La scelta di Livia e Rosy
di Pietro Greco
Cos’è la laicità? La domanda è ritornata di stringente attualità nell'era del pluralismo etico modellato dall'evoluzione rapidissima delle scienze biologiche e delle biotecnologie, dal nuovo protagonismo sociale delle religioni e dell'affermazione di movimenti politici che - come i «teocon» americani - cercano una legittimazione teologica alla loro visione della società. L'insieme di questi e altri fenomeni ha creato una gran confusione e, contestualmente, una gran divisione.
Ne sono esempio, qui in Italia, i nostri «atei devoti», con il loro ambiguo progetto culturale e il loro muscolare programma politico.
È, dunque, l'antica domanda non ha solo riacquistato una stringente attualità, ma assunto anche un valore politico strategico. Fondativo della società multietica. Ovvero di una società in cui convivono diverse visioni morali legittime e radicate.
Cos’è, dunque, la laicità? Una buona risposta a questa domanda, da un punto concettuale, la fornisce Giovanni Boniolo, filosofo della scienza in forze all'università di Padova, che ha curato la pubblicazione di un libro - intitolato, appunto, Laicità - da poco uscito per i tipi della Einaudi. Nella definizione di Boniolo la laicità è «quell'atteggiamento intellettuale caratterizzato in modo sufficiente dal lasciare (e auspicabilmente dall'avere) libertà di coscienza, intesa quale libertà di conoscenza, libertà di credenza, libertà di critica e autocritica».
Il concetto di laicità non si contrappone in alcun modo alla religione e tanto meno alla religiosità. Ha invece molto a che fare con il concetto di democrazia e di tolleranza. Nell'accezione di Boniolo per essere laici non è né necessario né sufficiente essere atei o agnostici. Anzi può (deve) essere laico anche un credente. Persino un vescovo, un rabbino o un imam.
E, infatti, non è una caso che sul piano politico e dunque pratico una risposta - una bella risposta - alla nostra domanda è stata fornita, nei giorni scorsi, due signore cattoliche: il nuovo ministro per la famiglia, Rosy Bindi, e il nuovo ministro della salute, Livia Turco.
Il ministro della famiglia Rosy Bindi ha dichiarato che la legge 40 del 2004 sulla procreazione medicalmente assistita può essere rivista.
Che vanno riconosciuti i diritti della persona anche nelle unioni civili.
Il ministro della salute Livia Turco ha sostenuto che non opporrà ostacoli alla sperimentazione sulla pillola Ru486, nell'ambito delle leggi vigenti, e che si impegnerà per inserire nei livelli essenziali di assistenza (Lea) l'anestesia epidurale.
Queste dichiarazioni programmatiche delle neo-ministro costituiscono un'interpretazione pratica del concetto di laicità, così come lo abbiamo declinato prima. Non solo perché affermano il principio dell'autonomia della politica. Ma anche perché interpretano nel miglior modo possibile il ruolo dello stato in una società multietica. Che non entra nel merito e non indica ai suoi cittadini la strada o le strade migliori per acquisire la conoscenza, per coltivare le proprie credenze o sviluppare la critica e l'autocritica. Ma è uno stato che lascia ai suoi cittadini, se lo vogliono, la libertà di acquisire nuove conoscenze, di agire in maniera coerente con le proprie credenze, di esercitare la propria capacità critica e autocritica.
Quando le idee programmatiche di Rosy Bindi diverranno attuali - speriamo a breve - avremo uno stato che lascia ai suoi cittadini maggiore libertà di scelta per la procreazione e per la formazione della famiglia. E quando le idee programmatiche di Livia Turco diverranno attuali, avremo uno stato che lascia la libertà - per chi intende avvalersene - di avere un «parto senza dolore» o, nell'ambito delle leggi vigenti, un «aborto senza dolore».
L'insieme del pacchetto proposto dalle cattoliche Rosy Bindi e Livia Turco costituisce già di per sé un progetto di costruzione di uno stato più laico. Che non prende alcuna posizione in materia religiosa. Ma è rispettoso di tutte le grandi posizioni etiche presenti nel società italiana.
La lezione delle cattoliche Rosy Bindi e Livia Turco costituisce, dunque, una limpida indicazione di metodo. Solo con un atteggiamento intellettuale caratterizzato dal lasciare (e auspicabilmente dall'avere) libertà di conoscenza, di credenza e di critica si può governare una società multietica. Solo la laicità dello stato può aiutare a far convivere e, magari, a far collaborare gli «stranieri morali» che formano la nostra società.
definizione della laicità di Giovanni Boniolo: "quell'atteggiamento intellettuale caratterizzato in modo sufficiente dal lasciare (e auspicabilmente dall'avere) libertà di coscienza, intesa quale libertà di conoscenza, libertà di credenza, libertà di critica e autocritica.".
Che altro si può dire se non aupiscare che questo concetto prevalga nella gestione dello Stato e che le due donne politiche laiche (Ministro Bindi e Ministro Turco) abbiano successo ?
Significativo che siano state due donne a dare la prima spallata ad un ritorno strisciante di stato confessionale.
L'articolo di Pietro greco è perfetto.
Nell'accezione di Boniolo per essere laici non è né necessario né sufficiente essere atei o agnostici. Anzi può (deve) essere laico anche un credente. Persino un vescovo, un rabbino o un imam.
L'esperienza pratica dimostra che così non è.
Se così fosse il problema sarebbe risolto da tempo.
Molto più semplicemente, forse, è necessario che ad essere laico (ovvero neutrale) fossero lo stato e la sua normativa.
dedalus: confondere la neutralità con laicità, anzi dare lo stesso valore è il massimo della distorsione interpretativa.
sei incorregibile.
Ottimo articolo davvero, e brave Rosy e Livia.
Carolina
Ahhh...finalmente si comincia a respirare un po' d'aria.........di libertà!!!
Ascoltate attentamente le posizioni di Rosy e Livia,insolitamente d'accordo su temi tanto scottanti, alcuni pavoni bordati di rosso, che stazionano perennamente sulle sacre terrazze romane e che amano essere più realisti del re, hanno sbottato e gridato alla scandalo.
Le due ladyes non si sono affatto scomposte,forti delle loro idee e di alcuni grappini che di nascosto dai giornalisti che le stavano intervistando ingurgitavano per darsi coraggio,sotto forma di spray anallergico per la gola.
La Livia,dopo essersi riavviata i capelli cotonati,ha iniziato aspecificare i contenuti del suo pensiero,chiudendo la sua frase di sei parola con un'ammiccatina d'occhio provocata dai suoi abituali tic facciali.La Rosy invece,di gran lunga più loquace,quando ha sentito delle reazioni romane alle sue recenti dichiarazioni sui pacs,ha concluso sibillinamente il suo dire con un rutto formidabile che ha fatto indietreggiare paurosamente lo stuolo dei giornalisti.
ULTIMISSIME DA ROMA
In grande fermento per la preparazione della convocazione del Papa ai movimenti ecclesiali,prevista per il Vespro del 3 giugno prossimo in Piazza San Pietro,la dirigenza dei catacombali,affiancata du un numeroso codazzo di cimici neocat, si è recata in corteo lungo Via della Conciliazione e si è fermata all'inizio della grande piazza, per dimostrare contro "quelle donne politiche,che si professano anche cattoliche, e che non capiscono un....delle sacre cose".Il riferimento a Rosy era più che evidente.
Indi una delle fondatrici dei neocat,tale Dona Carmenita ,di origini spagnole,ha dato il via all'happening facendo cenno a tutti i neocat suonatori di pifferi e chitarre insieme a parecchi bongos di attaccare con la musica. Si sono quindi aperte le danze neocat,durante le quali Dona Carmenita malgrado la sua mole si è prodotta agilmente in mille movenze. Dalle sacre terrazze molti tacchini bordati di rosso(anch'essi realisti a oltranza più del re)applaudivano con entusiasmo.
Il crescendo ritmico è stato pauroso,tanto che alla fine Dona Carmenita esausta si è stravaccata su un marciapiedi e si è accesa un sigaro ristoratore.
ULTIMISSIME DAL PIEMONTE
In ritiro sui sacri monti per il week end,Donna Livia,ha chiesto il silenzio stampa e si è ritirata,subito dopo il pellegrinaggio,in una cascina collinare del Monferrato,dove l'attendeva una piccola scorta di bardolino e di tarallucci.
Raggiunta telefonicamente dalla Rosy per concordare un'ulteriore conferenza stampa sui soliti argomenti,da fissare per la prossima settimana,Donna Livia ha stranamente proferito 14 parole sul telefonino,sorprendendosi ella stessa di essere divenuta tanto logorroica.Indi ha chiuso ammiccando per il solito tic facciale.Il contadino che le stava preparando quanto necessario per un comodo week end,avendo male interpretato la smorfia facciale di Donna Livia,si è dato subito alla fuga tra i vigneti.
questa è stupenda. :-DDD
Carolina
ne convengo, divertentissima.
Minkia...se vi raccontassi di un mio incontro/scontro con la Turco....però è una brava persona ... ma io bacerei Rosy Bindi ....anche se sono comunista. Lei si che mi piace!!!!
A PROPOSITO DI DONNA LIVIA E DI DONNA ROSY E I COMUNISTI....
Larga eco hanno suscitato gli enormi abbracci che Donna Livia ha distribuito ai compagni subito dopo l'intervista nella quale si è dichiarata favorevole ai pacs e alla pillola del giorno dopo:ogni abbraccio è stato siggellato da una nervosa ammiccatina con l'occhio destro,tanto che varie mogli di vari compagni hanno brandito i loro fazzolettoni rossi sbattendoli sul viso dell'onorevole progressivamente sempre più paonazza.
Dal canto suo la Rosy,cercando di imitare Donna Livia,dopo aver distribuito i primi abbracci in precario equilibrio,ha investito pesantemente un robustissimo camallo livornese,facendolo stramazzare a terra.
Aiutandolo amabilmente a rialzarsi,non ha potuto trattenere un rutto metallico e roboante che è stato avvertito fin sulle sacre terrazze romane e che ha suscitato non poco scandolo tra i monsignoroni e i monsignorini che ivi soggiornano diuturnamente.
dedalus: confondere la neutralità con laicità, anzi dare lo stesso valore è il massimo della distorsione interpretativa.
sei incorregibile.
Ormai ho il mio marcatore privato, tipo stopper vecchia maniera (aggrappati all'uomo e con due pietroni al posto dei piedi).
Certo che laicità è neutralità: neutralità delle istituzioni rispetto alle credenze dei singoli o dei gruppi.
E tale vogliamo sia lo stato.
Poi ognuno creda alle cazzate in cui gli fa piacere credere.
Bravo Dedalus!!!!!
E tu credi alle cazzate che dici?
bah !
pistola...mi pare adeguato..
cosa non va nella mia opinione, secondo te?
volevo dedicarti un'altra replica, dedalus, ma il sistema, non ho capito perchè, non me l'ha eccettata e certo non perchè fosse ingiuriosa o volgare: non lo era.
allora ti rispondo in un altro modo.
intanto, per apprezzare il preziosismo della tua frase finale.
quando si è a corto di argomenti si fa così.
poi per dirti che il ruolo che tu mi assegni di tuo marcatore privato mi lusinga, non me lo merito, anzi, non te lo meriti.
infine, per dirti che non mi pare di dovere e volere sprecare tempo ed argomentazioni (pur avendo io abbondanza di entrambi) con chi non vuole dialogare ma solo provocare.
per questi motivi non procedo oltre nella discussione, lasciando a te l'onere di chiarire perchè laicità = neutralità.
io non interloquirò più con te nè in questo tema nè in altri.
ho di meglio da fare che marcare un provocatore alla Giuliano Ferrara.
CARO DEDALUS
per le tue frasi mozzafiato.....solo ai posteriori l'ardua sentenza...