri...
ho poi saputo, che c'era un quarto ordigno nascosto a poca distanza...
doveva esplodere quando arrivavano i soccorritori...
provare per credere..., poi si può parlare...
attentati giusti è un ossimoro atroce!!!! ma quale differenza c' è tra un' attentato e un' azione di guerra fatta da soldati? morte e assurdità in entrambi i casi.
carolina: l'analisi di edward said sul concetto di orientalismo va benissimo. anzi Marilyn M. Rhie nel suo wisdom and compassion propone (secondo me giustamente) di definirlo occidentalismo.
infatti ci dice di piu' sulle idee e sull'immaginario di chi guarda (l'occidente) che non di chi e' guardato/immaginato.
ma prima di andare totalmente off-topic: non dico di bruciare la propria bandiera per ripicca contro il proprio governo. la mia proposta e' di disfarsi di quella che ci e' stata data come nostra 'identita' ideale' in quanto: limitata, erronea, escludente, e intrinsecamente pericolosa.
siamo tutti contemporaneamente troppe identita' per accettare di essere schiacciati in una sola dimensione 'etnica'. e' fatale che questa inneschi processi di noi-loro. non dico di disafrci di cio' che si e'. ma di non appiattirci su un solo riflesso di quello che e' un caleidoscopio...
bello Tonii. "occidentalismo" allora. non sono di sicuro un'amante del nazionalismo (soprattutto in versione itagliana) ma penso che nel tricolore non ci sia solo retorica. per esempio è un tricolore perché si voleva richiamare anche la rivoluzione francese... strano ma vero... e quindi c'è anche ispirazione universalista in esso... almeno nel suo significato originario... in ogni caso: tu brucialo perché lo trovi foriero di esclusioni, io lo brucerei se ritornasse lo gnomo, basta che non abbiamo politicanti che dopo aver giurato sulla Costituzione (che prevede il tricolore) ci si puliscano il sedere... quello è veramente assurdo, veramente di destra, e squallido.
Carolina
PS sul terrorismo. non penso che la sinistra lo assolva. ci sono persone a sinistra che si rifiutano soltanto che da lì vengano fuori generalizzazioni razziste sugli arabi, o che si blocchi l'esistenza delle persone in una spirale di violenza senza ritorno, o che si mistifichi tutta la storia (es. io non mi fido per niente che gente che si è comportata in un certo modo sulla vicenda Biagi capisca qualcosa di terrorismo internazionale) e cose del genere. ma nessuno mi pare che lo assolva.
PPS secondo me se uno fa una questione di israeliano (più) ricco vs. palestinese (più) povero può rientrare in un discorso progressista. diciamo che uno riconosce in qualche modo delle situazioni di diseguaglianza e prende una posizione per la parte che ritiene (più) debole. ma se è uno di qui e pensa all'ebreo *ricco e avido*, e magari pure *che se la tira* ed è *antipatico*, ahem... la puzza di pregiudizio antisemita c'è.
jello
ho avuto modo di disquisire con entrambe le "fazioni", ebbene, venivano condannati sia gli attentati dei militanti palestinesi, che le azioni dell'esercito israeliano...
e non erano teneri nelle loro esternazioni..., tutt'altro...
a detta di alcuni israeliani, persino tra le fila dell'esercito ci sono malumori per come vengono gestiti i rapporti con i palestinesi...
mentre l'ultima volta che ho parlato con un palestinese (laureato in legge), mi ha confermato che molti sono coloro che ritengono la scomparsa di Arafat sia un bene per la ripresa dei negoziati... e per riconquistare una vita degna di essere vissuta...
in ogni caso, a parte i fomentatori estremisti ( che ahimè sono da entrambe le parti), le persone che vogliono il dialogo sono tantissime...
speriamo che la loro voce si faccia sentire...
tonii...
il tuo pensiero lo "comprendo" e lo approvo...
è limitativo considerarsi parte di un'etnia...,
molto più corretto essere cittadini del mondo...
in questo modo non ci si trova necessariamente contrapposti a qualcun'altro
poi nel mio caso, non saprei a che etnia appartenere... :-D
Come al solito non si riesce ad analizzare questa questione mettendosi nei panni di chi subisce: in medioriente sussiste ormai da decenni uno stato di conflitto in cui un po' tutti sono contro Israele (e non contro gli ebrei) con più di qualche ragione. Se i palestinesi attaccassero Israle con elicotteri, aerei e carriarmati (che non hanno!) vi andrebbe meglio?
Io la vedo così: se sono un ragazzo palestinese a cui Israele impedisce di vivere in maniera decente, tenendolo confinato in un campo peofughi (voi ci abitereste volentieri?), a cui magari l'esercito israeleiano in qulache raid ha ammazzato qualche familiare (ma questo non fa notizia), oppure ha abbattuto la casa (se abbattessero la vostra in piena notte?), perchè mi dovrei preoccupare più di tanto di quanto è ignobile il mio gesto di ammazzare civili inermi (per modo di dire) facendomi saltare in aria? In questa situazione io non giustifico (perchè non posso, non essendo la mia guerra) ma capisco il kamikaze palestinese. Che poi ci sia un livello superiore di persone (Arafat, da un certo punto in poi; sicuramente Bin Laden e tutti i suoi) che traggono ricchezza e giovamento dal tenere alto questo conflitto, allora questo non fa altro che confermare che si vuole, dall'una e dall'altra parte, che il medioriente rimanga in guerra.
Suvvia, diciamocelo, fa comodo agli USA per tenere sotto controllo il prezzo del petrolio (pensate davvero che la Shell lo paghi 75 dollari al barile? Se così fosse un litro di benzian a voi dovrebbe costare qualcosa come 3 dollari, almeno...); fa comodo ad Israele che si becca la solidarietà del mondo e continua ad occupare i territori in barba al diritto internazionale; fa comodo ai "capi" delle fazioni in lotta che continuano così a mantenere il controllo sui propri territori.
E noi qui che facciamo: ci indignamo per una bandiera bruciata. Mi indigna la morte dei bambini, mi indigna la mia stessa indifferenza per quelle morti, mi indigna il perdere tempo e il fare finta di niente di tutto l'occidente, mi indigna la spartizione delle risorse tra le grandi multinazionali occidentali che si sta perpetrando giorno per giorno in Africa ed in Medioriente. La bandiera, in questo, è marginale. La stupidità dell'uomo comune è niente in contronto alla stupidità di chi lo governa.
E tutto ciò non c'entra niente con l'ebraismo e l'antisemitismo. Niente.
Adimant ti capisco. però proprio il mettersi nei panni di chi subisce fa sì che se una persona o una comunità in un gesto sentano un'offesa almeno due righe su questo le si spenda (pur convinti che la sinistra non c'entri). Del resto io penso che non si arrivi da nessuna parte se non si è superato anche l'antisemitismo, perché chi ha un certo modo di pensare (ovviamente non tu, io, Tonii, Drizzt o altri in questo 3d) poi lo applica fatalmente anche ad altri. infatti, il razzismo antiarabo spesso prende dei toni non del tutto dissimili a quelli della propaganda nazifascista. questo dal punto di vista culturale, e di metodo politico, che è importante poi anche per arrivare alla denuncia degli sfruttamenti, delle connivenze, del saltare a pié pari sulle ingiustizie e del solo fatto di commetterle. e per sperare di arrivare ad azioni che contribuiscano a costruire la pace. è un tema difficilissimo, ma spero di essere stata chiara.
Carolina
No carolina non sei chiara per niente.Continui a tirare fuori sta' storia dell'antisemitismo ma mi devi spiegare perche io italiota medio dovrei essere antisemita.
L'odio razziale per essere tale deve avere radici profonde.Io vivo a Roma dove c'e' la comunità ebraica piu' numerosa d'italia,beh qui nessuno si sveglia la mattina odiando gli ebrei,semplicemente perche' nessuno riconosce in loro qualche particolare o storica nefandezza.Poi lascia perdere chi inneggia slogan e croci uncinate che quello veramente e' folclore che non ha nessun fondamento dietro.
Qui si parla della politica criminale dello stato di israele,e' qui che nascono i problemi.Fine.
Adimant...
il problema è che a molti fà comodo che il medioriente sia una polveriera, un'pò come i balcani...
a parte il costo del petrolio, ci sono in ballo, armamenti e potere...
non credo proprio che gli israeliani (popolo) godano del non aver la possibilità di vivere tranquillamente solo per poter avere la solidarietà internazionale...
e non lo dico così tanto per dire..., ma avendo contatti con loro...
come del resto non credo che sfugga ai più il fatto che gli attentati, non sono una risposta alle truppe israeliane..., tant'è che vengono colpiti più i civili... e solo sporadicamente i militari presenti nei territori occupati...
oltretutto, pensate a chi sono i terroristi, persone esasperate, più che da una situazione, da coloro che fomentano, (spesso sfruttando un'ignoranza profonda) i giovani palestinesi...
persino i bambini..., cosa volete che ne sappiano i bambini di territori occupati...
ma vengono indottrinati e spinti verso il martirio...
ci sono fior di letterati palestinesi che combattono sia contro la situazione (esercito israeliano) "occupazione", sia contro coloro che per esacerbare gli animi continuano a fomentare i giovani al fine di farli arrivare all'esasperazione senza ritorno...
sicuramente avere i carri armati sotto casa ( e a volte dentro) non mi farebbe vivere tranquillo...,
ma se fossi in una simile situazione, (al massimo) colpirei coloro che detengono il potere e non le persone inermi nei bar o sugli autobus...
altro che capire chi si fà saltare in aria...
come i due letterati di cui parlavo prima, sono contro entrambe le "fazioni" e mi schiero con i popoli...
perchè al di là delle opinioni, più o meno di parte, coloro che soffrono, sono sempre gli stessi, il popolo...,
cambia solo il nome, palestinesi o israeliani...
Sandro...
credo che ci sia un problemino...
se si vuol parlare di politica criminale, è da ricercare nei gruppi di potere...,
ma non come dici tu "israeliani", ma di entrambe le "fazioni"...
la gente è stufa, sia nei territori occupati, sia
nello stato di Israele...
e dare a uno solo la colpa..., è come voler nascondere parte della verità...
;-D
Sandro. non è vero che continuo a parlare dell'antisemitismo. anzi ho detto che non mi riconosco in una visione della sinistra che la veda come "antisemita".
adesso ho citato l'antisemitismo perché l'ambasciatore israeliano, Giorgia e David Bidussa hanno avvertito nel gesto di bruciare le bandiere israeliane dell'antisemitismo; e non posso certo andargli a dire io che cosa debbano sentire o no. altrimenti proprio non potrei neppure più incazzarmi se uno racconta panzane di alcun tipo su quella situazione, anche le panzane che infamano gli arabi, o che passano sopra le sofferenze dei palestinesi, o che in qualunque forma e in ogni caso nascondono la realtà e, pertanto, pregiudicano i diritti di tutti e due i popoli coinvolti nella situazione mediorientale.
Carolina
Carolina
ps c'è una differenza fra il politically correct e il raccontarsela giusta. il p.c. serve in alcuni casi e situazioni, se serve; il raccontarsela giusta serve anche per allacciarsi le scarpe oltre che per eventualmente cercare di fare qualcosa di buono per Israele e Palestina.
Carolina
x drizzt:
Per non ricreare in piccolo qui l'annosa questione
mediorientale ti dico che conoscendo piu' o meno nei dettagli la vicenda (balfour,sionismo etc..) propendo decisamente per le ragioni dei palestinesi.
(Anche se spesso devo prendere anche le difese degli israeliani con qualche "testacchione" di sinistra)
X carolina:
Credo che israele e palestina siano luoghi della nostra coscienza
x Sandro. sì. comunque non sottovaluterei le minchiate degli inglesi: bloccare l'immigrazione ebraica in Palestina nel 1939 dovrebbe essere equiparato a un crimine e la decisione la presero loro, su pressione di oligarchi arabi. fra gli arabi c'era di tutto, gente sfigata come mestatori (se uno fa finta che ci siano "blocchi" da tutte le parti non arriva comunque a capo di nulla). proprio come fra gli israeliani ci sono sia gli uomini di pace, sia i guerrafondai. un famigerato mestatore arabo fu il Gran Muftì di Gerusalemme di quel tempo, autore di una "perla" che non ricordo a memoria ma che suonava solo un po' più forbita di così: "so che cosa accade in Europa, ma non mi riguarda". Uno stronzo, lui e l'amministrazione inglese del mandato che naturalmente guardava a tenersi territorio, risorse e potere. Io starei attenta a prendere una qualsiasi parte.
Carolina
E' comunque innegabile e la volonta' sionista di riprendersi la palestina.Una rivendicazione territoriale in ritardo di tremila anni non si era mai vista nella storia del mondo,che poi nel riassetto generale post impero-ottomano ci poteva pure stare per loro come per altri e' un altro discorso.
Le ragioni dei curdi non sarebbero da meno,ma la parola anticurdismo non credo esista.
Anzi adesso che l'ho scritta senti come suona neutra al confronto di antisemitismo caricata di significati (ideologici e politici) che vanno oltra la parola stessa
Poi gli inglesi finche' hanno potuto hanno fatto il loro gioco,sporco il piu' delle volte.
Tonii sono completamente daccordo con te.
zozzissimo. ti pare legittimo che dessero ragione a uno che diceva di sapere - e che cosa sapeva!!! - e però di fottersene??? ti sembra che se poi ne vien fuori anche quanto meno del sospetto reciproco non sia da soppesare anche questo tipo di motivazioni??? dico soppesarle, anche con l'ottica di superarle ovviamente, però far finta che tutto sia "imperialismo israeliano" mi pare ipocrita. gli inglesi fra l'altro sono anche quelli cui dobbiamo un mucchio di altre situazioni "esplosive" inclusa, sulla distanza temporale, quella irachena.
e siccome il potere maggiore in quelle terre lo esercitavano loro, la responsabilità maggiore va ascritta a loro quando le decisioni prese hanno portato a casini nell'esistenza dei due popoli. è molto complessa la "rivendicazione ebraica" sulla Palestina. nell'800 gli ebrei qui erano spesso colpiti da discriminazioni di tipo medievale (divieto di possedere la terra, etc... per non parlare dei pogrom). e anche per quello a volte erano decisamente avanti nello sviluppo di movimenti e ideali democratici. se erano avanti rispetto ad altri europei, figurati come si potevano considerare avanti rispetto a certe situazioni nei territori ottomani. su questo penso che, in certe situazioni, verso gli arabi abbiano condiviso gli stessi "orientalismo" e "razzismo" degli altri europei, come il nazionalismo ottocentesco non è una caratteristica solo loro, nelle forme migliori come in quelle deteriori.
non era perché erano ebrei, ma perché erano europei dell'800. e oltretutto appunto, spesso il loro era un "nazionalismo democratico". con tutti i limiti al termine "democratico" (chi si includeva nel demos per esempio), ma sicuramente più democratico di altri.
i curdi hanno la sfiga che per evitare proprio situazioni da guerra mondiale il diritto internazionale è stato pensato in modo che l'integrità territoriale prevalga sull'autodeterminazione a meno che questa non sia ritenuta proprio "diritto inalienabile" di un popolo: a) soggetto a occupazione militare straniera b) soggetto ad apartheid c) adesso non mi viene in mente, comunque soltanto se queste 3 condizioni si verificano assieme.
questo non è accertato nel caso dei curdi, e in più l'autodeterminazione curda modificherebbe le frontiere almeno di Iraq, Turchia e diversi Stati centroasiatici. E ovviamente ci sono le "solite" questioni di potere, risorse etc... tipo se qualcuno va a dire qualcosa su quello ai Turchi che sono nella Nato. Nope. Anzi, nella guerra del Kossovo improvvisamente abbiam pure scoperto che sono degli ottimi aviatori militari :-( Immagino come si siano esercitati. E lo stesso Iraq è stato attaccato anche dicendo che lo si faceva "per difendere i Curdi". :-(
Quello che voglio dire è che nei pasticci in gran parte del mondo spesso ha un ruolo molto importante e grave l'occidente, poi uno ha un bello schierarsi di qui e di là magari facendo pure dell'altro casino sempre con la scusa che sarebbe titolato a "esportare la democrazia" o almeno a insegnarla agli altri "perché è occidentale" no? chiaro (si fa per dire) :-(
Carolina
Contesticolo,ma in che razza di mondo vivit? Ma Ahmadinejad ha minacciata di distruggere Israele eccome,e l'Iran è tenacemente antisemita! Tutto il mondo ha sentito quelle dichiarazioni, qualsiasi fonte tu citi è sicuramente falsa. Ma che razza di balle andate raccontando?? La vostra faziosità non finisce mai...
Chi è che diceva la solita triste fesseria che la sinistra è antisionista e non antisemita? Balle. Le solite balle. Il solito arrampicarsi sugli specchi. L'antisemitismo c'è, soprattutto nell'estrema sinistra, e c'è sempre stato. Anche nell'estrema destra,e qui magari in misura maggiore, ma anche di là,sicuramente...
per fortuna ch'e' arrivata la solita camicia nera ad aprirci gli occhi!
torna nella fogna dei tuoi amichetti neonazi, stronzo
Tonii...il tuo linguaggio così gentile e raffinato e la straordinaria cultura che emerge da tali dichiarazioni fa pensare che forse dovresti tornarci tu nella fogna. Io invece, che putroppo sono rozzo e incivile,non ho mai insultato nessuno. Io, che purtroppo so a malapena leggere e scrivere, non mi comporto mai da bambino di due anni e cerco di ribattere alle tesi altrui portando argomenti e non usando l'infantile frase "zitto scemo ho ragione io". Lo facevo certo,ma fino agli otto anni. Il fatto è che è inevitabile contestare quando sparate balle tanto grosse, quando si tenta di stravolgere completamente la realtà e rivalutare quello che è oggi il più grande e pericoloso antisemita del mondo.
non sono accettabili lezioni
da chi alle ultime elezioni
era schierato assieme ai partiti nazifascisti
La semplice condanna della politica (diciamo estera) israeliana No eh? troppo semplice..
Troppo.
Di politiche estere al limite del ributtante, da quelle parti, ce ne sono a decine. Eppure -guarda caso- è proprio quella israeliana ad essere nell'occhio del mirino della nostra gauche. Perchè? Non te lo domandi?
E perchè mai quella specie di pazzoide che fa il presidente dell' Iran (dopo regolarissime elezioni, dopo che quasi il cinquanta per cento dei candidati -tutte le donne incluse- erano stati
esclusi dalle liste) si scalda tanto solo per la questione palestinese?
In realtà la lotta contro Israele è un collante per i paesi arabi, tutti tesi a nascondere le grandi ingiustizie interne con una bella lotta contro il nemico ebraico.
Quanto alla nostra sinistra, beh, i motivi sono i soliti e già noti fino alla nausea.
Non sono accettabili lezioni neanche da chi alle ultime elezioni era alleato con gli sfasciavetrine e i filo-kamikaze
"In realtà la lotta contro Israele è un collante per i paesi arabi, tutti tesi a nascondere le grandi ingiustizie interne con una bella lotta contro il nemico ebraico"
questo e' tanto giusto da essere ovvio. anzi, e' valido anche per l'iran.
una volta fatto fuori mossadeq gli usa hanno instaurato un regime di rara brutalita' (paragonabile solo all'indonesia, altro protetto). una volta eliminata gran parte della sinistra a reggere l'opposizione sono rimasti solo questi qui. che adesso hanno il potere.
la lungimiranza non e' esattamente moneta corrente nella politica estera.
pero' per sperare che gli iraniani se ne liberino occorre che gli usa ritirino l'esercito dai due confini iraniani. altrimenti si butta solo benzina su questo fuoco.
gli incendi vanno spenti, non alimentati.
Dedalus, sorry, non mi è "noto fino alla nausea" alcunché. perché non spieghi? Io penso che almeno parte del problema (che non è "antisemitismo della sinistra" anche se ci può essere antisemitismo nella società e di riflesso inopinatamente anche nella sinistra) soprattutto in passato sia stato quello che è un po' un incubo vedere quello per cui sei schierato in quanto vittima - e in parte anche in quanto interessante laboratorio di idee avanzate - che si fa in certe situazioni, anche più di una, aggressore. E' una bega, pesante di suo, ma su cui non so che cosa possa insegnarci la destra.
Non mi pare per niente una cosa stereotipizzata questa e non mi pare nemmeno che "la gauche" abbia combinato almeno da sola tutte le stronzate in nome del potere, del petrolio e altre vaccate imperialiste.
Carolina
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=2057
nel link che ho postato c'e' il discorso intero preso dal NEW YORK TIMES. non ti fidi neanche del ny times adesso?
non e' un modo corretto di affrontarsi quello di dire " non e' cosi, tutti sanno che non e' cosi', non puo essere cosi' bla bla". o ti leggi quello che ho postato e mi dici come la pensi o taci a riguardo.
degeneri sempre di piu' nel trolleggio caro Kaiser
Contest, quello del NY Times è uno dei tanti discorsi fatti da Ahmadinejad. Non in tutti cita gli ebrei,insomma! Avrà anche qualcos'altro di cui parlare! Ma discorsi antisemiti e negazionisti li ha fatti eccome. Ne ha fatti a bizzeffe,ed è assolutamente legittimo pensare che sia quello il più pericoloso antisemita del mondo, sicuramente più dei bruciabandiere di estrema sinistra
allora un pochino di chiarezza, l'America è un continente formato da America del Nord, America del Sud, Centro America e Caribe, non siamo antiamericani, siamo semplicemente antimperialisti alla faccia del Kennediano Veltroni.
Gigi,mi pare ovvio che per antiamericanismo si intende contro lo stato americano per eccellenza,gli USA. E quindi,la sinistra è sicuramente antiamericana
Kaiser, è più antiamericano uno che non condivide la politica USA in America Latina, per dire, o un idiota che chiama i neri "bingo bongo" anche se il Segretario di Stato USA è di colore? Non saprei...
Carolina
Bossi è un caso a parte. La Lega non è filo nè anti americana, è...non saprei.
La sinistra non è che dissente dalla politica americana in America Latina,la sinsitra è contro l'America a prescindere,su tutto,in tutto e per tutto. Per i comunisti,gli USA sono la nemesi,l'antitesi,il Grande Satana. Ecco l'unica cosa che hanno in comune con i musulmani : l'antiamericanismo. Altrimenti,l'appoggio alla causa palestinese non avrebbe alcun senso logico- razionale, visto che il comunismo è l'antitesi stessa dell'Islam.
Ahmadinejad non e' ne' antisemita, ne' negazionista.
e' antisionista. tutta un altra cosa.
Contesticolo,ma tu chi sei,il segretario personale di Ahmadinejad? Come puoi arrivare a dire cose simili? Il presidente iraniano è assolutamente negazionista. Non ti ricordi di quando definì l'Olocausto un "mito"? Questo come si definisce second te? L'antisionismo è la solita cazzata inventata da non so chi per tentare di dare un volto più rispettabile all'antisemitismo. Perchè i fondamentalisti islamici come questo pazzoide sono antisemiti a prescidere. Ahmadinejad,se hai visto tutti i suoi discorsi,ha più volte invitato gli europei a riprendersi gli ebrei (gli ebrei,non i sionisti,che poi non vedo la differenza).
Eppoi,è inutile discuterne perchè tutti gli ebrei del mondo hanno condannato le parole del presidente iraniano. TUTTI. Oggi lo ha fatto anche il presidente delle comunità ebraiche di Milano,che lo ha condannato insieme al gesto idiota e innaturale dei bruciabandiere del corteo del 25 aprile. Che gliene dovrebbe fregare agli ebrei italiani o di altri paesi,se l'Iran è contro Israele? Loro mica sono cittadini di quel paese...ti ricordo Contesicolo che questa triste idiozia dell'antisionismo la usarono anche i neofascisti di Fiamma Tricolore quando ad esempio dovevano giustificare come potessero accogliere tra le loro file un ebreo come Mario Coen : "Ma no, noi non siamo antisemiti, ma semplicmente antisionisti..." disse un famoso rappresentante skinhead di cui non ricordo il nome
0ltretutto: Olmert ha detto che l'unica cosa che il presidente iraniano rischia è di essere bombardato come gli iracheni.
Carolina
Quindi? Non capisco se è una crtica all'Iran o agli USA e i loro alleati israeliani
per conto mio al presidente iraniano. altro essere "profondamente interessato" al benessere del suo popolo.
Carolina
Ahmadinejad non e' ne' antisemita, ne' negazionista.
e' antisionista. tutta un altra cosa.
E' il solito dittatorello terzomondista (ancorchè eletto con elezioni controllate dal consiglio dei fratacchioni islamici o come si chiamano) che le spara grosse in politica estera per distogliere l'attenzione della popolazione dai problemi reali.
Film già visto (bruttino).
In effetti,credo che ad Ahmadinejad non importi poi tanto del benessere del popolo. Tuttavia gli iraniani lo appoggiano in quantità, per le sue sparate in politica estera.
La sinistra è antiisraeliana semplicemente perché ciò deriva dalla sua dipendenza dalla politca URSS, qunado questa divenne amica dei paesi Arabi perché Israele non accettò di entrare nel Cominform