E invece non è invano. Entrambi i fratelli hanno una loro evoluzione. Bruno alla fine capisce che la sua infelicità dipende dalle scelte che fa e non dalla madre su cui ha sempre riversato ogni responsabilità. E questa consapevolezza finalmente lo pacifica con se stesso e col mondo.
Michael invece scopre che l'amore è possibile anche nel suo universo dominato dalla precisione della scienza e così supera anche lui una visione del mondo costruita sull'egoismo della madre.
Certo Houllebecq è provocatorio e spesso volutamente sgradevole. L'origine delle sue riflessioni sulla natura umana nella modernità appare reazionaria. Però ciò che "mette in scena" stimola il cervello e non è mai banale.
Come praticamente sempre in fatto d film concordo con CXR, l'ho visto 1 po' d tempo fa e nn è stata affatto 1 visione inutile...
Il libro è una delle cose migliori che ho letto negli ultimi 10 anni. Il film non so. Probabilmente sarà una cagata. Già l'idea di fare un film su quel libro mi sembra fuori luogo.
Houellebecq gode oggi di un successo assolutamente preterintenzionale: viene cioè, a mio avviso, apprezzato per le ragioni sbagliate. Cioè perché viene interpretato come unos crittore "irriverente, provocatorio, cinico". Tutte cazzate. E' semplicemente uno scrittore depresso. ma i suoi libri trasudano di sentimenti. Semplicemente non sono quelli dell'allegria e della positività. Come tutti i depressi, scrive con semplicità e ispirazioni rare. Il fatto che si sia fatto un film è segno dei tempi. Abituati a catalogare e rendere supermercatizzabile qualsiasi cosa. Tra poco vedremo la saga di Ulrich, l'uomo senza qualità, a puntate su retequattro.
Leggete Houellebecq, senza pregiudizi. Su tutti "Le particelle elementari", "L'estensione del dominio della lotta" e l'ultimo, bellissimo "La possibilità di un'isola".
... e dopo averlo letto leggete Gadda e capirete che houellebecq e' solo un povero stronzo.
Berja, ho letto anche Gadda, che è uno dei miei scrittori preferiti in assoluto. Non capisco cosa c'entri. del resto, se non precisi ogni volta che ti sto sul cazzo, come i bambini, non sei contento. Ignorami, non era quello che ti eri proposto di fare?
Houellebecq è fieramente reazionario, razzista e nichilista: posso comprendere che chi si firma "Berja" lo detesti, ma, parafrasando Nietzsche, "gli ultimi uomini alzano la voce quanto più stolide e miserabili sono le parole che proferiscono".