«Illegale è la detenzione nei centri, non la fuga»
di Fiorenza Sarzanini
«Il programma dell'Unione prevede il superamento dei Cpt. E dunque noi non rivendichiamo alcuna questione radicale o estrema, ma semplicemente il rispetto di quanto è stato deciso prima delle elezioni e condiviso da tutti i componenti della Coalizione». È un no deciso quello che il segretario di Rifondazione Comunista Franco Giordano oppone alla possibilità di aprire nuovi centri per l'accoglienza temporanea dei clandestini o di ampliare quelli esistenti.
Non crede che l'ipotesi di utilizzare altre strutture possa rendere migliori le condizioni di vita degli immigrati?
«Non è questo il problema. Queste strutture vanno eliminate perché in tema di giustizia lo stesso programma, quello a cui dobbiamo attenerci tutti, dice che è impossibile trattenere chiunque per motivi amministrativi».
E allora qual è la soluzione?
«Accogliere coloro che arrivano nel nostro Paese e consentire loro di trovare un lavoro. Il sistema è semplice: basta concedere un permesso temporaneo di soggiorno in attesa della sistemazione definitiva».
Quindi lei propone strutture aperte?
«Luoghi dove non deve essere previsto un regime di reclusione come invece avviene adesso. So perfettamente che deve esserci un bilanciamento dei diritti e dei doveri, ma non si può ignorare la realtà. Noi abbiamo un grande bisogno di manodopera perché esiste una forza lavoro che non viene coperta dagli italiani. Le richieste delle imprese in questo senso sono pressanti. Io penso a chi vuole essere impiegato nell'industria, ma anche a chi è disposto ad andare nelle campagne, alle badanti: se bloccassimo l'ingresso di tutte queste categorie avremmo certamente una perdita di servizio. Ma avremmo soprattutto una carenza di umanità verso chi soffre. Il diritto di cittadinanza va garantito a chi viene qui sospinto dal bisogno, con un processo di regolarizzazione che non può prevedere l'esistenza dei Cpt».
Ma in questo modo non si rischia di far passare il principio che nessuno è più clandestino?
«Bisogna soltanto comprendere che la modalità di riconoscimento deve avvenire seguendo una procedura amministrativa e non di restrizione. Anche perché la portata del fenomeno non consente di essere allarmisti visto che non abbiamo dimensioni di massa».
Perché il suo partito è così contrario ai centri di permanenza temporanea?
«Ne ho visitati tanti e posso dire che sono indecorosi. Trovo che chiunque abbia un minimo di coscienza del diritto, ma soprattutto della carità umana, non possa ritenere accettabile la loro esistenza. Queste strutture segnano l'elemento di civiltà giuridica del Paese e non è un principio al quale si possano opporre deroghe o soluzioni alternative».
Il viceministro dell'Interno Marco Minniti sostiene che se l'Italia decidesse di chiudere i Cpt assumerebbe una posizione eccentrica rispetto agli altri Stati dell'Unione Europea. Se il Viminale deciderà di seguire questa linea, porrete una questione pregiudiziale rispetto alla vostra permanenza nel governo?
«No, perché sarebbe ridicolo visto che, lo ripeto, la decisione di superare i Cpt è già stata presa e inserita nel Programma. Sappiamo perfettamente che ci sono delle questioni da discutere e dei tempi da rispettare, ma l'esito deve essere scontato».
Secondo il capogruppo alla Camera del suo partito Gennaro Migliore la reclusione ingiustificata legittima il diritto alla fuga dei clandestini, lei è d'accordo?
«Questi centri sono umanamente insopportabili. Mi è capitato di sentirmi trattenuto da una migrante disperata. Le nostre mani si toccavano ma in mezzo a noi c'erano le sbarre. Quelle sbarre non devono esserci più. E dunque dico che l'illegalità sta nella forma di detenzione, non in chi cerca di sottrarsi».
Non si possono non condividere le posizioni di PRC e del suo segretario Bruno Giordano.
Sicuramente il programma del governo prevede il superamento dei CPT, ma il cittadino però vorrebbe sapere come si può riuscire a regolare il flusso della immigrazione clandestina, che è fatta nella stragrande maggioranza di bassa manovalanza.
Se è vero che il ciclo ed il sistema produttivo italiano richiedono mano d’opera e che i clandestini che sono emersi provvisti di contratto di lavoro stabile sono ormai ben integrati nella realtà produttiva italiana, è anche vero che il flusso migratorio è incessante, che vi sono disperati che per sfuggire alla morte per povertà, miseria, stenti (vi sono immagini durissime, impressionanti che testimoniano queste realtà) sfidano (non è un paradosso) la morte in mare, pagano somme per loro astronomiche per andare verso un futuro migliore per poi approdare alla dura realtà contro la quale ogni sogno si infrange.
Una volta giunti in Italia già è stata una vittoria avere vinto la sfida contro la morte in mare.
A questo punto il cittadino immagina che dovrà provvedersi alle operazioni di identificazione degli immigrati clandestini, i quali provengono talvolta da paesi dove non c’è nemmeno una vera e propria anagrafe ed ai quali occorre dare una identità nuova di zecca.
Fatto questo, dice Giordano, si deve dar loro un permesso provvisorio di soggiorno, finalizzato ad una ricerca dell’attività lavorativa.
Se la si trova nessun problema.
Ma se non la si trova ?
Pensa davvero Giordano che quelle persone si facciano docilmente rintracciare e rimpatriare ?
Non credo, anzi penso che l’entrata nella clandestinità è il passo obbligato, ancora prima di cercare un lavoro: rendersi irreperibile è un imperativo categorico, anche perché il ‘sommerso’ in Italia è pari al 30% del PIL.
Solo a distanza di tempo quegli immigrati clandestini che un lavoro l’hanno trovato, fuori tempo massimo rispetto alla provvisorietà del permesso di soggiorno (salvo a volerla trasformare in una provvisorietà permanente, cioè dilazionata nel tempo fino a farla diventare ‘sine die’), riemergono con la sanatoria, com’è accaduto lo scorso anno e chiedono la regolarizzazione della loro posizione.
I CPT non possono continuare ad esistere nella loro attuale configurazione, decisamente disumana quanto a strutture e regole di ricovero (la detenzione è conseguenza della violazione di un precetto penale e non amministrativo, e quelle nei CPT è una detenzione vera e propria, priva del controllo dell’A.G. – leggasi Magistratura di Sorveglianza).
Dunque bisogna, collateralmente ad una ridisciplina dei flussi migratori (in senso più restrittivo o più lungimirante), fare in modo che questi CPT non costituiscano più nella realtà dei veri e propri ‘lager’ moderni all’italiana, ma diventino veri e propri centri di accoglienza, configurando l’allontanamento dagli stessi, al di fuori delle regole prestabilite per legge, la commissione di un vero e proprio reato che ne giustifica poi la vera e propria custodia cautelare in carcere.
Pronto a cambiare idea se viene proposto qualcosa di meglio.
non avendone mai visto uno..., mi debbo fidare delle due diverse, nonchè estremamente discordanti versioni che trovo in giro...
da una parte mi vengono descritti come dei lager, dall'altra, come delle moderne strutture in grado di accogliere coloro che vengono fermati dopo essere entrati clandestinamente in Italia...
sono molto propenso a credere asclusivamente alla prima versione..., anche tenendo conto del fatto non certo trascurabile che i CPT fanno la fortuna di pochi loschi figuri, che su di essi si arricchiscono...( e quando qualcuno si arricchisce con certe strutture..., c'è sempre obbligatoriamente..., chi ne paga le conseguenze...)
ma mi domando come si possa regolamentare l'ingresso di persone sconosciute, come del resto il loro passato, nel rispetto della dignità umana, sia di coloro che in fuga da realtà spesso disumane cercano scampo in una democrazia..., sia dei cittadini della stessa democrazia...
dico questo in base alla mia personale esperienza..., la mia famiglia, per la precisione parte di essa, proviene dalla ex Yugoslavia...,
ebbene, molti di coloro che arrivano dai balcani in Italia, non sono personaggi che desidererei avere come vicini...
sono persone abituate ad un'altro ambiente sia politico, che legislativo...
in Italia, la libertà, esiste...(magari non nell'informazione...) e parecchi di questi personaggi, ne approfittano, senza remora alcuna...
è folle che lo debba dire proprio io..., però lo penso... (parere personale non necessariamente condivisibile...), occorre sicuramente salvaguardare la dignità umana di coloro che cercano scampo nella nostra realtà, ma occorre anche fermezza contro coloro che in questa realtà vengono con una idea ben precisa..., che non corrisponde agli ideali dei cittadini della stessa...
non mi sarò espresso bene, spero di risultare comunque comprensibile...
drizzt, si capisce benissimo il tuo pensiero.
Drizzt, dalle mie parti sulla costa ce n'è uno, dall'esterno sembra un carcere.
Il gestore è finito sotto inchiesta più di una volta e per vari reati, ha pure "simulato" di essere stato minacciato:
http://www.meltingpot.org/articolo5445.html
Grazie Salvatore...
ho letto..., che tristezza...
di fronte alla realtà non posso che dare ragione a chi ritiene questi centri delle carceri di accoglienza...
la cosa più triste è notare che sempre e comunque ci sono delle iene pronte a tutto pur di far soldi...
e sono proprio coloro che spesso son preposti a far rispettare le regole..., o a prendersi cura dei nuovi arrivati...
orrore...!!!
secondo me son difficili da migliorare per i motivi di Salvatore e Drizzt, ovvero il loschissimo giro d'affari. è difficile regolare una cosa sociale dinnanzi a un immane strapotere economico. per cui sarei per chiuderli.
Carolina
Purtroppo molti di questi "centri" sono gestiti dalla chiesa (Lodeserto, il gestore del CPT di cui sopra è un prete, ed è stato inquisito tra le altre cose per: falso in bilancio, falso ideologico, violenze di vario tipo...), lo stesso dicasi per un altro centro accoglienza in cui lavora una mia amica, trattano male sia i dipendenti/volontari che, ovviamente, le persone accolte.
Dispiace pensare che la chiesa abbia creato un business intorno a queste cose quando poi esistono tantissmi missionari e preti che non pensano ai soldi e si dannano davvero l'anima per aiutare gli altri...........
Continuo a credere che coloro i quali dicevano che il Papa non dovrebbe avere nessun potere temporale avevano perfettamente ragione.
di fronte all'uso improprio di uno strumento che limita la libertà umana...,
diventa difficile agire...
e quindi la parola torna alla politica nonchè alla magistratura...
speriamo in bene...
Alcune foto del posto:
http://www.triburibelli.org/sito/modules/news/article.php?storyid=369
[OT] (scusate la richiesta fuori tema) E' già passato un post sul dibattito intorno all'amnistia? Mi piacerebbe in particolare sentire un parere da Luigi Morsello: se ci scrive una sua opinione potrebbe uscirne un post da proporre ad Alberto.
Ci stavo rimuginando sopra dopo aver letto il fondo infuocato di D'Avanzo su Repubblica (link) che giudica irresponsabile fare promesse che non si sarà in grado di mantenere (ci vuole una maggioranza di due terzi in ogni camera) e che in ogni caso non risolveranno i problemi alla radice.
Anche se alcuni dei rilievi mossi sono stati sollevati anche da altri, la presa di posizione del giornalista mi suona insolitamente dura e tranciante. E volevo appunto sentire un'opinione qualificata.
d'accordo con Salvatore - fra l'altro, non si possono fare leggi disumane come la BossiFini per dare soldi ai preti!!! - e con Drizzt. quei loschi figuri, anche laici tipo il fratello di Giovanardi, han pigliato tante di quelle mazzette dal fu sgoverno (Gabanelli ha documentato pure soldi statali dati a fondo perduto) che quello purtroppo è una vera sentina di malaffare fatto sulla pelle di tanta povera gente. ci han poi cazziati Amnesty e l'UE, possiamo continuare? E dopo i reportage su Lampedusa - compreso quello di quando gli stranieri son stati fatti sparire prima dell'ispezione, caricati su un aereo in direzione Libia dove abbiamo subappaltato i cpt per poi essere trovati morti nel deserto? un orrore. io li chiuderei. Lodeserto poi è da galera. Immediata e buttando via la chiave.
Carolina
Antonio...
non mi pare che sia passato un simile post da un paio di mesi a questa parte..., ma non ne ho la certezza...
Carolina...
sicuramente simili personaggi, vanno perseguiti senza alcuna riserva di sorta...
e se fosse possibile..., buttare via la chiave non sarebbe certo un male per l'umanità..., anzi...
detto ciò..., mi chiedo solo come far fronte a sbarchi di centinaia di persone...,
senza strutture in grado di accogliere (in modo più consono ad una democrazia) le stesse, ospitarle e renderne possibile l'identificazione...???
onestamente non mi vengono su due piedi grandi idee... e a te...??? :-DDD
Io ho visto i primissimi sbarchi di albanesi con i miei occhi, le primissime volte queste barche arrivavano e non c'era alcuna organizzazione, era la gente del posto che si prendeva cura dei clandestini e lo faceva davvero.
Poi sono arrivati protezione civile, polizia, esercito, carabinieri, ogni volta che arrivavano le navi le zone venivano barricate e nessuno poteva più avvicinarsi.
Ai primi mega sbarchi i clandestini vennero rinchiusi negli stadi e sapete come gli davano da mangiare? Lanciando il cibo dagli elicotteri!!
Ce ne sarebbero di cose da raccontare, comunque una cosa è parlare e sentenziare dalle televisioni una cosa è vedere dal vivo la disperazione di questi poveri cristi, sporchi, stanchi, lasciati per ore intere sui moli......
Gli unici documentari che conosca sono stati realizzati dai Fluid Video Crew, un gruppo di registi romano-salentini, certo riguardano eventi più recenti, però possono dare un'idea, eccone un paio:
Videoclip: "Gli ultracorpi della porta accanto":
http://video.google.com/videoplay?docid=-7342281132188970187&q=fluid+video+crew
SHQIPERIA (Albania):
http://video.google.com/videoplay?docid=-4172114320825455273&q=salento
Salvatore...
avevo sentito e visto (tramite immagini in Tv e su internet) come la popolazione avesse preso a cuore la sorte di coloro che erano giunti sino a terra dopo viaggi disperati...
e sentito storie al contempo di un'umanità solidale e di una legislazione decisamente incapace di essere al passo con gli attuali problemi legati a questi esodi di massa...
la gente è stata in grado di aiutare..., lo stato è arrivato tardi e con strumenti che ai fini pratici, davano potere a loschi figuri (tipo quello di cui hai postato la storia), rendendoli a quanto pare unici signorotti di queste strutture, dove con la complicità di altri loro simili fecevano il bello ed il cattivo tempo...
intascando allegramente denaro a palate...
anche in questo caso, come in tanti altri casi, la popolazione è stata superiore allo stato e a chi è preposto (leggi pagato...) ad occuparsi di simili evenienze...
degli stadi non avevo idea...(sic..!!)
Drizzt non lo so. ma finora l'Itaglia non distingue nemmeno il transito dalla permanenza. ovvero: puoi spiegare millecinquecento volte che un buon numero *passa* dall'Italia per poi andare in Francia o altrove, ma finora c'è stato invece solo l'approccio militaresco. "invasione".
roba da matti!!! è quello che descrive Salvatore poi. secondo me è inutile chiedersi se una cosa sia "utile", quando è tutta sbagliata!!!
Carolina
Antonio, quello del giornalista Giuseppe D'Avanzo è un articolo, non un fondo.
L'ho letto anch'io.
Ti dico cosa mi ha scandalizzato( bada bene che per altro lo apprezzo moltissimo).
Sono questi i dati che mi lasciano perplesso:
1) n.6 detenuti in celle costruite per ospitarne n.1: impossibile, nei vecchi istituti non esistono celle singole, i soffitti sono alti mt.3,20-3,40 per cui si possono utilizzare letti a castello; nei nuovi istituti sa già qual'è la situazione: compreso il bagno, 12 mq. per ogni cella a posto singolo raddoppiato con un letto a castello;
2) n. 4 detenuti debbono dividersi a turno tre letti: impossibile; non ne ho mai saputo niente, in 40 anni di servizio, se fosse accaduto lo avrei spauto, non è mai accaduto;
3) n.15 istituti in cui il sovraffollamento è pari al 100%, cioè un raddoppio della capienza: è una svista colossale; sono dati letti male. Un esempio: un nuovo carcere come Busto Arsizio, costruito per n.102 posti letto singoli, che vede raddoppiata a n. 204 posti la capienza con l'inserimento di un letto a castello; idem per un carcere come Pavia la cui capienza sempre per celle singole, raddoppia da 150 a 300 posti con un letto a castello. Ma è successo in pratica in tutti o quasi i nuovi istituti, altro che solo 15 carceri. Ricordate che questi due istituti li ho messi in funzione io. Ragionando così la capienza ottimale scende ben al di sotto delle 46.000 unità dei dati ufficiali.
4) il 70% dei detenuti non ha acqua: non mi risulta, mi risulta che l'acqua corrente ci sia in tutte le celle, anche nei vecchi istituti. Se poi vuol significare che l'acqua è razionata, allora si tratta di un razionamento che coinvolge tutte le città che ospitano queste carceri; ricordo che era così a S. Gimignano, vecchio carcere, per cui feci realizzare un prelievo di acqua da una sorgente pubblica sottostante il carcere non usata dalla popolazione (negligenza del comune) per cui i soli detenuti avevano acqua corrente nelle 24 ore;
5) mancano medici: inesatto;
6) mancano assistenti: cosa sono, non esiste una qualifica simile;
7) mancano operatori sociali: come sopra; se allude agli assistenti sociali, il ruolo è stato da quattro-cinque anno integrato di oltre 600 unità che dovrebbero essere state tutte assunte;
8) mancano psicologi: inesatto; a Lodi ve ne sono due per 80 detenuti dei quali la metà condannata in via definitiva;
9) mancano insegnanti: inesatto, gli insegnati li fornisce il Ministro della Pubblica Istruzione.
10) mancano le guardie carcerarie: premesso che non sa che si chiama Polizia Penitenziaria, è inesatto, ve n'è a sufficienza per i carceri funzionanti.
L'unico dato vero, credo, è quello della diminuzione dei fondi, della riduzione del 40%.
Ma non sono in grado di controllarlo.
P.S.: non credo che ad Alberto garbi fare un mio post.
Io ne conosco uno sì. Vanno chiusi e rasi al suolo, punto e basta. Ci sono rinchiuse persone che non hanno commesso reati, tanto basta. E sono peggio delle prigioni perchè quelle sono visitabili persino dai consiglieri provinciali. Chi li avalla è un criminale e se avessi due coglioni andrei ad abbattere quelle mura a mazzate. Punto.
antonio, non raccogli ?
;-)
Vogliamo parlare della campagna di odio e dell'informazione distorta fornita dai telegiornali?
In quel periodo di megasbarchi ho ricevuto decine di telefonate di parenti e amici del nord che mi chiedevano se fosse "sicuro" venire giù visto che i TG dicevano che le coste erano presiedute dall'ESERCITO e che c'erano tutti questi albanesi in libertà....:-((
Suvvia, avete idea di quanto l'informazione crei razzismo e preconcetti?
L'immagine del popolo albanese è uscita "distrutta" da quegli anni di emigrazione..ed io ne sono convinto, lo fanno apposta, vogliono che la popolazione li odi, li scansi, ne abbia paura, perché questo comporta loro un certo "tornaconto".
"6) mancano assistenti: cosa sono, non esiste una qualifica simile"
direi che questo e' un problema!
e aggiungerei piuttosto: mancano biblioteche (degne di questo nome: una pila di bollettini parrocchiali e vecchi elenchi del telefono non fanno una biblioteca)
e mancano completamente bibliotecari carcerari.
gli assistenti potrebbero fare quello che oggi fanno alcuni volontari: su e giu' dal carcere alle biblioteche per prendere a prestito libri (con infiniti problemi burocratici che si riesce a superare solo infrangendo tutte le regole).
mi risulta, dalle memorie dei carcerati russi, che le prigioni zariste fossero di gran lunga superiori a tutte le galere dello stivale sotto il profilo della lettura e della qualita' della dotazione libraria.
per non parlare di assurdita' come il divieto delle copertine rigide...
ogni tanto, e' vero, si vedono piccole iniziative positive: l'orto biologico al carcere femminile di venezia, piccoli laboratori per il restauro dei libri, esperienze di televisione carceraria... ma sempre legate a un filo. poi, cambia il direttore, e tutto finisce.
tonii, perchè non fai il concorso e vai tu a dirigere un carcere ?
"Articolo 14
(Esecuzione dell’espulsione (Legge 6 marzo 1998, n. 40, articolo 12))
1. Quando non é possibile eseguire con immediatezza l’espulsione mediante accompagnamento alla frontiera ovvero il respingimento, perché occorre procedere al soccorso dello straniero, accertamenti supplementari in ordine alla sua identità o nazionalità, ovvero all’acquisizione di documenti per il viaggio, ovvero per l’indisponibilità di vettore o altro mezzo di trasporto idoneo, il questore dispone che lo straniero sia trattenuto per il tempo strettamente necessario presso il PIÚ VICINO centro di ACCOGLIENZA DI CUI ALL’ARTICOLO 40 DELLA PRESENTE LEGGE.
2. Lo straniero é trattenuto nel centro con modalità tali da assicurare la necessaria assistenza ed il pieno rispetto della sua dignità, ED ALLO STESSO è APPLICABILE LA DISCIPLINA ISTITUTIVA DEL GARANTE DEI DIRITTI DELLE PERSONE DETENUTE O PRIVATE DELLA LIBERTÀ PERSONALE. Oltre a quanto previsto dall’articolo 2, comma 6, é assicurata in ogni caso la libertà di corrispondenza anche telefonica con l’esterno.
3. Il questore del luogo in cui si trova il centro trasmette copia degli atti al TRIBUNALE territorialmente competente, per la convalida, senza ritardo e comunque entro le quarantotto ore dall’adozione del provvedimento.
4. L’udienza per la convalida si svolge in camera di consiglio con la partecipazione necessaria di un difensore tempestivamente avvertito. L’interessato é anch’esso tempestivamente informato e condotto nel luogo in cui il giudice tiene l’udienza. Si applicano in quanto compatibili le disposizioni di cui al sesto e al settimo periodo del comma 8 dell’articolo 13. Il giudice provvede alla convalida, con decreto motivato, entro le quarantotto ore successive, verificata l’osservanza dei termini, la sussistenza dei requisiti previsti dall’articolo 13 e dal presente articolo, escluso il requisito della vicinanza del centro di ACCOGLIENZA di cui al comma 1, e sentito l’interessato, se comparso. Il provvedimento cessa di avere ogni effetto qualora non sia osservato il termine per la decisione. La convalida puo’ essere disposta anche in occasione della convalida del decreto di accompagnamento alla frontiera, nonché in sede di esame del ricorso avverso il provvedimento di espulsione.
5. La convalida comporta la permanenza nel centro per un periodo di complessivi VENTI giorni. Qualora l’accertamento dell’identità e della nazionalità, ovvero l’acquisizione di documenti per il viaggio presenti gravi difficoltà, il giudice, su richiesta del questore, puo’ prorogare il termine di ulteriori DIECI giorni. Anche prima di tale termine, il questore esegue l’espulsione o il respingimento, dandone comunicazione senza ritardo al giudice.
6.. Contro i decreti di convalida e di proroga di cui al comma 5 é proponibile ricorso per cassazione. Il relativo ricorso non sospende l’esecuzione della misura.
7. Il questore, avvalendosi della forza pubblica, adotta efficaci misure di vigilanza affinché lo straniero non si allontani indebitamente dal centro e provvede a ripristinare senza ritardo la misura nel caso questa venga violata.
8. Ai fini dell’accompagnamento anche collettivo alla frontiera, possono essere stipulate convenzioni con soggetti che esercitano trasporti di linea o con organismi anche internazionali che svolgono attività di assistenza per stranieri.
9. Oltre a quanto previsto dal regolamento di attuazione e dalle norme in materia di giurisdizione, il Ministro dell’interno adotta i provvedimenti occorrenti per l’esecuzione di quanto disposto dal presente articolo, anche mediante convenzioni con altre amministrazioni dello Stato, con gli enti locali, con i proprietari o concessionari di aree, strutture e altre installazioni nonché per la fornitura di beni e servizi. Eventuali deroghe alle disposizioni vigenti in materia finanziaria e di contabilità sono adottate di concerto con il Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica.
Il Ministro dell’interno promuove inoltre le intese occorrenti per gli interventi di competenza di altri Ministri."
E' la proposta fatta al Ministro della solidarietà sociale Paolo Ferrero (che ha molto apprezzato) dall'Associazione italiana giovani avvocati - Osservatorio sull’immigrazione:
Proposta di modifica di alcuni aspetti del D.Lgs 286/98 che ha istituito i Centri di permanenza e assistenza per gli immigrati.
(Diritto & Giustizi@ del 7.6.2006).
Le frasi in maiuscolo neretto sono le modifiche proposte.
perche' non sono uno sbirro.
io.