Cinque regole per fare come lei
di MARIA LAURA RODOTA'
Todas Zapateras? Sì, no, in qualche modo. Comunque per una donna in politica oggi è utile. Perché lo zapaterismo percepito — dai media, dall'opinione pubblica — è una combinazione in quantità variabili di «glamour y sensibilidad social»; così sono state definite in Spagna le ministre socialiste. E così si potrebbero definire varie politiche in giro per il mondo: glamourous alla loro maniera, socialmente sensibili senza magari essere di sinistra. Non lo è la cancelliera tedesca Angela Merkel; lo è ma è diluita la favorita nei sondaggi per l'Eliseo, Ségolène Royal; lo sono due capi di Stato, Tarja Halonen in Finlandia e Michelle Bachelet in Cile. Altrove, anche in Italia, alla popolarità — e al potere — prodotto da «glamour y solidaridad» aspirano in molte. Ma lo zapaterismo non è uno sport per signorine. Per arrivarci, sono necessarie una o più caratteristiche.
1) Essere normali. Genere Merkel, che all'inizio dell' anno aveva il più alto indice di popolarità per un cancelliere tedesco dal 1949. Fa una politica più rassicurante del previsto e si è parlato di «fattore Merkel» che incoraggia a investimenti e consumi; fa una vita da tedesca
da barzelletta, e le foto sui tabloid inglesi di lei normalmente in vacanza a Ischia col costume a mezz' asta su fisico non flessuoso le hanno portato molta solidarietà in patria. Una leader di destra riccastra o gauche caviar non sarebbe così apprezzata (la vita di lusso viene perdonata solo ai leader maschi, finora).
2) Non aver paura di essere strane, ormai è normale. Insomma, cinquantenni con figli e senza più — o senza mai — marito ce ne sono tantissime. Se diventano presidenti possono fare come Bachelet: scegliere un'amica ex ministro, Adriana Delplano, che svolga le funzioni di first lady (era più spiritoso scegliere un ex ministro maschio, ma pazienza).
3) Corteggiare il pubblico più del partito. I partiti, anche quelli di sinistra, sono ancora spesso club di uomini di mezza età. Non favoriscono le donne; peggio, tendono a non favorire alcune tra le donne più assertive, quelle che rischiano di vincere. E così: in Francia Royal è una diva dei sondaggi e dei rotocalchi, nel Ps la maldigeriscono in molti. E in molte, quelle che hanno firmato un manifesto contro di lei. Però lei resta favorita.
4) Diventare figure pop. Anche prendendosi in giro come l'amatissima Halonen. L'anno scorso, durante il talk show del comico americano Conan O'Brien, uno spettatore finlandese ha detto che O'Brien era il sosia di Halonen. In Finlandia hanno pubblicato foto affiancate dei due, Halonen ha lanciato la sua campagna per la rielezione scherzando sulla somiglianza. O'Brien è volato a Helsinki per incontrarla. Halonen ha vinto, anche grazie al senso dell'umorismo (sempre nel 2005 Berlusconi sostenne di averla sedotta, ma quella volta in Finlandia si sono arrabbiati).
5) Non contare sul proprio marito. Per scelta (Halonen e Merkel hanno coniugi quasi invisibili) o per guai partitici. Il compagno di Royal è il segretario Ps François Hollande, e alla presidenza voleva candidarsi pure lui. Ma se contano glamour y solidaridad funziona meglio una donna, forse, ultimamente, poi chissà.
Non vorrei scatenare nuovamente Rotafixa, ma la Melandri potrebbe essere la nostra versione italiana "figa", oppure la Bindi la versione "Merkel"...
tutti se la prendono con la povera bindi, ma io trovo la turco molto ma molto più brutta. non vi pare?
mascalzone e basta:l'articolo è serio e merita commenti seri.
davide: tu quoque brute, fili mi !
articolo serio?? un articolo della rodotà???
hahahahaha!!
davide, avevo una certa stima di te: la devo ritirare ?
fai come credi. però prima di definire serio un articolo, leggilo.
luigi se ci pensi bene davide ha ragione ,quest'articolo e poco serio ed anche un pò riduttivo .
In ogni caso, il dato rimane: la spagna negli ultimi anni ci ha superato di molte lunghezze...
davide, per la proprietà transitiva mi stai accusando di essere poco serio ?
antonella, per te, per voi un articolo è serio solo quando non è spiritoso ?
mario, tu sì che se un realista.
:-)
Ahimè, le donne che hanno fatto politica sul serio (non perchè in quota rosa) tendenzialmente sono di destra: a partire dalla tatcher..la merkel ancora non si sa..le nostre (bonino a parte) tendono un po' essere "donne in politica" e politici che , nella fattispecie, sono di sesso femminile.
La vostra amata moratti, ahimè, ......
Luigi, stai forse prendendomi per il culo? :-P
E poi se queste cose non le si mette un po' sul ridere, finisce che qui ci tagliamo le vene...
dedalus, hai ragione! Che poi voglio dire, se il modello di donna emancipata è la Tatcher o la Rice, tanto valeva che se ne restassero a casa davanti ai fornelli... Io mi augurerei che il giorno in cui le donne diventeranno un parte veramente attiva della politica, siano in grado di portare modelli nuovi.
Cacharel o dior?
dedalus... sto ridendo di gusto... ma riderei di piu' se fossi sicuro che non sei misogino... :-)
Assolutamente no.
Non credo, però, per parlare con una vecchia terminologia, che possa esistere in politica uno "specifico femminile". Un buon politico donna, secondo me, è identico ad un buon politico uomo.
Lasciami sognare, dedalus malefico :-)
Beh, io penso che le diversità di ogni gruppo (ed è bello che le donne siano diverse dagli uomini, i gay dagli etero, secondo me non ha senso dire che le "minoranze" (?) sono fatte di persone uguali agli altri, per fortuna sono diverse) se portate in politica possano aprire scenari inaspettati. Ok, un buon politico è sempre un buon politico, visto che la definizione di buon politico è molti opinabile, preferisco pensare ad un politico "vario", con tante sfaccettature.
Un buon politico difficilmente fa la differenza. Una buona classe politica, sicuramente la fa. Per questo vorrei vedere piu' donne in politica
Di buoni e cattivi politici gay ce ne sono stati numerosi, senza grandi differenze -a occhio- da quelli non gay.
Donne un po' meno, ma le più importanti sembrano ragionare come gli uomini.
Non esisterà ancora un tocchetto di maschilismo nel pensare che le donne in politica possono portare freschezza ed un tocco di balenciaga?
Attenti a non sgarrare nei commenti, è arrivato il vigilantes del blog luigi morsello (tutto maiuscolo)........
luigi a me non è sembrato spiritoso .
ci sono articoli molto seri che sono anche divertenti e una cosa non esclude automaticamente l'altra .
avrò diritto di dissentire ?
questo mi sembra un articolo del tipo "chi" (il giornale)e a me non fa ridere .
la banalizzazione poi della politica al femminile molto glamour mi indigna e mi sembra riduttiva .
del glamour delle donne in politica me ne frega ancor meno dei capelli di prodi e dei blazer del berlusca .
non sono d'ccordo su non distinguere la politica in femminile e maschile.
mi spiego subito. nel mio mandato di consigliera e nel mio passato ruolo di segretaria di sezione c'erano delle differenze ben marcate sul come concepire la politica.
ammetto che purtroppo la presenza femminile in politica non è sempre dettata da una scelta di maturità personale e sociale, molte volte ho visto donne coptate solo perchè mogli, fidanzate o parenti, di funzionari che estendevano il loro potere anche in quella maniera, sono le donne peggiori, le meno dotate ma le più motivate a tenere bene le briglia strette. altre volte erano figure scelta per la loro scarsa combattività e servivano per reggere i recari equilibri interni.
Ma quando la politica si fa seriamente allora sì che emorgono le differenze.
Una donna parlerà più di territorio, di scuole, di assistenza, diservizi agli anziani , ai disabili, non solo per la sua sensibilità, ma quanto perchè normalmente è lei che nella famiglia si fa carico della cura delle persone a lei vicina.
Una donna che avrà un neonato da scarrozzare sarà attenta ai parcheggi,allo smog, ai giardinetti di quartiere, sarà attenta al sevizio scolastico che la sua città offre, alla qualità della mensa dove i propri bambini mangiano.
In consiglio comunale gli uomini parlavano di bilancio, di piano regolatore , di appalti, io e le altre donne parlavamo di servizi, spingevamo perchè si trovassero i denari per la cultura.
la coperta ovviamente era sempre troppo corta, ma credetemi gli uomini non rinunciavano mai ad un loro progetto, avevano i numeri per farlo, noi 5 donne su un consiglio comunale di 40 , senza neanche un assessore donna ripiegavamo spiazzate.
Maria
mario, non hai visto la 'faccina' :-)?
Ti sembra quella una presa in giro (presa per il culo, come dici tu)?
Io invece lo dicevo seriamente, con un accenno scherzoso al doppio significato dell'aggettivo realista, al fatto che la Spagna ha un regno, un re.
ritira il tuo :-P
:-|
Luigi, un po' di autoironia no?
Io non ritiro nulla, anche perchè nel caso mi stessi prendendo per il culo (prendere in giro, come dici tu), non ci sarebbe stato nessun problema. Non serviva un chiarmento, perchè la questione non c'era...
E scherza un pochino, dai! :-)
ho sentito Ferrando che parlava di Zapatero...,
secondo lui, non è poi tutto sto mito...
in primis non si sta occupando dei lavoratori come aveva promesso e diceva anche che non si è curato dello stato sociale..., ecc. ecc...
se questo fosse vero..., si potrebbe capire il perchè della maggior popolarità della Maria Teresa Fernández..., o no...???
se qualcuno ha informazioni dettagliate... :-)
bene, mario, scherziamo.
:-P
O.T.- P.S.: ti ho mandato una mail, l'hai ricevuta ?
ribadisco: ero serio.
l'articolo sarà forse divertente...bohhh
io lo trovo "amaro"
oltre che "riduttivo", come dice antonella_c
sibilla, forse sarcastico, che dici ?
sì, Luigi.
e non mi piace questo sarcasmo...sulle donne
scritto da una donna (Donna?)
spiritosi sono i commenti dei bloggisti :-)
invece è proprio l'articolo (articolo?)della Rodotà
che mi irrita!
Scusate l'ignoranza, ma chi è 'sta scema?
sibilla: figlia di Stefano Rodotà, insigne giurista, già Presidente dell'Autorità per la Privacy, attualmente e' Presidente Europeo dei Garanti per la protezione dei dati personali.
Nato a Cosenza il 30 maggio 1933, Stefano Rodotà si è laureato in giurisprudenza all'Università degli Studi di Roma "La Sapienza", dove attualmente insegna Dirito Civile.
Secondo dagospia:
" Rodotà Maria Laura.
Portfolia. La più temuta giornalista e dunque la più brava. Un miscuglio straordinario di professione, quasi una Camilla Cederna e una Gianna Preda ritrovate nel miracolo della militanza polemica in una sola persona. Incarna infatti, il didascalismo degli ottimi rompicoglioni e usa smalto trasparente. Lavora all'Espresso dove, obiettivamente, fa eccellenti servizi che hanno ridimensionato spazi e collocazione di Bocca e Biagi."
E' dura essere figlia di cotanto padre.
Io l'ho sentita parlare un paio di volte. Sembra cretina, a dire il vero
L'articolo è superficiale, nel senso che parla solo di apparenza e mode. Considerato però che in tutta la nostra civiltà (?) "occidentale" non si diventa politici di primo piano senza l'apparenza, l'articolo è anche mortalmente serio.
Insomma, in sé sarebbe superficiale, ma visto che anche il nostro mondo lo è, finisce per diventare serio... È anche "divertente" (come può esserlo la satira, forse un po' troppo sottile, però).
mario, io parlerei di un linguaggio ostico, come d'altra parte anche il padre, la costruzione di periodi impervi, non molto fluidi.
sembra cretina è ingeneroso: non lo è.
Luigi, sarà pure figlia di cotanto padre,
ma a me non piace quell'articolo,
per i motivi già detti.
ciao :-)
sibilla, ognuno ha i suoi limiti !
;-)))