Clemenza e Giustizia
di Marco Travaglio
I natali a Ceppaloni, la poltronite acuta, la piscina a forma di cozza non c’entrano. Sono folklore. Però, ora che è addirittura ministro di Grazia e Giustizia, Clemente Mastella ci farà la grazia di spiegarci la sua attrazione fatale per chi è nei guai con la giustizia. Per esempio che cosa ci faceva anni fa a Villabate (Palermo) al matrimonio del mafioso Francesco Campanella, di cui era testimone di nozze insieme all’ex compagno di partito Totò Cuffaro: perché Campanella, ora pentito, è colui che nel 2003 procurò i documenti falsi a Bernardo Provenzano per una trasferta ospedaliera a Marsiglia.
Poi, magari, spiegherà perché il 15 dicembre 2004, presiedendo una seduta della Camera, non mise ai voti una proposta del centrosinistra che avrebbe rinviato l’approvazione della salva-Previti, fra gli urli dell’opposizione.
Poi, per una questione di squisitezza istituzionale, chiederà scusa a Gian Carlo Caselli e ai suoi pm per le brutte cose dette contro di loro quando, insieme a Piercasinando, presenziò alla prima udienza del processo ad Andreotti per accreditarlo come martire della malagiustizia, mentre poi fu riconosciuto colpevole dalla Cassazione (reato commesso ma prescritto) di associazione a delinquere con la mafia fino al 1980.
Infine, per precauzione, butterà un occhio nel suo partito, l’Udeur, per allontanarne i dirigenti nei guai con la Giustizia che lui ora è chiamato ad amministrare. Sono parecchi. C’è l’ex capogruppo alla Camera Nuccio Cusumano, arrestato a Catania nel ’99 e ora imputato a Palermo per gli appalti truccati dell’ospedale etneo. C’è l’ex presidente d’Abruzzo Rocco Salini, pregiudicato e appena trasvolato da FI all’Udeur. C’è il presidente del consiglio comunale di Brindisi Ermanno Pierri, arrestato con l’ex sindaco Antonino per un paio di mazzette.
C’è il segretario campano Antonio Fantini, già presidente della Regione, arrestato nel ’94 e nel ’95, ora imputato in Corte d’appello di Napoli per le tangenti sulla ricostruzione del dopo-terremoto. C’è il consigliere campano Vittorio Insigne, indagato per concorso in camorra. C’è il consigliere pugliese Leonardo Maffione, arrestato per frodi comunitarie. C’è il consigliere calabrese Ennio Morrone, indagato per le infiltrazioni della ’ndrangheta nella Salerno-Reggio Calabria. C’è il consigliere provinciale di Caltanissetta Salvatore Di Giacomo, arrestato a Gela per voto di scambio.
Si potrebbe continuare. Ma le pagine gialle degl’inquisiti Udeur Mastella le conosce meglio di tutti: non gli resta che provvedere al necessario repulisti, onde evitare che uno dei suoi venga poi condannato, mettendo in imbarazzo il nuovo Guardasigilli.
Certo, se oggi lo chiamassero «il Moggi del centrosinistra», Mastella farebbe querela. Ma qualche anno fa lo diceva lui di se stesso. Era il 21 aprile 2000, all’indomani delle regionali perse dall’Ulivo con dimissioni del governo D’Alema. «All’Avvocato °© filosofeggiava lo statista di Ceppaloni - Moggi non piaceva, ma poi ha visto che vinceva ed era l'unico in grado di bloccare lo strapotere di Berlusconi. Io sono il Moggi del centrosinistra, anche se non mi utilizzano nel modo migliore. Senza di me, voglio vedere se vincevano in Campania, Basilicata e Molise». Lucianone ringraziò commosso del nobile accostamento: «Sono un amico di Mastella e il complimento di un amico fa sempre piacere. Lo ringrazio per l'apprezzamento e la fiducia. Avrà voluto dire che io sono bravo nel calcio come lui lo è in politica».
L’amico Clemente si sdebitò un anno fa, attaccando il presidente dell’Ancona Ermanno Pieroni che aveva denunciato, inascoltato, la cupola moggiana: «Trovo poco corretto lanciare accuse, peraltro senza l'onere della prova, attraverso i giornali. Il calcio vive una lunga e grave crisi e le insinuazioni contro il direttore generale della Juventus rischiano di infliggere un altro colpo mortale a uno sport sull'orlo del tracollo. I media peccano di eccessivo sensazionalismo» (9/2/2005).
L’amicizia fra i due era talmente inossidabile che Berlusconi, per ricondurre Mastella all’Ovile delle Libertà, gli mandò a casa Lucianone in veste di ambasciatore. «Consigli a Mastella?», disse un giorno Moggi: «Nessuno. Spero solo di poter continuare a lavorare bene per la mia squadra, come lui lavora bene per la politica». E, vista la carriera che ha fatto, il giureconsulto sannita deve aver lavorato parecchio nel campo del diritto.
Peraltro, all’insaputa dei più.
Adesso si capisce perchè la fiammata degli inviti in TV di Marco Travaglio sembra essersi spenta.
Marco è la coscienza nera dei politici italiani !
Ieri non era a Matrix e nemmeno a L'Infedele.
Non solo.
Livia Turco, presente a Porta Porta, laddove Marco difficilmente potrà essere invitato, dichiarava di non apprezzare e stimare in modo particolare il nostro, pur apprezzandone l'intelligenza e la capacità di essere informatissimo.
Questo articolo illumina come sempre il lettore informato e che vuole restare tale.
Personalmente, penso si debba constatare che la nostra classe politica nel suo complesso faccia discretamente schifo e che, per parafrasare una frase abusata ma pur sempre emblematica, bnon c'è armadio della politica e degli uomini politici di primo ed anche secondo piano che, salvo luminose eccezioni, non abbia i suoi bravi scheletri da tenervi gelosamente nascosti.
Cionondimeno, penso che Clemente Mastella, sopravvissuto a terremoti politici e tentativi di inglobazione, potrebbe essere un buon Ministro della Giustizia.
E' astuto, intelligente, duttile, capace di fiutare il vento come tira e di adeguarsi.
I primi commenti del mondo del diritto sono cautamente positivi.
La magistraturta si attende da lui che blocchi almeno uno dei due decreti legislativi di attuazione della riforma dell'ordinamento giudiziario, fortemente voluta da FI e Lega tramite l'ormai (fortunatamente) ex-Ministro Castelli (che ieri sera dava l'ennesima bella prova di sè e della intolleranza del partito cui appartiene a Porta Porta), segnatamente quella relativa al nuovo ordinamento disciplinare.
E' l'unica che può essere bloccata con un dcreto-legge, per i guasti che apporterebbe alla Cassazione già sotto organico e la conseguente paralisi della sua attività.
E comunque vedere Mastella attorniato da magistrati e questori è confortante, difficile che rubi. Pensate se lo avessero messo al posto di Di Pietro: carne di porco, come si dice dalle mie parti.
Non credevo che la Difesa fosse un ministero cosi ambito...
magistrati sì, questori no, non è Ministro dell'Interno.
anche dalla mie parti si dice 'carne di porco'
Chiedo venia, hai perfettaemnte ragione ;)
Credo si dica un pò ovunque
http://etleboro.blogspot.com/
qui naturalmente l'apologeta di Pastella non c'è. no. è lì a protestare perché ci sono anche posti non affaristi. perché se invece ci si facesse su la pila immagino che sarebbe a caragnare alla destra di Silo.
Carolina
Non sono l'unico a riconoscere doti di gran politico
a "Pastella".
Il che non significa che sia una brava persona ma anzi esattamente il contrario
Avercelo però uno furbo così a sinistra
Alberto, perdonami, ma non capisco perchè definire "mestatore" Bertinotti. Capisco che la giustizia è un settore essenziale, tanto più dopo le nefandezze berlusconiante, però non credi sarebbe stato altrettanto grave piazzarlo alla Difesa? Tra le due opzioni, francamente, non saprei dire quale sia la peggiore. Nominarlo Guardasigilli è uno scempio, lo sarebbe stato altrettanto metterlo a capo dell'esercito.
mangoni: penso che la Giustizia sia la iattura peggiore. Da quanti anni l'Italia è devastata da scandali infami e infamanti? Tra calisti, ricucci, moggi e simile feccia, qui non esiste angolo che non sia infestato dagli scarafaggi. E Romano chi mette alla giustizia? Uno che con gli scarafaggi va a pranzo e cena. Sinceramente avrei preferito la difesa, in questa fase economico-politica non riesco a non essere egoista: i casini è meglio combinarli all'estero che in casa nostra.
Secondo questa prospettiva la tua riflessione è giusta è appropriata, però non dimenticare che Clemente era stato indicato anche come ministro della Pubblica Istruzione. Credimi: era molto, molto peggio. Comunque, Mastella a parte, iniziamo malissimo: da quello che si percepisce tramite dichiarazioni e dibattiti televisivi questi signori non s'azzarderanno a mettere mano seriamente ai problemi del paese, avranno paura di essere accusati di oltranzismo ed estremismo e si limiteranno ad una grigia amministrazione dell'esistente. Conservando in molti ambiti la merda (scusate il francesismo ma quanno ce vo' ce vo') tralignante. Mala tempora currunt...
minchia che schifo !
la rivoluzione la vogliamo fà con questi ?
credo che ci dobbiamo rendere consapevoli che un conto è il libro dei sogni ed un altro la dura realtà dei numeri, la quale ci dice che abbiamo una maggioranza esigua al Senato e che ogni partito per quanto piccolo è indispensabile alla tenuta del Governo.
credo, però, che ciò sia ben chiaro a tutti e che quindi le esternazioni su questo piuttosto che su quest'altro Ministro, pur legittime, siano da considerarsi pura accademia.
a parte che Mastella non l'avrei voluto vedere da nessuna parte, provo orrore al pensiero di vederlo all'Istruzione...
il commento più carino e spontaneo... è quello di Cristina... :-D
octopus...
non abbiamo molto..., almeno possiamo ancora esternare il nostro disappunto...!!!(sic..!!)
drizzt, io credevo che pioveva, ma no che nevicava...insomma parliamoci chiaro: se livia turco, alla sua prima uscita ufficiale da ministra non trova niente di meglio da fare che andare a 'porta a porta' a difendere castelli e ad attaccare ( casostrano...) travaglio, significa che sarà dura, durissima...
temo tu abbia ragione...(sob..!!)
in ogni caso, porto sempre il fedele ombrello con me... ;-)
drizzt, è esattamente ciò che volevo dire io, ti ringrazio.
anch'io avrei gradito un tecnico alla giustizia, Pisapia, Di Pietro, ma questo passa il convento, valutiamolo alla prova dei fatti.
piccola 'chicca' su Travaglio:
Dagospia ha pubblicato la rubrica di Travaglio su L'Unità, che, da oggi, cambia titolo. Non più Bananas, la repubblica delle banane di B. è stata sconfitta alle urne.
Il nuovo titolo, che dago non riporta è:
ULIWOOD PARTY
:-):-):-)
Premesso che Mastella ministro avrei proprio voluto non vederlo, visto che tocca è meglio alla Giustizia che alla Difesa, non ha avuto troppo torto Bertinotti. Alla Difesa vi sono appalti enormi, ed uno come lui avrebbe facilmente fatto lega coi generali, sarebbe lì tutto divenuto di totale opacità - e di suo non è un posto trasparente. I poteri del ministro della Giustizia son tutto sommato minori, si muove in un contesto più evidente, vi è il potere autonomo della mgistratura, del CSM a fare argine e conteraltare.
temo proprio di dover dissentire dalla tua analisi, Janko, lo spartiacque fra i due dicasteri sta nella percezione che Mastella stesso deve avere avuto delle proprie attitudini, per cui reclamava la Difesa.
ma ti assicuro che la Giustizia non è da meno, anzi.
basti pensare all'edilizia, alle forniture per la polizia penitenziaria, alla informatizzazione del sistema, ai quattro dipartimenti che fanno capo al dicastero (1- affari di giustizia con tre direzioni generali + gli archivi notarili, 2- organizzazione giudiziaria del personale e dei servizi con sette direzioni generali + la conferenza dei capi dipartimento, 3- amministrazione penitenziaria con cinque direzioni generlai + istituto supreriore di studi penitenziari, 4- giustizia minorile con tre direzioni generali) per capire che il problema non è di quantità ma di stanziamenti.
i poteri di gestione politica del ministro della Giustizia non sono inferiori a quello della Difesa.
in più la magistratura ha un organo costituzionale di autogoverno, il CSM, che cava le castagne dal fuoco in ordine alla gestione di carriera e di sedi dei circa 9mila magistrati.
io credo che la lotta sia stata fra la Difesa ed un dicastero minore, e Mastella non l'ha spuntata con la Difesa ma non ha potuto dire no alla Giustizia, che, come ho evidenziato, è un dicastero forse anche più importante, sotto ogni profilo.
il fatto è che di stanziamenti ce ne saranno pochini per tutti e due i dicasteri, almeno per qualche anno.
Speriamo che l'importanza del ministero gli faccia calmare gli enormi appettiti. Dalle prime dichiarazioni sembrava rendersi conto della sua inadeguatezza allo scopo.
siamo nella casistica peggiore delle previsioni di prima delle politiche. lo scenario "lo faccio come attinia cilena". siamo alle attinie cilene, alle pseudosocialdemocrazieall'acquadirose, più che all'acqua di rose proprio pseudo, e cavvoli! comunque da quello che leggo sopra: Mangoni santosubito, Al onnipotente, Cristina il nostro profeta, e Drizzt "capoproselitista"... del kaiser (povero kaiser)! :-DDD
Carolina