«Associazione a delinquere» Con lui anche i figli di De Mita, Cellino e Calleri
Nel mirino trasferimenti e convocazioni «pilotate»
di Massimo Solani/ Roma
ALTRI QUATTRO SOTTO INCHIESTA Adesso “i figli di papà” ci sono tutti. Tutti iscritti nello stesso fascicolo della procura di Roma. Prima Alessandro Moggi (assieme al padre Luciano, ex direttore generale della Juventus), Chiara Geronzi e Franco Zava-
glia. Oggi anche Davide Lippi (figlio del ct della Nazionale Marcello), Riccardo Calleri (erede di Gian Marco, ex presidente di Lazio e Torino), Giuseppe De Mita (di papà Ciriaco) e Tommaso Cellini. Tutti azionisti o collaboratori Gea, tutti da ieri indagati per associazione a delinquere finalizzata all’illecita concorrenza con minacce e violenza.
Si sapeva da giorni, del resto, e da giorni si attendeva il momento in cui la notizia sarebbe stata ufficializzata. I pubblici ministeri di Roma Luca Palamara e Cristina Palaia, infatti, hanno atteso soltanto di studiare le carte ricevute dagli inquirenti che a Napoli indagano sul filone principale di Calciopoli prima di iscrivere nel registro degli indagati anche i quattro nuovi protagonisti dell’inchiesta sulla Gea World. E di estendere così a tutti (otto persone in totale) l’ipotesi di reato di associazione a delinquere. Presto, lui come gli altri, dovrebbe venir ascoltato dai pubblici ministeri Palaia e Palamara, anche se il calendario delle persone da sentire non è stato ancora fissato e i magistrati hanno preferito interrompere per una pausa gli interrogatori in modo da studiare più approfonditamente le carte arrivate da Napoli e i verbali di queste settimane di interrogatori. E sarebbero state proprio le testimonianze raccolte al secondo piano della palazzina C della cittadella giudiziaria di Roma nel corso dell’inchiesta a portare i magistrati all’iscrizione sul registro degli indagati degli ultimi quattro procuratori Gea.
Del ruolo di Giuseppe De Mita, infatti, avrebbe parlato nel marzo del 2004 l’ex procuratore di Alessandro Nesta Dario Canovi che ai pm aveva raccontato proprio delle manovre dell’allora dirigente laziale per convincere l’ex capitano biancazzurro ad affidarsi alla Gea a pochi giorni dal suo trasferimento al Milan.
Per quanto riguarda invece Davide Lippi, i magistrati hanno tenuto in grande considerazione le accuse rivolte da Stefano Antonelli e Paolo Bordonaro (sentiti nei giorni scorsi), rispettivamente ex procuratore di Manuele Blasi e Giorgio Chiellini. Calciatori che, hanno raccontato i due testimoni, sarebbero stati “soffiati” dal figlio del ct della Nazionale Lippi attraverso le lusinghe di convocazioni in azzurro (nel caso del centrocampista ex Perugia) e di trasferimenti alla Juventus. In merito all’operato di Riccardo Calleri, invece, i magistrati stanno approfondendo la vicenda sportiva di Fabio Gatti quando era ancora alla corte di Luciano Gaucci al Perugia. Il giocatore, secondo il rapporto dei carabinieri di Roma che indagano per conto della procura di Napoli, «in un momento di difficoltà economica della società, particolarmente esposta con Capitalia» era passato assieme ai compagni di squadra Fabio Liverani e Davide Baiocco, «nella sfera Gea, essendo uno dei pezzi pregiati del club». E proprio i contratti di Fabio Liverani erano stati sequestrati in una delle perquisizioni alla sede della Gea in vicolo Barberini.
Di manovre sospette e pressioni illecite ha parlato ieri ai pm Palamara e Palaia anche l’ex procuratore di Roberto Baggio Antonio Caliendo, che nel novembre 2002 fece causa alla Gea per le sue pressioni per strappargli la procura dell’allora attaccante del Napoli Nicola Amoruso. Una vicenda che si ripetè più tardi anche col bianconero David Trezeguet, ora seguito dal padre. Nonostante tutto, però, Caliendo ieri davanti ai microfoni dei cronisti ha difeso Luciano Moggi: «Ora si cerca il capro espiatorio - ha spiegato il dirigente del Queen’s Park Rangers - ma leggendo le intercettazioni si capisce che non c’era solo lui».
Un solo commento: questi papà hanno saputo trasmettere ai loro giovani virgulti un vero, straordinario patrimonio di morale e di etica.
Complimenti a padri e figli.
Chissa' se a questi grandissimi figli di papà non sarebbe istruttivo fargli conoscere le patrie galere.
onbloger, in genere l'effetto è assicurato !
Caro OMB,
ti seguo spesso e ho letto con disappunto che ti lamenti del fatto che Repubblica non citi OMB.
Fa bene! Perché tu non citi le tue fonti? Questo post è spudoratamente copiato dal sito di Galearda Balda: http://galeardabalda4u.blogspot.com/2006/05/luca-palamara-e-maria-cristina-palaia.html
Ma come ti permetti? Non hai mai sentito parlare di Copyright? Di SIAE? E di CNEL?
Se non mi sono spiegata bene, forse è perché sto ancora studiando da ministra. È comunque tutto intorno a me.
Saluti,
Megan Gale
è la teoria del nano. i poràcc sono in conflitto generazionale (???), "essi" invece... :-)))
Carolina