La direttiva Prodi: ecco chi la mette in pratica
LO CHIAMANO stile anglosassone, ma forse tra poco la sobrietà potrà definirsi anche «all’italiana». Da quando Tommaso Padoa-Schioppa ha invitato tutti i ministri a fare economia, è cambiata la vita quotidiana dei titolari dei dicasteri. Si scopre infatti
che Livia Turco, neo-responsabile della Sanità, spesso raggiunge il ministero addirittura a piedi. Alla scorta ha rinunciato dall’inizio: ma quando può risparmia anche su benzina e autista. «Da quando sono qui non ho speso una lira», fa sapere. E non solo: ha anche avviato un esame dettagliato del bilancio del dicastero. Seguendo alla lettera le indicazioni della Finanziaria varata dal vecchio governo, ha «tagliato» del 10% gli emolumenti dello staff: stipendi ridotti per capo di gabinetto e responsabile stampa. Inoltre ha deciso di bloccare tutte le campagne informative decise dal suo predecessore per valutarne l’opportunità e la sostenibilità. È rimasta in piedi solo quella sul 5 per mille per la ricerca sanitaria: il resto si deciderà caso per caso.
Anche dalle stanze del ministero dei rapporti con il parlamento arrivano segnali di austerità. Il ministro Vannino Chiti «ha proposto oggi al presidente Romano Prodi una nuova organizzazione dei propri uffici - si legge in una nota - che garantisce un abbattimento dei costi di circa il 30%». Altro che taglio: è una falcidiata che «taglia» risorse e numero di collaboratori. C’è da dire che, nonostante le «anime» dell’esecutivo siano molte, sul fronte dei risparmi di spesa si può parlare di «coralità» di interventi. Sulla stessa linea di Chiti, infatti, si è mosso Luigi Nicolais. Il quale ha unificato due strutture: Funzione pubblica e Innovazione. Ma niente doppi incarichi: un solo capo di gabinetto, un solo addetto stampa, un solo ufficio legislativo. Nel suo ministero già da tempo si risparmia sulla carta: la rassegna stampa è on line per tutti i dipendenti. Solo il ministro ha diritto alla versione cartacea per poterla leggere in auto. La sua sottosegretaria Beatrice Magnolfi ha deciso di prendere solo voli di linea, evitando di utilizzare aerei di stato.
Cinghia stretta anche in Via Venti Settembre, dove le economie sono iniziate già con la stretta di Tremonti nell’ultima Finanziaria. Benzina «razionata», auto blu diminuite per tutti i dirigenti e per i loro staff. Anche nel loro caso, si privilegiano i voli di linea (impegni permettendo) in classe economy. Come dire: Mario Draghi ha fatto scuola con quel volo Alitalia preso per andare al Forex di Cagliari nel marzo scorso, accompagnato solo dal segretario. Niente scorte, niente ingombranti drappelli. Alla scorta ha rinunciato anche Pier Luigi Bersani, il quale ha deciso anche di semplificare la vita degli automobilisti: niente stop al traffico di Via Veneto quando esce in auto. Clemente Mastella gli ha mandato a dire (via organi di stampa) che rinunciare alla scorta è snobismo: questione di punti di vista. In ogni caso, la sicurezza è sicurezza: e se Mastella ha bisogno di guardie del corpo non sarà il buco di bilancio a negargliele. Meno auto blu anche al ministero della Ricerca di Fabio Mussi. Non sarà che a Roma si inizierà anche a vivere meglio?
Aspettiamo con ansia i commenti dei paladini dell'austerità Libero (6 milioni di euro all'anno di contributi statali, tutto escluso), Padania (2 milioni t.e.) e Giornale (ha' voglia...).
Snobismo? Stile anglosassone? O forse coerenza con il periodo di sacrifici che sta passando da anni il popolo? Sacrifici per ciò che riguarda i servizi di cui dovrebbero usufruire i cittadini ( vedi sanità, trasporto pubblico, infrastrutture sociali, ecc.ecc.) Proporrei un premio calderoli doppio per il Tinozza, pardon, Mastella, che vada a lavar panni.
Franz
La prima volta che qualcuno farà loro la 'bua' se ne accorgeranno e la smetteranno di fare gli snob.
Ma potrebbe accadere di peggio.
Se i tagli devono cominciare da queste notizie, allora la vedo male, non si tiene in nessun conto la sicurezza di un Ministro della Repubblica: incredibile !
una leggerezza insensata !
:-|
Bravi
E ti pareva che l'unico a schierarsi con Mastella non fosse Morsello?
mascalzone e basta, fai anche tu un concorso a direttore di carcere e poi ne riparliamo... fra 40 anni !
;-)
Luigi, non è la scorta a poter fermare eventuali attentati ai politici (del resto alquanto improbabili...), e la dimostrazione furono, purtroppo, Borsellino e Falcone.
Con queste iniziativa, almeno, i nostri politicanti ricominciano ad avvicinarsi alla vita reale del paese che governo.
Il giorno che potrò vedere un ministro in un treno di linea o a passeggio per strada da solo, può darsi che qualcosa stia cambiando davvero.
Per il momento, bravi con riserva ai ministri.
alcuni ministeri sono più 'delicati'...
la sicurezza non è un optional, o no?
adimant, non posso essere d'accordo con te.
intanto Falcone e Borsellino (che io ho tanto ammirato in vita ed il primo l'ho anche conosciuto) erano dei magistrati che combattevano la mafia, non dei politici.
poi, è vero che non c'è la garanzia assoluta, ma non c'è nemmeno la possibilità che, mettiamo, uno squilibrato ti si avvicini e ti spari a bruciapelo.
Se il giuslavorista Marco Biagi avesse avuto una scorta, sia pur minima, sarebbe ancora vivo !
Chi gliela tolse, la scorta. oggi inneggia alla sua riforma del lavoro, che pure ha bisogno di robusti correttivi.
mamma mia Luigi, ma a Livia Turco perchè dovrebbero farle un attentato ? o alla Bindi e alla Melandri ? ma all'estero ogni politico ha dieci guardie del corpo ? forse bush e blair si, per ovvi motivi ma in europa 'sto dispiegamento di forze io mica lo vedo.
prodi va in giro con trenta, dicasi trenta persone...un delirio.
cristina, vige il concetto di 'pericolo potenziale' e la scorta viene calibrata sulla realtà dei dati in possesso delle forze di polizia.
:-)
Beh, se mi fai avere un posto da direttore di carcere (con relativo stipendio e potere di ricatto) te ne sarò grato!! :)
Cristina, vige il principio del 'pericolo potenziale' e la scorta viene calibrata sulla base dei dati in possesso delle forze di polizia e delle 'intelligence'.
Luigi che ti devo dire ? ci sono decine, se non centinaia di modi per risparmiare sul bilancio dello stato, a te piacciono certe pagliacciate ? a me no, e gradirei che fossero proprio le persone preposte al controllo e al buon andamento dello stato a dare il buon esempio, trenta guardie del corpo, lo ribadisco, sono un delirio e uno spreco intollerabili.
per non parlare delle auto perchè se ne è discusso ieri...quello che si vede qui da noi non si vede in nessun altro stato europeo.
cristina, io per 40 anni ho fatto il pagliaccio secondo te ?
non lo so quello che hai fatto tu, e credo che non si possa dare un giudizio su una situazione parlando di se stessi, non convieni che ci sono in Italia degli sprechi inenarrabili ? non saresti d'accordo di eliminarne qualcuno ? il famoso cuneo fiscale di prodi si pagherebbe da solo, se si eliminassero un po' di privilegi, molto spesso immeritati.
Personalmente il taglio delle scorte mi rende un po' inquieto. Gli attentati saranno anche improbabili ma ogni tanto ne fanno (vedi D'Antona e Biagi). Preferisco non svegliarmi un giorno per scoprire che hanno sparato a Turco o Bersani.
Un altro discorso è quello sulle auto, un ministro che si muove senza può essere scortato anche a piedi!
Ultima osservazione: è vero che è importante anche dare l'esempio, ma i veri costi dei ministeri non derivano certo da venticinque auto blu... Teniamoli d'occhio anche per il resto (tipo alcune cose citate nel panegirico - pardon - nell'articolo).
allora, cristina, ti aggiorno io:
per 40 anni ho fatto il direttore di carcere in Toscana, Piemonte, Lombardia e Campania.
dal febbraio 1967 a gennaio 2005.
adesso puoi rispondere alla mia domanda ?
Per il resto sono d'accordo (come potrebbe essere diversamente) sugli sprechi, che ci hanno fatto arrivare la punto di avere "le pezze al culo", come le ho visto io nell'immediato dopoguerra della II guerra mondiale.
solo che allora era miseria, oggi sono sprechi ed è un delitto sprecare.
;-)
danjar: una boccata di ossigeno !
mascalzone diessino, sei per davvero solo un mascalzone, per ciò che insinui gratuitamente al riparo dell'anonimato:
1) io ho fatto un regolare concorso, per il quale all'epoca valevano solo le lauree in giurisprudenza ed scienze politiche, giungendo nono; dunque, nessuno mi ha regalato nulla;
2) il potere di ricatto di un direttore di carcere esiste solo nella tua testa malata; semmai io ho solo fatto tanto bene, aiutando tanti disgraziati a ritornare nella propria dignità di uomini, che delinquendo avevano smarrito; tu che cosa fai nella vita ?
:-|
Luigi, con tutta la simpatia, basta con 'sta storia dell'anonimato. È la prassi su Internet, fattene una ragione.
Davvero, per favore...
danjar, ovviamente lo so, ma io alludevo al fatto che non lasciano nemmeno la mail giusta.
non solo.
non rispondono nemmeno alla richiesta di inviarla a me sulla mia mail.
questo non è anonimato, è codardìa.
e non mi si tiri fuori la storiella dello SPAM, tanto arriva a tutti.
Morsello, se sei in grado passa il mouse sopra il mio nick e come per magia ti apparirà un link ad un indirizzo e-mail valido.
mascalzone diessino: fatto !
Aspetto una tua risposta.
ma quando per risparmiare del tutto non se ne vanno a casa? cialtroni.....per ora stiamo risparmiando sulla TAV così rimaniamo belli isolati dal resto d'europa...
poi spariamo la cavolata di voler ridurre il numero dei parlamentari quando fino all'altro ieri si urlava che si andava a ridurre la base democratica....che abbiano almeno la compiacenza di tacere