Il Polito Margherito
di Marco Travaglio
Dev'essere una bella fortuna, per un politico, non avere elettori. Un po' come, per un giornalista, non avere lettori. Antonio Polito assomma su di sé entrambe le fortune. Come direttore del Riformista, giornale programmaticamente sprovvisto di lettori, poteva scrivere tutte le corbellerie che gli passavano per la testa, ed erano parecchie, senza che nessuno gliene chiedesse conto. Ora, come senatore eletto, anzi nominato nella lista bloccata della Margherita in Campania, può metterle in pratica in Parlamento senza il fastidio di doverle spiegare ai suoi eventuali elettori, che nemmeno lo conoscono. Per cominciare col piedino giusto, s'è messo in testa di riformare, lui da solo, con le nude mani, la legislazione sulle intercettazioni. Ma deve avere il sospetto che gli italiani non comprendano la pur meritoria iniziativa. Così, per nasconderla meglio, l'ha comunicata al Foglio, garanzia di assoluta clandestinità. «Il punto di partenza dell'iniziativa - spiega Polito Margherito - è lo stato di totale illegalità di tutta la vicenda, sia nella sua prima ondata sulle banche, sia adesso che è finito sotto accusa il calcio». Illegali, dunque, non sono le scalate bancarie dei Fiorani, Consorte, Ricucci & C., e nemmeno la cupolona di Lucianone & C. No, illegali sono le intercettazioni disposte dai giudici e quelle pubblicate dai giornali: «Il rischio più grave che corre l'Italia dai tempi delle leggi speciali del fascismo». Ecco, i tentati golpe, le stragi di piazza Fontana, piazza della Loggia, Italicus, treno 904, Bologna, Ustica, il terrorismo rosso e nero in combutta con i servizi segreti, per non parlare di quelle politico-mafiose a Palermo, Roma, Milano e Firenze, sono acqua fresca a confronto dei giudici che intercettano i furfanti e dei giornali che ne informano i lettori. Bisogna cambiare la legge. E qui c'è un salto logico davvero ardito: se, come sostiene Polito Margherito, l'uso che pm e giornalisti fanno delle intercettazioni è «abusivo e illegale», vuol dire che la legge attuale lo proibisce. E allora che bisogno c'è di cambiarla? Sarebbe come dire: visto che ogni giorno si commettono tanti furti, bisogna cambiare le leggi sul furto. In realtà le telefonate dei furbetti del quartierino erano pubblicabilissime, in quanto contenute nei provvedimenti restrittivi notificati a decine di indagati e avvocati, dunque non più segrete. Idem per la gran parte delle intercettazioni su Calciopoli (e quelle non ancora contestate agli indagati erano segrete in base alla legge vigente: se qualcuno le ha pubblicate, bisogna farla rispettare, non cambiarla).
Ma Polito Margherito va capito: ha appena scoperto, con sua grande sorpresa, che i giudici intercettano «per cercare gli indizi di reato». Capito come siamo ridotti? Abbiamo magistrati che, in ossequio alla legge, cercano le notizie di reato, anziché restarsene in ufficio ad aspettare che piovano dal cielo. E, quel che è peggio, le trovano pure. Il piccolo giureconsulto campano ne fa una questione di «fair play». Come dargli torto? È inelegante che un giudice possa intercettare un delinquente mentre il delinquente non può intercettare un giudice. Non è sportivo. Perciò cambiare la legge, limitando «lo strumento investigativo in mano ai pm» e «sanzionando i giornali che pubblicano telefonate», non basta. Lui sogna una commissione parlamentare d'inchiesta sull'uso delle intercettazioni. Non sa che la Costituzione proibisce al Parlamento di sindacare l'attività dei magistrati. Si chiama divisione dei poteri: forse non era un riformista, ma deve averla inventata un tale Montesquieu.
È un vero peccato che Polito Margherito sia arrivato in Parlamento solo ora. L'avessero eletto nel 2001, Bellachioma avrebbe trovato un valido alleato quando, in pieno scandalo Bancopoli, tentò di tagliare le mani ai pm e ai giornalisti. E oggi Fazio sarebbe governatore di Bankitalia, Fiorani titolare di Antonveneta, Consorte&Sacchetti della Bnl e magari Ricucci del Corriere, mentre Moggi continuerebbe a spadroneggiare su arbitri e designatori, giornalisti e moviolisti, ministri e alti ufficiali, pilotando i campionati dalla serie A alla promozione. Prospettive non troppo avvincenti per milioni di risparmiatori e di sportivi. Dei quali però, comprensibilmente, Polito Margherito non si occupa. Almeno finché, nella passeggiata quotidiana tra il Riformista e Palazzo Madama, non ne incontrerà uno che lo riconosca. Ma è così piccino, tenero e indifeso che non glielo augureremmo mai, per nessuna ragione al mondo.
Certa gente mi fa girare i cosiddetti, gentaglia!
è mai possibile che questi magistrati cattivelli, vadano in giro a scoperchiare certe pentole...???
non sarebbe meglio se anche loro stessero come Polito nel loro ufficio a scrivere c****** in libertà...??? :-DDD
e poi Travaglio..., che nomina tutte queste brave personcine..., che cercavano solo di sbarcare il lunario... :-DDD
ORRIBILEEEEEEE...!!!
davvero anche questo essere finirà su una poltrona pagato da tutti noi...???
un altro che vuole imbavagliare e legare la magistratura... togliendole uno strumento investigativo importantissimo???
e che non accontentandosi, vuole azzittire anche i giornali...???
ma è mai possibile che dopo aver (con tutte le difficoltà che ricordiamo...) finalmente tolto il potere al caiNano malefico...,
gli stessi che fino a poco tempo fa si scagliavano contro l'uso improprio del potere del nano ai danni della magistratura e della sua libertà di movimento..., abbiano oggi il coraggio di nominare un simile genio come senatore...
non c'è limite all'indecenza...
...e noi lavoramo......!!!!!!!
drizzt, hai compiuto anche tu un salto, non logico ma storico o quanto meno di cronaca: Antonio Polito è già senatore della Repubblica, è già assiso in un poltorna pagata da noi.
Non è uno scherzo di natura Antonio Polito ma uno scherzo della legge elettorale fortissimamente voluta dal'UDC.
Vediamo se querela il Marco nazionale: potrebbe essere la seconda ca**ata del nostro ineffabile senatore.
auzzz... sorry... non ne avevo idea...
ma questo mi fa inkaz**** ancora di più... grrrr...
Solo un appunto su un articolo per il resto condivisibilissimo (come al solito):
Rattrista un po' che in Italia si parli di separazione dei poteri solo riguardo alla magistratura, mentre potere esecutivo e legislativo sono il piu` uniti possibile, ancora di più dalla legge maggioritaria del 1993 e quella proporzionale di oggi. Non centra molto con questo post, ma potrebbe essere uno spunto di riflessione interessante. Un'idea tra le tante qui
Un Presidente del Consiglio mero esecutore delle leggi parlamentari?
Mah!
la cosa interessante è l'obbligo di formare e rendere pubblico il possibile governo prima del ballottaggio...
in questo modo, se i nomi fossero vicini a poteri forti e mafie varie, il cittadino, potrebbe cassarli dando il voto all'altro candidato...
per il resto devo pensarci meglio...
Drizzt, come hanno fatto con Cuffaro? :-D
O a suo tempo con il nano? :-D
esattamente...!!! (sic..!!)
mi sa che in materia di leggi elettorali le idee sono un po' confuse. Peraltro è materia ocmplessa.
drizzt: mi hai preso in giro ?
per tutti: non si stava discutendo del discutibile ragionamento di Antonio Polito ?
:-)
assolutamente no...!!! :-)
Il dramma vero è che ora questo "giornalista da asporto" e' nello stesso gruppo parlamentare del MIO senatore. E c'e' una bella diffeenza fra i 2 !
Come dire: volete fare il PD ?
bhe' almeno fatelo con professionisti seri! i bei sindaci democristi avellinesi son comunque meglio di queste figure!
AH baffi'! di chi ti fidi?
legger marco travaglio è come partorire.
nasce una nuova riflessione, non sappiamo come sarà, bella buona brutta, capace di alzarsi in piedi e camminare o correre, ma di sicuro sappiamo che il travaglio sarà come la periturale della turco, gratuita e indolore.
grazie marco
si dice peridurale, bestia ignorante, e comunque quella "della turco" è l'epidurale
ktel: io sapevo 'epidurale', che non è della Turco ma del linguaggio medico !
'analgesia epidurale !
per l'esattezza !
;-)))