10 -100 - 1000 Furio Colombo !
Dal conclave di ieri: "dobbiamo essere capaci di sturpire". Se vogliono tendere una mano a chi si puliva il culo con la nostra bandiera a chi saltava al grido "chi non salta italaiano è", a chi è andato a fare un "comizio" a Lugano, davanti alla casa di uno dei padri massoni della nostra patria contro l'Europa massona, beh... ci stanno stupendo proprio! Ma coerenza con le proprie idee proprio no? Perchè non sono coerenti o perchè non hanno idee, a parte l'antiberlsconismo?
Corrado
Ma chi l'ha detto, tra l'altro, che la riforma partirebbe dal 2011? Non è che la Casa del Riconteggio, in caso di vittoria dei sì, direbbe "abbiamo una nuova costituzione, bisogna rivotare"?
(per fortuna no: ho appena controllato il testo di legge che all'articolo 53 comma 2 dice che le modifiche di composizione di Camera e Senato si applicano "con riferimento alla prima legislatura successiva a quella in corso alla data di entrata in vigore della presente legge costituzionale". Almeno quello)
Ciò detto, io sono per un NO sonoro: dopo si può, se proprio si vuole, vedere quali cose si possono fare.
Eheh, Panebianco sul Corriere ha proprio scritto delle grandissime ***.
In proposito vi riporto il testo di un "articolo" scritto (non vi dico dove) da (non vi dico chi):
«PANEBIANCO E LA COSTITUZIONE»
«È comparso oggi sul Corsera on line un articolo di Angelo Panebianco sul tema del prossimo referendum per la riforma della Costituzione.
L'articolo è - come al solito quando si tratta di questo "giornalista" - pazzesco e offensivo per l'intelligenza di chi legge.
Riassumendo, secondo Panebianco bisognerebbe votare "sì" nonostante la riforma sia sbagliata in molti punti, perché "tanto ci sarà tempo per migliorarla"; se invece vincesse il "no" non si riuscirebbe più a riformare lo Stato per colpa dei "conservatori costituzionali ad oltranza", molto diffusi; inoltre ulteriori riforme sarebbero bloccate dall'attuale maggioranza e da senatori e parlamentari in genere.
Anzi, la riforma attualmente proposta sarebbe passata in Parlamento addirittura "per miracolo" (perché gli stessi promotori pensavano sarebbe stata bocciata dal successivo referendum).
In pratica, secondo Panebianco, bisogna approvare la riforma nonostante l'opposizione di una buona parte dei cittadini, della maggioranza, del Senato e anzi di tutto il Parlamento; nonostante perfino la scarsa convinzione di chi l'ha scritta e votata.
La riforma andrebbe quindi approvata anche se non piace ai cittadini, al governo che si sono scelto, alle istituzioni democratiche che hanno da poco eletto e a quelle che avevano eletto prima.
L'unica ragione che resta per votare "sì" è che la riforma piace a Panebianco. Non può votarsela in silenzio e lasciare spazio sul Corriere per qualcosa di intelligente?»
- 1 giugno 2006 -
giusto, danjjar, che se la voti in silenzio l'approvazione della deprecabile seconda modifica costituzionale.