COMUNICATO STAMPA
A MILANO C’È QUALCUNO CHE NON VUOLE VINCERE?
Milano sembra vittima di un tabù: la sinistra non deve governare. C’è qualcuno che crede che sia meglio non interrompere la continuità con la politica dei grandi affari sul territorio, delle privatizzazioni delle aziende municipali, dei grandi istituti ospedalieri e culturali, garantita meglio da una destra efficiente alla Moratti che da una sinistra non del tutto addomesticata da questo punto di vista.
Come interpretare altrimenti l’apertura di credito alla Moratti invitata al Primo Maggio dal segretario della Camera del lavoro, una campagna sottotono che non affronta con la determinazione necessaria le grandi questioni di questa città: il traffico e l’inquinamento, la speculazione delle grandi immobiliari e il declino culturale che investe tutta la società milanese, attenzioni prontamente ricambiate dalla Moratti?
È difficile non considerare un aspetto di questa deriva la marginalizzazione di una delle poche carte vincenti dell’Unione come la presenza Dario Fo, e della sua lista, a sostegno di Ferrante.
Se questa è l’unica città al mondo che avendo un premio Nobel e l’autore più rappresentato al mondo non lo ha degnato di nessuna considerazione – persino Roma lo ha appena insignito con tutti gli onori di una laurea honoris causa – è anche la città nella quale la sinistra organizza una “manifestazione” a sostegno di Ferrante, candidato Sindaco dell'Unione intitolata “Di nuovo a Milano - Convenzione Cittadina per una buona politica della cultura", tra le cui prestigiose presenze [Daniela Benelli, Pierfrancesco Majorino, Moni Ovadia, Marilena Adamo, Umberto Angelini, David Bidussa, Stefano Boeri, Aldo Bonomi, Salvatore Cabras, Ferruccio Capelli, Lionello Cerri, Luigi Corbani, Vincenzo Consolo, Francesco D'Agostino, Michele Dalai, Filippo Del Corno, Monica Gattini, Giuseppe Genna, Giuseppe Landonio, Valentina La Terza, Marco Leonardi, Geppino Materazzi, Mariagrazia Mazzocchi, Marco Meneguzzo, Marco Muscogiuri, Ottavia Piccolo, Maurizio Porro, Francesco "Franz" Purpura, Francesca Romani, Margaret Rose, Renato Sarti, Antonio Scurati, Boaz Senator, Elisabetta Sgarbi, Gilberto Squizzato, Francesca Zajczyck] si segnala una assenza, quella del premio Nobel appunto, uno dei maggiori protagonisti della cultura milanese, italiana e internazionale.
Un vero colpo di genio.
Paolo Cagna Ninchi –
coordinatore della lista UNITI CON DARIO FO PER MILANO
Milano non merita la generosità di Dario Fo.
E Ferrante perderà, il che non sarebbe così importante se non fosse che sarà Milano di nuovo a perdere e a consegnarsi nuovamente nelle mani della destra che ha così rovinosamente amministrato in questi anni.
Grazie sinistra, grazie Ds, Margherita, Pdci e Rif. Com. grazie ancora....per altri 5 anni di dx. Ma questa è la democrazia.....
Ferrante, Ferrante......Ferrante?
Non se ne può più.
Ne abbiamo pieni i coglioni di questa gente che entrerà a Palazzo Marino per giochi di partito e non per meriti personali.
Poi, per carità, sosteniamo tutti Ferrante, perchè non siamo così stupidi da volere la Moratti Sindaco.
Basta con Majorino, basta con Rutigliano (o come cazzo si chiama), basta con tutti questi funzionarietti di partito che hanno fatto le liste cancellando quelli che avrebbero preso i voti e candidando solo se stessi e le scartine.
E, caro Ferrante, basta anche a te!!! Dì qualcosa, smettila di rincorrere la Moratti... presenta un programma vero: parla di traffico, parla di invalidi, parla di scuole, parla di inquinamento... di aria fritta ne respiriamo già abbastanza
Ma vi drogate?
E' assolutamente normale che ad una manifestazione elettorale dell'Ulivo che discute di cultura (non si declamava Dante ma si parlava di come la politica puo' favorire la cultura) vengono invitati candidati di quella lista. Se Dario Fo è tale fenomeno in materia immagino che la sua lista abbia organizzato un appuntamento simile, giusto? Mi dite quando e dove l'ha fatto?
A me ha decisamente rotto i coglioni Dario Fo, mi sembra l'atteggiamento di un'annoiata prima donna che si diverte a fare il capo popolo.
a me hanno rotto i coglioni i giustificanti che non si accorgono che stiamo per perdere
Daniele, non so chi tu sia, ma si riconosce nelle tue parole la spocchia becera dei professionisti della poltrona che hanno consegnato la città prima nelle mani di corrotti corruttori, poi dei leghisti, poi della destra. E continuano a farlo. Non avete capito la generosità di Dario (permettersi di definire "annoiata primadonna" un gigante dell'arte che potrebbe starsene tranquillamente a raccogliere applausi in teatro, ma si spende per la sua città), così come non capite quella dfelle persone vere e vive, che si impegnano e agiscono dal basso. Se non si allineano nelle vostre meste schiere, le considerate un fastidio. L'unica vostra forza è che la vostra sconfitta sarebbe anche nostra.
voglio dei dati! mo' vado a dormire, ma se qualcuno tipo Octopus ha trovato dei sondaggi in Rete li posti per favore! devo capire 'sta situazione pre-elettorale!
Carolina
per Carolina
i dati non li ho, ma un addetto ai lavori molto vicino all'Ulivo mi ha detto che sono molto pessimisti, ma molto....
Per quanto riguarda l'esternazione destituita di ogni fondamento che Dario Fo è una prima donna, vuol dire che non ha capito nulla di politica a Milano, nè di Dario Fo.
L'abbiamo bruciata questa eccellente candidatura credendo che Ferrante avrebbe pescato voti nel ceto moderato e a quanto sembra non sarà così, ma per favore evitiamo insulti se non si conoscono nel dettaglio le situazioni e le persone, ma quale altra città avrebbe potuto vandate un Nobel per sindaco. Solo la nostra miopia ha impedito che ciò potesse avvenire.
Chiediamo invece ai dirigenti dell'Ulivo meneghino perchè non aspira più in alto e si accontenta dei più moderati e a vedere gli ultimi anni non hanno avuto ragione.....mi pare.
Peccato per tutti noi e per tutti coloro che ci hanno messo il cuore, la base intendo.
Speriamo che il 28 maggio sia una bella giornata e che l'elettorato di cdx preferisca il mare, perchè altrimenti non ci sarà storia.Purtroppo, nonostante la mediocre candidata Brichetto.
ehm. al di là del Nobel di Fo, ma uscite come questa? "«Non si può arrangiare sempre la realtà. Bisogna distruggere. Occorre una ripulitura completa. Oppure mettere un blocco, perché venga su una città diversa da quella che hanno in mente la destra e una sinistra troppo disposta ad accomodare». Dario Fo non la manda a dire a «chi è disponibile ai compromessi, la dirigenza dei Ds». E' un discorso palingenetico e poi, al di là che i Ds non li voto nemmeno io e ci avranno fatti incazzare mille volte, poco unionista. Perché la colpa di tutto dovrebbe essere di chi non l'ha votato alle Primarie o dell'Unione?
Carolina
Lascio stare le risposte agli insulti (di chi, pateticamente, non ha nemmeno il coraggio di firmarsi) fornisco solo qualche precisazione a titolo informativo sapendo che da queste parti spesso circolano persone che attaccando, criticando, consigliando comunque ci aiutano a comprendere come i nostri messaggi riescano ad "arrivare" e una mano ce la danno in ogni caso in una vicenda che comunque la si voglia o no (e su questo Alberto c'ha ragione) ci accomuna.
La convenzione sulla cultura è (è stata) un'iniziativa promossa dai ds milanesi al termine di un percorso di incontri - pubblici e non - svoltosi nel mondo artistico e "creativo" della nostra città. Un metodo che ha pagato.
Dario Fo non l'avevamo invitato convinti che nemmeno ci sarebbe venuto dopo le frasi dure riservate a più riprese proprio ai ds milanesi in questi mesi (lo stesso Fo a cui in numerose occasioni avevo chiesto, purtroppo inascoltato, di partecipare alla festa nazionale dell'Unità dello scorso settembre).
Invece Fo alla Convenzione è venuto.
E ha fatto bene e l'errore è stato nostro (mio, visto che sono l'ideatore dell'iniziativa appena svoltasi). Dopo il suo intervento è scappato subito, perchè, evidentemente, impegnato in altri incontri. Abbiamo riservato a lui la giusta e doverosa calda accoglienza. Le sue parole (come quelle di Moni Ovadia) hanno dato forza ad un incontro di cui, credo, si sentisse la necessità perchè il mondo culturale milanese ha perso l'abitudine di interloquire con la politica (e la politica, nei terribili anni novanta, del mondo culturale milanese se ne è proprio, salvo rare eccezioni, bellamente fregata). Dunque si è, in un modo o nell'altro, riallacciato un canale comunicativo con Fo il che è un bene per tutti. Quindi proporrei di interrompere il piagnisteo e di darsi tutti dare fare per vincere una sfida che non è assolutamente già perduta.
su questo, Pier, sono d'accordo! Però... su quello che ti compete... fai il vuoto alla violenza! Proprio come ne deve fare Fo quando dice che "bisogna distruggere" o che "è fantastico, no?" che per fare andare Milano a olio di colza si dovrebbe coltivare a colza tutta la Germania... tanto quelli sono il nemico, invasore e nazista anche nel XXI secolo...
Carolina
Sono felice che Majorino ci legga e tragga vigore dalle nostre critiche.
Bene, fatta la premessa, chiedo a Majorino, se può, di intervenire nella campagna di Ferrante, perchè non disperda la grande opportunità che Fo rappresenta e gli chieda di rivedere il progetto Fiera: in zona si sta alienando tutti i consensi perchè i cittadini si aspettavano una modifica all'orrendo progetto e così non è stato.
Si deve trovare il coraggio di evitare una mostruosità. Dario lo avrebbe bloccato, dite a Ferrante di seguire il suo consiglio. Se vogliamo parlare nel concreto della qualità della vita, questo è una sfida che non deve cadere nel vuoto e tantomeno nella vaghe promesse elettorali. Gli abitanti hanno già subito in tutti questi anni il disagio di un traffico congestionato dovuto alle varie fiere, ora finalmente potevano sperare in un miglioramento della viabilità e invece si è pensato a questo progetto assurdo.
Se si vincerà, sarà all'ultimo voto, allora meglio virare nel senso della vivibilità per non perdere nessun potenziale elettore.
daniele, te la sei cercata e non hai saputo nemmeno replicare, sta più attento la prossima volta.
carolina, non sono così bravo, mi spiace.