La Brigata Ebraica che ha combattuto per noi
di Michele Sarfatti
Alla fine della seconda guerra mondiale, in Italia vi erano circa 9.000 combattenti ebrei «palestinesi». La denominazione faceva riferimento al nome del Mandato britannico della Palestina. In linea di massima erano ebrei nati in Europa, emigrati in Palestina per scelta sionista, e lì arruolatisi volontari. Oltre la metà di essi apparteneva alla Brigata Ebraica, la cui bandiera ha ricevuto a Milano, lo scorso 25 aprile, fischi e insulti ma anche caldi applausi. I fischiatori gridavano le loro motivazioni o parvenze di motivazioni, ma i loro fischi testimoniavano le loro nette convinzioni o fasciste o antisemite o “mixate”. Il perché di quest’ultima constatazione risiede nella storia stessa di quei novemila combattenti.
Alla sconfitta militare delle truppe nazifasciste contribuirono numerosissimi ebrei, di ogni nazionalità. Si calcola che ve ne fossero seicentomila nell’esercito statunitense e cinquecentomila in quello sovietico. Circa mille fecero parte della Resistenza nella nostra penisola. Per gli ebrei di tutto il mondo sconfiggere Hitler, Mussolini e gli altri accoliti era non solo una necessità politica, come per tutti gli altri uomini e donne, ma anche un dovere profondo. Gli ebrei «palestinesi» avevano abbandonato l’Europa similmente a molti ebrei americani; a differenza di questi però, erano più vicini al continente avito, sia in termini geografici sia relativamente alla data dell’emigrazione. Forse per questo a Tel Aviv e in molti kibbutz le radici e i legami riemersero in fretta e con forza. Mentre molti si arruolavano quali singoli, le organizzazioni sioniste premettero perché Londra accettasse la formazione di reparti ebraici combattenti e autonomi (un po’ come quelli di altri Paesi del Commonwealth). Nel 1941 il comando inglese costituì un «Palestine Regiment», che fu dislocato anche in Cirenaica ed Egitto, ma mai con funzioni e operatività di combattimento. Esso quindi non poté partecipare a quella battaglia di El Alamein che, per fortuna di noi tutti, impedì all'antisemitismo tedesco e italiano di dilagare verso e oltre Suez. Nel frattempo altri ebrei «palestinesi» vennero inquadrati in piccole unità, anch'esse non combattenti, incaricate di funzioni logistiche e ausiliarie, alcune delle quali giunsero nelle regioni italiane via via liberate.
Dopo molti dinieghi, nell’agosto 1944 il governo inglese accolse la richiesta del leader sionista Chaim Weizmann di istituire la «Jewish Brigade Group», la Brigata Ebraica (in ebraico denominata Brigata Ebraica Combattente). Non si trattò di un fatto da poco. Da grosso modo duemila anni non vi erano più stati reparti militari ebraici. E i massacri sistematici in atto nelle foreste e nelle camere a gas dell’Europa dell’est comunicavano l’immagine di ebrei «inermi e quindi passivi» (invece anche ad Auschwitz vi fu Resistenza). La Brigata Ebraica era inquadrata nell’ottava armata britannica, ed era composta da tre battaglioni e unità di artiglieria pesante. Era comandata dal generale canadese Ernest Frank Benjamin, ebreo come la quasi totalità dei soldati e degli ufficiali. La sua bandiera era composta da una stella di David (azzurra nella bandiera e oro nelle mostrine) posta tra due strisce azzurre in campo bianco. Ne facevano parte circa 5.500 uomini, per lo più del Palestine Regiment, ma anche arruolatisi in Europa, e provenienti complessivamente da oltre cinquanta Paesi. Il primo addestramento avvenne tra Egitto e Libia. In novembre 1944 la Brigata venne trasferita a Taranto, poi a Fiuggi e infine, nel marzo 1945 sul fronte in Emilia Romagna, nella zona di Brisighella. Qui avvenne un fatto tanto clamoroso quanto ignorato dai più: ebrei combattenti sotto i colori ebraici si scontrarono in armi con tedeschi e italiani combattenti in nome dell’antisemitismo e della reazione. Quasi a metà aprile, la Brigata Ebraica contribuì allo sfondamento verso Bologna, ma non venne prescelta per entrare nella città. A conflitto sostanzialmente concluso, fu trasferita dapprima nella zona di Tarvisio e poi in Belgio e Olanda. I caduti della Brigata (ebrei sionisti non italiani morti per la libertà e per la vita degli italiani ebrei e non ebrei) furono sepolti nel cimitero di guerra del Commonwealth di Piangipane, Ravenna. Quella Brigata, quella bandiera e quei combattenti furono essenziali - come tutti gli altri - alla sconfitta del nazifascismo. Oggi essi meritano il nostro rispetto e la nostra gratitudine. Così come li meritano gli ebrei e i cristiani delle truppe americane e russe, i buddisti e i musulmani di quelle indiane, eccetera. E così come li meritano, va da sé, i nostri cari italiani - ebrei e non ebrei - che salirono in montagna o che combatterono nelle fila degli Alleati.
Post Scriptum
A proposito, perché il 25 aprile 2007 a Milano non affianchiamo alle bandiere partigiane quelle di tutti gli eserciti stranieri che hanno combattuto per noi nella penisola (aggiungendo inoltre - perché no? - le bandiere della Resistenza greca e libica)? Ciò, sia al fine di rendere omaggio a chi ci ha donato la propria vita, sia per tenere memoria che avemmo bisogno anche di stranieri per liberarci dal nostro fascismo.
I fischiatori gridavano le loro motivazioni o parvenze di motivazioni, ma i loro fischi testimoniavano le loro nette convinzioni o fasciste o antisemite o “mixate”.
questa e' una bugia strumentale bella e buona.
non sarebbe ora di far sapere con incontri, conferenze, dibattiti quanto peso ebbero gli ebrei nella resistenza al fascismo?
finche' l'apporto ebraico alla causa antifascista riamarra' patrimonio di pochi non si potra' protestare se pochi imbecilli (V.I. Ulianov detto Lenin: "l'antisemitismo e' il socialismo degli imbecilli") fishiano la bandiera della gloriosa brigata.
Riporto in versione scritta una divertente vignetta apparsa su Left di questa settimana:
ALLA MANIFESTAZIONE DEL 25 APRILE:
ANZIANO EBREO: "Io ho fatto la resistenza con le brigate ebraiche, molti di noi sono morti per la liberazione".
COMUNISTA INCAPPUCCIATO: "Bravi, certo, si, però in fondo..."
ANZIANO EBREO: "Abbiamo combattuto fianco a fianco coi partigiani cattolici e comunisti..."
COMUNISTA INCAPPUCCIATO: "Certo, si, ma in fondo...."
ANZIANO EBREO: "...contro il nemico comune, le dittature nazifasciste."
COMUNISTA INCAPPUCCIATO: "Bravi, certo, però alla fine...."
ANZIANO EBREO: "Ci siamo battuti per garantire ai nostri figli e a tutti i figli un futuro di democrazia e dignità.."
COMUNISTA INCAPPUCCIATO: "Si, vabbè, però stringi stringi...."
ANZIANO EBREO: "...in cui non si ripetano mai più orrori come l'olocausto...."
COMUNISTA INCAPPUCCIATO: "Certo, certo, però alla fine..."
ANZIANO EBREO: "Se oggi potete parlare liberamente tutti, di qualsiasi partito e opinione un pò lo dovete anche a noi...."
COMUNISTA INCAPPUCCIATO: "Si, certo, vabbè, però stringi stringi in concreto...."
ANZIANO EBREO: "...che ci siamo ribellati a chi voleva fare dell'Europa un immenso campo di sterminio."
COMUNISTA INCAPPUCCIATO: "Lo sappiamo, lo sappiamo, vabbè, si, ma alla fine però...."
ANZIANO EBREO: "Se oggi siamo alla manifestazione del 25 aprile è perchè vogliamo offrire anche noi la nostra testimonianza contro ogni tentativo di rinascita del fascismo in ogni sua forma."
COMUNISTA INCAPPUCCIATO: "Bravi, bello, vabbè, però poi alla fine...stringi stringi....in concreto...."
ANZIANO EBREO: "In concreto?"
COMUNISTA INCAPPUCCIATO: "Siete sempre ebrei"
NEONAZIFASCISTA: "VERO, VOGLIONO IMPADRONIRSI DEL MONDO!"
ITALIANI MEDIAMENTE DEFICENTI IN CORO: "VERO, PENSANO SOLO AI SOLDI"
CASALINGA BACCHETTONA: "VERO, HANNO AMMAZZATO GESU'"
COMUNISTA INCAPPUCCIATO: "Che dici dei Palestinesi?"
ANZIANO EBREO: "Un governo può sbagliare, ma un governo non è un popolo, tantomeno una razza"
COMUNISTA INCAPPUCCIATO: "SI, COME NO, BRUCIO LA BANDIERA DI ISRAELE" (Brucia la bandiera...)
NEONAZI: "TOH, ECCO LA BENZINA".
ITALIANI MEDIAMENTE DEFICENTI: "ED ECCO L'ACCENDINO, SONO SEMPRE GLI STESSI"..
MADRE BACCHETTONA IN LONTANANZA: "......col naso all'ingiù..."
VOCE DI BERTINOTTI: "Ma non si può cviminalizzave tutto l'antagonismo!".
VOCE FUORI CAMPO: "Vero Fausto, allora stacci molto attento...."
STEFANO DISEGNI
Più di mille commenti...:-/
Condivido Salvatore, e mi unisco alla voce fuori campo. []
Ma io mi domando e dico: questi soloni alla Disegni, Pansa, Pirani e Stella che stanno a farci la morale in base a una ricostruzione deformata della giornata del 25, perché non smuovono le chiappe dalle loro comode redazioni romane per scendere in piazza e commentare l'unica mobilitazione popolare in difesa della resistenza da testimoni di prima mano?
No perché a questo punto onde non incorrere in errore ed essere sicuri di non essere chiamati in causa per quello che succede da tuttaltra parte del corteo, magari fuori dalla manifestazione, la posizione più sicura è quella di restarsene a casa.
Spiegate a quell'asino di Disegni che: Bertinotti si è profuso in prese di distanza, per alcuni anche eccessive; le bandiere e le contestazioni alla brigata ebraica sono episodi del tutto distinti e distanti, rimestati nel mazzo insieme all'accoglienza ricevuta dalla Moratti per proiettare una nota negativa sull'intera mobilitazione.
Una volta stabilito questo ha ragione Berja: la questione va affrontata facendo informazione perché il vero problema è l'ignoranza. Penso che si sia sbagliato per esempio a liquidare quel commento della Bossi Fedigrotti qui su OMB: al di là del suo giudizio segnalava una cosa verissima e cioè che gli avvenimenti della liberazione sono sempre più confusi nell'immaginario collettivo. C'è addirittura una buona percentuale di italiani che è convinta che si sia vinto la guerra, vedete un po' voi.
L'articolo di Sarfatti va nella direzione giusta, nel ricostruire i fatti.
disegni disegna cose giuste, ma ha una visione MOLTO superficiale e generalizzante.
tipica del giornalista che guarda il mondo dalla finestra della sua redazione.
perche' non tornano in strada?
Disegni è un grande. Dove che si parlava della fondamentale uguaglianza fra estrema destra ed estrema sinistra? Eccola qua, disegnata dal Disegni. Come si dice : nomen omen?
Secondo me avete intepretato male la satira di Disegni.
La sua non era una critica al 25 aprile o ai comunisti che hanno bruciato la bandiera, semplicemente voleva rimarcare quanto gli ebrei siano più o meno odiati da tutti.
Il cattolicesimo: "assassini di Gesù", concetto su cui forse si basa buona parte dell'antisemitismo, i nazisti: "stanno prendendo in mano l'economia", gli arabi: "occupanti stranieri", ed anche da una parte della sinistra, che con la scusa dello Stato di Israele, attacca sempre e comunque gli Ebrei.
In fondo tutti ricordano il nazismo, ma le persecuzioni contro il popolo ebreo sono avvenute in ogni parte del mondo, sono sempre stati odiati, vittime di luoghi comuni, credenze popolari, odio antisemita e religioso.
Io almeno ho intepretato quel fumetto in questo senso.
Per il resto, il 25 aprile non c'ero, non posso valutare l'entità e la gravità dei fatti avvenuti quel giorno, mi limitavo solo ad un'analisi generale.
boh. la mia opinione sui fischi è quella di quanto ha riportato il Corriere: 4 desperados di cui 2 palestinesi. lo stesso fatto che cose del genere creino questa agitazione dimostrano che l'antisemitismo non è diffuso come qui sembrerebbe (al massimo si potrebbe osservare che negli anni '80 ci si scaldava per una dichiarazione anti muro di Berlino di Genscher, mentre oggi sembriamo proprio un po' degli americani nel senso di lotta fra gruppuscoli).
Con la proposta di cui al ps concordo, e ringrazio per il resoconto storico preciso.
Carolina
boh. la mia opinione sui fischi è quella di quanto ha riportato il Corriere: 4 desperados di cui 2 palestinesi. lo stesso fatto che cose del genere creino questa agitazione dimostrano che l'antisemitismo non è diffuso come qui sembrerebbe (al massimo si potrebbe osservare che negli anni '80 ci si scaldava per una dichiarazione anti muro di Berlino di Genscher, mentre oggi sembriamo proprio un po' degli americani nel senso di lotta fra gruppuscoli).
Con la proposta di cui al ps concordo, e ringrazio per il resoconto storico preciso.
ianni
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